Chi parla, soprattutto se da posizioni di autorità o in contesti istituzionali, ha una pesante responsabilità: ciò che diciamo cambia i limiti di ciò che può essere detto, sposta un po' più in là i confini di ciò che viene considerato normale, assodato, legittimo. E cambiare i limiti di ciò che può essere detto cambia allo stesso tempo i limiti di ciò che può essere fatto. Questo libro indaga una delle declinazioni più interessanti del tema della violenza: quello che è diventato comune chiamare hate speech, espressioni e frasi che comunicano derisione, disprezzo e ostilità verso gruppi identificati sulla base di tratti sociali come etnia, religione, genere, orientamento sessuale, (dis)abilità. Claudia Bianchi mostra che il linguaggio è lo strumento chiave che plasma le nostre identità sociali, crea e rinforza le asimmetrie e le ingiustizie sociali, diffonde e legittima i pregiudizi e la discriminazione, fomenta l'odio e la violenza.
Chi parla, soprattutto se da posizioni di autorità o in contesti istituzionali, ha una pesante responsabilità: ciò che diciamo cambia i limiti di ciò che può essere detto, sposta un po' più in là i confini di ciò che viene considerato normale, assodato, legittimo. E cambiare i limiti di ciò che può essere detto cambia allo stesso tempo i limiti di ciò che può essere fatto: ci abituiamo a una mancanza di attenzione e vigilanza sulle parole, che rende più accettabile la mancanza di vigilanza sulle azioni. Il silenzio, l'indifferenza o la superficialità con cui spesso accogliamo gli usi offensivi di altri corrono il rischio di trasformarsi in consenso, approvazione, legittimazione - e muta noi in complici e conniventi. Così il libro indaga una delle declinazioni più interessanti del tema della violenza: quello che è diventato comune chiamare hate speech ('linguaggio d'odio' o 'discorso d'odio'). Con questo termine si indicano espressioni e frasi che comunicano derisione, disprezzo e ostilità verso gruppi sociali e verso individui in virtù della loro mera appartenenza a un gruppo; le categorie bersaglio dei discorsi d'odio vengono identificate sulla base di tratti sociali come etnia, religione, genere, orientamento sessuale, (dis)abilità. Lo hate speech raccoglie usi discorsivi estremamente vari: dalla propaganda nazista alle leggi sull'apartheid, dal discorso ideologico di certe formazioni politiche fino agli esempi quotidiani di linguaggio d'odio divenuti ormai tristemente frequenti. Un tema diventato ancor più d'attualità con il diffondersi dei nuovi media: commenti sessisti, insulti razzisti e attacchi omofobici hanno trovato un ambiente ideale per esprimersi online, dove spesso mancano mediazioni, filtri o (auto)censure.
Qual è il significato dell'articolo 12 della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, che sancisce il diritto all'ascolto del bambino? Cosa significa darne piena attuazione nei procedimenti amministrativi e giudiziari di protezione e tutela? Quali strategie, tecniche e strumenti è possibile utilizzare per rispettare la dignità e l'integrità psicofisica del bambino? Come è possibile declinare in modo "chiId friendly" i contesti e le modalità di lavoro di assistenti sociali, pediatri, giudici, psicologi, operatori sociali? Il libro dà risposta a questi e a molti altri interrogativi che sorgono nel lavoro di proiezione, assistenza e tutela di bambini e adolescenti attraverso riflessioni maturate in differenti ambiti disciplinari; propone percorsi e strumenti che possono aiutare nello svolgimento dell'attività quotidiana; è un contributo alla crescita di una maggiore sensibilità e cultura sui diritti e l'ascolto dei bambini.
Il testo è strutturato in sezioni: nella prima "Storia" si indagano le origini, l'evoluzione e i personaggi principali del Taoismo; nella seconda "Testi" i testi sacri, alchemici e filosofici del canone taoista; in "Correnti e scuole" e , maggiori scuole e correnti pensiero che hanno animato il taoismo nelle diverse epoche; in "Figure" le figure più significative del pantheon, in "Insegnamenti" i contenuti dottrinali e i simboli; in "Pratiche" le pratiche meditative e realizzative, i riti e le cerimonie, il clero e i maestri, il calendario religioso e i luoghi di culto del taoismo. Il volume è arricchito da un ampio corredo di fotografie e riproduzioni a colori di opere d'artee da una serie di apparati tra cui la mappa dei principali siti taoisti, le dinastie cinesi, i musei e un glossario dei termini cinesi.
Questo libro si occupa di pragmatica, lo studio dell'uso del linguaggio, e in particolare di pragmatica cognitiva. Nelle scienze cognitive contemporanee si è affermata una metafora dal sapore paradossale: comunicare significa leggere la mente del nostro interlocutore. Naturalmente non abbiamo un accesso diretto agli stati mentali dei nostri interlocutori, tuttavia possiamo riconoscere le loro intenzioni comunicative grazie a certi fattori: parole e gesti, ma anche l'argomento della conversazione, le cose che sappiamo su di loro e sul mondo. Le frasi allora non sono semplici elementi di un codice da decrittare, ma indizi del messaggio inteso da chi parla. Comunicare si rivela così un'attività rischiosa, che conduciamo in stretta collaborazione con i nostri interlocutori e che, malgrado l'apparenza di estrema facilità, richiede una complicità e una coordinazione straordinarie.
Una sintesi della materia dalla nascita della filosofia alle correnti contemporanee, passando per l'età classica ed ellenistica, la filosofia cristiana e la scolastica, l'umanesimo, il razionalismo e l'empirismo, l'illuminismo e il criticismo kantiano, l'idealismo e il positivismo e il pensiero novecentesco.
Nel DVD di 118 minuti, un film che pone pesanti interrogativi sull'oscuro intreccio tra Cosa Nostra e la politica e documenta una nuova stagione del potere. "La mafia è bianca" racconta i cambiamenti dell'organizzazione criminale sotto la guida del superlatitante Bernardo Provenzano. Nel libro una ricostruzione minuziosa delle inchieste che la Procura di Palermo sta conducendo sugli intrecci tra mafia e politica in Sicilia. Sullo sfondo dell'intera vicenda, la figura di un convitato di pietra: Bernardo Provenzano, il "capo dei capi", latitante da quarantatré anni. Con una presentazione di Michele Santoro e il ritratto dei principali protagonisti di questa vicenda.
«La risurrezione è una forza, una dynamis che tutto trascina, irresistibilmente, pur tra immense fatiche. Il corpo umano ha dunque un valore eterno? Risorgerà come è risorto il corpo di Cristo e come è stato assunto in cielo quello di Maria? Ma allora le costruzioni politiche e le costruzioni economiche devono lasciarsi misurare da questo metro così visibile, così determinato, costituito dall'uomo.» Le parole di La Pira esprimono la forza spirituale che percorre queste piccole pagine che, raccogliendo frammenti di scritti di La Pira, Dossetti e Quinzio, ci rendono con efficacia quanto il mistero della risurrezione ha dato forma al pensiero e all'azione di tre grandi figure del nostro Novecento.
Il volume, articolato in una serie di contributi sulle nuove parole chiave della didattica delle lingue comunitarie, si rivolge a tutti coloro che insegnano nella scuola elementare e presenta le innovazioni in campo metodologico attraverso esperienze didattiche. Si analizzano il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QRE), il Portfolio Europeo delle Lingue (PEL) e i progetti europei nella scuola primaria, la multimedialità e la didattica dell'inglese.
In questo studio, che investe linguistica e logica, diritto e psicologia, sociologia e antropologia, l'autrice intende aiutare a comprendere i meccanismi della comunicazione e indagare il fitto intreccio di rapporti tra parole e parlanti. Claudia Bianchi si è specializzata in pragmatica, filosofia del linguaggio e filosofia della scienza presso l'Ecole Polytechnique di Parigi e i Dipartimenti di Filosofia dell'Università di Ginevra, Vercelli e Padova. Attualmente insegna Epistemologia e Teorie della comunicazione presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.