La Summa Theologiae è l’opera più celebre di san Tommaso ed anche la più utile. Lo scopo della Somma Teologica, nell’intenzione dichiarata dell’Autore, è di esporre ai principianti la sacra doctrina (termine con cui Egli indica la teologia che parte dalla rivelazione, in opposizione alla teologia filosofica), con chiarezza e brevità: il che richiede di procedere in modo ordinato, evitando ciò che è inutile e ripetitivo.
Il Volume 3 corrisponde alla Seconda Parte, Seconda Sezione (II-II) dell’Opera e tratta delle virtù. Prima delle virtù teologali, cioè fede, speranza e carità; poi delle virtù cardinali, cioè prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. L’analisi è approfondita ed è punto di riferimento costante per la riflessione etica.
Testo latino critico dell'Edizione Leonina, traduzione italiana e Introduzione
Introduzione di Giuseppe Barzaghi
Traduzione di Tito Sante Centi, Roberto Coggi, Giuseppe Barzaghi e Giorgio Carbone
«Poiché il nostro Salvatore Gesù Cristo, per testimonianza dell’Angelo, “salvando il suo popolo dai suoi peccati”, ci ha mostrato in se stesso la verità, attraverso la quale, con la sua risurrezione, possiamo pervenire alla beatitudine della vita immortale, è necessario che, per portare a termine quest’opera di teologia, dopo aver indagato intorno al fine ultimo della vita umana e intorno ai vizi e alle virtù, la nostra indagine rivolga ora la sua attenzione sul Salvatore di tutti e sui suoi benefici arrecati al genere umano». Così Tommaso introduce la Terza parte della sua Somma e gli argomenti in essa trattati: Il Salvatore medesimo (Parte III, QQ. 1-59) e I Sacramenti salvifici del nostro Salvatore (Parte III, QQ. 60-90)
Lo sapevate che il Destino ha un tatuaggio sulle mani? Che l’Umiltà abita in un castello in cima a una strada impervia? La superbia vende scarpe con il tacco, la Coscienza ti può sorprendere anche mentre ti fai la barba e l’Ortodossia ha uno strano tic che le prende di tanto in tanto. Max Minimum, giornalista del Cretino, ha incontrato questi e altri personaggi per fare loro le domande che nessuno ha mai osato porre.
Venti interviste imperdibili per conoscere i loro segreti e quindi affrontarli senza perdere il controllo
L’autore
Tommaso Scandroglio si è sempre occupato di una strana cosa chiamata bioetica, ha pubblicato libri su questo tema e l’ha anche insegnata in università. Ora Max Minimum lo ha convinto, una volta tanto, ad occuparsi di altro
Che cos’è la legge naturale, concetto oggi molto dibattuto e addirittura messo in discussione? Non è di certo un dogma di fede, bensì un principio di ordine morale scritto nel cuore dell’uomo e riconoscibile dalla sola ragione. Oggi, cancellato l’orizzonte metafisico che trova in Dio la sua origine, tutto è lecito sotto il profilo morale e nella prospettiva giuridica: ecco quindi la promulgazione di leggi che sanciscono la liceità di aborto, contraccezione, matrimonio omosessuale ed eutanasia. L’unica cosa importante è perseguire la soddisfazione di carattere materiale, edonistico e utilitaristico, in nome della “civiltà”, della libertà e del sentire comune. Siamo di fronte a una nuova antropologia, al tentativo di costruire un uomo nuovo, diverso da quello disegnato dalla legge naturale e destinato alla dissoluzione del concetto di persona.
Nel testo vengono intervistati dieci esperti su altrettanti temi di bioetica o di morale naturale. Gli argomenti e i relativi autori sono i seguenti: Aborto – Carlo Casini (parlamentare europeo); Fecondazione artificiale – Don Stefano Teisa (docente universitario); Rapporti prematrimoniali e masturbazione – Padre Lino Ciccone (moralista); Contraccezione – Maria Grazia Vianello (docente universitario); Matrimonio e divorzio – Giacomo Samek Lodovici (docente universitario); Coppie di fatto – Mario Palmaro (docente universitario); Omosessualità – Roberto Marchesini (psicoterapeuta); Droga – Antonello Vanni (ricercatore); Eutanasia – Claudia Navarini (docente universitario); Legittima difesa e pena di morte – Giacomo Rocchi (magistrato).
Le domande, poste da Tommaso Scandroglio, mettono in luce i più diffusi luoghi comuni su questi temi: il concepito è già un essere umano? Perché la donna non può decidere della sua salute ricorrendo all’aborto? Se due ragazzi si amano, che male c’è ad avere rapporti sessuali prima del matrimonio? E se due persone non si amano più, perché non divorziare? L’affetto tra due omosessuali non è uguale a quello di due persone eterosessuali? Non è meglio decidere di morire piuttosto che soffrire, come Welby? La pena di morte è sempre sbagliata?
Osserva lo psicanalista Claudio Risé nella Prefazione: «Le false notizie sulla vita, e sulla morte, in questo libro riportate esattamente nelle domande fatte da Tommaso Scandroglio, e confutate con precisione e competenza dagli intervistati, sono il risultato della separazione dell’uomo dal Padre che è all’origine della vita, e dello smarrimento, che ne consegue, dell’esperienza dell’amore, e del dono di sé, come indispensabile nutrimento dell’intero percorso di vita, e delle relazioni che lo attraversano e fanno crescere».
Le risposte date dagli autori vogliono offrire al lettore facili motivazioni per smontare quelle «false notizie» così popolari. Il libro è quindi un vademecum di scorrevole lettura per avere sempre la risposta giusta al momento giusto.
I valori non negoziabili della legge naturale difesi e spiegati con fare divertente. Il politico di estrazione levantina, lo psicologo presenzialista del tubo catodico, il cattedratico corsivista d'eccezione su tabloid nazionali e non, e altri simili maitres a penser, hanno ormai persuaso i piu' di un fatto strano e inquietante. Il fatto e' il seguente: il sostantivo diritto" deve essere applicato ad una serie di atti che invece di recare felicita' all'uomo lo deprimono e lo umiliano. "Diritti" come quello di non sapere che faccia avrebbe avuto il figlio soppresso nel ventre della madre, o di farsi uccidere grazie ad una firmetta a pie' di pagina sul proprio testamento biologico, o di mandare a fondo un matrimonio quando i fiori sull'altare sono ancora freschi, regalano drammi e ferite laceranti a molti. Un diritto invece e' un qualcosa di buono che appaga l'uomo in profondita'. Lo gratifica perche' lo realizza. "
Il presente libretto cerca di rispondere a interrogativi sulla TV, tentando di spiegare in che modo la realta' diventi immagine e come talvolta le immagini diventino realta'.
L'Autobiogrammatica che avete tra le mani è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un'esistenza - unica e comune - come la storia di un linguaggio. Esiste un legame segreto tra le due linee sinuose lungo cui si snoda la nostra vita: da una parte l'apprendistato dell'alfabeto, dei nomi, del lessico famigliare, dell'insulto, dello scherzo, delle lingue straniere, dei codici segreti, della poesia; dall'altra l'invadente amore per i genitori, la scuola che è un viaggio nell'ignoto, le seduzioni e dilazioni dell'amicizia e del desiderio, la contrattazione di un posto nel mondo - in un'Italia in cui regnano il privilegio, il pregiudizio, la violenza politica e privata. Tommaso Giartosio traccia tutti i legami che connettono questa doppia elica, e sa che imbarcarsi in un'impresa del genere significa chiedersi: quali lettere hanno il sapore dello zucchero sulle nostre labbra, e da dove nasce questo godimento? Qual è l'abbecedario dei nostri amori? Quali parole racchiudono le nostre paure? La lingua come origine della coscienza e del mondo, genealogia degli affetti, identità e disidentità, filtro per lo sguardo, sola possibilità di dare un senso a ciò che abbiamo vissuto.
La storia dell'editoria è la storia dell'emancipazione di un mestiere da un altro. O meglio da altri due: quello del tipografo e quello del libraio. L'editore non è chi stampa un libro né chi lo vende, scriveva Niccolò Tommaseo, ma chi lo fa stampare per farne commercio. Ne discende che l'editoria non ha una data di nascita. È un'attività che si struttura in modo graduale, definendosi in corso d'opera. La sua affermazione si configura allora come un lento processo che, almeno nel caso italiano, inizia nella prima metà dell'Ottocento, si compie sul finire di quel secolo e perdura nella forma di un'interdipendenza fra i tre mestieri per tutto il Novecento. Questo volume delinea tale parabola, ponendo in rilievo la relazione che intercorre fra libri e società, industria editoriale e storia nazionale. Ripercorrendo le vicende di alcune case editrici - fra cui Zanichelli, Treves, Bemporad, Hoepli, Laterza, Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Adelphi, Sellerio - e concentrando l'attenzione su alcune questioni trasversali alla loro attività, traccia un quadro non solo dell'editoria italiana, ma anche dell'Italia dei libri dall'età liberale a quella repubblicana.
Il volume offre l'opportunità di trascorrere ogni giorno dell'anno con papa Benedetto XVI, grande Padre della Chiesa. È un'occasione per rinnovare il nostro amore e la nostra gratitudine a colui che ci è stato Maestro nella fede, nella speranza e nella carità. La parola del papa è essenzialmente quella delle Udienze generali del mercoledì, degli Angelus, delle Omelie, delle Esortazioni apostoliche e delle Lettere Encicliche. Il volume ha lo scopo di far conoscere i grandi temi della fede e della vita cristiana sui quali si è pronunciato il Santo Padre Benedetto XVI, una delle voci più alte e significative della teologia contemporanea, che con l'elezione al soglio pontificio ha acquisito un ulteriore, straordinario motivo di autorevolezza.