Il volume verte sulla teologia politica e la filosofia della storia. L'acceso dibattito novecentesco conclude che la prima sia un 'dispositivo escludente' da abbattere. La sua presunta liquidazione ignora che sulla disciplina tutto resta ancora da dire, e che una nuova partenza è possibile. La crisi dell'antropocentrismo apre inedite possibilità per coniugare storia e trascendenza, battendo nuovi cammini nel moto verso un umanesimo inclusivo che colga le implicazioni storico-politiche dell'incarnazione, e che rilanci la ricerca sul senso della storia.
I due più grandi studiosi di Popper viventi, Marcello Pera e Dario Antiseri, rispondono alle stesse domande su Popper offrendo una visione più ampia e originale possibile sul pensiero del filosofo.
E' possibile in un'epoca che assiste ad una specializzazione spesso estrema conservare una prospettiva unitaria della realtà e dell'uomo, conciliando la diversità delle scienze con l'unità del sapere? Tale domanda ha una pressante attualità per la cultura odierna, ma le sue origini risalgono lontane nel tempo e ne condizionano tuttora le risposte. Esempio chiarissimo del modo in cui nasce ed è affrontato questo interrogativo è il dibattito sorto nel XIII secolo tra diverse scuole filosofiche.
Il presente Dizionario storico filosofico religioso viola la convenzione post-moderna e post-metafisica "che vieta di fare determinate domande". Questo libro è destinato alle persone disposte a valutare il senso, oltre che l'impiego, della libertà; portate a discutere i limiti della scienza e dello stesso universo; interessate ad interrogarsi su ciò che, alla fine, "rimane" della nostra vita; desiderose di confrontare il cristianesimo tanto con le altre religioni quanto con le differenti forme dell'agnosticismo ormai prevalente nel mondo occidentale.
In quest'opera vengono presentate le riflessioni che, sull'amicizia, dall'antichità ai nostri giorni, filosofi e scrittori, poeti e santi, politici e mistici hanno affidato ai loro scritti. È, dunque, una storia delle più importanti idee che sull'amicizia sono state avanzate nel corso degli ultimi tremila anni. Ne emerge un panorama che consente di cogliere le molte dimensione dell'amicizia, di individuare il lento evolversi delle funzioni e delle caratteristiche di questo importante sentimento dell'animo umano. E, infine, consente di comprendere meglio il ruolo che l'amicizia è chiamata ad assolvere anche nella società elettronica, una società ricca di fattori che favoriscono l'isolamento, ma anche di strumenti che annullano le distanze.
Il volume esplora una visione alternativa alla mancanza nichilistica di senso, alla presa egemonica della tecnica sulla vita, alla decostruzione genealogica e postumana della persona.
Questo breve testo è la rilettura in chiave moderna di un'opera di Arthur Schopenhauer. Venne pubblicata postuma per il pudore dell'Autore, che non la riteneva in linea con il suo pensiero e l'etica. Il lettore è in grado di decidere cosa fare degli stratagemmi per prevalere sull'avversario. Di sicuro i personaggi riportati non sono sempre esemplari di correttezza e virtù.
Il libro si occupa della tensione, oggi avvertita su scala planetaria, fra la logica del pensare e della lettura, silenziosa e riflessiva, e la logica dell'audiovisivo, fondata sull'immagine preconfezionata e all'infinito replicabile a fini pubblicitari e di manipolazione psicologica di massa. Vengono meno, inevitabilmente, la funzione ideativa personale e il pensare involontario, non prefissato in vista di uno scopo delimitato e circoscritto. C'è da temere che emerga, per questa via, non la società liquida, come da molti si è ritenuto, bensì la società irretita.
In questa autobiografia intellettuale le vicende personali e familiari di Popper si intrecciano con i tragici risvolti del XX secolo: è la storia di una delle menti più eccelse del secolo scorso ma anche, semplicemente, la storia di un uomo.
Recitare il De profundis sulla metafisica moderna - antirealistica, logicistica, dialettica, totalizzante - ed esplorare le virtualità della filosofia dell'essere sono i cammini che questo volume percorre, intrecciando riflessione teoretica e riflessione storiografica, e dando voce ad autori come Aristotele, Tommaso d'Aquino, Hegel, Gentile, Maritain, Heidegger, Bontadini, Balbo, Severino. La metafisica moderna si conclude con uno scacco che non coinvolge la filosofia dell'essere: questa può rilanciare il suo discorso sull'ente, il nulla, il divenire, la causalità, il cominciamento fatto dall'essere invece che dal pensiero, la trascendenza, la creazione e il nichilismo.
La Rete sta cambiando il nostro cervello e la nostra mente: ci stiamo impoverendo nell'ineluttabile passaggio dall'homo analogicus all'Homo digitalis... O almeno questo è quanto vogliono farci credere alcuni guru autonominati. Gli autori non sono affatto d'accordo. I nostri principi comunicativi e cognitivi restano gli stessi. Nel mondo dell'always on quello che vogliamo è comunicare con chi ha i nostri stessi interessi. Conoscere è potere: ma per poter conoscere occorre prima imparare a trovare le cose davvero importanti. Questo libro offre gli strumenti per capire come sfuggire ai cacciatori di attenzione che sono i predatori dell'era tecnologica.
A partire dai modi di intendere la bellezza in Occidente, l'autrice esamina l'attrazione, il piacere e la bellezza, giungendo così a porre in luce talune aporie connesse alle suddette persuasioni estetiche. In un'epoca in cui l'unico valore che sembra ancora interessare è la bellezza, si cerca di indagare cosa essa sia, non solo nella sua dimensione estetica bensì nella totalità del suo essere. Mediante un'attenta disamina dei testi di Tommaso d'Aquino si rintracciano le coordinate per comprendere quale sia l'essenza della bellezza al di là delle diverse declinazioni analogiche.