Se un viaggiatore percorresse da nord a sud e da ovest ad est il nostro territorio, non scorgerebbe certamente, a prima vista, né templi sikh, né moschee, così come non saprebbe riconoscere chiese ortodosse e tanto meno mandir hindu e templi buddhisti; meno ancora avvertirebbe la presenza di chiese neopentecostali africane, latino-americane o cinesi. Aprire gli occhi sul cambiamento religioso che l'Italia conosce è l'intento di questo libro. L'arrivo e il radicamento di tante donne e uomini, con le loro famiglie e con i loro figli e figlie, da più di centottanta differenti nazioni del mondo hanno prodotto un effetto del tutto inatteso: l'Italia sta divenendo una società caratterizzata da inedita ed elevata diversità religiosa. Per leggere tale diversità, occorre dotarsi di una nuova mappa e di una bussola adeguata. Le mappe, infatti, servono per viaggiare e per imparare a conoscere e riconoscere i luoghi di culto delle nuove religioni; usandole assieme alle bussole, diventa più facile orientarsi, quando si desidera comprendere la nuova cartina delle religioni d'Italia.
Come mai dal messaggio di Gesù sono nate tante chiese diverse fra loro, sette pacifiche e violente, movimenti di riforma sociale e utopie rivoluzionarie, visioni sull'imminente fine del mondo e strategie politiche, gruppi capaci di contrastare le ingiustizie sociali e altri accomodanti con il potere? Il libro, adottando un approccio sociologico attento alla storia del cristianesimo, fornisce una risposta, prendendo alla lettera l'inizio del vangelo di Giovanni: in principio era la Parola. La parola è quella data da Gesù alla sua prima comunità; una parola data che diventa oggetto del lavoro della memoria, fonte di controversie davanti alle quali si impone l'idea che solo l'autorità può garantire la verità del messaggio lasciato da Gesù. Tuttavia la formazione di un'organizzazione di tipo gerarchico depositaria della verità - il modello della chiesa -, lungi dal risolvere i conflitti, li ha dilatati attraverso i secoli, sino ai giorni nostri. L'altra forma organizzata, la setta, ha continuato a mettere in discussione il monopolio della parola di Gesù da parte di un'unica autorità. Nella dialettica fra chiesa, sette e movimenti di tipo mistico, il cristianesimo mostra tutta la sua intrinseca capacità di creare movimento nelle società.
La figura del medico che ha parimenti conseguito la laurea rabbinica e che sovente diviene guida spirituale della sua comunità consente di avvicinare in una prospettiva nuova e originale lo studio e la pratica della medicina nel mondo ebraico. Medici rabbini hanno curato illustri figure di papi e di regnanti in un periodo in un periodo in cui i corregionali vivevano in condizioni di forte discriminazione. I saggi qui raccolti attraversano il tardo Medioevo e il Rinascimento sino a giungere a oggi. Ripetutamente si punta lo sguardo verso la città di Roma, ma il panorama si estende anche a Ferrara, Padova, Venezia e altre citò italiane, alla Francia e alla Spagna, prima e dopo l'espulsione del 1492.
L'uomo contemporaneo va modificando sempre più le proprie dotazioni naturali, per correggerle, sostituirle, potenziarle. Le conseguenze sulla durata e la qualità della vita sono evidenti. Dalla nascita alla morte, aumentano gli interventi artificiali sul corpo e con essi le possibilità di manipolare la nostra esistenza. I robot, non più quei mostri cari alla fantascienza, assumono ruoli e funzioni umane, proponendosi come interlocutori e compagni di un futuro vicino. Stiamo passando da un'evoluzione naturale a un'evoluzione artificiale della nostra specie?
Che cos'è la sociologia dell'infanzia? Che cosa dice di nuovo e di diverso sui bambini? Si può considerarli come attori sociali a tutti gli effetti, capaci di dar vita a una loro cultura e di incidere sulla realtà che li circonda? E come valorizzare questa cultura? Sulla scia dell'approccio dei new social studies of childhood, il libro propone al pubblico italiano un'inedita riflessione critica sullo sguardo adulto sui bambini e ci guida attraverso le rappresentazioni più comuni che accompagnano l'agire di genitori, educatori e "professionisti dell'infanzia".
Qual è il significato dell'articolo 12 della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, che sancisce il diritto all'ascolto del bambino? Cosa significa darne piena attuazione nei procedimenti amministrativi e giudiziari di protezione e tutela? Quali strategie, tecniche e strumenti è possibile utilizzare per rispettare la dignità e l'integrità psicofisica del bambino? Come è possibile declinare in modo "chiId friendly" i contesti e le modalità di lavoro di assistenti sociali, pediatri, giudici, psicologi, operatori sociali? Il libro dà risposta a questi e a molti altri interrogativi che sorgono nel lavoro di proiezione, assistenza e tutela di bambini e adolescenti attraverso riflessioni maturate in differenti ambiti disciplinari; propone percorsi e strumenti che possono aiutare nello svolgimento dell'attività quotidiana; è un contributo alla crescita di una maggiore sensibilità e cultura sui diritti e l'ascolto dei bambini.
Il volume si propone da un lato come guida alle principali teorie organizzative elaborate nell'ambito della sociologia dell'organizzazione, con lo scopo di trarne considerazioni utili per i contesti specifici in cui lavorano i "professionisti del sociale"; da un altro lato, come contributo ad un orientamento di servizio sociale trasformativo, cioè capace di orientare al cambiamento anche le organizzazioni attraverso cui si realizzano servizi e interventi per i cittadini. Il libro si presta ad essere utilizzato come manuale per gli studenti dei corsi di studi universitari in Servizio sociale e come strumento di ulteriore competenza per i professionisti impegnati nei servizi sociali, per l'adozione di pratiche organizzative congruenti ed efficaci.
Strumenti introduttivi alla conoscenza di processi e fenomeni sociali sono oggi particolarmente utili se si intende concepire la formazione non tanto come accumulo di informazioni quanto, come sostiene efficacemente Vartan Gregorian, come "trasformazione dell'informazione in conoscenza". Ma che cos'è conoscenza? Il volume si muove alla luce di questo interrogativo, nell'intento di riavvicinare temi e problemi di base della sociologia dell'educazione, cercando di mostrarne l'importanza anche oggi, ricollocandoli in un terreno epistemologico e metodologico che si è venuto consolidando nella disciplina sociologica e, soprattutto, trasferendo in essi l'esperienza personale di studio, di ricerca e di didattica degli anni recenti.
I modi di agire, le opinioni, le credenze e gli atteggiamenti individuali sono un oggetto di interesse tipico degli scienziati sociali. Acquisire informazioni sui comportamenti e sulle idee delle persone, evitando ogni semplificazione di senso comune, implica l'adozione di procedure di indagine di carattere scientifico. Il testo rappresenta un'introduzione alla prassi della ricerca, proponendo un percorso di scoperta delle questioni metodologiche fondamentali e delle tecniche di indagine, quantitative e qualitative, adottate nell'ambito delle scienze sociali, con una specifica focalizzazione sulla tradizione teorica ed empirica propria della sociologia.
Negli ultimi tempi, i processi culturali hanno acquisito una nuova centralità nel discorso sociologico. Il libro affronta diversi temi, quali, ad esempio, il rapporto fra cultura e società, il problema della conoscenza nella vita quotidiana, l’industria culturale, i rituali collettivi del mondo contemporaneo, il dibattito sulla globalizzazione. L’intento è essenzialmente didattico: fornire agli studenti che affrontano per la prima volta questa materia gli strumenti e le conoscenze di base.