Nella loro immediatezza e profondità, gli Analecta sono una delle operepiù limpide e cruciali per capire lo spirito della civiltà cinese, via d’accesso obbligata alla conoscenza delle sue prospettive esistenziali e peculiarità culturali. Analecta è il titolo invalso nel mondo occidentale per riferirsi al testo che secondo la tradizione raccoglie le testimonianze più dirette e accreditate concernenti la vita e gli insegnamenti di Confucio. In essa trovano posto i dialoghi tra il maestro e i discepoli, sentenze a lui direttamente attribuite o espresse dai suoi allievi più intimi, commenti a versi poetici, notizie relative a eventi coevi, confronti con personaggi del tempo nonché note di vita quotidiana significative per comprendere l’uomo Confucio. Un ventaglio di oltre cinquecento massime tutte intese a orientare verso una ridefinizione dell’ideale etico e del senso umano dell’esistenza.La presente edizione, curata da Luigi Maggio, si distingue per una serie di novità che la rendono unica nel panorama dell’editoria internazionale. Offre le più importanti varianti di traduzione dei passi controversi; la curatela del testo cinese e delle citazioni dalla lingua originale è in linea coi più avanzati criteri sinologici; gli apparati critici intendono poi fornire ricche e ampie coordinate per comprendere a fondo la figura e l’opera di Confucio; l’introduzione definisce le finalità filosofiche e pedagogiche presentando le tematiche portanti della sua riflessione;le numerose note non si limitano a chiarimenti filologici ma offrono ragguagli storici e interpretazioni filosofiche per meglio penetrare il testo oltre l’apparente semplicità. All’appendice sui personaggi menzionati nell’opera si accompagna quella concernente il lessico che approfondisce i termini più importanti e caratteristici della riflessione confuciana.
Composti verso la fine del II secolo dopo Cristo, gli Oracoli Caldaici sono attribuiti a Giuliano il Teurgo, figlio dell’altro Giuliano che, secondo Suidas, compose un’opera sui demoni. Poeta e sciamano dei misteri teurgici, in cui la figura del mántis-docheús (il nostro medium) coincide con quella del profétes, Giuliano comunica in frammenti oscuri e insieme luminosi, come si addice all’oracolo, un’esperienza visionaria individuale fiorita nell’ambito di un Erlebnis mistico e sapienziale collettivo. Gli Oracoli caldaici, che Proclo paragonava per importanza al Timeo di Platone, sono una raccolta di frammenti in cui un medium in trance parla con la voce del nume, e ne comunica la Sapienza che conduce gli umani oltre il velo delle apparenze, fino all’intuizione dell’Assoluto e al congiungimento con esso. Unica testimonianza diretta di una tradizione esoterica che associava metafisica e magia in un accordo inscindibile, gli oracoli consentono di guardare dietro le quinte di una esperienza mistica e iniziatica di grande densità immaginale, che viene comunicata in un linguaggio densamente poetico. È un viaggio verso l’Assoluto che sta alla radice di tutte le cose, o meglio ancora verso il Divino indicibile che si manifesta attraverso ipostasi e numi, che prendono nome di Padre, Ecate, Noüs, e la cui quintessenza brilla nell’animo dei teurghi, eredi della grande tradizione orfica e platonica, che trascendendo l’ego ordinario si ricongiungono con la propria natura divina originaria, in un dialogo serrato con gli dei e le dee del cosmo.
L'Tsis, la sigla dietro cui opera la nuova minaccia dei terrorismo internazionale, si è affermato in Siria e in Iraq ma attira migliaia e migliaia di combattenti perfino dall'Europa e dagli Stati Uniti. Il segreto di questo "successo" è nelle sue efficaci tecniche di propaganda, simili a quelle utilizzate dalle multinazionali dell'Occidente. Francesco Borgonovo racconta il mondo dell'Isis da una prospettiva inedita, smascherando il micidiale perfezionamento delle tecniche di comunicazione del terrore adottate dai suoi uomini. Un'indagine che si muove tra saggio, cronaca, trattato, intervista e romanzo per arrivare al cuore di una situazione che, lo si voglia o meno, riguarda tutti noi.
"La vita non è un letto di rose. È difficile, complessa. Molto di rado si è vivi nel vero senso della parola: nascere è una cosa, vivere un'altra. Si tratta della sfida più grande che esista." In questo libro Osho sollecita questo risveglio con leggerezza, giocando con aneddoti, storielle, barzellette che rendono evidente come l'inconsapevolezza non paghi e non dia soddisfazione. Osho risponde alle domande di quanti lo interrogano e si interrogano con un invito semplice: occorre attivare e attivarsi all'interno della propria dimensione interiore, là dove dimorano talenti e qualità essenziali assopite. Nel testo vengono quindi suggeriti diversi metodi per porsi di fronte alla vita in modo nuovo, per non lasciarsi sopraffare dal flusso di reazioni, impulsi, abitudini, condizionamenti, stereotipi, pregiudizi. È il potere della fragilità, la cui forza non si misura in termini di imposizioni ma di benevolenza.
Benché non si possa parlare di Kerényi come di un vero e proprio filosofo in senso tradizionale, la sua interpretazione della mitologia greca intesa in senso puramente storico e le sue considerazioni sulla natura del rapporto religioso hanno offerto un contributo al dibattito filosofico della seconda metà del Novecento. Proprio "Rapporto con il divino" (Umgang mit Göttlichem), si offre come la perfetta sintesi del pensiero di Kerényi, in quanto evidenzia quanto pervasivo ed essenziale sia stato fin dalle origini, e come ancora oggi sia, nonostante ogni spinta secolarizzante, il contatto quotidiano dell'uomo con l'elemento divino. Il saggio "Il medico divino. Studi su Asclepio e i suoi luoghi di culto" analizza l'evoluzione storico-mitologica di questa divinità fin dalle origini nell'antica Grecia, sottolineandone lo stretto rapporto con Apollo e Dioniso, due divinità simbolo della mitologia greca. La selezione di brani antologici dal titolo "II romanzo dell'antichità" è una riproposizione in forma sintetica di un primo saggio pubblicato da Kerényi nel 1927, nel quale l'autore ungherese aveva esposto la sua teoria interpretativa sulle origini del romanzo ellenistico.
Le Upanisad, parte dei testi sacri della religione induista, sono costituite da trattati di estensione variabile, appartenenti ad epoche diverse, in prosa e in versi, alcune miste; l’aspirante alla verità è indotto a trascendere il piano di realtà del grossolano attraverso la contemplazione o la stimolazione della ragion pura e attraverso l’ascolto delle verità supreme sull’origine e sul destino dell’uomo. In questa edizione vengono riportate con il testo sanscrito a fronte le tredici Upanisad più antiche (“vediche”), che risalgono a un periodo compreso, con tutta probabilità, tra il 700 e il 300 a.C.
Talvolta, all'improvviso, l'immenso tesoro del pensiero tibetano schiude una perla. A questa schiusa è primavera in tutto il mondo. "La conta dei frutti delle azioni nel mondo evanescente secondo l'insegnamento di Phalu il kashmiro", nato da un abbraccio insolito e fruttuoso tra il pensiero dell'Islam sufi e quello del Buddhismo tibetano, è la perla che viene qui tradotta per la prima volta in lingua italiana. Come foglie vive spiccate dal grande albero della conoscenza, si tratta di un florilegio di sentenze per parare i colpi del mondo, sino alla metà del secolo scorso popolare in Tibet come un lunario. Le lucide e belle riflessioni di questo vademecum, uno squisito livre de chevet, zampillano all'imbrunire dell'esistenza di un uomo nella cui mente guadagnò terreno l'idea che la vita non è altro che uno stato mentale, un incantesimo, un sogno. Il giovamento delle regole qui esposte è, appunto, impedire che il sogno della vita si muti in un incubo indigesto. Regole tanto più utili ai contemporanei.
"I segreti del risveglio" sono racchiusi nella percezione di quell'essenza reale, assopita in ogni persona. "Allorché si giunge a conoscere il proprio tesoro interiore, si può vivere una vita normale, ordinaria, ma libera da frustrazioni", chiarisce Osho. E per sintonizzarsi con tali segreti, egli presenta in questo libro diverse tecniche in grado di armonizzare la mente con la dimensione della meditazione. I metodi proposti sono considerati in Oriente quelli "fondamentali" per eccellenza, tramandati dalla tradizione tantrica.
Nei paesi musulmani questo testo è detto anche "il Corano in versi": fiabe, novelle e parabole si alternano a scritti sapienziali e saggi consigli, raggiungendo un elevato grado di insegnamento mistico. Essi, infatti, possiedono quelle caratteristiche che contraddistinguono i sufi: rispetto per tutte le religioni e ideologie, per l'essere umano e la natura, amore per lo studio e corretta educazione del sé.
In questo volume di Osho il lettore potrà trovare citazioni tratte da oltre 400 opere del Maestro. Libertà, unicità dell'individuo, amore, creatività, senso del mistero sono tra i suoi princìpi basilari, da vedersi nel contesto di un progetto globale basato sull'esigenza di individuare una sintesi tra Oriente e Occidente, terra e cielo, spirito e materia, mondo interiore e mondo materiale.
Il cofanetto racchiude i seguenti volumi: "Essere ebreo" (Elio Toaff - Alain Elkann); "Cambiare il cuore" (Carlo Maria Martini - Alain Elkann); "Essere musulmano" (El Hassan Bin Talal - Alain Elkann).
"Ascoltare o leggere senza riflettere è un'occupazione vana; riflettere senza libro né maestro è un'occupazione pericolosa." "Una sola cosa basta per capire tutto: lo studio delle facoltà intellettuali e morali." Questo il contenuto del libro che riporta tante altre massime e pensieri di saggezza tratti dai testi di Confucio.