Da dove proviene quel profumo meraviglioso di molti funghi, che ci fa pensare al sottobosco? Dall'1-otten-3-olo, un composto dal nome bizzarro. Perché non utilizzarlo in cucina, come una spezia? E perché non servirci anche del sotolone, con il suo profumo di curry, fieno greco e vin jaune? Hervé This ci conduce alle frontiere di una nuova rivoluzione culinaria. Nelle nostre dispense nuove spezie si aggiungeranno a quelle tradizionali; i cuochi del XXI secolo impareranno ad affiancare composti chimici puri, a legarli come fa un compositore con le note musicali, per creare ricette dai sapori inediti. La cucina nota a nota potrà contribuire a limitare gli sprechi alimentari creando piatti nuovi, economici e sicuri. Quindi frutta, verdura, carne e pesce cederanno il passo a una cucina «chimica», a pietanze in pillole? Il dibattito è aperto, ma Hervé This ci rassicura: «Nell'arte non esiste la sostituzione, ma solo l'aggiunta e l'ampliamento delle scelte». Come l'uso del sintetizzatore in musica non ha reso obsoleto il violino, così la cucina nota a nota sarà una «forma artistica in più», una «grande avventura» che permetterà di costruire un «nuovo modo di cucinare e di mangiare».
Fate un uso intensivo del forno a microonde ma non sapete come funziona? Vi siete mai chiesti quanta maionese si può preparare con un solo tuorlo d'uovo? Come ottenere sempre un soufflé ben gonfio? È corretto "far prendere aria al vino" prima di berlo? In questa guida il fondatore della gastronomia molecolare ci rivela le leggi chimico-fisiche alla base della miriade di segreti, trucchi e consigli empirici, spesso tramandati di madre in figlia e di cuoco in cuoco, capaci di trasformare una cena appena passabile in un successo travolgente. Dettagli che spesso i manuali di cucina preferiscono omettere dandoli per scontati, e che invece, se ben compresi, aiutano a padroneggiare l'arte culinaria, acquisendo in breve tempo sicurezza nei propri mezzi e competenza tecnica.
La scienza può contribuire a perfezionare la cucina? Assolutamente sì, come dimostra Hervé This in questo libro analizzando la fisiologia del gusto, l'effetto degli alimenti sull'organismo umano e i meccanismi molecolari che stanno alla base di fenomeni noti ai cuochi da millenni, ma mai realmente compresi. Fra salse senza grumi, gelatine ben addensate e un invitante profumo di pollo arrosto, l'arte culinaria passa così dal regno dell'esperienza a quello della conoscenza per trasformarsi in "gastronomia molecolare", una nuova disciplina in grado di smentire i falsi miti che si tramandano in cucina, perfezionare i piatti tradizionali e introdurre sapori mai sperimentati. Dopo aver scoperto l'origine del gusto amaro, delle bollicine dello champagne e del colore del Porto, neofiti della cucina e cuochi provetti impareranno a classificare le salse, montare a neve il bianco dell'uovo, lavorare la pasta sfoglia, cucinare con le pietre roventi e molto altro, senza dimenticare lo scopo ultimo della cucina: far felici i propri ospiti!
La cucina è arte. O almeno lo diventa quando esprime creatività e innovazione. E se la cucina è arte, qual è il suo bello, la sua perfezione estetica? Il buono, affermano Hervé This, il fisico-chimico caposcuola della gastronomia molecolare, e il celebre chef Pierre Gagnaire. Questo volume nasce dal felice incontro fra due grandi personalità del mondo gastronomico e scientifico. Un incontro fatto di provocazioni filosofiche, di nuove idee, di ricette da sviluppare e sperimentare, di conversazioni e dibattiti fra amici curiosi e qualche volta polemici. Esplorando la tecnica, la scienza, la storia e la tradizione della grande cucina, i due autori accompagnano il lettore in un percorso stimolante attraverso la storia del pensiero e della gastronomia, alla scoperta del bello culinario: il buono.