Come si pone il soggetto nei confronti della realtà? Quali sono le dimensioni e le problematiche inerenti alla verità delle diverse forme del sapere umano? Il volume approfondisce i principali termini delle questioni sia in chiave storica che teoretica. In particolare, vengono esplorate le dinamiche dell'essere-nel-mondo del soggetto e il plesso intenzionalità-coscienza, le dimensioni strutturali del linguaggio, le forme molteplici dell'agire individuale (ermeneutica e identità narrativa) e sociale (dialogica e agire comunicativo).
In una civiltà con pretese di immortalità parlare di morte è sempre più difficile. Eppure la morte non è l'opposto della vita, ma parte della vita stessa. Il problema oggi non è tanto se ci sia vita dopo la morte, profonda convinzione degli autori di questo volume, ma se siamo vivi prima di morire, in modo da essere vivi per sempre. Prendere coscienza del fatto che la nostra vita è limitata ci fa capire quanto ogni istante che viviamo, in quanto unico e irripetibile, sia preziosissimo e ogni attimo vissuto con amore sia sacro. La contemplazione della morte dunque, anziché terrorizzarci, può costellare la nostra vita di una catena di gemme preziose.
Straordinariamente plurima nei suoi significati, la parola solitudine richiama vissuti molto diversi e risonanze valoriali perfino contrapposte. La solitudine è per alcuni sofferenza, per altri sollievo; per alcuni malattia, per altri cura. Nella solitudine l'umanità appare talvolta dolorosamente perduta, in altri casi riconquistata. Solitudine può significare chiusura, angoscia, afflizione, ma anche pace, liberazione da esteriorità dispersive, scoperta di relazioni più autentiche con se stessi e con gli altri. Devastante da una parte e generativa dall'altra, la solitudine può angosciare ma anche ispirare grandi pensieri: "Da chi non ha mai vissuto in solitudine raramente vien fuori qualcosa di buono o di cattivo. Nella solitudine si trova l'assoluto, ma anche il pericolo assoluto" (S. Kierkegaard). La declinazione al plurale del titolo di questo volume e delle indagini multidisciplinari in esso contenute, dà conto della complessa fenomenologia dell'essere e del sentirsi soli, di cui ci ha resi maggiormente avvertiti anche l'esperienza pandemica dei nostri giorni.
Il problema dei diritti umani è sempre stato un argomento oggetto di rivendicazioni e dibattiti. Il libro propone un metodo di lettura dei diritti umani, visti nella loro evoluzione storica, basato su due diversi approcci: personalistico e individualistico. Cerca poi di verificare la validità di tale proposta metodologica mediante l’analisi di alcuni fondamentali testi normativi (Carte, Dichiarazioni, Costituzioni), ribadendo in conclusione la convinzione del valore primario della prospettiva personalistica nell’attribuire solida fondazione e coerente giustificazione ai diritti dell’uomo.
Destinatari
Studenti di filosofia, diritto e giurisprudenza, teologia attenti al dialogo tra ragione e teologia.
Autore
Gianfranco MAGLIO (Portogruaro, 1957), laureato in giurisprudenza e in filosofia, è docente stabile presso la cattedra di filosofia dell’ISSR “Giovanni Paolo I” di Treviso - Facoltà Teologica del Triveneto e avvocato patrocinante in Cassazione. Oltre a numerosi saggi di filosofia del diritto, filosofia morale e filosofia medievale comparsi in diverse riviste scientifiche, ha pubblicato: L’idea costituzionale nel medioevo. Dalla tradizione antica al “costituzionalismo cristiano” (Verona, 2006); Lineamenti di filosofia del diritto. Il fondamento dell’esperienza giuridica: dialogo fra ragione, teologia e storia (Padova, 2011); La coscienza giuridica medievale. Diritto naturale e giustizia nel medioevo (Padova, 2014); Ordine e giustizia in Dante. Il percorso filosofico e teologico (Padova, 2015); Libero arbitrio e libertà in San Bonaventura (Padova, 2016); Il mondo di Dante e la povertà evangelica (Padova, 2018); Libertà e giustizia nel pensiero di Tommaso d’Aquino. Un modello di umanesimo cristiano (Padova, 2020).
Saggio breve. L'autore si interroga sulla necessità di riformulare tematiche filosofiche riguardanti l'identità, la forma, lo spazio interiore, la centralità, il diritto alla città.
"Saggio che si propone di ricostruire un quadro storico nell'evoluzione semantica dei termini relativi alla fenomenologia della spirazione (pneuma e spirito) in età antica, soprattutto tarda." (dalla prefazione di Aldo Magris).
Il dialogo è la forma specifica del divenire della vita. Le relazioni umane, la speranza in un futuro di pace e la stessa soggettività umana dipendono da esso. La sua necessità, però, fa da contrappeso a un’ignoranza diffusa su quali siano i suoi fondamenti, il suo senso, le sue applicazioni e il suo metodo. La dialogicità rappresenta una realtà complessa e articolata della quale qui si analizzano tre grandi declinazioni: filosofica, interculturale e interreligiosa, tenendo conto del concetto di verità.
Paolo TRIANNI ha un dottorato in filosofia e uno in teologia. Insegna presso l’Università Urbaniana, il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo. Tra le sue pubblicazioni una quindicina di curatele e i volumi: Il diritto alla libertà religiosa. Alle fonti di Dignitatis Humanae (2014); Nostra Aetate. Alle radici del dialogo interreligioso (2016); Per un vegetarianesimo cristiano (2017); Teilhard de Chardin. Una rivoluzione teologica (2018). Fa parte di Religions for peace, ed è nella redazione della rivista internazionale «Dilatato Corde» del Dialogo interreligioso monastico.
Perché la religione? Nel tempo dell’indifferenza religiosa e del fondamentalismo è ancora più urgente porsi con serietà questa domanda. La filosofia, che da sempre è il luogo delle domande fondamentali dell’esistenza, è chiamata ad approfondire senza sconti l’interrogativo e a ricercarne in profondità la risposta. Il libro rintraccia nella religiosità costitutiva dell’uomo la ragione che rende possibile la religione, ma rivendica la rivelazione come fondamento specifico della religione in quanto tale. Senza il primo aspetto la religione si ridurrebbe a una sovrastruttura, senza il secondo sarebbe un umano prolungamento e non l’evento di Dio. Doppia fedeltà, all’uomo e a Dio, in un attento confronto con il problema interreligioso e interculturale, oggi assolutamente imprescindibile.
Destinatari
In particolare studenti di teologia e filosofia.
Autore
Valerio BORTOLIN (Valdobbiadene, Treviso 1954 – San Gregorio nelle Alpi, Belluno 2017), presbitero della diocesi di Padova, ha insegnato filosofia della religione e storia della filosofia contemporanea presso la Facoltà teologica del Triveneto e antropologia filosofica presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Padova dove è stato docente stabile per la cattedra di filosofia. Gaudenzio ZAMBON è docente stabile per la cattedra di teologia nell’Istituto superiore di scienze religiose di Padova e segretario generale della Facoltà teologica del Triveneto.
Saggio su Pico della Mirandola: analisi delle opere e alcuni temi significativi ricorrenti e caratteristici del suo pensiero.
Il volume, collocato all'interno del percorso di riflessione condotto dalla Fondazione Lanza di Padova, mette in dialogo un teologa e una filosofa, proveniente dal mondo laico, sul tema del bene comune: ne emergono intrecci inattesi e prospettive cariche di futuro. Incatenare l'attuale sistema economico -civile.
Questo libro racconta la storia di una donna (1891-1942) che è stata chiamata Edith in famiglia, signorina Edith Stein al liceo, dottoressa Edith Stein all'università, suor Teresa nel Carmelo, matricola 44074 ad Auschwitz e ora, per la chiesa, è santa Teresa Benedetta della Croce.