La psichiatria è una disciplina che è cresciuta nel corso di un secolo in modo continuo e ricco. La sofferenza mentale è forse cresciuta anche a causa dello stress connaturato a una società più complessa che dà molto, ma che, rispetto al passato, chiede molto di più al singolo. Questo volume presenta una sintesi dei temi principali di una materia molto estesa, un "compendio" appunto, di conoscenze che non dovrebbero mai mancare nella formazione di chi - medico, psicologo, infermiere - si affaccia alle problematiche di salute mentale. Il lettore noterà che il volume non è centrato sulle categorie diagnostiche del DSM-5, ma è ricco di casi clinici esemplificativi e si richiama alla tradizione psicopatologica classica, con particolare attenzione a temi quali il rapporto sanitario-paziente, stress e medicina psicosomatica, epigenetica, "il sentire del clinico", l'impostazione delle scelte psicofarmacologiche, le diagnosi dimensionali e le psicoterapie farmacosequenziali; una visione decisamente orientata a superare la dicotomia tra psicologico e biologico che attinge alla vasta scelta di terapie e risorse di trattamento, integrandosi con i più recenti sviluppi delle neuroscienze.
Anamorfòsi [dal gr. ??a???????? «riformazione», der. di ??a?o???? «formare di nuovo»]. Che si tratti della cella di un carcere, di una camera di sicurezza, di uno stanzone di qualche anonimo centro in cui si esaurisce il tempo della speranza per le persone alle quali viene forzatamente, per giustizia, limitata la libertà personale, sempre lo spazio della privazione della libertà si configura come spazio muto, non in grado di comunicare alcuna ipotesi se non quella dell'attesa. Spazio di chi vive nel timore di non essere ascoltato, ove all'intrinseca sconfitta che viene vissuta al suo interno, si contrappone l'apprensione per il futuro. Inutile negarlo: non vi è altro luogo, altra istituzione totale, ove non è all'uomo plasmare la pietra, ma è quest'ultima a piegare la mente. Le sindromi penitenziarie, la salute mentale (p)reclusa trovano disconfermano, basandosi sulle neuroscienze, l'utilità del "pianeta carcere". Il volume si propone come uno spazio di riflessione che porta il lettore a interrogarsi sul punto di osservazione dello spazio di privazione, a chiedersi quali differenze abbiano questi punti a seconda delle diverse figure che con esso hanno una relazione.
Il libro nasce con due obiettivi. Il primo è didattico/formativo. Desideriamo comunicare ai colleghi più giovani, in crescita e sviluppo professionale, quello che riteniamo di avere imparato e capito in tanti anni, svolgendo attività professionale, formazione, supervisione, ricerca, elaborazione teorico-clinica. Il testo pone molta attenzione alla centralità dei pazienti, ognuno diverso dall'altro, ognuno con la propria specificità; alla relazione terapeutica, all'analisi del set(-ting) che si adopera. Alla necessità di tenere conto dei confinanti/interagenti: neuroscienze e realtà biologica, tenendo in considerazione il livello etnico/antropologico/familiare ecc. Con i colleghi più "maturi" ci auspichiamo di poter dialogare. Il secondo obiettivo è quello di cercare di contribuire allo sviluppo e alla qualità della psicoterapia. Disciplina, oggi, molto più consapevole che in passato ma, contemporaneamente, assai variegata, sfaccettata, diversificata: rigorosa o naif, aperta o fideistica rispetto ai modelli; con approfondita attenzione in senso terapeutico o inconsapevole ingenuo tirare avanti: legato all'interesse del professionista più che alla responsabilità della cura.
Il volume nasce da un'esigenza importante, quella di spostare l'attenzione dalla violenza come problema delle donne alla violenza come questione maschile, prendendo in considerazione quindi il soggetto che esercita la violenza stessa. Le Raccomandazioni del Consiglio D'Europa (2002) 5, invitano gli Stati membri a pianificare interventi rivolti a uomini che agiscono violenza nelle relazioni affettive, intesi come misura aggiuntiva alla sentenza di condanna, volta a prevenire futura violenza. L'Italia, in questo percorso virtuoso, sconta un ritardo scientifico, culturale e legislativo nelle azioni di intervento psicologico e riabilitativo ad indirizzo dell'uomo abusante. Da tale consapevolezza è derivata la volontà degli Autori di scrivere un testo il più possibile sintetico e "pratico", di facile consultazione, centrato sui problemi concreti dell'intervento ad indirizzo di partner violenti, nella consapevolezza che è solo nello sviluppo di una rete competente, di azioni e di servizi, che si possono superare le tante difficoltà insite nel problema.
Il 1/05/1947 Evelyn Francis McHale si gettò dall' 86° piano dell'Empire State Building di New York: l'impatto del corpo sull'automobile ne sfondò il tetto, frantumando i finestrini. Invece il corpo della donna, appena sgualcito, sembrava coricato in un sonno senza respiro in un'angelica compostezza. L'autrice si occupa delle condotte suicidarie che nascono da una "consapevolezza" e da una scelta che si inserisce in un processo che coinvolge la personalità nel suo complesso. Come scrive questo libro «ha la finalità di parlare di suicidio e della sua relazione con le esperienze distruttive, alcune delle quali finiranno per condizionare la creatività, diventando così un fattore protettivo alla vita umana». La sua riflessione è centrata sui processi psicodinamici e sulla terapia esistenziale, sottolineando come esista una continuità fra i dolori di ogni vita e quella quantità eccessiva che avvia il processo che può condurre alla tentazione, quanto non all'attuazione, di un comportamento suicidario. Il lettore si interrogherà sul senso della morte attraverso un profilo storico e artistico dei grandi geni arrivando a capire che il suicidio può diventare una scelta razionale.
La prima edizione di questo volume nacque in seno al corso di Scienze Psichiatriche e riabilitative dell'anziano presso la Facoltà di Scienze della Formazione della LUMSA di Roma, trasformatosi poi in Psicogeriatria e riabilitazione. Questa nuova edizione oltre a trattare i luoghi della cura, i disturbi del comportamento, la figura e le problematiche del caregiver, il mondo emozionale dell'anziano e di chi se ne occupa, offre una nuova rivisitazione della valutazione e della riabilitazione del soggetto in età senile (Lino e Tiberio); si apre a ulteriori contributi che guardano alle neuroscienze attraverso il ruolo funzionale rivestito dal declino della neurogenesi adulta durante l'invecchiamento (Costanzi), alle recenti scoperte delle neuroscienze cognitive che riportano in auge un dialogo con la psicoanalisi (Cieri e Esposito) e alle differenze sessuali neurocognitive nell'invecchiamento sano e nella demenza di Alzheimer (Cieri). Propone, inoltre, un focus sulla psicoterapia e il trattamento analitico delle persone in età avanzata o affette da MCI.
Il 9 gennaio 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell'uomo e classificato con il nome di SARS-CoV-2. Il 21 febbraio 2020 è la data del primo caso autoctono in Italia. Così, da quando è cominciata l'emergenza sanitaria, le professioni di cura e di aiuto si sono trovate, nei diversificati setting del servizio sanitario nazionale, non solo a vivere in prima persona l'alto rischio di contagio, ma anche a fare i conti con un sovraccarico emotivo prima mai contemplato. A questo si aggiunga che, alla necessaria circoscrizione delle zone COVID 19, ha fatto seguito un fatto di eccezionale rilevanza: il confinamento domiciliare dei cittadini "liberi" di un'intera nazione. Le suggestioni prodotte dalla repentina chiusura, al pari dell'ingresso nei luoghi della pena, richiamano, non solo i campi, le conoscenze e le competenze degli argomenti declinati nel titolo del presente volume, ma anche il vigore di passioni e di sentimenti che caratterizzano e muovono l'individuo nel suo sociale, nell'evidenza di tumultuosi viaggi e non sempre facili approdi.
"Storie di narcisismo maligno e psicopatia" è una raccolta di casi clinici trattati in vari ambiti nel corso dell'attività professionale dell'autore, sia in campo psicoterapeutico che forense. I tre casi clinici trattati sono stati scelti al fine di illustrare la manifestazione clinica del narcisismo, dalle sue connotazioni maggiormente accettabili e integrabili in un funzionamento adeguato alle prime note disfunzionali, per terminare al narcisismo maligno e alla psicopatia, senza dimenticare i risvolti clinici sulle vittime e cenni preliminari sulla psicodinamica e sulla letteratura scientifica. Al termine della narrazione dei casi vi è una parte dedicata alla giurisprudenza e ai risvolti forensi, completa di sentenze di Cassazione, per la quantificazione del danno alle vittime di soggetti maltrattanti. Il volume si presta anche alla lettura di appassionati di gialli, perché ogni storia è scritta con un linguaggio scorrevole e comprensibile ed è utile alle vittime di violenza, perché illustra, attraverso il contributo di professionisti specializzati in materia penale, quali siano le tutele che la legge mette a disposizione in caso di vittimizzazione.
Il volume propone una rassegna di Casi Clinici di Psicologia presentati secondo le indicazioni dell'Esame di Stato per Psicologi; è diviso in due sezioni: nella prima vengono affrontati in maniera sintetica gli aspetti teorici rilevanti per la terza prova dell'Esame di Stato. Gli argomenti sono proposti in base ai contenuti della Psicologia Clinica e della Psicologia Dinamica; nella seconda sezione è presentata una rassegna di casi svolti che copre tutto il programma necessario allo svolgimento del caso. Verranno presentate una serie di strumenti e tecniche relative alla prassi operativa dello Psicologo Clinico, quali l'approccio al caso, la diagnosi psicologica e psicodinamica e infine l'uso degli strumenti psicodiagnostici. Tale approccio rende il testo fruibile non solo agli studenti universitari, ma anche ai laureati che si approcciano all'Esame di Stato, e ai professionisti che possono avvicinarsi, secondo una prospettiva diversa, ad argomenti già noti.
Sono passati più di 40 anni da quando la psicologia, trovando un sostegno normativo nell'art. 80 della L. 354/1975, ha fatto il suo ingresso negli istituti di prevenzione e di pena, consentendo nel tempo, di disegnare la peculiarità dell'intervento psicologico in ambito penitenziario. Il recente transito delle competenze dalla sanità penitenziaria al SSN, ha poi posto l'accento sull'importanza di erogare adeguati trattamenti e cure, poiché, occuparsi della salute delle persone detenute equivale a mettere in atto interventi di salute pubblica nell'accezione più ampia del termine. Il volume nasce dall'incontro creativo tra l'esperienza e il "giovanile" bisogno di orientarsi che, tra celle reali e celle culturali, accompagna il lettore nella specificità del contesto ai più precluso. Questa pubblicazione ha, quindi, una duplice ambizione: 1 svolgere una funzione di guida per i giovani professionisti che, chiamati ad una assunzione di responsabilità, intervengono nello specifico penitenziario; 2 illustrare e diffondere all'esterno la capacità della psicologia di intervenire e determinare l'attesa rivisitazione del "sé stile di vita" nella persona detenuta.
Psicoanalisti e pazienti con tendenze omicide. Analisti e pazienti vendicatori. Uno psicoanalista inconsapevole protagonista di un triangolo amoroso. Una psicoanalisi messa al bando in un prossimo futuro in una Roma ipertecnologica, buia e sotterranea. Insomma, tutto quello che "In treatment" non ha voluto raccontarvi.
Il Cognitivismo Interpersonale è una realtà. Lo testimonia questa II edizione del Manuale che è il frutto dei primi anni di vita dell'Istituto di Terapia Cognitivo-Interpersonale di Roma. Il Cognitivismo Interpersonale è una avventura in corso. Lo testimoniano le tante pubblicazioni scientifiche e i lavori di ricerca che ex allievi, colleghi, docenti e terapeuti hanno messo in campo: il modello è già, ma non ancora. È già, perché il riferimento a Guidano e l'integrazione della Benjamin costituiscono un saldo e completo punto di partenza. Non ancora, perché la vivacità della ricerca e il fiorire di contributi aprono nuove piste ricche di novità interessanti. Il Cognitivismo Interpersonale è dunque realtà e futuro. In questa dimensione, non priva di tensione, si colloca questa II edizione. Il Manuale riprende e rilancia l'originalità del contributo di Guidano, arricchisce l'integrazione della Benjamin e si apre a spunti nuovi e di estremo interesse, con la finalità di essere il momento di sintesi più attuale e completo del Cognitivismo Interpersonale in Italia.