Alla vigilia della "Guerra dei sei giorni" un uomo si ritrova con l'ex moglie e il suo nuovo marito. Scaveranno nelle ragioni del loro divorzio, con il fratello pazzo e la madre che lo sta diventando: una commedia cadenzata dalle notizie radiofoniche dell'ineluttabile guerra che li ha riuniti. Questa commedia si situa nell'ambito della drammaturgia israeliana legata alla formazione dello Stato d'Israele, ma nello stesso tempo ne definisce la specifica direzione di ricerca e di unicità. Spicca la tendenza a fotografare i personaggi in situazioni estreme di sensibilità nervosa, a portarli sull'orlo di qualche disastro o esplosione patologica di forze psichiche sopite, ad acuire il conflitto tra memoria, isolamento e oblio.
Tre eccezionali firme - Galiani, Lorenzi e Paisiello -, portarono nell'ottobre del 1775 sul palcoscenico del Teatro Nuovo una famosa commedia in musica, il "Socrate immaginario". Una Napoli intelligente che trova nella grazia e nella follia del sorriso la sua chiave di interpretazione del mondo, riuscendo con lo sbuffo di una risata amara a rasciugare il tragico dalle sue lacrime e a restituirgli echi forse ancor più struggenti. Con i "Prolegomeni al Socrate immaginario", e un altrettanto acuto esercizio d'ironia, Roberto De Simone propone la sua rilettura dell'opera originale. Nasce così un testo che è surreale luogo narrativo in cui due opere teatrali, con antica intelligenza napoletana, conversano tra loro in un'armonia quasi alchemica.
Questo volume raccoglie oltre un centinaio di monologhi di Shakespeare; si indirizza a tutti gli amanti della poesia teatrale (e della bellezza che essa, a dispetto dell'oltraggio del tempo, continua, dopo secoli, con intatta vigoria, a esprimere) ma, in particolare, a quei giovani che, nelle varie facoltà universitarie, seguono con passione gli studi teatrali e a quei loro coetanei, che, in altre scuole, si preparano ad intraprendere la carriera dell'attore. La traduzione è quella realizzata per Einaudi da Cesare Vico Lodovici, i cui primi campioni videro la luce nel 1950.
Petrolini è un artista solista che lavora sul pedale parodistico, inventando via via macchiette, caratteri e personaggi che negano il sentimentalismo, la prosopopea, le mode del tempo, l'idiozia infinita e l'infinita cretineria dell'umanità. I suoi lazzi e le sue filastrocche possono essere letti quale metafora della perdita di senso, nozione nuova di comico che si rovescia nel suo contrario, che fonda "l'unica forma di tragedia per l'uomo moderno", ma la sua arte resta monologante, non è recuperabile a un'idea di teatro fondato sulla regia. Questa antologia raccoglie le pagine più esilaranti e dissacratorie, le affabulazioni demenziali e futuriste del grande artista, comprendendo i suoi famosi quadretti per il varietà e ventitré testi inediti.
I 5 monologhi nati dalla collaborazione tra Marco Paolini e la trasmissione "Report" di Milena Gabanelli, sono riproposti in questo DVD accompagnato da un volume che è un racconto o un diario di bordo della genesi di queste storie. Un esperimento originale di narrazione televisiva in cui trovano spazio argomenti disparati: si va da "Binario illegale", viaggio autobiografico nell'Italia conosciuta stazione dopo stazione, attraverso i ricordi di un bambino cresciuto sui treni, a "U 238", simbolo del famoso "uranio impoverito" di cui non si parla più, mentre si continuano a raccogliere dati su una malattia che colpisce i reduci delle missioni in Kosovo e Bosnia. Racconti in cui la "forma breve" concentra storia, memoria e autobiografia collettiva.
L'azione si svolge ai giorni nostri, probabilmente In Cile, ma potrebbe trattarsi di un qualsiasi altro Paese in cui è tornata la democrazia dopo un lungo periodo di dittatura. I protagonisti sono Gerardo Escobar, un dissidente del precedente governo, ora prescelto dal nuovo presidente per una commissione d'indagine che deve far luce sui crimini commessi durante l'ex dittatura, Paulina Salas, sua moglie, che durante il regime fascista è stata violentata e torturata dagli aguzzini che la tenevano prigioniera, e Roberto Miranda, un medico dal passato a dir poco equivoco. Nella loro casa si svolgerà un vero e proprio processo a Miranda, accusato di complicità nelle torture da Paulina, che lo riconosce quando, per un banale incidente, capiterà a casa sua.
Un'interpretazione delle tragedie di Shakespeare viste in relazione alla crisi del sapere e alla nascita dello scetticismo del primo Seicento. Lo scetticismo che prenderà forma nelle "Meditazioni" di Cartesio è, infatti, già del tutto presente nelle grandi opere teatrali del drammaturgo inglese. Otello con la sua "gelosia" e la sua violenza consente di analizzare le conseguenze dello scetticismo sull'uso umano della conoscenza. Amleto è il dramma di un uomo che si rifiuta di nascere, che non vuole farsi avanti nel mondo che lo attende. Una parte notevole del volume consiste nell'esplorazione di "Re Lear", uno dei più importanti contributi critici di scuola anglo-americana dedicato al capolavoro shakespeariano.
Dopo gli spettacoli televisivi (già pubblicati in videocassetta), "Totem" è tornato alla magia e al calore del teatro. Questa videocassetta offre una sintesi di molte ore di girato e racconta questo nuovo "Totem" nei suoi momenti più intensi ma anche il "dietro le quinte" di come nasce uno spettacolo così singolare. A differenza che nelle riprese televisive, qui lo spettatore è al centro e viene trascinato dalla macchina da presa sul palco. Il libro offre testi di Baricco, di Vacis e Tarasco che parlano della messa in scena dello spettacolo.
"Juan Padan è un personaggio che ritroviamo anche nella Commedia dell'arte, chiamato in maniere diverse: Giovan, Giani, Zanni. Questo Juan è una specie di Ruzante, più propriamente uno Zanni, maschera prototipo di Arlecchino, che, come vedremo, nato a sua volta nelle valli di Brescia e Bergamo, si ritrova letteralmente proiettato nelle Indie, ingaggiato su una nave della quarta spedizione di Colombo". (Dario Fo).
In un cofanetto sono raccolti un video e un libro. Il video propone lo spettacolo dove un gruppo di attori, cantanti e musicisti interpreta e completa l'album "La Buona Novella" di Fabrizio De André. Regia e drammaturgia sono firmate da Giorgio Gallione, mentre la produzione è del Teatro dell'Archivolto. Tra gli interpreti: Claudio Bisio, Lina Sastri, Leda Battisti. Il libro contiene tutti i materiali dello spettacolo dell'Archivolto, compresi i testi scritti in aggiunta alla Buona novella di De André, e due scritti di Claudio Bisio e Giorgio Gallione, una nota di Carlo Boccadoro, che dello spettacolo ha curato l'elaborazione musicale, e una scelta dai Vangeli apocrifi.