Pubblicato nel 1853, è tra i racconti più significativi dell’epoca moderna, considerato un precursore della letteratura esistenzialista e dell’assurdo. Lo scrivano, impiegato in un ufficio di Wall Street, senza un motivo apparente o dichiarato comincia a rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti. Rivendica l’ozio e il silenzio contro tutte le pressioni dell’utilitarismo americano, attraverso un’operosità silenziosa prima e poi un’inflessibilità totale nel sottomettersi agli ordini del padrone. La celebre frase “Preferirei di no” è diventata un motto della resistenza passiva. In questa raccolta Bartleby è accompagnato da una selezione di quattro storie tra le quali Il tavolo di melo, l’ultimo racconto di Herman Melville.
“Ciò di cui meno riuscivo a liberarmi era l’idea crudele che, qualunque cosa io avessi visto, Miles e Flora vedevano di più... cose terribili e inimmaginabili che sorgevano dai tremendi spazi che avevano condiviso in passato.” Flora e Miles sono due bambini orfani affidati alle cure di una giovane governante da uno zio che mette a disposizione una sontuosa dimora ma non vuole essere per nessun motivo coinvolto nelle loro esistenze. All’inizio il clima è idilliaco, ma pian piano emergono i fantasmi di servitori passati che sembrano possedere i bambini. La governante ingaggia una lotta disperata contro le presenze maligne mentre si fa strada nel lettore il dubbio che sia solo lei ad avvertirle. In questo romanzo breve del 1898 Henry James coniuga la tradizione del romanzo gotico con un’indagine psicologica finissima.
La "Critica della ragion pura" è un monumento del pensiero moderno e un incubo per gli studenti. Questo breve libro cerca di dissipare tale incubo chiarendo in un linguaggio accessibile i nodi concettuali del capolavoro di Kant. Il volume è diviso in dieci brevi capitoli, che partendo dal contesto in cui Kant ha sviluppato la sua filosofia, la espongono e la mettono a confronto con gli orientamenti della filosofia contemporanea.
Dall'omeopatia all'astrologia, dallo "scemo bio" allo "scemo dell'11 settembre", dallo "scemo del selfie" allo "scemo editoriale": un manuale di sopravvivenza nell'era della banalità.
C'è chi vede ovunque un complotto e crede che l'uomo non sia andato sulla Luna, chi pensa che quella di Darwin sia "solo una teoria", chi (solo in Italia) non fa il bagno dopo pranzo per paura della congestione, chi è contrario agli OGM non sapendo neppure cosa sono, ci sono i No-Vax, i No-Global, i salutisti esasperati... Con una scrittura satirica e graffiante, Massimiliano Parente prende di mira, uno per uno, i luoghi comuni del pensiero, della politica, del costume, senza rinunciare a portare serie prove scientifiche, anche perché spesso il pensiero scientifico non è intuitivo (altrimenti il Sole girerebbe ancora intorno alla Terra). Un libro contro il pensiero comune che smonta tanti cliché della nostra società che crediamo moderna anche se spesso non lo è affatto, una satira pungente contro i luoghi comuni, le mode e ogni credenza non razionale. Corredato da una "Bibliografia essenziale (per essere meno scemi)".
Una donna che da sempre pratica il nuoto - prima come agonista, poi come insegnante, infine come "viaggiatrice d'acqua", girando il mondo per nuotare in mari anche freddissimi e incontrarne le creature - ci conduce con sé a scoprire la disciplina che il nuoto richiede e la libertà assoluta che al tempo stesso regala. Il cavalluccio marino, che cambia colore a seconda degli "stati d'animo", la grande foca guidata dalla fame, il narvalo, unicorno dei mari, e tanti altri. Valentina Fortichiari dà voce alle creature che popolano i fondali con immensa empatia, quasi fosse davvero una di loro, e al tempo stesso restituendoci l'insondabile mistero delle profondità.
Il corso Introduzione all'indagine fenomenologica (1923/24) è il primo tenuto da Heidegger a Marburgo. Vi viene presentata un'approfondita analisi della fenomenologia che da una parte afferma per la prima volta il distacco del pensiero heideggeriano da Husserl e dall'altra espone nei suoi tratti fondamentali il carattere ermeneutico che caratterizzerà la stessa ontologia fondamentale. Ciò accade in particolare mediante l'introduzione in funzione dominante del concetto di cura, il quale viene a determinare lo stesso essere dell'esserci e così il modo originario per l'uomo di essere nel mondo. Infine il distacco da Husserl e dalla sua concezione della filosofia si compie sul percorso di un attento confronto con Descartes, il più esteso che si ritrova nell'opera heideggeriana
Fin dai tempi più remoti l'uomo ha associato un significato ai fiori. E verso la fine del XVIII secolo si diffusero opere che ne codificavano le regole per permettere agli spasimanti di scambiarsi segreti messaggi d'amore, altrimenti proibiti dalle castigate convenzioni dell'epoca. Kranz recupera questa tradizione e ne segue gli sviluppi fino ai nostri giorni attraverso libri, film e opere musicali. Propone quindi, in ordine alfabetico, un elenco di settantasette fiori particolarmente ricchi di rimandi: dalla «American Beauty», una conturbante rosa omonima del film di Sam Mendes, alla più casta verbena, col suo vescovile viola, passando per la misteriosa Dalia nera, al centro del famoso noir di James Ellroy, il giglio parlante di «Alice attraverso la specchio» e il papavero, il cui lattice ha indotto molti a credere ai "paradisi artificiali". Ogni fiore, a cui è dedicata una pagina, dischiude un piccolo scrigno di curiosità e fantasia, e tutti insieme aprono le porte di un giardino delle meraviglie da esplorare senza fretta, lasciandosi conquistare dalla bellezza.
"Ancora un libro sulla questione femminile? Un campo tanto arato da poter apparire quasi démodé. Così fosse davvero! Pensandovi vedo i terreni coltivati del nostro Appennino. Lavorati da secoli, ogni anno rigurgitano sassi e massi. E questo appunto continua a fare il pregiudizio dei pregiudizi: quello della supposta inferiorità della donna."
Roberto Finzi torna con una nuova storia di diffamazione: dopo aver indagato l'antisemitismo e il linguaggio come tramite – attraverso gli animali – di duri preconcetti, con "Il maschio sgomento" punta il dito sul pregiudizio dei pregiudizi, cioè quello sulla donna e la sua supposta inferiorità, e con piglio sapiente e curioso tenta di tracciarne la traiettoria nella storia della cultura occidentale. Ma la questione femminile, non scomparsa e dura a morire, si rivela anche e soprattutto una questione maschile: il maschio, sgomento di fronte alla scomparsa della donna creata dal suo ego, dissolta dalla presa di coscienza femminile e dallo sgretolamento del plurimillenario scudo della legge, deve confrontarsi con la realtà e costruire un altro, vero se stesso.
Quali sono le dinamiche che guidano l'accumulo e la distribuzione del capitale? Nel ''Capitale nel XXI secolo'' Thomas Piketty analizza una raccolta unica di dati da venti paesi, risalendo fino al XVIII secolo, per scoprire i percorsi che hanno condotto alla realtà socioeconomica di oggi. I risultati sono destinati a trasformare il dibattito e a dettare l'agenda per le prossime generazioni sul tema della ricchezza e dell'ineguaglianza. Piketty mostra come la moderna crescita economica e la diffusione del sapere ci abbiano permesso di evitare le disuguaglianze su scala apocalittica profetizzate da Karl Marx senza peraltro aver modificato le strutture profonde del capitale e dell'ineguaglianza, così come si poteva pensare negli ottimistici decenni del secondo dopoguerra. Il motore principale dell'ineguaglianza minaccia oggi di generare disuguaglianze tali da esasperare il malcontento e minare i valori democratici.
Ma le linee di condotta economica non sono atti divini. In passato, azioni politiche hanno arginato pericolose disuguaglianze, afferma Piketty, e lo possono fare ancora. Lavoro estremamente ambizioso, originale e rigoroso, ''Il capitale nel XXI secolo'' riorienta la nostra comprensione della storia economica e ci pone di fronte a inevitabili riflessioni sul nostro presente. Un fenomeno editoriale mondiale, tradotto in oltre 30 paesi.
Ci sono mondi che da lontano sembrano tristi e grigi. Realtà povere, in cui cibo e libertà scarseggiano, in cui la fatica sembra non finire mai. Eppure, paradossalmente, proprio di questi mondi, pur ricordandone tutte le ombre, decenni dopo si avverte la mancanza. Attraverso le testimonianze di donne e uomini che hanno attraversato e creduto alla Perestrojka, Svetlana Aleksievic? ci racconta l'utopia di un mondo finito, che non ha saputo restituire al suo popolo l'orgoglio di un tempo. Uno spaccato della tramontata civiltà sovietica, quasi un'enciclopedia dei sogni dell'uomo rosso, fecondata dal dono che ha l'autrice di saper penetrare l'anima di coloro che hanno vissuto quell'epoca anche esaltante e stentano oggi ad adattarsi a un "tempo di seconda mano.
Un garage, una buona dose di genio e altrettanta di fortuna, un'idea rivoluzionaria destinata a cambiare il mondo. E poi soldi, successo, felicità. Una narrazione facile e seducente, che per anni ha alimentato la mitologia dorata delle startup da Silicon Valley. Ma la realtà delle statistiche riporta con i piedi per terra: nove startup su dieci non sopravvivono ai primi tre anni di attività. La retorica dell'ottimismo però ha spesso la meglio e delle startup che non ce l'hanno fatta non rimane traccia, soprattutto in quei paesi, incluso il nostro, in cui è assente una cultura positiva del fallimento, vissuto come un'onta personale che si fa stigma sociale. Ma studiare i fallimenti, propri o altrui, è strumento indispensabile per individuare gli errori da non commettere e ricavare lezioni sulle pratiche virtuose da seguire. E perché no, per imparare a essere felici. Andrea Dusi lo fa in questo libro in modo concreto e sistematico, analizzando centinaia di casi, letti e interpretati anche alla luce dei suoi fallimenti e dei suoi successi.