Da qualche decennio l’arte romanica è alla moda. La si osserva archeologicamente, la si studia con moderni metodi filologici, la si visita persino nei viaggi organizzati. Piace la sua austerità imponente, la sua essenzialità percepita come segno di una forte religiosità, la sua facies nuda, spoglia, sobria. Ma la basilica di Ripoll o il Fondaco dei Turchi a Venezia sono veramente edifici romanici? Le cupole della cattedrale di Périgueux o la facciata di quella di Le Puy sono davvero medievali? Le statue lignee raffiguranti la Madonna e Cristo con il volto nero erano proprio così brutte e scarnificate? Ma l’arte romanica che oggi abbiamo davanti ai nostri occhi corrisponde davvero a quella medievale? In questo libro si mette in discussione il concetto stesso di romanico e di arte romanica, ne si indagano le origini, e soprattutto si contestualizza la sua genesi storiografica nel particolare contesto culturale della prima metà dell’Ottocento, quando in tutta Europa per la prima volta si scoprì, come d’improvviso, la produzione artistica anteriore all’avvento di quella maniera di costruire che Vasari definì come tedesca o portata dai Goti. In quei decenni segnati dalle campagne napoleoniche e dal Congresso di Vienna, tra Neoclassicismo e Romanticismo, i paesi dell’Europa decisero di riappropriarsi del proprio passato nazionale, catalogando, restaurando, studiando e anche ricostruendo l’arte costitutiva di ciascuna nazione: il romanico. Il libro analizza l’elaborazione storiografica e nazionalistica dell’idea di romanico, e ne decostruisce le invenzioni e gli errori, ponendo l’accento su alcune questioni controverse, come la popolarità degli artisti, il ruolo della donna nell’universo artistico misogino dell’epoca o la ricca policromia degli edifici. Ma nello stesso tempo svela la vera personalità del Medioevo romanico, dalla Francia all’Italia, dall’Inghilterra alla Catalogna, mettendo a confronto idee e modelli architettonici e figurativi, in un dialogo che dové essere in quei secoli molto più vivace e vitale di quel che oggi abitualmente pensiamo.
Michel De Palma, grande appassionato d'opera, ha alle spalle venticinque anni di onorata carriera nella polizia e di grandi successi: li prende tutti, lui, che siano trafficanti di droga o serial killer. Finché non vengono uccise, una di seguito all'altra, tre donne, delle quali due massacrate a colpi d'ascia e smembrate secondo un oscuro rituale, come se l'assassino avesse voluto celebrare un sacrificio umano. Nessuno crede che fra i tre omicidi ci sia un legame. Tranne De Palma. "Il Barone", come lo chiamano, si ritrova così immerso in un mondo ignoto, in cui ad appassionati d'arte preistorica e paleontologi si mescolano cacciatori e sciamani, quando non cannibali. Un mondo arcano e spietato, che ha lasciato la propria impronta nelle grotte celate tra le rocce del litorale mediterraneo; lo stesso Michel faticherà a sfuggire al fascino di quei graffiti di bisonti, cavalli, mani, e a non cadere nella trappola mortale dell'"uomo ucciso": la più antica rappresentazione di un assassinio nella storia dell'umanità, graffita sulle pareti di una grotta preistorica.
Il noto esegeta francese Xavier Léon-Dufour s.j. affronta in quest’opera una Lettura continua del vangelo secondo Giovanni, unica nel suo genere. Egli segue il testo evangelico in tutti i suoi meandri, ne scruta e rileva la ricchezza nascosta sotto l’apparente semplicità e la espone in un linguaggio che evita il tecnicismo degli addetti ai lavori, usando un dettato piano, quasi familiare, senza tuttavia concedere sconti al rigore scientifico.
I presupposti di questa lettura (metodo «sincronico» a preferenza di quello «diacronico», criterio dei «due tempi di lettura», principio della «lettura simbolica») sono chiaramente illustrati nelle premesse e sapientemente applicati nell’esposizione.
Questa nuova edizione da ordine e sistematicità a quelle parti ancora non armoniche delle edizioni precedenti offrendo una lettura molto più scorrevole e godibile.
I quattro volumi nella storia: Lecture de l’Évangile selon Jean, 4 voll., Éditions du Seuil, Paris 1988-1996; 1.a ed. it.: Lettura dell’evangelo secondo Giovanni, 4 voll., Ed. Paoline/Ed. San Paolo, 1990-1998
Xavier Léon-Dufour è nato a Parigi nel 1912. Sacerdote gesuita, ha insegnato per lunghi anni alla Facoltà teologica di Lyon-Fourvière. Si è imposto ben presto all’attenzione degli specialisti pubblicando opere esegetiche rilevanti, tradotte quasi tutte in italiano: Dizionario di teologia biblica (in collab.) Marietti, Torino 1967; I Vangeli e la storia di Gesù, Edizioni Paoline 1967, 19865; Risurrezione di Gesù e messaggio pasquale, Edizioni Paoline 1973, 19872; Dizionario del Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia 1978; I miracoli di Gesù (in collab.), Queriniana, Brescia 1980; Di fronte alla morte. Gesù e Paolo, LDC, Torino-Leumann 1982; Condividere il pane eucaristico secondo il Nuovo Testamento, LDC, Torino-Leumann 1983; Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna 2003; Un biblista cerca Dio, EDB, Bologna 2004. Ha redatto per anni le apprezzate rassegne bibliografiche sul Nuovo Testamento nelle Recherches de science religieuse e ha collaborato a riviste specializzate e pastorali nel settore biblico. Questa Lettura dell’evangelo secondo Giovanni è la sua opera di più ampio respiro nella quale coniuga mirabilmente maturità esegetica e sapienza espositiva. Studiosi, studenti, popolo religiosamente acculturato almeno un minimo. L’autore è un “esperto” dei Vangeli: profondo come pochi e capace come forse nessun altro a rendere accessibili i frutti della sua esegesi in linguaggio semplice e accattivante.
Queste pagine intendono portare un importante contributo alla teologia del mistero pasquale, mettendone in luce l'essenziale. Uno dei primi simboli della fede cristiana comincia con queste parole:Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture" (1 Cor 15,3). Questa parola è tra le più misteriose: quale possibile rapporto esiste tra morte di un solo uomo e l'universalità dei peccatri del mondo? Nel presente volume la teologia del mistero pasquale è acquisita nei suoi principi essenziali. Eppure essa non è che ai suoi inizi e lo resterà sempre: Gesù è senza fine un soggetto di riflessione. "
La ricerca è volta a spiegare in che cosa consiste la presenza di Cristo nell’eucaristia. Prende le mosse dal modo in cui, alle origini del cristianesimo, furono definite le prime manifestazioni di quella che venne inizialmente chiamata «cena del Signore» e «frazione del pane». In seguito analizza le due fondamentali tradizioni che riferiscono l’evento dell’ultima cena: quella cultuale e quella testamentaria. Affronta quindi il significato che assumono le parole pronunciate da Gesù sul pane, sul calice e circa l’ordine di fare memoria di lui. Propone dunque una lettura dettagliata dei testi del Vangelo di Giovanni, che annunciano l’eucaristia pur senza fare riferimento alle parole della sua istituzione; infine raccoglie in modo unitario il significato attuale del mistero del pane di vita.
L’intento dell’autore non è quello di un dogmatico, ma di un esegeta: proporre al lettore i testi eucaristici perché possa coglierne meglio il senso e la portata, entrare più a fondo nel mistero dell’atto ecclesiale istituito da Gesù durante l’ultima cena con i suoi discepoli.
Sommario
Premessa. Prefazione. 1. La pratica primitiva dell’eucaristia. 2. Le due tradizioni sull’ultima cena di Gesù. 3. La parola sul pane. 4. La parola sul calice. 5. «Fate questo in memoria di me». 6. Il pane della vita secondo Giovanni. 7. Apertura. Invio. Postfazione.
Note sull'autore
Xavier Léon-Dufour, sacerdote della Compagnia di Gesù, è uno dei più noti esegeti viventi; ha al suo attivo una ventina di volumi, tra i quali vanno segnalati la Lettura dell’Evangelo secondo Giovanni (in 4 voll.) e il notissimo Dizionario di Teologia Biblica. Le EDB hanno pubblicato: Agire secondo il Vangelo (2003); Un biblista cerca Dio (2005).
Un'analisi documentata e approfondita del rapporto tra Cristianesimo, modernita e secolarizzazione.
L’evangelizzazione è “il respiro della chiesa”, che è nel contempo eucaristica e apostolica. L’ opera ci invita a riflettere su queste due dimensioni, “liturgie inseparabili” che celebrano l’unico mistero di Gesù nella sua pasqua di morte e di risurrezione. Basandosi sulla testimonianza dei primi discepoli, l’autore articola la propria riflessione tra passato e futuro, tra memoria e attesa. Al dischiudersi di un nuovo millennio, la comunità dei credenti è chiamata dalla Scrittura stessa a riconsiderare la propria missione apostolica, per un annuncio rinnovato dell’unico ed eterno Vangelo di Gesù Cristo.
François-Xavier Durrwell, nato in Francia nel 1912, religioso redentorista e docente di teologia, dopo aver segnato una svolta nella cristologia con la sua opera prima (La risurrezione di Gesù, mistero di salvezza), si è dedicato a sondare il mistero pasquale. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato L’eucaristia presenza di Cristo
opera capitale di f. Durrwell che a partire dal mistero pasquale compreso come centro e culmine dell azione salvifica di dio, illumina i vari aspetti della vita ecclesiale e sacramentale della comunita cristiana.