Il cambiamento tecnologico crea non «un uomo nuovo», come prospettavano i manifesti cyborg, ma «del nuovo nell'uomo», poiché non esiste innovazione tecnica a cui non corrisponda una mutazione antropologica. Le tecnologie sono infatti oggetti sociali rivestiti di simbolico, ma soprattutto proiezioni della coscienza dell'uomo, delle sue virtù e dei suoi vizi. I mezzi messi a disposizione dalle biotecnologie - trasferimento di geni, trapianti di tessuti e organi, interventi di ingegneria molecolare - rischiano tuttavia di oscurare le molteplici risorse animali già presenti in ognuno di noi, eredità dei nostri predecessori non umani e quasi sempre represse perché difficili da inquadrare in una visione intelligente della vita e del mondo. Codificare le istanze che caratterizzano il postumano, che ha un largo impatto nel panorama scientifico e culturale contemporaneo anche se non ancora una definizione univoca, interpella la vita pastorale e consente di riflettere sui tentativi di relegare l'uomo nel sogno - o nell'illusione - di un'immortalità realizzata tecnologicamente. Prefazione di Giuseppe Lorizio.
Un prete di Genova con un passato da dj ha aperto una discoteca e una radio per insegnare ai ragazzi a «ballare senza sballarsi» e per parlare con loro di anoressia e cyber-bullismo. Una suora di Milano ha fatto tesoro dei suoi studi di ballerina e coreografa per proporre a Palestrina, in provincia di Roma, un corso di danza che scommette sulla capacità del corpo di esprimere la relazione con Dio. Una coppia di sposi di Manfredonia organizza weekend residenziali per giovani, single e fidanzati, corsi per «fare il tagliando al matrimonio» e un percorso a tappe alla scoperta dell'amore nuziale, mentre a Frosinone un parroco ha dato vita a una fondazione per sostenere bambini e adulti in difficoltà, con uno sguardo particolare a chi è rimasto solo e ferito nella guerra dei Balcani. E, ancora, un oratorio di Riccione organizzato come una vera e propria casa abitata da ragazzi ed educatori; iniziative di primo annuncio, da Altamura a Torino, rivolte a persone omosessuali; comunità giovanili che in vari luoghi d'Italia parlano del vangelo a chi ama le opere d'arte conservate nelle chiese e una catechesi con bambini ispirata a Maria Montessori, diffusa in ambienti sociali diversi dei cinque continenti...Sono solo alcune delle sessanta esperienze pastorali innovative raccontate in questo libro, un panorama della creatività espressa dal mondo cattolico italiano negli anni di papa Francesco.
L’itinerario è pensato per accompagnare gli operatori pastorali nella riscoperta della Sacra Scrittura nei processi di educazione alla fede. In particolare, gli autori, presentano 10 laboratori attraverso i quali approfondire il valore pedagogico ed educativo della narrazione Sacra.
Questo libro prende le mosse dal magistero di papa Francesco, che nella «Evangelii gaudium» indica il cammino che la Chiesa è invitata a compiere nei prossimi anni. L'invito, rivolto in particolare a parrocchie e comunità, consiste nel «recuperare il progetto di Gesù», cioè intraprendere in maniera umile, ma responsabile, un processo di rinnovamento. Mettere Gesù al centro della comunità, liberare la forza rinnovatrice e salvifica del Vangelo, recuperare il progetto di umanizzazione del regno di Dio e ravvivare lo spirito profetico ed evangelizzatore delle comunità di Gesù sono i tratti caratteristici di un processo di conversione pastorale. Un progetto che deve recuperare la compassione come principio di azione, la dignità degli ultimi come finalità, l'azione che risana come programma e il perdono di Dio come orizzonte. Scrive Pagola: «All'inizio di tutto, come fattore determinante della nostra fede, non c'è una dottrina, un'istituzione, un corpo morale e una liturgia, ma un'esperienza di incontro con Gesù crocifisso, che dona la sua vita per gli ultimi e, risuscitato da Dio, è fonte di vita e di speranza per tutti».
La proposta mira a formare delle équipe di pastorale battesimale all'interno delle parrocchie. Si articola in cinque incontri, che attivano un processo dinamico per coinvolgere i partecipanti nella propria esperienza di credenti e nel proprio ruolo di accompagnatori delle famiglie che chiedono la celebrazione del Battesimo per i figli. La modalità di lavoro è quella del laboratorio. La struttura di ogni incontro prevede che dopo la preghiera e la presentazione iniziale si parta da una provocazione (Ascoltare l'esperienza). Segue un breve intervento che dona alcuni contenuti di tipo antropologico, biblico-teologico, catechistico sull'argomento (Approfondire). Infine vengono offerti input di lavoro per trovare indicazioni pratiche di accompagnamento (Ritornare all'esperienza). L'incontro si chiude con un "compito per casa" (Schede metodologiche) e una breve preghiera. L'insieme è arricchito da una scheda (Diario del mio cammino formativo) che aiuta a riflettere e fissare i propri apprendimenti o i dubbi e le difficoltà incontrati.
Gli orientamenti nazionali CEI per l'annuncio e la catechesi Incontriamo Gesù (2014) invitano a considerare la mistagogia come un punto di riferimento per riqualificare la cura pastorale di preadolescenti e adolescenti. Finora tale riferimento è stato coniugato prevalentemente a partire dall'ispirazione catecumenale dei cammini di iniziazione cristiana e quindi in prospettiva catechetico-sacramentale. Manca quasi del tutto una adeguata prospettiva catechetico-pedagogica (e in assenza di tale approfondimento taluni suppongono che le istanze educative e quelle sacramentali si elidano). Il volume cerca anzitutto di colmare il vuoto nella ricerca relativamente alla dimensione catechetico-pedagogica e propone come tesi che i due indirizzi (educativo e sacramentale) non siano contrapposti ma si richiamino e si completino a vicenda. Alla luce di questa intuizione sintetica, esamina alcune proposte esistenti e suggerisce piste praticabile per la costruzione di un progetto pastorale di mistagogia con i ragazzi.
Questo volume, che raccoglie gli interventi del convegno «Evangelizzare nelle criticità dell'umano», si inserisce nella traiettoria che la Teologia dell'evangelizzazione ha percorso a Bologna dalla seconda metà degli anni '70 a oggi. I contributi della prima parte offrono una lettura del contesto socio-culturale italiano (e, almeno in parte, europeo), individuando alcuni punti critici, per esempio il lavoro, il digitale e l'immigrazione. Messaggio e stile, di fatto, si intrecciano nelle relazioni della seconda e terza parte. La dimensione relazionale della verità, avvicinata in chiave biblica e filosofica, l'aspetto comunitario dell'evangelizzazione e il vangelo come terapia per un uomo ferito focalizzano alcuni contenuti fondamentali dell'annuncio, che sono al tempo stesso modalità intrinseche del suo darsi. Nella terza e ultima parte, gli ambiti della famiglia e dell'educazione vengono accostati come luoghi critici dell'umano in cui leggere - o immettere - segni di speranza, mentre la categoria di ecologia umana viene considerata una risorsa e un'opportunità per l'evangelizzazione.
Come deve agire la Chiesa in una stagione attraversata da una profonda crisi religiosa? Come va intesa e vissuta la missione evangelizzatrice nelle parrocchie? Questo libro rientra in un progetto che si propone di aiutare le comunità cristiane a dare impulso, in modo lucido e responsabile, a processi di rinnovamento.Fare una «nuova esperienza di Dio», avvicinandosi in modo più autentico al suo mistero, richiede una fiducia assoluta nella sua azione salvatrice, la capacità «di accogliere il Vangelo prima di annunciarlo agli altri», la costruzione di una Chiesa che può essere anche oggi «segno di salvezza» per tutti. Alla fine di ogni capitolo l'autore suggerisce alcuni temi e alcune domande per stimolare la riflessione pastorale.
L'omelia è il tipo di comunicazione pastorale più praticato e con un numero di interlocutori di gran lunga maggiore rispetto a qualunque catechesi o incontro biblico.Eppure l'esito della predicazione non è scontato: se ne ipotizza la crisi fin dai tempi di Benedetto XV. La sua enciclica Humani generis redemptionem (1917) apre questa raccolta di interventi che giunge a papa Francesco passando per la svolta decisiva del Concilio Vaticano II.Questo volume propone una selezione dei principali documenti che negli ultimi cento anni sono stati dedicati all'omelia offrendo una riflessione che è al tempo stesso una sfida per i predicatori e un'apertura di orizzonti per chi partecipa alle liturgie. Domenica dopo domenica.
«In cosa posso servirla?», chiese l’angelo.«Davvero vendete di tutto, come è scritto sull’insegna?», chiese incuriosito il giovane.«Certamente. Tutto quello che desidera!».«Allora vorrei che i bambini non soffrissero più, che la gente non dovesse soccombere sotto il peso delle schiavitù. Vorrei un po’ di pace, vorrei che gli uomini non fossero più gli uni contro gli altri. Vorrei più misericordia e meno giudizi, più dialogo e meno opposizioni. Vorrei che il mondo non fosse più diviso tra chi ha tutto e chi non ha niente, vorrei…».Ma l’angelo gli portò la mano alla bocca come per fermare le richieste e gli sussurrò all’orecchio: «Guardi, credo che lei abbia frainteso: noi non vendiamo frutti, qui si vendono solo semi!».
Da tempo la crisi dell'evangelizzazione e la necessità di trovare nuove modalità d'annuncio per comunicare il vangelo in un mondo che cambia hanno portato a un'attenta analisi delle strutture pastorali di governo della Chiesa. Da quando la «Lumen gentium» ne ha sottolineato la valenza sacramentale, le strutture pastorali, non più oggetto esclusivo degli studiosi di Diritto canonico, sono state viste e studiate al di là della loro pratica funzionalità organizzativa. L'apertura missionaria all'azione pastorale della Chiesa, impressa a suo tempo da Giovanni Paolo II e oggi in maniera particolare da papa Francesco, impone un'ulteriore riflessione sul processo di adeguamento delle strutture pastorali al continuo e incessante mutare dei tempi e delle situazioni storiche.Questo libro illustra nella prima parte l'inadeguatezza di un linguaggio ormai desueto e incapace di calare il vangelo nella realtà della cultura contemporanea ed esamina alcuni spazi pastorali e alcuni atteggiamenti consolidati dei ministri, delle strutture di potere e di servizio. La seconda parte del volume propone invece un Piano di struttura pastorale per una media o grande diocesi (ma anche, con i dovuti adeguamenti, per una piccola), che miri alla realizzazione, attraverso una concreta collegialità, di una Chiesa di comunione.
Dalla prigione in cui era rinchiuso, il teologo Dietrich Bonhoeffer scriveva al suo discepolo e amico Eberhard Bethge parlando di «un cristianesimo non religioso» e di «un vivere davanti a Dio senza Dio». Le sue affermazioni continuano ancora oggi a pungere e interrogare il pensiero teologico e pastorale.La religione può essere intesa come un insieme di atti di culto, osservanze rituali, precetti da ottemperare, dogmi in cui credere per dare lode a Dio e ottenere la propria salvezza. Ma si dà lode a Dio osservando meticolosamente il culto e le leggi religiose o impegnandosi per la giustizia, lottando perché tutti gli uomini siano uguali in opportunità economiche e promuovendo la loro la dignità? Nulla va tolto al valore della preghiera e della liturgia, purché siano luoghi di incoraggiamento a cambiare il cuore e camminare verso il mondo.