Il fascino di Yeoshua, chiamato Gesù, per quanti vivono i sentimenti di inaudita solitudine interiore della condizione postmoderna. Il volume, frutto di lettere inviate ad una comunità digitale, ricostruisce l'esistenza di Gesù attraverso l'idea dello stile di vita. Un Gesù esistenziale capace di dare risposta ai grandi interrogativi che pone la vita. Un mythos ancora da raccontare e tramandare.
È diventato quasi una moda proporre variazioni sull'immagine di Gesù che più affascina e parla all'uomo di oggi, al di là della fede. Eppure resta l'impressione che la percezione più intrigante di Gesù sia ancora quella proposta dalla fede dei suoi discepoli. Chi è Gesù, cosa dona, come ci si deve disporre per ricevere ciò che ci vuole dare: è a simili domande che intende rispondere questo manuale di cristologia che propone un rigoroso percorso di ascolto e rilettura della tradizione di fede, dalla testimonianza apostolica alle più recenti istanze della teologia delle religioni. L'esito sperato è quello di far intuire le dimensioni di ciò che la fede sa di Gesù, corrispondendo adeguatamente a ciò che Dio ci ha donato in Lui.
Gli anni che precedettero l'avvio della missione pubblica non furono 'tempo perso': senza ciò che avvenne allora, non si potrebbe spiegare Gesù.
Questo scritto vuole essere un'opera di grande speranza, perché Gesù Cristo non ha mai smesso e mai smette di offrire all'uomo la vera libertà. Oggi di libertà si parla tanto, con variegate ideologie che schiavizzano ancora di più la persona umana abbandonandola alle sue prigionie. È Cristo a donare all'uomo contemporaneo - stanco, infelice, egoista, ingordo? - non solo un senso autentico e genuino della libertà, ma la liberazione stessa.
Tutte le professioni di fede della Chiesa antica annoverano l'incarnazione tra le verità fondamentali da credersi riguardo a Gesù di Nazaret, insieme alla passione, alla morte e alla resurrezione. Tuttavia, nel corso della storia della teologia, questa verità di fede è stata più volte messa in discussione dal punto di vista del suo contenuto. Questo studio si propone di tornare a considerare l'incarnazione come un evento fondamentale per comprendere l'identità e la missione di Gesù Cristo e di approfondirne il significato, alla luce dell'insegnamento del Concilio Vaticano II.
Il mistero dell'ascensione al cielo viene trattato spesso come un'appendice della resurrezione. Questo libro tematizza proprio l'andare al Padre del Figlio Gesù, il Crocifisso risorto che ora sta nel seno del Padre (Gv 1,18). In Dio così si fa spazio a una nuova presenza, mentre l'umanità, percorrendo i cieli, è attraversata dalla presenza di Dio. Alla salita di Gesù corrisponde la discesa dello Spirito: se l'ascesa di Gesù è un attrarre l'uomo a Dio, la discesa dello Spirito è uno spingere l'uomo verso Dio.
Ma è proprio vero che in Gesù non c'è posto per la tenerezza? È proprio vero che l'amore autentico, maturo, deve ignorare il sentimento, guardarlo con diffidenza? Gesù non ha paura di manifestare la sua tenerezza. Egli si coinvolge visceralmente nel vissuto degli uomini. Per questo la sua tenerezza si sposa, paradossalmente, anche con l'indignazione. Ma tutto, tenerezza e indignazione, è in Lui manifestazione della passione di Dio per l'uomo.
La felice occasione di celebrare un ‘anno della fede’, indetto da Benedetto XVI con il motu proprio intitolato Porta Fidei, evoca immediatamente l’espressione di Gesù: «Io sono la porta» (Gv 10,9). Questo libro tenta di volgere uno sguardo attento a questa ‘porta’, offrendo l’opportunità di un confronto il cui esito può essere sia quello di rimanere sulla soglia che di varcarla. Nel segno di questa libertà seguiamo il percorso attraverso i secoli della inesausta ricerca del volto di Dio, rivelato da Gesù, per la grazia dello Spirito santo. I cristiani non smettono d’interrogarsi sul mistero che si dischiude in Gesù Cristo, perciò ripercorrono continuamente il sentiero che conduce a questa porta e da essa prende avvio.
Informazioni sull'autore
Maurizio Gronchi è professore ordinario di Cristologia alla Pontificia Università Urbaniana e Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. Tra i suoi recenti scritti, «Trattato su Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore» (Queriniana, Brescia 2008).
La resurrezione di Cristo, terminus a quo la storia degli uomini non sarà più la stessa, attraverso uno studio che parte dalle riflessioni, sempre attuali e illuminanti, di un grande teologo e santo, San Tommaso d'Aquino. Qual è il significato della resurrezione? Un'analisi precisa e dettagliata dell'opera di San Tommaso d'Aquino che ci aiuta a comprendere il disegno di Dio sull'uomo: il disegno di un Padre che guarda ai suoi figli con amore, offrendo loro l'unica vera via di salvezza, attraverso il sacrificio del Suo unico Figlio.
Se Gesù fosse stato a-sessuato, gli sarebbe mancato il fondamento umano della tensione globale verso l'altro e gli altri, la struttura di base che ci permette di sentire in noi stessi la gioia, il timore, la tenerezza... La sessualità non è un ostacolo alla relazione, ma la radice di essa.
Gesù Cristo è il Signore e la Verità della storia. Cogliere lo spessore di tale affermazione credente e viverne di conseguenza le istanze apre alla speranza nella buona destinazione che Dio ha promesso a quanti si affidano a Lui.
"Lo scopo dell'autore è di mostrare che cosa sta dietro al problema della storicità in genere e quindi anche della storicità dei Vangeli: è il problema del conoscere umano (...). Proprio lo studio del kerigma, così come esso è presentato dai vari autori del Nuovo Testamento, permette all'autore di mostrare che oggetto di questo kerigma è la storia di Gesù in senso proprio, e non un'istanza atemporale di salvezza, un generico appello alla decisione esistenziale. 'Non malgrado tutto, ma perché sono documenti di fede, i Vangeli raccontano la vera storia di Gesù'" (dalla Presentazione del Card. Carlo Maria Martini)