Un saggio prezioso su sant'Ambrogio, una delle figure più luminose della storia della Chiesa, sulla quale non ha mai cessato di diffondere la luce della sua dottrina e il fascino vivo della sua spiritualità. Da governatore (consularis) di Milano, in maniera inattesa e singolare ne divenne il vescovo, lasciandovi un'impronta indelebile nella fede, nella liturgia e nella stessa civiltà. Diverse vie si possono percorrere per entrare nella conoscenza di sant'Ambrogio, l'autore ne privilegia una che, più d'ogni altra, conduce all'intelligenza del suo animo e della sua mente: quella del rapporto che egli intratteneva col «Signore Gesù», come egli amava dire, cioè la via tracciata dalle sue preghiere ardenti e appassionate a Colui che definiva, con immagine ardita e singolare: «seme di tutte le cose» (semen omnium). Un saggio di lettura e studio.
Come fare teologia e verso dove orientare la conoscenza sapienziale del mistero di Cristo? Due domande sottese alle riflessioni proposte in questo saggio, frutto del cammino che la comunità teologica della Facoltà San Bonaventura di Roma cerca di percorrere accogliendo la sfida della post-modernità. Il testo percorre una via che dal metodo da seguire nel fare teologia, conduce alla teologia come sapienza dell'amore che cerca di gustare anche affettivamente il mistero di Dio. Perché la teologia è anche bellezza, fascino, sorpresa e gioia! Un'analisi che indica alcune strade o sentieri per entrare nel cuore e nella vita dell'uomo di oggi e rendere la teologia una sapienza capace di attrarre e appassionare.
Uno studio che si propone di recuperare la singolarità di Gesù Cristo, centro irriducibile della fede cristiana, nella sua originaria portata di rivelazione.
La singolarità di Gesù Cristo è ciò che di più semplice da sempre la fede cristiana sa. L’esigenza di recuperarla nella sua originaria e irriducibile unità, nonché di ripensarla nella sua portata rivelativa e nella sua capacità dialogica, viene affrontata a partire dal contesto italiano (G. Moioli, B. Forte, M. Bordoni, A. Amato), sia per la valenza epistemologica del suo recente percorso, finalmente affrancato da un’eccessiva dipendenza nei confronti della riflessione europea, sia a motivo della complessità tematica, rielaborata in base al rapporto istituito dalla cristologia con la storia, la spiritualità, la pneumatologia e il pluralismo religioso.
Destinatari
Studenti di teologia in particolare.
Autore
GILBERTO DEPEDER, minore conventuale, nato a Cles (TN) nel 1972, dopo aver frequentato il quinquennio teologico a Padova, ha proseguito gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove ha conseguito la licenza in teologia dogmatica sotto la direzione di Jacques Dupuis e il dottorato in teologia avendo come relatore Carmelo Dotolo. È docente di teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica del Triveneto e l’ISSR di Padova. Collabora con le riviste «Studia Patavina», «Credere Oggi», «Miscellanea Francescana».
Saggio sulla violenza assoluta. Nonostante l'immagine devota di un Gesù gentile e mite, anche lui a modo suo è violento: la sua parola è una lama implacabile.