Terrorismo, pedofilia, assenza di figure paterne e frammentazione della famiglia, secolarizzazione e sessualizzazione della cultura, futuro delle democrazie liberali, scontro tra culture e natura dell'identità nazionale: sono tantissime le ansie che riteniamo essere la quintessenza degli ultimissimi decenni e che invece già figurano nell'opera di Dostoevskij, nelle sue lettere, i suoi articoli e la sua narrativa. Il mondo che abitiamo come lettori dei suoi romanzi è un mondo in cui la questione di ciò che gli uomini si debbono gli uni gli altri è lasciata aperta in modo doloroso e sconvolgente e in cui non vi è punto di riferimento a partire dal quale costruire un panorama morale chiaro e trasparente. Ma i romanzi di Dostoevskij non cessano di farci riflettere su cosa sarebbe possibile se noi - personaggi e lettori vedessimo il mondo sotto una luce diversa, la luce della fede. Per rispondere a questa sfida i suoi romanzi ci invitano a immaginare per l'appunto quegli estremi di fallimento, sofferenza e desolazione che sono talvolta presenti nelle nostre vite. Rowan Williams esplora l'intreccio tra discorso, narrativa, metafora, e iconografia nelle opere di uno dei più complessi e malintesi romanzieri della storia.
Uno sguardo penetrante
sulla teologia ortodossa del xx secolo
e sull'azione dello Spirito
nella vita della chiesa e del credente.
In questo saggio sullo Spirito santo l’autore, attraverso tre teologi ortodossi del xx secolo – Florenskij, Bulgakov e Lossky –, ci offre una chiave di lettura fondamentale per riflettere su molte realtà della vita spirituale cristiana. Queste pagine ci conducono, infatti, a considerare temi quali il Regno, la profezia, la Trinità, la chiesa, l’umanità, la creazione, la libertà... a partire dall’adagio della tradizione orientale: “Scopo della vita cristiana è l’acquisizione dello Spirito santo”. Il cristiano, impegnato nella chiesa e nel mondo, è così guidato anzitutto a discernere in ogni situazione che vive, personale o comunitaria, la testimonianza silenziosa dello Spirito per radicare in essa la propria presenza e azione.
Rowan Williams (Swansea 1950), esperto di patristica e del pensiero russo contemporaneo, uomo da sempre attivamente impegnato per la pace del mondo e la difesa degli ultimi, dal 2002 è il 104º arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il giudizio di Cristo (2003), Resurrezione (2004) e Ragioni per credere (2009).
«Se la storia è di qualità, allora ci fa ripensare alla definizione di cose che pensavamo di avere capito bene, poiché ci fa entrare in contatto non solo con il familiare, ma anche con quanto appare strano. Essa riconosce che "il passato è una terra straniera", oltre ad essere il nostro passato».
Il vecchio adagio secondo cui saremmo condannati a ripetere una storia che non conosciamo si applica tanto alla storia della chiesa quanto a ogni altra impresa storiografica. Tuttavia il problema è: come va affrontata la storia della chiesa? Molto di ciò che è stato ritenuto tale è in larga misura propaganda; e molti libri di qualità sono oggigiorno scritti in modo brillante ma apparentemente lontano dai bisogni attuali della chiesa. Nello sviscerare questo dilemma, Rowan Williams propone alcune riflessioni su come pensiamo il passato in generale e fa emergere come la storia della chiesa sia stata usata dai teologi non solo per provare dei punti di vista ma anche per chiarire che cosa siamo in quanto esseri umani. Il frutto della sua esplorazione è un senso dell'importanza della storia come un qualcosa che aiuta ad approfondire il nostro pensiero e che ci obbliga a ricorrere alle più svariate e originali analogie per definire chi siamo e in quale mondo viviamo.
Un piccolo libro di grande portata per chiunque intraprenda lo studio della storia della chiesa, sia per motivi ministeriali o professionali, sia per il semplice desiderio di approfondire le radici storiche della propria fede e della propria tradizione.
El arrianismo, al negar la divinidad de Cristo, ha sido considerado la «herejía cristiana arquetípica». Sin embargo, no todo es tan simple.
A lo largo de esta amplia y fundamentada investigación, el lector descubre un Arrio teológicamente conservador que dedica sus mejores esfuerzos intelectuales a defender el carácter libre y personal del Dios cristiano. Esta «herejía» del siglo IV nace del esfuerzo por conciliar el lenguaje bíblico tradicional con las ideas y técnicas filosóficas radicales.
Pero se convierte en una auténtica crisis social al cuestionar las relaciones entre emperadores, obispos y maestros ascéticos «carismáticos», y problematizar la toma de decisiones en la Iglesia. Williams destaca las cuestiones vitales más amplias de cómo se define la herejía y de qué modo ciertos tipos de tradicionalismo se transforman a sí mismos en herejía.
Arrio desborda el mero estudio histórico de carácter académico. Las páginas de este original ensayo, a medio camino entre la biografía y la historia de las ideas, muestran con brillantez la importancia que determinados temas siguen teniendo en la actualidad y cómo ciertos tipos de tradicionalismo pueden terminar transformándose, también ellos, en otra herejía más.
Per una fede credibile:
dire “Io credo”
con fiducia e consapevolezza
Qual è l’essenziale della fede cristiana? Nei primi secoli di vita della chiesa, per cercare di rispondere a questa domanda sono nati i Simboli di fede: affermazioni essenziali del credo cristiano, non sono formule teologiche astratte ma ci rivelano in chi e in che cosa possiamo avere fiducia. In questo libro l’autore si interroga, in costante dialogo con la realtà del mondo di oggi e in continuo riferimento alla tradizione biblica, sulle implicazioni del credere in un Dio completamente degno di fede. Dire “Io credo” apre ciascuno di noi a una più grande realtà in cui possiamo riconoscerci al centro di un eterno e fedele amore, e ci guida a vivere alla luce di questa consapevolezza.
Rowan Williams (Swansea 1950), esperto di patristica e del pensiero russo contemporaneo, attivamente impegnato per la pace nel mondo e la difesa degli ultimi, è stato eletto vescovo di Monmouth nel 1992 e arcivescovo del Galles nel 2000. Dal 2002 è il 104º arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione Anglicana. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il giudizio di Cristo. Il processo di Gesù e la nostra conversione, e Resurrezione. Interpretare l’evangelo pasquale.
L’opera presenta – nella prima traduzione italiana con testo a fronte – una scelta di poesie di Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione Anglicana. I temi affrontati dall’autore sono vari: la morte (in generale e in particolare – dei genitori, di cari amici, di grandi personaggi), il ricordo di alcuni luoghi visitati a Gerusalemme, le impressioni suscitate da alcuni dipinti della tradizione pittorica dell’est europeo, il mondo celtico.
Nel segno di un sano ecumenismo la prefazione del volume è stata curata dal padre gesuita Antonio Spadaro, critico letterario de "La Civiltà Cattolica".
La pratica della meditazione cristiana e la saggezza dei monaci del deserto
Le sfide e la semplicità del messaggio della saggezza del deserto
Il rapporto con il silenzio e la parola, con se stessi e la comunità
Per Rowan Williams - attuale Arcivescovo di Canterbury - nella spiritualità dei padri e delle madri del deserto risuonano con forza molteplici aspetti della ricerca spirituale moderna.
Una profonda rilettura degli scritti dei maestri del deserto inframezzata da detti e insegnamenti.
Dal nuovo arcivescovo di Canterbury un aiuto per ripensare la propria fede
Una rilettura dei racconti evangelici del processo e della condanna di Gesù, come “luogo” della manifestazione di chi noi siamo, di cosa crediamo e di come viviamo: quel giudizio alla luce della verità ci svela che siamo sì giudicati, ma anche liberati in Cristo. Nel prigioniero innocente condannato duemila anni fa è svelato ciò che possiamo essere agli occhi di Dio ed è fornito l’indizio ultimo della natura del nostro Creatore e Redentore: lì troviamo anche gli elementi necessari per riconoscere la presenza di Cristo nelle nostre vite. Pagine preziose per quell’itinerario di conversione che la parola di Dio chiede al credente giorno dopo giorno.
Rowan Williams (Swansea, 1950), già arcivescovo del Galles, è dal dicembre 2002 arcivescovo di Canterbury, primate della Chiesa d’Inghilterra e della Comunione anglicana. Figura di notevole umanità, teologo formatosi a Cambridge e a Oxford sulla grande tradizione delle chiese d’oriente e d’occidente, ha sempre cercato nel suo ministero di rispondere con sapienza alle sfide poste alla fede cristiana dalla cultura moderna, cercando di rendere intellegibile il messaggio dell’evangelo agli uomini e alle donne di oggi. È questa la prima opera tradotta in italiano.
Raffaello è uno dei più importanti artisti del Rinascimento italiano, nonché uno dei più influenti nell'intero panorama della storia dell'arte: fondatore di un procedimento creativo basato sull'imitazione "sintetica" o "critica", è stato un modello per generazioni di artisti. Il suo profondo interesse per gli aspetti filosofici ed espressivi del principio del decoro e le scelte strategiche di divisione dei compiti attuate nella sua bottega ne fanno un innovatore, capace di ridefinire il lavoro degli artisti. Robert Williams attinge ampiamente alla storia della letteratura, della filosofia, della religione e dell'economia per documentare e ripercorrere l'evoluzione stilistica di Raffaello, fornendo una base per ulteriori ipotesi su obiettivi e aspirazioni dell'arte italiana del Rinascimento e sulla natura degli studi storico-artistici.
Un’occasione per approfondire
il mistero della Pasqua
attraverso le parole sapienti
dell'arcivescovo di Canterbury
Quale speranza per le vittime di questo mondo, e ancor più per i responsabili della loro oppressione? A che genere di comunità i cristiani sono chiamati a dar vita? Quale messaggio dà unità alla vita dei credenti? In un percorso affascinante, di straordinaria profondità teologica e spirituale, l’arcivescovo di Canterbury esamina nelle pagine di questo libro i racconti evangelici della resurrezione, indicando a noi tutti ancora una volta l’unica vera vittima che non condanna ma dischiude innanzi agli uomini una nuova vita, che non ci imprigiona nel passato ma apre la nostra memoria a esiti creativi: Gesù Cristo, che con la Pasqua fa di noi degli uomini liberi e delle nostre chiese delle vere comunità di resurrezione. Un’opera magistrale, attualissima, di cui tutte le chiese cristiane avevano un forte bisogno.
Rowan Williams (Swansea 1950) ha studiato teologia a Mirfield e a Cambridge, ed è stato uno dei più giovani professori di teologia dell’Università di Oxford. Esperto di patristica e del pensiero russo contemporaneo, uomo da sempre attivamente impegnato per la pace del mondo e la difesa degli ultimi, è stato eletto vescovo di Monmouth nel 1992 e arcivescovo del Galles nel 2000. Dal 2002 è il 104º arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione Anglicana. Presso le nostre edizioni ha pubblicato il volume Il giudizio di Cristo. Il processo di Gesù e la nostra conversione.