Dove sono i giovani? Nelle parrocchie se ne vedono sempre meno sono loro che se ne vanno "fuori dal recinto" o è la Chiesa di oggi che è diventata sempre meno significativa per loro? Questo libro parte dall'ascolto dei giovani, definiti luogo teologico, e si snoda in un approfondimento teologico-pastorale ed ecclesiologico alla ricerca della forma di Chiesa del futuro, dove viene confermato che la pastorale giovanile rappresenta uno dei cantieri più profetici della riforma della Chiesa.
La vocazione missionaria compete dall'origine a tutta la Chiesa, rappresentata non solo dai Dodici (cfr. Mt 28,19-20) ma anche da altri discepoli, inviati allo stesso modo ad evangelizzare (cfr. Lc 10,1). Tota Ecclesia è missionaria (cfr. AG 35) e perciò chiamata a divenire sempre più un popolo missionario, nella diversa articolazione dei suoi soggetti: cristiani laici, religiosi, pastori. La ricerca vuole proporre una conversione missionaria di tutto il Popolo di Dio in quanto discepolo-missionario, alla luce della visione evangelizzatrice dei sacramenti dell'iniziazione cristiana. Il volume, quindi, "recepisce in un discorso rigorosamente ecclesiologico l'insegnamento dottrinale e pastorale di papa Francesco sul santo popolo fedele di Dio, come primo soggetto missionario dell'annuncio evangelico" (dalla Prefazione del card. Luis F. Ladaria) e individua nella fraternità universale il fondamento e il fine del processo sinodale.
Questo libro è stato scritto già due volte. Una prima, nel 1998, e una seconda, nel 2011. Ora, con profondi cambiamenti, ha ritrovato la originaria stringatezza e più chiaramente identifica il problema della "questione liturgica" come aspirazione a una "liturgia fondamentale", non senza una relazione strutturale con il sapere sistematico. Il modello teorico di lettura del rapporto tra teologia e rito attraversa tutto lo spettro della storia della Chiesa latina, nella quale alla categoria di officium si affianca la categoria di segno-causa, fino ad arrivare alla categoria di rito, che inaugura la elaborazione degli ultimi due secoli. Una accurata ricostruzione teorica e storica del ruolo teologico della liturgia è la premessa inaggirabile per comprendere la Riforma Liturgica e la sua complessa ricezione nella Chiesa cattolica di oggi e di domani. Il volume si presenta, allo stesso tempo, come un manuale per la scuola di teologia e come uno studio sulla nascita di una disciplina nuova.
Questo volume raccoglie il ricco ventaglio di contributi che docenti di varie istituzioni hanno voluto offrire in occasione del seminario di ricerca dal titolo Per una lettura dei segni dei tempi. Epistemologia, fondamenti, percorsi, svoltosi a Molfetta presso l’Istituto “Regina Apuliae” della Facoltà Teologica Pugliese. L’occasione ha portato a mettere in circolo idee, fiducia reciproca, franchezza, rigore scientifico e umiltà tali da disporre i partecipanti, singolarmente e insieme, a discernere il tempo presente non solo attraverso il lume della propria o altrui ragione, ma anche alla luce dell’Evento pasquale che è al cuore del mondo e delle nostre relazioni
(Vincenzo Di Pilato).
"Credo la risurrezione della carne, la vita eterna", ultimo articolo del Simbolo apostolico, incontra oggi una vera afasia catechetica e anche teologica, tanto da richiedere un profondo ripensamento.
Il libro rimette al centro la domanda fondamentale di senso: se noi siamo il nostro corpo e se il nostro corpo siamo noi, che ne sarà di questo corpo? La fine, oppure la risurrezione, come afferma la fede cristiana che si fonda proprio sulla risurrezione corporea, sul corpo risorto di Gesù di Nazareth? La corporeità che è più del corpo trova il suo compimento nella risurrezione, o finisce con la morte, al più con una vaga idea di possibile sopravvivenza di qualcosa? Non è questo il caso serio della fede e della ragione umana? Nell'affermare il legame tra la risurrezione di Gesù e la nostra destinazione ultima, nella circolarità di teologia e filosofia, mettiamo alla prova l'attitudine della categoria di trasformazione a orientare il nesso tra fede ed esperienza.
Partendo da ciò che Gesù fece «nella notte in cui fu tradito», seguendo i tornanti della riflessione cristiana nei secoli, il volume ci guida alla riscoperta del mistero eucaristico: la sua celebrazione, letta sullo sfondo della ritualità che accompagna l’universale esperienza religiosa; il suo «contenuto», cioè il gesto con cui Gesù Cristo consegna al Padre la propria vita perché il mondo abbia la vita; la sua finalità, cioè l’edificazione di un popolo che di Gesù Cristo condivida la dedizione. Fino alla morte, anzi fino alla risurrezione.
L'autrice traccia una biografia del frate Giovanni M. Vannucci (1913-1984), inserendolo nel contesto dell'Ordine dei Servi di Maria e nel variegato panorama socio-ecclesiale del suo tempo e ponendolo in relazione con alcune personalità di frontiera. Abbozza poi una sintesi della sua proposta ecumenico-interreligiosa. L'intento è quello di farne conoscere maggiormente la figura e l'eredità spirituale e, a partire dalla sua esperienza e dal suo pensiero, offrire agli uomini e alle donne di oggi, assetati di silenzio e di autenticità, tracce e orientamenti per una vita pienamente umana e trasfigurata in Cristo, Parola eterna del Padre. Dall'indagine emerge che il principio di contemplazione è la chiave di lettura più appropriata per comprendere il percorso umano-spirituale di fr. Giovanni, il quale per i suoi contemporanei non fu "una pianta che svettò alta, per notorietà", ma piuttosto "l'humus silenzioso e nutriente dal quale assorbivano altri". Ed è proprio la via dell'interiorità che egli continua ad indicare anche oggi ai tanti Pellegrini dell'Assoluto in cerca di senso, di luce, di speranza, di Dio.
Il volume vuole offrire una presentazione il più possibile ordinata e organica degli elementi essenziali per la comprensione credente del sacramento cristiano. Dopo una ricostruzione storica, incentrata sui tornanti fondamentali che hanno segnato l’evoluzione del pensiero cristiano sul tema, la sintesi sistematica prende avvio dalla nodale acquisizione, da parte della riflessione del XX secolo, secondo cui la forma rituale rappresenta l'imprescindibile modalità attraverso cui il sacramento si dà. Su questa base, il testo riflette sul sacramento come azione rituale, così come si colloca nella dinamica del rapporto tra rivelazione e fede, per mettere poi a fuoco in modo specifico gli elementi che caratterizzano l’identità del sacramento.
Questo libro — una sorta di testamento teologico di padre Luigi Lorenzetti — ha un intento specifico: presentare la morale cristiana come riposta alle domande morali, anzi alla domanda morale degli uomini e delle donne del nostro tempo.
Nel libro si prendono le mosse dal rinnovamento della morale cristiana voluto dal Vaticano II cosi da rispondere alla domanda morale, che è alla radice domanda di senso, per poi applicare la morale rinnovata alle istituzioni (strutture) distinguendo tra istituzioni sensate e in-sensate, mostrando infine come l'intera storia umana e cosmica abbia un senso nel disegno di Dio.
La morale cristiana emerge cosi nel suo vero volto, con i suoi nomi. Il suo ruolo positivo, preoccupato di guardare in avanti. A ognuno ama dire: "Alzati e cammina". E morale della perfezione ma, insieme, morale della misericordia e della compassione.
LUIGI LORENZETTI (1931-2018), e stato sacerdote dehoniano, docente di teologia morale allo Studio teologico S. Antonio di Bologna e all’Istituto superiore di scienze religiose di Trento. Presidente dell'Associazione teologica italiana per lo studio della morale (Atism) dal 1992 al 1996, ha fondato e diretto la Rivista di Teologia Morale.
STEFANO ZAMBONI è nato a Trento nel 1974. Sacerdote dehoniano, è professore ordinario di teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana (Roma) e docente invitato presso altre facoltà teologiche romane.
Risurrezione indica un avvenimento nuovo e originario, non inquadrabile a partire da esperienze già note. Eppure si tratta di qualcosa che corrisponde al desiderio umano di una pienezza di vita. È un evento irriducibile che riguarda Gesù di Nazareth e che attraverso di lui vuole raggiungere ogni persona come forza di vita nuova, fino a trasformare il mondo intero e il nostro modo di abitare la realtà. La risurrezione cambia tutto e il mondo, con essa, è diventato altro. Siamo al principio e al cuore dell’esperienza cristiana, colta nel suo fondamento in Cristo, nella sua dimensione salvifica e nella sua portata cosmica.
Informazioni sull'autore
Alberto Cozzi è professore ordinario di Teologia sistematica nella Facoltà Teologica di Milano e membro della Commissione Teologica Internazionale.
L'autore, ripercorrendo la formazione e lo sviluppo dell'etica sessuale cattolica a partire dall'insegnamento dell'apostolo Paolo fino al nostro tempo, mette in luce come la fedeltà a tale insegnamento può assumere oggi modalità diverse da quelle indicate materialmente da Paolo, sempre tuttavia in obbedienza allo stesso principio di realtà che guidava l'apostolo. In modo particolare si può oggi affermare che la moralità dell'agire sessuale non è in radice stabilita dalla configurazione giuridica della relazione tra le persone ma dalla forma esistenziale di tale relazione prima e indipendentemente dalla configurazione giuridica.
Durante il Concilio Vaticano II, i padri conciliari, nell’atto di interessarsi alla formazione sacerdotale, hanno espresso la consapevolezza "che l'auspicato rinnovamento di tutta la Chiesa dipende in gran parte dal ministero sacerdotale animato dallo spirito di Cristo" (Optatam Totius, Proemio). Pertanto, la riflessione teologica, come servizio alla comprensione del sacerdozio, in un tempo in cui il cristianesimo sembra vivere una notevole crisi, assume una certa rilevanza. Tale consapevolezza sta al cuore di questo nostro lavoro. Occorre domandarsi seriamente se si possa andare oltre ai due riduzionismi teologici che spesso hanno condotto ad una comprensione ridotta del sacerdozio ministeriale; ovverosia quello cristomonista e quello ecclesiominista. Partendo dallo studio dei testi di J. Ratzinger e di E. Schillebeeckx queste pagine vogliono provare a formulare una risposta che possa tenere conto di entrambe le scuole di pensiero. Tale strada e stata percorsa assumendo le poco praticate prospettive escatologica e quella biblica di "testimonianza" offerta dagli Atti degli Apostoli (1,7).
Giuseppe Fazio (Cosenza, 1992), nel 2010 ha conseguito la maturità classica presso il Seminario Minore della Diocesi di San Marco Argentano. Dal 2010 al 2020 è stato alunno dell’Almo Collegio Capranica e della Pontificia Università Gregoriana dove ha conseguito i baccellierati in filosofia (2012) e teologia (2015), la licenza (2017) e il dottorato (2021) in teologia dogmatica. Nel 2018 è stato ordinato presbitero.
Attualmente è docente incaricato di teologia sacramentaria presso I’Istituto Teologico Calabro e di Cristologia e trinitaria presso la scuola diocesana di formazione per laici. Ha pubblicato Il sacerdozio in J. Ratzinger: un'identita in relazione, in Rivista di Teologia dell'evangelizzazione, 47 (2020), 157 -1706.