12 marzo 2011: un ragazzo a Parigi uccide un coetaneo, Samy, perché ha attraversato la linea immaginaria tra due quartieri. Violenza pura, gratuita, assurda. Un gesto selvaggio a due passi dal liceo in cui ha appena iniziato a insegnare un giovane professore, François-Xavier Bellamy. Quel fatto lo porta a riflettere su una rottura inedita accaduta nella società occidentale: una generazione ha rifiutato di trasmettere la propria eredità culturale, ha diseredato i giovani. Dove fallisce l’educazione è inevitabile che sorga di nuovo la barbarie, che trionfi il nichilismo.
In un simile contesto, si chiede l’autore, per quale motivo entriamo ancora in classe, insegniamo, parliamo a questi allievi? Siamo condannati a insegnare, a educare, senza sapere bene perché e senza nemmeno ardire di porci questa domanda? Su cosa rifondare la didattica e l’educazione?
Bellamy per primo non si sottrae a questi interrogativi, nella convinzione che «l’emergenza assoluta oggi consiste nel rifondare la trasmissione. Urge riconciliarsi con il significato stesso dell’educazione per far vivere in ognuno la cultura, per mezzo della quale l’uomo diventa umano, la libertà effettiva e un futuro comune possibile».
Después de la Revolución Francesa (1789), a comienzos del siglo XIX se consolidó en Francia la Sociedad del Sagrado Corazón de Jesús, con una clara vocación educativa y misionera. En este sentido, la figura de Rosa Filipina Duchesne (1769-1852), canonizada por san Juan Pablo II en 1988, adquiere una importancia capital, ya que consagró su vida a la evangelización en los entonces nacientes Estados Unidos de América. Este libro contextualiza históricamente a Filipina Duchesne, a la vez que presenta la traducción castellana de más de ochenta documentos sobre su vida, su obra y su correspondencia, en la que se puede percibir la vertiente humana y espiritual de la santa misionera, así como valiosas e imprescindibles descripciones sobre la sociedad del momento, incluidas las primeras descripciones sobre los indios Potawatomi.
Xavier Baró i Queralt es doctor en Historia Moderna por la Universitat de Barcelona. En la actualidad es profesor de la Facultad de Humanidades de la Universitat Internacional de Catalunya, de la cual es vicedecano. Ha centrado su interés en la historia de la historiografía, el Barroco y las misiones españolas en el Pacífico (s. XVI-XVIII).
In forma di dialogo, la storia di un cammino verso una vita più fraterna, una sfida fondamentale che la rivelazione biblica e l'esempio di Gesù invitano ciascuno ad affrontare. A fare da guida ci sono fra Giuseppe (esperto e saggio) e fra Beniamino (giovane ed entusiasta), protagonisti di un dialogo profondo e sorridente che attraversa le dimensioni feconde e inesauribili dell'umano: relazioni, volontà, fede, gelosie e violenze, interiorità, capacità di amare? Intrecciando riferimenti alle Scritture e rimandi all'esperienza concreta della vita in comunità, l'autore scruta con precisione le pieghe dell'animo e sa essere maestro paziente e di qualità, facendo gustare la bellezza e la pienezza pasquale di una vita spesa fraternamente.
Come ci ha insegnato Oliver Sacks, il cervello umano è una macchina sofisticatissima che presiede alle funzioni più semplici, come respirare, e alle più complesse, come comporre la Nona di Beethoven. Questo libro dà una risposta scientifica e divertita alle curiosità e alle domande più frequenti. È sensato paragonare il cervello umano a un computer? Quando non siamo coscienti il nostro cervello pensa? E a cosa? C'è un regime alimentare per garantire il massimo di funzionamento del cervello? Che cos'è l'Alzheimer e cosa provoca a livello cerebrale? Tutti gli animali posseggono un cervello? Il cervello delle donne è diverso da quello degli uomini? Cosa avevano di particolare il cervello di Einstein e quello di Paganini?
Introducción y comentario, capítulo por capítulo, de la carta de san Pablo a los Romanos que puede ayudar a estudiantes de teología y laicos y laicas interesados en la Biblia, a comprender mejor un texto fundamental del cristianismo primitivo, nada fácil de leer sin una buena guía de lectura. Partiendo de un análisis exegético, serio pero sencillo, se ayuda a los lectores a descubrir qué es lo que Pablo pretende comunicar en esta carta a la comunidad cristiana de Roma, y a través de ella a los lectores actuales, mostrando cuál era la problemática teológica con la que el Apóstol y sus lectores se veían confrontados. A la vez, se pone de manifiesto la actualidad del texto
Tum tum... Tum tum... Ogni mattina Sisanda conta i battiti del suo cuore e i giorni che ha vissuto da quando è nata. Poi guarda sua madre, che scivola fuori dalla capanna per andare a correre sulle colline: Maswala, la sua MammAntilope, corre di piacere per ore intere, a piedi nudi, là dove nemmeno i pastori con le greggi arrivano. Ma Sisanda non può correre. Non può saltare, giocare con gli altri o fare qualunque altra cosa, per colpa del suo cuoricino imbecille e di quella stupida malattia. Il dottore ha detto che è molto fortunata a essere ancora viva. Molto fortunata, già. Qui il dottore non può fare nulla, bisognerebbe operare Sisanda all’estero, in un ospedale specializzato. E l’ospedale costa caro... Un milione di kel! Sisanda ha fatto il conto: ai suoi genitori occorrerebbero trentotto anni, tre mesi e venti giorni per mettere da parte tutti quei soldi. Ma un giorno scopre che Maswala potrebbe guadagnare quella cifra in un colpo solo, se riuscisse a correre veloce come un’antilope.
Destinatari
Dai 10 Anni
Autore
Xavier-laurent petit (1956) dopo la laurea in filosofia, si è dedicato all’insegnamento, coltivando anche la sua passione per lettura. Nel 1994 ha pubblicato Le crime des Marots il primo di una lunga serie di romanzi per ragazzi. Con i suoi libri ha vinto molti premi prestigiosi, tra cui: Prix Sorcières 1996, Prix Goya 1998, Prix Saint-Exupéry 2003. In Italia ha già pubblicato Centocinquantatre giorni nella steppa (EMP, 2004).
Punti forti
Un autore pluripremiato in Francia.
Una storia che può interessare anche un
pubblico adulto.
La metáfora del Caos, que es al mismo tiempo creación y destrucción, es la constatación del continuo fluir de la creación y, en ella, de nuestra vida personal y social.
Pero nos gusta imaginar que estamos viviendo en un mundo ya ordenado, y parece que se nos pide encajar en algunas de sus vías sin salirnos de sus carriles. Quizá por ello todas las corrientes de espiritualidad han hecho de la ascesis un camino para buscar un cierto orden dentro del caos.
Los Ejercicios Espirituales de san Ignacio pretenden ser dinámicas para ordenar el caos interior, pero nos hacen conscientes primero del caos en el que vivimos. Solo de este modo podremos «resetear» la vida, desear más y elegir al gusto de Dios.
XAVIER QUINZÀ LLEÓ, SJ, doctor en teología, nació en Valencia en 1946. Profesor en excedencia de la Facultad de Teología de Comillas (Madrid), se ha interesado por los nuevos lenguajes en la teología y la espiritualidad. También se ha ocupado en ayudar a rehacer itinerarios vitales en contextos de marginación y ha realizado y publicado estudios sobre Historias de Vida. Actualmente trabaja en el Centro «Arrupe» de Valencia.
Las exequias son un momento muy relevante para un cristiano. Este libro nos ayuda a conocer la historia de este rito a lo largo de los siglos y en diversas liturgias, y sobre todo nos ayuda a conocer la teología y la pastoral del rito actual, preparado a raíz del Concilio Vaticano II
La felicità è apertura all’altro e al suo mistero: in cammino con l’altro, siamo ciò che amiamo. Non indica uno stato, ma un istante, anche se si può ripetere poche o molte volte. È un processo, non un luogo in cui stabilirsi. Per ciascuno, e perfino per ogni momento della vita, la chiave sta nel trovare la porta giusta per la felicità.
Nelle Beatitudini Gesù proclama che si può essere felici in questa vita e che vale la pena tentare di esserlo. Perché la felicità è la forza capace di trasformare le cose. Le folle seguivano Gesù perché risvegliava in loro la speranza, incoraggiandole a cambiare vita e ad aspirare alla felicità. Per lui la felicità è il motore della vita, e oggi continua a dirci che la nostra vita non è un ostacolo verso la felicità.
Punti forti
Il tema della felicità risveglia sempre interesse. L’autore esamina l’argomento non come ricerca egoistica e autoreferenziale ma come aspirazione individuale attenta agli altri.
Egli assume come orizzonte interpretativo quello derivante dai Vangeli e dalla figura di Gesù; in particolare il riferimento più significativo è alle Beatitudini.
Destinatari
Largo pubblico di giovani e adulti, laici e religiosi.
Autore Xavier Quinzà Lleó, gesuita spagnolo, dottore in teologia fondamentale, attualmente è direttore del Centro Arrupe di Valencia. È stato, per molti anni, docente alla Facoltà teologica della Pontificia Università Comillas a Madrid. Come volontario della Caritas ha contributo al recupero di persone in situazioni di emarginazione. Ha tenuto numerosi corsi e conferenze su tematiche di spiritualità e pastorale, ed è autore di diversi libri e articoli di ricerca e divulgazione.
I Vangeli sono ricchi di incontri, dialoghi, conversazioni, domande. I personaggi che incontrano Gesù sono davvero tanti. L’Autore ne ha individuati cinquanta – uomini e donne – di cui si racconta che «hanno visto Gesù». Li fa parlare della loro esperienza in prima persona, immaginando alcuni dettagli della loro vita, collocandoli nel loro ambiente. A volte questi personaggi espongono liberamente ciò che ricordano del loro incontro con Gesù, altre volte sono sollecitati a raccontare attraverso una vera e propria intervista, altre volte ancora scrivono una lettera nella quale parlano di Gesù. Possiamo così ascoltare, per esempio, il racconto di Simeone, della Samaritana, di Zaccheo, di Lazzaro, ma anche di personaggi che non hanno un nome nei Vangeli, come il pastore che vide Gesù in fasce a Betlemme la notte di Natale.
Punti forti
Lo stile vivace, la dialettica coinvolgente e i 50 disegni al tratto, di Isabelle de Senilhes.
Autore
Xavier de Chalendar, sacerdote parigino, è animatore di gruppi di studio sulla Bibbia. È noto al pubblico francese come autore di numerose opere.
La cattedrale, simbolo della grandezza artistica del Medioevo occidentale e del ruolo svolto dai vescovi nelle città, è il monumento che meglio definisce l'arte gotica con il passaggio dall'arco ogivale alle volte a crociera costolonate, sistematicamente organizzate in una struttura profondamente razionale e articolata. La scultura copre le facciate e segna la divisione in piani degli alzati, dominati dalle gallerie dei sovrani coronati. All'entrata della chiesa, le statue-colonna accolgono i fedeli. Nel definire il gotico privilegiamo di solito gli elementi culturali e formali, mentre l'architettura gotica è fatta di novità tecniche, di progressi nel trasporto della pietra, di miglioramenti degli strumenti di sollevamento e di forza, e soprattutto di perfezionamento dell'organizzazione del cantiere attraverso la standardizzazione del lavoro, l'organizzazione degli elementi prefabbricati e una maggiore razionalizzazione della produzione. La novità più spettacolare dell'architettura gotica consiste nella capacità di rendere trasparente l'edificio grazie all'immissione della luce, che attraversa le vetrate piene di immagini soddisfacendo la sete d'assoluto e di trascendenza degli uomini del tempo. Questo libro invita a fare un viaggio alla scoperta semplice e diretta delle chiavi che possono aiutare a comprendere lo spirito dell'arte gotica, la sua bellezza e le ragioni che hanno ispirato i grandi committenti, laici ed ecclesiastici, del Medioevo.