Il libro più famoso e tradotto al mondo, pubblicato in questa edizione in lingua "romanesca" tradotto dall'"Accademia Romanesca".
Questo volume raccoglie due perle di spiritualità del Medioevo. Figura esemplare di monaco e teologo degli inizi dell'ordine cistercense, Guglielmo di Saint-Thierry continua a mostrare con efficacia anche al lettore contemporaneo i segreti per accedere alla contemplazione di Dio. Questo tema, centrale nella sua vita e nella sua opera, è ripreso e sviluppato anche nella Lettera d'oro indirizzata a una comunità di monaci a lui legata, sul finire del suo pellegrinaggio terreno. Un testamento spirituale in cui il grande mistico trasmette il bilancio e il lascito di uomo e consacrato.
Un bambino venuto da un altro pianeta, un pilota precipitato nel deserto, una rosa e una volpe sono i protagonisti de "Il Piccolo Principe", un classico contemporaneo che ha incantato milioni di lettori in tutto il mondo. Questa edizione con una nuova traduzione, il commento di Anselm Grün e le illustrazioni di Bimba Landmann esalta il racconto di Saint-Exupéry e il suo desiderio profondo di una vita permeata e trasformata dall'amore. Come sottolinea Anselm Grün nella sua prefazione: "Abbiamo bisogno di valori che rendano preziosa la nostra vita. Abbiamo bisogno di rituali che le attribuiscano un senso e le diano il giusto ordine. E abbiamo bisogno dell'amore come forza che conferisce splendore a ogni cosa". Età di lettura: da 8 anni.
Nella sua Lettera d'oro, scritta intorno al 1144, Guglielmo di Saint-Thierry offre la sintesi del suo lungo cammino di uomo, di credente e di monaco. In maniera sintetica e pedagogica egli rivela una capacità di introspezione, una finezza di analisi interiore e una profondità teologica che ne fanno uno dei maggiori esponenti della spiritualità cristiana del medioevo. All'interno di questa opera, centrale appare l'idea che la vita cristiana è una chiamata a vivere pienamente la propria dimensione umana, è un cammino dalla dissomiglianza alla somiglianza con Dio.
L'obiettivo di questo libro è di mostrare come l'Uomo-Spirito (o esercitante un ministero spirituale) può migliorarsi e rigenerare se stesso e gli altri, restituendo la Parola o il Logos all'uomo e alla natura. È in questa parola che l'autore, pieno della dottrina e dei sentimenti di Jacob Böhme, attinge la vita di cui anima qui i suoi ragionamenti e il suo stile; ragionamenti miranti a rinnovare il proprio pensiero, in modo che dalla sua forma dialettica, in cui da tutti viene comunemente usato, possa esso ritrovare la sua luce originaria, e che, come accadde a Teseo con il filo di Arianna, consenta la risalita dal labirinto della mente alla soglia della Libertà dello spirito, eliminando così, per usare i suoi termini, l'opposizione della causa inferiore alla causa superiore, per passare finalmente dalla razionalità all'intuizione, e per mezzo di questa pervenire alla luce, e quindi al Logos.
L'obiettivo di questo libro è di mostrare come l'Uomo-Spirito (o esercitante un ministero spirituale) può migliorarsi e rigenerare se stesso e gli altri, restituendo la Parola o il Logos all'uomo e alla natura. È pertanto per questa via che passa la rinascita dell'uomo; via fondata sulle tre fondamentali facoltà dell'anima, e cioè pensare, sentire e volere, che mediante la loro unità nell'agire quotidiano, fa sì che l'uomo di desiderio possa impedire al nemico di entrare in lui, e d'impadronirsi, come l'autore afferma, della cittadella.
L'obiettivo di questo libro è di mostrare come l'Uomo-Spirito (o esercitante un ministero spirituale) può migliorarsi e rigenerare se stesso e gli altri, restituendo la Parola o il Logos all'uomo e alla natura. Ed è mediante questa parola di Dio, che l'autore chiama eterna parola, che l'Uomo-spirito può oggi ripetere nei confronti dei nostri simili, sebbene limitatamente, l'opera che il Riparatore ha compiuto su tutta la famiglia umana, e ciò in quanto essendo l'eterna parola depositaria dell'eterna misura, dell'eterna luce e dell'eterna vita, bilancia continuamente e particolarmente per l'uomo quaggiù, il disordine, l'angoscia e l'infezione in cui egli è immerso.
Este libro aborda, a través de capítulos breves, el ateísmo y el misterio de Dios, que constituyen las dos fronteras de la fe, sus dos horizontes, el del poniente y el del alba, donde, por un lado, la fe se ve confrontada a sus sombras y su declive (el ateísmo, los riesgos del descreimiento), y, por otro, a sus luces y su expansión (el misterio que se expresa a través de las paradojas cristianas). El lector encontrará en este libro numerosas citas de autores de espiritualidad, teólogos, filósofos y literatos, subrayando la solidaridad de todos ante los enigmas de la condición humana y ante los retos, en mutuo contraste, de la fe y el descreimiento.
Comincia così il diario di viaggio, affettuoso e ironico, dall’autrice. Un racconto appassionante, in cui si intrecciano le tre peregrinazioni compiute a Santiago, che fanno di Alix un’esperta del Cammino. Le persone incontrate sono altrettante storie, avventure umane che si aprono in uno spazio di libertà, quasi di ritorno all’infanzia, dove il tempo si dilata e accade di tutto. Dal desiderio di uccidere i propri “colleghi” di cammino alle esperienze di amicizie intense e di momenti di intensa spiritualità. L’apparente normalità del Cammino ritrova la sua ricchezza e profondità attraverso una scrittura gonfia di humor e suspense.
Il filo rosso del libro è l’amicizia con una donna, Rachele, di origine ebraica, ma nata da genitori Testimoni di Geova a Cuba il che, come ben si capisce, è già di per sé una situazione strana. A 5 anni Rachele saliva sui banchi a proclamare la parola di Dio e a scuola rifiutava di salutare la bandiera e Fidel Castro. In breve, Rachele ha 9 anni quando la famiglia riesce a fuggire da Cuba e a trasferirsi a Madrid. I genitori divorziano, Rachele si fa battezzare, ma quando Alix l’incontra nelle prime tappe del cammino, non ha più la fede. E sono i dialoghi, gli scontri e il profondo rapporto che nasce tra due donne così diverse che conduce il lettore, d’un fiato e con la voglia di sapere come va a finire, fino in fondo al libro.
“Come mia madre, anche la sua era convinta che si sarebbe fermata dopo una settimana.”
Giornalista e scrittrice Alix de Saint-André è al suo sesto libro (cinque quelli usciti da Gallimard). Nata nel 1957 da una famiglia aristocratica, dopo gli studi alla Sorbona ha lavorato per Figaro Magazine e ora, come inviata speciale, scrive per Elle. Iconoclasta e sorridente, gestisce la lingua con insolenza e ironia. Nel 1994 il suo esordio letterario con un thriller burlesco.
È un trattato sui tre stati della vita religiosa. Parte dalla tripartizione antropologica, ripresa dalla tradizione patristica e descrive i tre tipi di uomo: animale, razionale e spirituale, come tre condizioni dell'anima, quindi in base al principio che li muove.In questi livelli il protagonista è, nel primo il corpo, che deve essere padroneggiato, nel secondo l'animus, che deve essere educato, nel terzo è Dio che prende possesso dell'interiorità del credente. La crescita spirituale si sviluppa quindi su tre binari: l'asse volitivo-affettivo, l'idea di trasformazione e il processo di unificazione. Ne deriva una quotidianità "trasfigurata" nelle relazioni, nelle responsabilità, nel cammino di avvicinamento al fine che è "il fine-pienezza" della nostra esistenza.
In questo volume tutta la poesia del Piccolo Principe, una delle opere letterarie più amate del ventesimo secolo, è evocata dalle illustrazioni di Manuela Adreani. Età di lettura: da 7 anni.