Con la consueta chiarezza, Robert Spaemann ha indagato le istanze educative di Rousseau relazionandole con i segni del nostro tempo, in cui il significato e la possibilità dell'educazione sono sempre più vacillanti. L'autore dimostra come gli esperimenti totalitari del XX secolo, come pure le derive erotico-estetiche della Scuola di Francoforte e di tanto pensiero postmoderno, abbiano trovano nel laboratorio intellettuale di Rousseau uno dei loro riferimenti più significativi. Come scrive Sergio Berardinelli nell'introduzione: "Nel primo Discours di Rousseau sono già fissati tutti i motivi essenziali della critica della civiltà borghese europea, che appariranno nei decenni successivi. Vi troviamo l'idea che la civiltà moderna è fondata sul progressivo aumento dei bisogni, quindi della nostra dipendenza; vi troviamo la denuncia della disuguaglianza nociva che viene introdotta tra gli uomini dalla differenza dei talenti e dalla degradazione della virtù, nonché la denuncia dell'uomo "borghese", vi troviamo infine l'esaltazione di una soggettività che afferma se stessa negando semplicemente il conformismo borghese, sulla base di una sorta di "totalmente altro"". Secondo Spaemann Rousseau è la fonte di ogni tentazione di fuga dalla polis e in questo senso la negazione di ogni socialità.
El principal debate contemporáneo -la relación entre ética, política y religión- analizado por el filósofo católico más importante de nuestro tiempo.
Este libro contiene dieciocho recientes trabajos de Robert Spaemann que abordan gran parte de los temas más actuales y relevantes del panorama cultural europeo: la identidad cristiana de Europa, la relación entre ciencia y ética, entre fe y cultura, importantes aspectos de la discusión bioética como el aborto, la eutanasia, la manipulación de embriones humanos, etc.
Es conocida la lucidez y profundidad del prof. Spaemann y su papel de conciencia crítica de algunos aspectos de la sociedad contemporánea.
En estos trabajos, reunidos por el prof. José María Barrio, el autor ofrece de forma viva y ágil numerosas ideas especialmente relevantes en un momento en el que está en juego el futuro ideológico de Europa así como el papel que corresponde al cristianismo en la vida pública de nuestras sociedades.
Robert Spaemann es uno de los filósofos contemporáneos más importantes. Ha sido Profesor de Filosofía en las Universidades de Stuttgart, Heidelberg -en cuya cátedra sucedió a Gadamer- y, finalmente, hasta su jubilación en 1992, en la Ludwig-Maximilian de München.
Che cos'è l'uomo? Il volume risponde a questa domanda, riflettendo sulla natura umana, sul suo rapporto con la scienza, in particolar modo con la teoria dell'evoluzione, sulla dignità della persona e sul rapporto fra natura e ragione. Il presente volume costituisce una stimolante introduzione alle questioni fondamentali di un'antropologia filosofica che scopre di non poter fare a meno di incontrarsi con l'etica e con la metafisica.
Nato nel 1927, Robert Spaemann ha insegnato nelle Università di Heidelberg, Stoccarda, Monaco. In questo volume ripercorre la storia della nozione di "persona", una storia ricca di presupposti e di mutamenti, sulla linea di demarcazione teorica e pratica che esprimono i pronomi personali "qualcuno" e "qualcosa". Lo studio intende contribuire al dibattito contemporaneo sulla fondazione dei diritti e sulla dignità dell'uomo, su essere, persona e vita, centrale in tutto il moderno sviluppo filosofico e fulcro delle discussioni sulla bioetica, sul diritto alla vita, sull'eutanasia.
Reeditamos este libro de Robert Spaemann que teníamos agotado desde hace varios años. Desde Descartes, la filosofía se ha ocupado preferentemente de sujetos y objetos. Pero las personas son ambas cosas a la vez. ¿Cómo es eso posible? Recientemente se ha negado, con consecuencias prácticas de gran alcance que todos los hombres sean personas. El autor aporta los fundamentos teóricos largamente superados.