Il problema della diagnosi in psichiatria oscilla tra due posizioni estreme: la prima considera la diagnosi un compito essenziale della prassi psichiatrica, la seconda la ritiene una pericolosa nemica del paziente in quanto persona portatrice di una singolarissima storia. In realtà, per quanto provvisorie e convenzionali, le diagnosi permettono un avanzamento delle conoscenze e devono perciò essere considerate come "utili dispositivi euristici" al servizio della ricerca e non come realtà oggettive. Il testo costituisce una prima introduzione alla questione.
Il volume è stato pensato come guida teorico-pratica per studenti che intendano completare la formazione clinica nelle Facoltà di psicologia, e per i laureati che devono sostenere l'esame di Stato: ha pertanto un orientamento prevalentemente pratico rispetto a quelli meramente teorici. Nella prima parte del volume gli autori lavorano alla definizione della psicologia clinica, del suo oggetto e dei suoi metodi. La seconda parte presenta gli strumenti più frequentemente usati dallo psicologo per l'indagine clinica, mentre la terza, la più innovativa, introduce il lettore alla conoscenza di alcuni contesti in cui lo psicologo clinico si trova a operare: i servizi per l'infanzia, i servizi di salute mentale, il consultorio familiare.
L'analisi multidimensionale dei dati è forse oggi il modo più comune per investigare empiricamente sui fenomeni reali. La trattazione scelta dall'autore è volutamente trasversale rispetto sia al tipo di dati sia al tipo di elaborazioni. L'ambito è quello dei metodi statistici a carattere esplorativo come le analisi fattoriali e le analisi di classificazione automatica delle unità statistiche, utili alla costruzione di tipologie. Ma un'attenzione particolare è riservata anche ad alcune nuove frontiere fra gli strumenti della ricerca statistica come l'analisi dei dati testuali, il confronto di studi con tecniche "multiway", il trattamento grafico dell'informazione, nonché ai meccanismi d'interpretazione del risultato.
La riunificazione tedesca suggella il superamento della semisecolare divisione del continente in due blocchi contrapposti. La ricomparsa di una grande Germania suscita, ciò malgrado, più diffidenze, timori ed allarmi che entusiasmi. Il malcontento francese e britannico, e anche italiano, è a stento o per nulla celato da Francois Mitterand, Margareth Tatcher, Giulio Andreotti. Gli Stati Uniti hanno minori obiezioni, ma il presidente Bush sceglie di appoggiare la riunificazione anche per meglio controllarla. L'operazione va comunque a buon fine attraverso un processo politico-diplomatico la cui minuziosa ricostruzione è resa possibile dalle ormai copiose testimonianze dei suoi protagonisti.