"In un momento della nostra vita di cittadini di un mondo sempre più piccolo nel quale spiritualità, fede e politica si intersecano spesso siamo tutti, nello stesso tempo, testimoni delle incertezze che i sistemi politici creano invece di risolvere e vittime di un diffondersi di violenza che si sovrappone e rende imperative le dinamiche economiche in un modello di relazioni politiche e sociali che si restringe sempre di più. Tra potere e religiosità si sono confrontati imperi e stati, oggi individui e nazioni, in una misura globalizzata di un io che vive nell'epoca della comunicazione attiva e interattiva... Una considerazione che non è solo valida per il cristianesimo. L'ebraismo prima e l'islam successivamente hanno assunto aspetti del potere ritenendosi fattori essenziali per ricercare quell'unità e quell'universalità delle rispettive comunità nella misura in cui una nuova identità riconciliata ognuna con il proprio Dio potesse far fronte alla diversità, assumendo se stessa come migliore offerta politica di creazione di un modello condiviso di potere." (Dalla nota degli autori)
Tutto tende all’Uno: una è la radice culturale e politica dell’Europa, una la via per governare e sanare l’economia, una per costruire l’Unione europea. Da tempo si è smesso di contare oltre l’Uno. Eppure di pensare anche il due se non il tre ce ne sarebbe un bisogno grande. Se nel formulare un’opinione non vengo confrontato con forti obiezioni, sarò contento. Se sono un politico, avrò addirittura l’impressione che si sarà creata una sorta di pace. La pace dell’Uno non è tuttavia pace. È stasi. La verità, lasciata sola con se stessa, non splende più forte. Al contrario: si spegn