Il libro è una lunga lettera scritta per gli amici in tempo di pandemia. Parla del tempo che stiamo vivendo, che ha messo a nudo le fragilità delle nostre organizzazioni sociali, economiche e anche religiose, aprendo a possibili inquietanti scenari di difficile e complessa interpretazione, e vuole essere una mappa che aiuti il lettore a non perdere l'orientamento, a trovare la sorgente capace di dissetare la sua sete esistenziale. La diagnosi del tempo presente è condotta in maniera assai precisa e si allarga al legame tra pandemia e crisi ecologica. A questo quadro problematico va aggiunta la fragilità delle democrazie occidentali che la pandemia ha reso ancora più evidenti. Che fare dinanzi a un contesto cupo e a un futuro divenuto tanto incerto? Con mirabile concretezza, molto utile anche in chiave pastorale, Theobald indica le sorgenti alle quali attingere per ridare fiato al legame sociale che tiene uniti gli uomini tra loro. Si ritrovano qui molti temi cari all'autore, ridetti e ripensati in una forma adeguata all'urgenza del momento e con un linguaggio accessibile a tutti e non specialistico.
Nei suoi discorsi davanti al Parlamento europeo e al Consiglio d'Europa papa Francesco non ha esitato a tratteggiare l'immagine di un'Europa ferita, che sta attraversando una profonda crisi di fiducia e di speranza. Anche il cristianesimo è toccato da questa crisi: la sua forza ispiratrice sembra indebolita. Siamo dunque posti di fronte all'alternativa: estinzione o riforma. Christoph Theobald coglie l'occasione di questa sfida per farne l'innesco di una traduzione contemporanea della fede, della speranza e della carità biblico-cristiana. Egli si lascia guidare dalla domanda: come testimoniare oggi una speranza comune e come rendere possibile una fiducia reciproca? Le sue riflessioni lo conducono a comprendere l'essere cristiano come una maniera di vivere secondo una santa ospitalità, suscettibile di costruire fiducia, di generare speranza e di rivitalizzare, in tal modo, un continente ferito. L'attenzione di Theobald, uno fra i teologi cattolici più apprezzati e seguiti al mondo, cade nello specifico non solo sulla fede esplicitamente cristiana, ma anche su quei momenti decisivi dell'esistenza in cui si manifesta una "fede nella vita": lì si dà una vera e propria apertura al vangelo di Cristo. Ne discende, così, una teologia della fede e della grazia che risultano incarnate in un preciso contesto storico e geografico: quello del Vecchio Continente.
Contenuto
Oggi si tende a guardare con maggiore prudenza – se non addirittura con sospetto – all’ideale conciliare del dialogo, sia in ambito civile che ecclesiale. Ripensarlo non in astratto, ma a partire dall’esperienza, come strumento che permette di giungere a un’intesa, comporta ripensare insieme ad esso anche la figura dell’autorità, distinguendola dalla figura del potere. Un esercizio evangelico, non autoritario e non clericale del dialogo e dell’autorità, allargato all’insieme delle relazioni umane, è la proposta di questo percorso, frutto di una lectio magistralis di Theobald presso la Facoltà teologica del Triveneto. Il compito di ogni dialogo consiste nel far approdare le due parti a intendersi e per farlo è necessaria la capacità di ascoltarsi reciprocamente e dunque l’attitudine a volersi incontrare. È solo in questo orizzonte che autorità e dialogo possono essere ripensate come buone pratiche per costruire concretamente quella “mistica della fraternità” auspicata da papa Francesco (EG, 119) come nuovo stile della Chiesa del nostro tempo.
Destinatari
* studenti di teologia * operatori pastorali
Autore
Christoph THEOBALD, nato a Colonia (Germania) nel 1946, è gesuita della Provincia di Francia. Professore di teologia fondamentale e dogmatica alla Facoltà di teologia del «Centre Sèvres» di Parigi, redattore capo della rivista «Recherches de science religieuse», membro del comitato scientifico dell’Istituto per le science religiose (Bologna) e responsabile editoriale dell’edizione critica autorizzata delle Opere di Karl Rahner. Ha pubblicato opere di storia della teologia moderna, di teologia sistematica e pratica, e di estetica.
È ancora necessaria una teologia sistematica? E come andrebbe elaborata per essere fedele al vangelo del Regno di Dio e valida nel terzo millennio? Proseguendo l'ispirazione dell'opera in due volumi Il cristianesimo come stile, Christoph Theobald prosegue in questo libro il suo lavoro d'investigazione. Riprendendo il paradigma stilistico e il metodo critico indicato nelle opere precedenti, egli rilegge le grandi figure della teologia e raccoglie, in un percorso innovativo, le questioni centrali della riflessione su Dio ancorandole al pilastro fondamentale della santità di Cristo.Proprio questa santità e la sua comunicazione consentono di reinterpretare, nel quadro di un approccio pneumatologico, ciò che per gli uomini e per le donne del tempo presente può essere considerato il mistero del mondo. Più in generale si tratta di rispondere a una domanda cruciale: come deve cambiare la teologia dopo le mutazioni che il cristianesimo sta vivendo nel tempo presente?
Descrizione dell'opera
In una società secolare, in cui la cultura e i linguaggi si trasformano, la formulazione tradizionale della fede cristiana risulta spesso inefficace. E le domande ultime dell'esistenza umana rischiano di restare senza risposta.
I figli della tecnologia e della secolarità non abitano più i linguaggi antichi del cristianesimo, diventato, per molti, estraneo e pietrificato. L'autore intende farsi interlocutore degli uomini che abitano un mondo trasformato, spesso smarrito e senza radici, con i suoi enigmi e il suo mistero… Con una convinzione: ciò che chiamiamo «parola di Dio» è una parola radicalmente umana, addirittura la più umana che possa esistere, portatrice di vita nelle nostre vicende difficili o felici.
Christoph Theobald spiega le condizioni per trasmettere un Vangelo di libertà per tutti e mostra come dire oggi, nella trama delle Scritture, le sue dimensioni antropologiche e cristiane.
Sommario
Introduzione. I. La fede in Cristo: trasmettere l'intrasmissibile? Cosa ci insegna il «passatore» di Galilea? Come nasce la fede in Cristo? Credere in Cristo: le condizioni di una trasmissione riuscita. Possibilità, difficoltà e promesse per la Chiesa nella società. II. Accedere alla coscienza del peccato. La rivelazione del peccato. Un'esperienza universalmente accessibile. III. Il Vangelo della libertà. In ascolto della Scrittura. Punto di partenza: la chiamata alla libertà (Gal 5,13). Alla scuola del Maestro. «Prendi il largo…» (Lc 5,4). IV. «Testimoni del Risorto». Avete detto Risurrezione? Un modo di procedere nella trama dell'opera lucana. Discernere le esperienze di risurrezione. La pedagogia del Risuscitato. V. Per una intelligenza interiore del mistero della Trinità. Una difficoltà. Dio, «mistero» della storia. Perché «tre»? Paesaggio spirituale. VI. Il futuro della creazione. Un paesaggio culturale favorevole alla scoperta del mondo come creazione. Dal nulla e per nulla… VII. Leggere i «segni dei tempi». A proposito della dimensione sociale e politica della fede. Conclusione. La promessa dell'altro.
Note sull'autore
Christoph Theobald, gesuita, è nato a Colonia. Professore di teologia fondamentale e dogmatica al Centre Sèvres di Parigi, è direttore di «Recherches de Science Religieuse». Tra le sue pubblicazioni: Le canon des Ecritures: études historiques, exégétiques et systématiques, 1990; La Pensée musicale de Jean-Sébastien Bach. Les chorals du Catéchisme, 1993; Histoire des dogmes. IV: La Parole du salut, 1996 Présences d'Evangile. Lire les Evangiles et l'Apocalypse en Algérie et ailleurs, 2003; Le péché originel. Heurs et malheurs d'un dogme, 2005. Presso le EDB ha pubblicato: La Rivelazione, 22009; Il cristianesimo come stile. Un modo di fare teologia nella postmodernità (2 voll.), 2009.
L'opera, organizzata in due volumi, presenta il punto più avanzato del pensiero del grande teologo. Egli propone una definizione e un ruolo del cristianesimo, nonché una discussione sul senso del fare teologia all'interno della modernità. Finora la Chiesa e la teologia hanno pensato la fede come un contenuto da trasmettere: modello che ha funzionato positivamente nelle società tradizionali. La modernità e la postmodernità hanno tuttavia introdotto delle trasformazioni interne all'identità cristiana che non riguardano più questo o quel punto della sua dottrina ma, più radicalmente, la sua stessa forma. Theobald manifesta un approccio alla tradizione cristiana in cui la categoria dello stile esprime al contempo il contenuto e la forma della fede in quanto principio regolatore della presenza del cristiano nel mondo. Le sue pagine vivono del fascino e della difficoltà di coniugare assieme il concetto di stile e l'identità cristiana, nella consapevolezza che definire il cristianesimo come stile comporta sia una riflessione epistemologica sul modo di fare teologia, sia una diagnosi teologica del momento attuale con le discussioni su modernità e postmodernità.
Descrizione dell'opera
L'opera, organizzata in due volumi, presenta il punto più avanzato del pensiero del grande teologo. Egli propone una definizione e un ruolo del cristianesimo, nonché una discussione sul senso del fare teologia all'interno della modernità.
Finora la Chiesa e la teologia hanno pensato la fede come un contenuto da trasmettere: modello che ha funzionato positivamente nelle società tradizionali. La modernità e la postmodernità hanno tuttavia introdotto delle trasformazioni interne all'identità cristiana che non riguardano più questo o quel punto della sua dottrina ma, più radicalmente, la sua stessa forma.
Theobald manifesta un approccio alla tradizione cristiana in cui la categoria dello stile esprime al contempo il contenuto e la forma della fede in quanto principio regolatore della presenza del cristiano nel mondo. Le sue pagine vivono del fascino e della difficoltà di coniugare assieme il concetto di stile e l'identità cristiana, nella consapevolezza che definire il cristianesimo come stile comporta sia una riflessione epistemologica sul modo di fare teologia, sia una diagnosi teologica del momento attuale con le discussioni su modernità e postmodernità.
Sommario
Prefazione. «Ouverture». I. Diagnosi teologica del momento presente. 1. Il modernismo cattolico. 2. La cristologia trascendentale ne «L'Azione» (1893) di Maurice Blondel. 3. Il progetto apologetico di Maurice Blondel ieri e oggi. 4. «Credere» secondo il «modus conversationis». 5. La «sapienza di Salomone» al concilio Vaticano. II. Un modo di procedere. 1. La «teologia spirituale». 2. La teologia come discernimento della vita autentica. 3. A servizio della giustizia del Regno. 4. Le ripercussioni della narratività sulla teologia. 5. Il carattere confessante della teologia le toglie ogni pertinenza scientifica?
Note sull'autore
Christoph Theobald, gesuita, è nato a Colonia. È docente di teologia sistematica e fondamentale al Centre Sèvres di Parigi, caporedattore della rivista Recherches de Science Religieuse, consigliere e collaboratore della rivista Études ed è stato membro della Fondazione della rivista internazionale Concilium. Tra le sue pubblicazioni: Maurice Blondel und das Problem des Modernität, Beitrag zu einer epistemologischen Standorbestimmung zeitgenössischer Fundamentaltheologie (1988); Le canon des Ecritures: études historiques, exégétiques et systématiques (1990); La Pensée musicale de Jean-Sébastien Bach. Les chorals du Catéchisme (1993); Histoire des dogmes. t. IV: La Parole du salut (1996); Présences d'Evangile. Lire les Evangiles et l'Apocalypse en Algérie et ailleurs (2003); Une nouvelle chance pour l'Evangile. Vers une pastorale d'engendrement (2004); Le péché originel. Heurs et malheurs d'un dogme (2005), Vatican II et la théologie. Perspectives pour le XXIe siècle (2006). Le EDB hanno pubblicato La Rivelazione (22009).