Nelle pagine di questo volume l'Autore ricostruisce un periodo decisivo della storia d'Italia che si colloca tra lo scoppio della prima guerra mondiale e la conclusione della seconda e include in poco più di un trentennio il tramonto del sistema politico liberale e la nascita, lo sviluppo e la fine della dittatura fascista. Quest'ultima si lega, a sua volta, alla debolezza della tradizione democratica italiana e al protrarsi di caratteristiche negative che hanno accompagnato, e per certi versi inquinato, la nostra vita politica fin dall'inizio della unificazione nazionale. La narrazione è attenta agli aspetti politici, sociali, culturali ed economici della nostra storia ed è caratterizzata da un'esposizione sempre chiara. Nell'ultima parte una particolare attenzione è dedicata al drammatico biennio in cui l'Italia è spaccata in due e divisa tra i partigiani combattenti nelle città e sulle montagne e i seguaci della Repubblica Sociale Italiana alleati alla Germania di Hitler. Sono gli anni decisivi anche dal punto di vista culturale per la fondazione della democrazia repubblicana in cui tuttora viviamo e per il riscatto degli italiani dall'oppressione dispotica della dittatura di Mussolini e dei fascisti.
Il volume è una sintesi della storia repubblicana che in meno di trecento pagine ripercorre le vicende politiche e sociali degli ultimi settant'anni offrendo al lettore un'interpretazione unitaria delle fasi essenziali di questo periodo: dalla ricostruzione postbellica al miracolo economico, dal compromesso storico ai terrorismi, dal crollo della classe politica di governo nei primi anni Novanta all'avvento di Berlusconi e del suo populismo. L'offensiva vittoriosa di una destra, in gran parte non ancora moderna, e gli errori e le divisioni di una sinistra che dopo il crollo del comunismo non ha ancora trovato un programma e neppure una nuova classe dirigente, sono al centro dell'analisi finale di questa opera, utile per la comprensione del nostro presente.
Il Ministero per la Stampa e la Propaganda, diretto dal 1935 da Galeazzo Ciano, esercitò sui quotidiani una rigida supervisione attraverso i costanti ordini alla stampa, con cui il regime proiettò un'immagine serena e ottimistica della situazione italiana, censurando la cronaca nera e il dissenso, l'inflazione e persino i temporali, demonizzando gli ebrei e i comunisti, esaltando la Germania e tentando di occultare i preoccupanti sviluppi della guerra durante i primi anni quaranta. I testi raccolti in questa antologia sono presentati da un'introduzione di Nicola Tranfaglia, che analizza i meccanismi della propaganda fascista, e da quella di Bruno Maida, incentrata sulla direzione della Stampa e Propaganda fascista.