Prima traduzione italiana con testo critico greco a fronte. Basta scorrere l’indice del testo per intuirne l’originalità: 103 quesiti che spaziano dalla teologia all’astronomia, dalla filosofia alla teologia dogmatica, dall’esegesi biblica alla morale sessuale. Interrogativi sagaci, provocatori, talvolta sembrano oziosi, ma sempre attualissimi nella loro geniale eccentricità. Incuriosisce ulteriormente il fatto che a rispondere sia un monaco del VII secolo capace di argomentare con pari finezza speculativa su temi sacri e dubbi profani.
Non conosciamo con esattezza né la data né la città in cui Tommaso ha commentato il Vangelo secondo Matteo. In ogni caso è un'opera di esegesi biblica che resta un punto di riferimento anche per i biblisti di oggi e per tutti coloro che desiderano conoscere il senso profondo del Vangelo. L'esegesi di Tommaso è quanto mai caratteristica: dà grande rilievo all'interpretazione storico-letterale e solo dopo all'interpretazione mistico-allegorica; e nella sua semplice linearità è ricca di intuizioni geniali che anticipano alcuni problemi che oggi teologi ed esegeti avvertono con acutezza. Il testo latino è quello consolidato dalla tradizione manoscritta e comprende anche alcuni frammenti del cosiddetto manoscritto di Basilea, che presenta delle varianti rispetto al testo consolidato.
La dignità umana è un’idea a cui molti fanno appello nei discorsi pubblici su scottanti temi etici, che riguardano l’inizio della vita umana, le cellule staminali, la medicina predittiva, la povertà infantile e l’equo accesso all’istruzione, il fine-vita.
Per approfondire questo tema è stato applicato con successo un preciso e collaudato metodo ecumenico: guardare a ciò che unisce.
Pastori e teologi luterani e vescovi e teologi cattolici non nascondono le differenze di interpretazione, ma mettono in luce i dati comuni alle due Chiese per superare le divergenze e costruire delle proposte spendibili pubblicamente.
Il testo è di capitale importanza anche perché illustra i vari modelli di argomentazione etica con una chiarezza mai usata prima e dà un’interpretazione ecumenica di Genesi 1-3 e di Matteo 5, il discorso della montagna.
La redazione del Commento di Tommaso agli Analitici secondi (Posteriori) di Aristotele si colloca tra il 1271 e il 1272, vale a dire fra gli ultimi mesi del secondo periodo d'insegnamento dell'Aquinate a Parigi (1269-72) e l'inizio del suo nuovo incarico a Napoli. Il libro I del testo aristotelico è dedicato all'analisi della dimostrazione, dei suoi caratteri e dei suoi requisiti; una volta trattati questi temi, si può passare - nel libro II - alla considerazione dei principi della dimostrazione (vale a dire, il termine medio e i principi primi indimostrabili) e del modo in cui veniamo a conoscerli. Ma che cos'è la dimostrazione o «sillogismo dimostrativo», o «sillogismo scientifico»? In che cosa si differenzia dal sillogismo in generale, a cui Aristotele ha già dedicato i libri degli Analitici primi (Priori)! E perché ce n'è bisogno? Questo secondo volume contiene le lezioni 35-44 del libro I e l'intero libro II con le lezioni 1-20.
L'epistemologia e la cosmologia sono due settori della filosofia teoretica. La cosmologia è la scienza che studia il mondo ricercandone le cause ultime e dal punto di vista dell'intero. L'epistemologia è invece la filosofia della scienza, studia il valore delle conoscenze delle scienze naturali e positive. Sono discipline affascinanti e attuali perché trattano del metodo scientifico e della ricerca del vero nelle scienze, dello spazio e del tempo, del divenire, delle dimensioni e della durata dell'universo.
Il volume raccoglie tre scritti inediti del cardinal Giacomo Biffi. In "Sguardi su Gesù Cristo" Biffi pone una domanda ineludibile: Gesù è "uno dei..." o "il"? È catalogabile o è un caso a sé? La sua comparsa nel mondo è un fatto importante, ma commisurabile coi nostri metri di giudizio, o è un evento unico e decisivo, irripetibile? In "Lettura cristiana del Libro di Giona" l'autore mette in luce l'aspetto più originale di Giona: svelare un Dio umorista. Poi, per Gesù stesso Giona - che annuncia la volontà che tutti siano salvi, che predica la conversione, che presagisce la vittoria sulla morte - compendia tutte le ragioni della nostra speranza. Ne "L'ultima settimana di Gesù" Biffi rileva le numerose difficoltà che emergono dai racconti evangelici. E arriva alla conclusione che Gesù e gli apostoli hanno mangiato la Pasqua seguendo un calendario diverso da quello ufficiale, non il giovedì, ma il martedì sera secondo il calendario di Qumran. Prefazione di Giorgio Maria Carbone.
Questo volume presenta le opere più significative di metafisica e di mistica di Niccolò Cusano: La sapienza, La visione di Dio, Il non altro, L'apice della contemplazione, La filiazione di Dio. Sono profonde e coinvolgenti meditazioni sul mistero che è Dio. Di fronte a Dio l'uomo, pur professando la sua "dotta ignoranza", può essere introdotto nella contemplazione sovrarazionale. In essa scoprirà il "non altro", concetto chiave per avvicinarsi a Dio, scoprirà di essere figlio di Dio per sua grazia e accederà alla sapienza. Riflessioni alte e rigorose, forse tra le più mature del neoplatonismo cristiano. L'Introduzione e il Commento filosofico di Matteo Andolfo inquadrano il pensiero di Cusano all'interno del neoplatonismo, sia occidentale che orientale. E mostrano le dipendenze da Dionigi il mistico e Meister Eckhart e anche l'originalità della prospettiva anagogica, cioè dell'assumere come punto di vista l'infinito e l'eterno.
Un documento-fonte che rivoluzionerà il nostro modo di considerare Napoleone: si tratta della trascrizione di conversazioni improvvisate di Napoleone, trascrizione fedele compiuta da generali e medici, francesi e inglesi, credenti e miscredenti, che lo assistettero durante i sei anni di esilio.
«Esiste un Essere infinito, a paragone del quale – generale Bertrand – non siete che un atomo; a paragone del quale io, Napoleone, sono un vero niente, un puro nulla, mi capite? Lo sento questo Dio... lo vedo... ne ho bisogno, credo in lui». Il 15 ottobre 1815 Napoleone, sconfitto a Waterloo, sbarca a Sant’Elena insieme ad alcuni ufficiali rimastigli fedeli. A questi confiderà le sue più intime convinzioni sulla fede, che saranno poi fedelmente trascritte. Da queste conversazioni emerge un’immagine di Napoleone, ben diversa da quella tramandataci da certa storiografia. Non un uomo materialista e anticlericale, ma un cattolico convinto che ha maturato la propria fede. Napoleone elabora un’efficace prova dell’esistenza di Dio che si fonda anche sulla propria esperienza di vita, riflette con animo appassionato sulla persona e la vita di Gesù Cristo, sulla Croce, sull’Eucaristia, sui rapporti tra fede cristiana e religione islamica, tra fede cattolica e protestantesimo. E infine racconta i suoi rapporti con il papa Pio VII e perché lo fece condurre in Francia e rivela che: «Quando il papa era in Francia, gli assegnai un palazzo magnifico a Fontainebleau, e 100.000 corone al mese; avevo messo a sua disposizione 15 vetture per lui e per i cardinali, anche se non uscì mai. Il papa era esausto per le calunnie in base alle quali si pretendeva che io lo avessi maltrattato, calunnie che il papa smentì pubblicamente».
Prefazione del Cardinal Giacomo Biffi
Traduzione di Vito Patella
Curatela di Giorgio Carbone
Il tomismo non è ripetere san Tommaso con la pretesa di dire meglio di lui ciò che egli ha già detto. Il tomismo è determinare con i suoi principi (iuxta principia sancti Thomae si diceva un tempo) ciò che san Tommaso ha lasciato indeterminato perché non ha avuto l'occasione di determinarlo, o l'ha semplicemente lasciato aperto. Ma anche rideterminare ciò che san Tommaso ha determinato ma in modo tale da presentare una certa aporeticità. È sempre un essere con Tommaso oltre Tommaso. Il che è proprio della dialettica. È una specie di contagio positivo. Alla scuola di un maestro si resta sempre contagiati dal suo metodo e dalla sua profondità. E chi si lascia contagiare dalla maestria del maestro diventa a sua volta maestro. Il segreto del pensiero di san Tommaso ha due livelli: un livello di struttura razionale e un livello di modalità immaginifica. Immaginare con san Tommaso e apprendere come interpretare le immagini e gli episodi scritturistici è la posta in gioco per la ragione. E l'interpretare è un'educazione del cuore. Senza un cuore buono la filosofia è arroganza. Con un cuore buono la filosofia è consolazione: sente l'odore della compassione e lo chiama profumo.
Il Dialogo è uno dei capolavori di Caterina da Siena, in cui rivive in tutta la sua immensa forza l'ardore della sua contemplazione e della sua carità. Lei lo detta tra la fine del 1377 e l'ottobre del 1378, in circostanze drammatiche della vita politica ed ecclesiale: Caterina ne è coinvolta ben più di quanto potesse normalmente accadere a una donna del Trecento. Ma nel suo Dialogo si solleva al di sopra di sé e delle contingenze del tempo e sintonizza i propri desideri su quelli di Dio stesso. Gli interrogativi che la realtà quotidiana suscita in lei e intorno a lei, Caterina li pone a Dio stesso, e il suo Dialogo è soprattutto un ascolto attento e una registrazione desiderosa di non perdere nulla di quanto Dio le dava di intendere. E una "scrittura mistica" che non prescinde mai, anche nel linguaggio, dal contesto umano: Caterina «con la mente parlava con il Signore, e con la lingua del corpo parlava con gli uomini», come scrive il suo confessore e biografo Raimondo da Capua. Abitualmente i discepoli di Caterina lo chiamavano il Libro, il titolo Dialogo nasce dal fatto che Raimondo, traducendolo dal volgare in latino per consentirgli una maggiore diffusione, osservò che esso «è strutturato a modo di dialogo fra il Creatore e l'anima ragionevole e pellegrina da lui creata». La struttura di dialogo è stata riscoperta da Giuliana Cavallini. Il volume riproduce l'edizione critica messa a punto dalla stessa Cavallini. A fianco è la traduzione in italiano corrente che aiuta il lettore a scoprire la bellezza e la profondità della prosa cateriniana.
La vita morale è come un cammino o come un'opera d'arte. Questo cammino sarà tanto più soddisfacente e riuscito e quest'opera d'arte sarà un capolavoro, quanto maggiore sarà la consapevolezza, autentica la libertà e formata la coscienza. Questi temi sono approfonditi con un linguaggio e un'analisi adatti anche a chi non è esperto di filosofia e di teologia. Il presente volume è l'ultimo della serie: Corso di Teologia Morale Fondamentale.
La conoscenza di un pensatore e di un santo è strettamente dipendente dalla conoscenza delle sue opere. Questa nuova biografìa di san Tommaso d'Aquino si propone di presentare la sua vita e la sua immensa opera letteraria attraverso una lettura attenta e appassionata delle singole opere, collocandole all'interno del loro contesto storico e dei vivaci dibattiti culturali del XIII secolo. Veniamo così condotti a scoprire un volto di Tommaso d'Aquino affascinante e inconsueto, ben lontano dai soliti clichè oramai stereotipati e storicamente infondati. Ognuna delle sue opere è presentata e analizzata nella sua portata teologica o filosofica ed è datata cronologicamente sulla base degli ultimi studi storici sulla materia.