Ha ancora un senso oggi educare? È l'interrogativo che si pongono molti educatori che sperimentano una crescente difficoltà nel vivere e nel dare efficacia alla loro azione educativa. Gentitori, insegnanti, sacerdoti, catechisti, pur nella diversità dei loro ruoli, avvertono come sia difficile entrare in comunicazione con le nuove generazioni e offrire loro proposte autorevoli e interessanti che aprano orizzonti significativi e credibili per una vita realizzata.
Lo scopo di queste pagine è quello di favorire una riflessione che aiuti a ritrovare il senso dell'educazione e solleciti verso l'elaborazione di un modello educativo adatto a questo tempo, e al momento stesso che consenta di superare la percezione di fatica che prende tutti gli educatori davanti al loro compito, per recuperare dell'educazione anche la bellezza e l'appassionante intensità umana.
L'idea di scuola, qui proposta, è sorretta dalla convinzione che il compito specifico della scuola sia istruire. Infatti, se l'educazione, intesa come coltivazione dell’uomo e del cittadino, è finalita comune alle varie istituzioni educative, l'istruzione è propria della scuola. Come le altre istituzioni raggiungono il fine comune dell’educare, attraverso una attività specifica che caratterizza ciascuna, cosi la scuola diventa educativa nella misura in cui istruisce. E' questa l'idea di scuola, sintetizzata nel titolo Educare istruendo, dove il gerundio indica la contemporaneità della duplice azione, che qualifica l'educazione scolastica come istruzione educativa. (dall'Introduzione).
Attraverso un'ampia rete di contatti internazionali, la Scuola di Alta Formazione EIS (Educare all’Incontro e alla Solidarietà) dell’Università Lumsa di Roma ha raccolto informazioni e testimonianze relative ad attività solidali che rientrano negli assi del Patto educativo globale promosso da papa Francesco: Dignità umana e diritti; Pace e cittadinanza; Fraternità e sviluppo; Ecologia e tecnologia; Culture e religioni.
Le buone pratiche scelte, segnalate da associazioni di volontariato, famiglie religiose, movimenti, reti di scuole, istituzioni universitarie, si ispirano all’appello del papa relativo all’urgenza di costituire un «villaggio dell’educazione», nel quale ci si impegni per dare vita a una rete di relazioni umane e aperte.
Il volume è corredato da numerose fotografie a colori.
Obiettivo del testo è analizzare sia il fenomeno degli abusi sui minori nell'ambito delle organizzazioni religiose sia alcune misure atte a individuare precocemente, denunciare e prevenire la violenza sui bambini. Le associazioni ecclesiali devono contribuire a creare ambienti sicuri mediante l'adozione attiva e consapevole di politiche di tutela dei minori.
Il volume si rivolge a operatori e volontari impiegati nelle organizzazioni che gestiscono attività di tipo sociale, sportivo e ricreativo destinate ai bambini. Può essere inoltre strumento utile per gli studenti di criminologia, operatori delle forze dell'ordine, educatori e assistenti sociali.
Di fronte a una società che continuamente distorce l'uso e il significato del gioco, utilizzandolo prevalentemente per addormentare le coscienze, occorre riscoprirne e amplificarne il valore sano che stimola, fa crescere e aiuta a esprimere il proprio essere unico e originale. È necessario riscoprire un'attività ludica disinteressata, semplice, gratuita e genuina, capace di portare ogni persona a una buona relazione con il mondo, a sperimentare il valore della vita, a incontrare e a stare con gli altri, a gestire le proprie emozioni, a fronteggiare le situazioni di conflitto, a scoprire nuovi percorsi di autonomia, a saggiare il senso della possibilità e della novità.
Le note, le riflessioni e igiochi qui raccolti vogliono seguire il percorso di chi ha scelto di assumere quotidianamente responsabilità educative, nella direzione di un gioco e di un giocare all'insegna dello suiluppo e della crescita.
Le giovani generazioni stanno dentro la Chiesa come il lievito nella pasta. La cura pastorale delle nuove generazioni va fatta CON i giovani, non PER i giovani: è questo un cambiamento di prospettiva che svela qualche sorpresa e libera grandi potenzialità. Il vescovo Sigismondi si fa compagno di strada dei giovani, con loro cammina e si mette in gioco indicando la segnaletica da seguire: dare la precedenza, direzione obbligatoria, diritto di precedenza, senso unico e via narrando... un segnale dopo l’altro in direzione della crescita!
Nell’educare prende forma il legame: è ormai tempo di tornare a pensare la relazione educativa fuori dalla sua forma istituita e strutturata. È tempo di pensare l’educare come tempo dell’incontro. Sono due le dinamiche – quella dell’affidamento reciproco e quella della rideclinazione della storia di vita – che avvicinano la relazione educativa alla relazione di cura.
Il libro nasce dalla presenza in diversi contesti ed esperienze sociali ed educative, da scambi e dialoghi con operatori della cura e della formazione, provando a raccontare la particolare tessitura di vita e di futuro incontrata in queste occasioni.
Essere studente: mestiere complicato, difficile, pieno di casini. Ma anche tempo carico di speranze e progetti! Il volumetto racconta in modo semplice come gli studenti possono organizzare incontri, corsi, attività extracurricolari come previsto dall'autonomia scolastica, della quale illustra concretamente peculiarità e punti di forza. In conclusione qualche idea e spunto per realizzare nella scuola la presenza del Movimento studenti di Azione cattolica.
Essere studente: mestiere complicato, difficile, pieno di casini. Ma anche tempo carico di speranze e progetti! Il Movimento Studenti di Azione Cattolica, presente in molte scuole italiane e riconosciuto dal MIUR, rilancia lo Statuto delle studentesse e degli studenti. Partire da questo strumento aiuta ad avere le idee chiare sui propri diritti e doveri (cosa posso e cosa devo?), premessa fondamentale per vivere con maggiore consapevolezza ogni spazio e ogni minuto del proprio tempo in classe. Nella seconda parte il testo fa focus sul diritto allo studio, sulla parità scolastica e sui diritti e doveri degli studenti in alternanza scuola/lavoro.
Essere studente: mestiere complicato, difficile, pieno di casini. Ma anche tempo carico di speranze e progetti! Il volumetto racconta in modo semplice chi è il rappresentante di classe e quale il suo ruolo, gli adempimenti che deve svolgere, con suggerimenti pratici che nascono dall'esperienza diretta. In appendice tutti i moduli utili allo svolgimento del ruolo arricchiscono il lavoro.
Essere studente: mestiere complicato, difficile, pieno di casini. Ma anche tempo carico di speranze e progetti! Il volumetto racconta in modo semplice tutto quello che c'è da sapere per vivere la propria scuola da protagonista: partecipare diventa così non una velleità o una buona intenzione, ma un obiettivo facile da raggiungere attraverso gli strumenti democratici messi a disposizione dall'istituzione scolastica. Non avranno più segreti per lo studente l'assemblea e il consiglio di classe, l'assemblea e il consiglio di Istituto, la consulta provinciale e così via... Un Vademecum per ragazzi che non hanno voglia di delegare ad altri il proprio tempo nella scuola ma vogliono viverlo da veri protagonisti.
Il testo raccoglie numerosi ed importanti contributi, che inquadrano problemi, risorse e nuove prospettive dei mondi scolastico e universitario, entrambi fortemente sollecitati dai processi di trasformazione indotti dai fenomeni connessi alla globalizzazione, allo sviluppo scientifico e tecnologico, alla convivenza in una società sempre più "plurale". Scuola e università, tuttavia, ciascuna secondo le proprie specificità, devono saper promuovere progetti formativi capaci d'integrare patrimonio storico-culturale e istanze dell'oggi, in una prospettiva volta a maturare nelle giovani generazioni conoscenze, competenze e senso di responsabilità.