Il libro offre un panorama sintetico dei punti principali della filosofia della conoscenza
Il libro presenta la biografia dell'"ultimo degli Asburgo", cioè il beato Carlo I d'Austria e IV d'Ungheria, sia come sovrano sia come santo della Chiesa Cattolica. Uomo dall'elevata vita interiore, nonché padre di famiglia che vedrà nel suo matrimonio non solo un dovere ma un'occasione di santificazione, Carlo d'Asburgo negli anni del suo breve regno è riuscito a esprimere la propria santità personale anche nel difficile ruolo di imperatore e di re. Nel frangente di straordinaria difficoltà costituito dal primo conflitto civile europeo - la Grande Guerra 1914-1918 - Carlo è stato infatti abile condottiero, valoroso soldato nonché attento ascoltatore del magistero dell'allora Papa, Benedetto XV, la cui denuncia del 1917 dell'"inutile strage" è risultata per molti aspetti profetica.
"Questo è un libro sul cinema come abitualmente non se ne leggono, per la semplice ragione che non ne vengono scritti. Parte da lunghe conversazioni fra Tatti Sanguineti e uno dei personaggi forse meno noti, ma più singolari e influenti del cinema italiano nel periodo d'oro: Rodolfo Sonego, sceneggiatore di tutti i film maggiori di Alberto Sordi, dal 'Vedovo' a 'Una vita difficile' allo 'Scopone scientifico'. Ricostruisce, attraverso la rievocazione di volta in volta malinconica, sorridente, abrasiva, feroce di Sonego, molte delle vicende accadute in quell'immane circo le cui attrazioni erano la Mangano, la Lollo o Laura Antonelli, i cui domatori potevano chiamarsi Carlo Ponti o Federico Fellini, e il cui impresario occulto, ben nascosto dietro le quinte, era il suo primo censore: Giulio Andreotti. Lascia intendere come, di qualsiasi viaggio in Italia, una lunga sosta nel cervello di Alberto Sordi continui a essere una tappa estremamente formativa. Ma soprattutto, una battuta dopo l'altra, ci racconta un cinema molto diverso, e molto più sontuoso, di quello che vediamo in sala: una colossale fantasmagoria di aneddoti, chiacchiere a notte fonda in stadi decrescenti di lucidità, fantasticherie su film da fare, sceneggiature per film mai fatti, rulli perduti e fortunosamente ritrovati, scene tagliate e poi, miracolosamente, ricomparse."
"Gli anni di apprendistato continuano per tutta la vita."
Questa raccolta degli interventi critici non solo letterari ma anche teatrali, musicali, sui nuovi saperi e sull’organizzazione degli intellettuali, sulle diverse arti nell’accezione più vasta del termine – dagli anni cinquanta ai duemila – è l’opera nella quale si vede con chiarezza come in Edoardo Sanguineti sia la realtà stessa, rappresentata da incontri, dibattiti, convegni, collaborazioni con altri artisti, a dettare il ritmo del lavoro intellettuale, portando alla luce i temi decisivi e gli intrecci inestricabili della situazione concreta sui quali, per forza di cose, si deve focalizzare l’attenzione.
La conseguenza di trasformare la realtà in committente principe è quella di una completa apertura e disponibilità verso ogni manifestazione della vita; si crea così una rete dove si incontrano Petronio, Dante, Petrarca, Adorno, Benjamin, Gozzi, Marx, Baj, Brecht, Celestini, per fare solo alcuni dei nomi dei compagni di viaggio. Il percorso testuale offre una mappa degli interessi privilegiati dell’autore e contemporaneamente, attraverso le sue interpretazioni, un catalogo aggiornato dei nodi capitali delle diverse epoche che Sanguineti vive intensamente e attraversa con occhio acuto e critico.
La deriva dell'Occidente o più drasticamente dell'Italia, la crisi economica mondiale, gli affanni della società civile e politica… L'ultima raccolta di poesie di Edoardo Sanguineti. Che solo formalmente è un libro postumo. Varie ed eventuali è stato consegnato in forma dattiloscritta pronto per la stampa. Diventa, con la morte dell'autore, un lascito eccezionale di ironia, acutezza, prensilità sulle cose del mondo.
Il libro
Epistolina per N.B.
(7 maggio 2010)
caro Nanni, ritorno da Bologna:
ti scrivo qui, dall'autostrada, in fretta,
non ho notizie fresche, ma che rogna
che è questa cosiddetta crisi: aspetta
un po': guarda la Grecia, il Portogallo,
la Spagna: è una questione, qui, di giorni,
forse di ore, attenzione: guarda il gallo
con i sobborghi che esplodono, forni
ardenti, con Obama abbronzatissimo,
da nobelizzatissimo: si crede
imperatore del mondo: incertissimo
su tutto, poveretto, lui, l'erede
degli Stati sfasciati, indebitati,
nel pantano delle assicurazioni –
tra iraniani, e iracheni, e iperarmati
di Taiwan, nordcoreani, e legioni,
di indiani – e pechinesi che si acquistano
(e si vendono) tutto, tra filmati
di bollynigeriani, e si conquistano
i mercati: e un mondo è morto – e soldati
per le strade del mondo: e non si arriva
per me, al 2012: e vicina,
più vicina, è la fine: e la deriva
è completa: ma ciao – viva la Cina:
L'ultima raccolta di poesie di Edoardo Sanguineti. Che solo formalmente è un libro postumo. Varie ed eventuali è stato consegnato in forma dattiloscritta pronto per la stampa. Diventa, con la morte dell'autore, un lascito eccezionale di ironia, acutezza, prensilità sulle cose del mondo. Un lascito paradossale che non indulge ad alcuna flessione testamentaria. Il gioco, l'invenzione e l'avventura dentro il linguaggio – e dentro il mondo – staccano ritmi con erotica esuberanza, e con quasi comica accensione di smorfie e sberleffi.
La deriva dell'Occidente o più drasticamente dell'Italia, la crisi economica mondiale, gli affanni della società civile e politica, Barack Obama incerto imperatore del mondo, le sorti degli amici, le nequizie dei nemici – tutto rifluisce in un "girotondo" di "storie crude e cotte", che rimescola beffardamente le carte. Le "varie ed eventuali" di Sanguineti appartengono al tenace teatro di una scrittura poetica che si protende diabolica sul filo come un saltimbanco che non teme le altezze e lo svanire: "è un punto, appena, un puntolino, un niente: / sparisce, e via, velocissimamente:".
Una raccolta di raccolte, un vero e proprio contenitore di vent’anni di fittissima attività poetica. Poesie cartolina, resoconti dei viaggi più diversi, poesie travestimento, da Catullo a Pascoli, poesie gioco dove l’esperienza di vita, personale e individuale, si intreccia con l’interpretazione del mondo, l’uomo con la Grande Storia.
Un volume fondamentale, che mette in luce la ricerca coerente e lontana dalle mode di un autore che, senza perdere la forza dell’avanguardia, ha sempre saputo comunicare con trasparenza.
"Segnalibro è un oggetto sottile che serve a tenere il segno. Un libro che raccoglie trent'anni di lavoro poetico è un segnatempo, un punto di riferimento indispensabile per rispondere a molte domande ormai indifferibili sugli anni appena passati. Trent'anni di poesia sono il romanzo di una vita e in questo caso di una vita particolarmente attiva, ricca di movimenti." Antonio Porta.
Il libro
"Raccomando ai miei posteri un giudizio distratto, per i poeti del mio tempo:
(perché fu il tempo, dicono, della distratta percezione):
[…]
io non sono così, e non voglio
essere così:"
(da Postkarten)
"Segnalibro è un oggetto sottile che serve a tenere il segno. Un libro che raccoglie trent'anni di lavoro poetico è un segnatempo, un punto di riferimento indispensabile per rispondere a molte domande ormai indifferibili sugli anni appena passati. Trent'anni di poesia sono il romanzo di una vita e in questo caso di una vita particolarmente attiva, ricca di movimenti."
Antonio Porta.
CATAMERONE (1951-1971) – POSTKARTEN (1972-1977)
STRACCIAFOGLIO (1977-1979) – SCARTABELLO (1980)
CATALETTO (1981) – FUORI CATALOGO (1957-1981)
Questo libro offre una presentazione della filosofia della conoscenza e del cosmo del filosofo spagnolo Leonardo Polo. La sua tematica è l'individuazione del "limite" concettuale della nostra mente e il tentativo di trascenderlo attraverso il pensiero filosofico. Le scienze riducono le cose fisiche a oggetti intelligibili capaci di offrire una certa idea della realtà e trovano una particolare applicazione nel dominio tecnologico della natura. La metafisica del mondo fisico cerca invece d'immergersi nella sua struttura profonda, rinunciando però al suo possesso concettuale, per poter così scoprirne i principi ontologici e aprire la strada alla contemplazione dell'essere materiale nella vastità del cosmo. La proposta di Polo continua in qualche modo il progetto aristotelico della Fisica, alienandolo però dal dominio oggettivante. Questa operazione implica un radicale cambiamento della nostra mentalità, se si desidera comprendere la realtà corporea così come è, e non come viene elaborata dai nostri schemi mentali. Si profila così un mondo oscuro per noi, nel suo continuo alternarsi tra processi e arresti formali. È un mondo sostenuto da un pulsare cosmico perenne che, nei suoi livelli più alti, come la vita, s'illumina e si ordina in un modo progressivo, senza giungere a una culminazione definitiva. Soltanto in questo quadro è possibile compiere il salto oltre il limite, un salto che consente di avvertire l'essere del cosmo come un perenne incominciare persistente che ne rivela la condizione creata. Il lettore che vorrà inoltrarsi in questa lettura forse sarà sorpreso dalla novità di questa proposta filosofica. Ma potrà anche essere molto stimolato a cercare di capire il senso dell'universo al di là di quanto presentano la conoscenza ordinaria e le spiegazioni scientifiche.
Quasi cinquant'anni di attività letteraria e creativa danno vita a queste "Smorfie", una raccolta che contiene dalle prime prove fino alla produzione degli anni duemila e un inedito. In una lingua essenziale, e sempre funzionale al progetto di scrittura, Sanguineti propone una sorta di viaggio in un io che è davvero un altro, in quanto si configura non solo come frammentato e distrutto sul piano della coscienza, ma come dislocazione del corpo, delle sue pulsioni e delle sue affezioni, intersecando amori, dolori e delusioni, progetti e incontri casuali, mettendo sotto gli occhi una scrittura che, da una posizione defilata, ha fatto da controcanto all'intero percorso poetico dell'autore.