Nelle poche pagine di questo saggio si riaffermano i valori salvifici di verità di Fede, Tradizione e Magistero. Essi sono stati negletti da quando la Chiesa da «docente» ha ritenuto di ridimensionarsi in «discente», grazie agli eventi storici che hanno demolito ogni principio d’autorità e grazie ad un equivoco processo di democratizzazione che l’ha portata spesso ad allinearsi con le altre istituzioni mondane. Utilissimo perciò far circolare il pensiero di Romano Amerio, felice eccezione nella storia della Chiesa dell’ultimo Novecento, che ha riscritto e provato l’attualità dei fondamenti del vero cattolicesimo che mai si sarebbe supposto potessero andar desueti o inascoltati. Questo opuscolo ha quindi un carattere riassuntivo di alcuni dei punti fondamentali del sistema di Amerio. Fondamentale per la redazione di queste note sono state la lettura e la rilettura di “Iota Unum”, che ha consentito una conoscenza sempre più profonda dell’Autore, del suo vertiginoso pensiero, del suo inimitabile linguaggio.
Giovanni Tortelli, nato a Firenze nel 1956 si laurea in giurisprudenza, ma coltiva soprattutto studi classici e il cristianesimo dei primi secoli con traduzioni di varie opere di Seneca e di Tertulliano. Aderisce ad un indirizzo tradizionalista nella Chiesa Cattolica. Dal 1997 fa parte della Comunità dei Figli di Dio fondata da don Barsotti.
La vita liturgica della Chiesa è oggi spesso emarginata col pretesto di dedicarsi a problemi più gravi e urgenti. La liturgia, quindi, finisce inesorabilmente per essere esclusa dalle attività e dai programmi pastorali e, se per forza di cose viene evocata, lo si fa con dilettantismo e superficialità. Non poco diffusa, inoltre, è la mentalità di chi ancora pretenderebbe di relegare la liturgia nell’ambito della pura formalità. Tuttavia, oggi, grazie al sapiente magistero di Benedetto XVI, possiamo percepire più consapevolmente le conseguenze e i rischi di questa emarginazione. Già da cardinale, Joseph Ratzinger non esitava a denunciare che “la crisi ecclesiale in cui ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia” e che la sfida oggi è tra la liturgia e “l’autoinvenzione”. L’Autore di questo libro vuole condurci gradualmente a considerare il significato del primato della liturgia a partire dalla Sacra Scrittura, poiché è proprio nel contesto della storia della salvezza che la liturgia viene istituita e codificata. Si noterà che la liturgia è lo scopo fondamentale della creazione e che il suo crollo, con la disobbedienza originale, ha provocato una crescente incrinatura nella gestione del creato e nell’organico sviluppo della storia umana. Sarà inoltre evidente che il ritorno alla liturgia segnerà i primi atti di ogni snodo storico sulla lunga strada che porta alla redenzione del genere umano, verso la Liturgia perenne del Cielo, già profetizzata nell’Apocalisse.
Don Enrico Finotti è nato a Rovereto nel 1953 ed è presbitero della Arcidiocesi di Trento dal 1978. Dopo la formazione classica, ha frequentato gli studi teologici presso il Seminario Diocesano. Dal 1988 svolge il ministero in qualità di parroco, attualmente presso la Parrocchia di S. Maria del Carmine in Rovereto. Collabora, inoltre nei percorsi di formazione liturgica istituiti dall’Ufficio Liturgico Diocesano di Trento. Per il medesimo Ufficio, in occasione della celebrazione del Grande Giubileo dell’anno 2000, ha curato la pubblicazione del volume: L’anno liturgico. Mistero, grazia e celebrazione - Sussidio per la catechesi e la celebrazione dell’Anno Liturgico (Nuove Arti Grafiche, Trento, 2001).
La presente pubblicazione vuole far conoscere in modo più appropriato la figura singolare, viva, attuale del reverendo don Silvio Bignotti, parroco a Fiesse dal 1919 al 1953. Era necessario trovare la giusta considerazione, il giusto apprezzamento, la giusta valutazione e la vera testimonianza di un sacerdote, che ha vissuto fino in fondo il dare, il collaborare, il donarsi, senza interesse. Gusteremo fin dal primo momento la sua presenza, la sua semplicità, la sua bontà, ci lasceremo coinvolgere sperimentando il nostro vivere insieme con lui. Giungeremo a dire di questo sacerdote che è riuscito, vivendo in sé il Vivente, il Maestro, a farLo trasparire, a farLo vivere, comunicando il Suo Amore e facendoLo toccare attraverso la vera carità, quella dei fatti e non solo delle parole.
Don Emilio Reghenzi è nato nel ’62 a Brescia e vive a Fiesse (BS). Ordinato sacerdote nel 1990, come teologo si dedica in particolare alla ricerca teologica nel campo spirituale. Tra i libri pubblicati ricordiamo: I doni dello Spirito Santo nella vita e negli scritti del Beato P. Frassati (2006), I carismi nella vita e nelle opere del Beato P. Frassati (2006) e I carismi nella vita e nelle opere del Beato F. Spinelli (2007). Nell’ambito della sua attività di evangelizzazione dirige numerosi esercizi spirituali, raduni di preghiera, convegni nel nord Italia. Con Fede & Cultura ha pubblicato il volume Come ottenere da Dio Doni, Beatitudini, Virtù (2008) e Satana come liberarsene (2009).
Antonio Rosmini (1797-1855), il più grande pensatore italiano dell’Ottocento, è stato beatificato nel 2007. Dalla sua monumentale Psicologia – opera fondamentale della maturità – è stata ricavata questa antologia, opportunamente introdotta e commentata, sui temi più scottanti per l’uomo di ogni tempo, quali ad esempio la natura spirituale dell’anima (unità, semplicità, individualità, divinità); il rapporto dell’anima col corpo attraverso i sentimenti; la sopravvivenza dell’anima dopo la morte (che nega ogni dottrina che riduce l’anima alla materialità del corpo).
Giovanni Chimirri (Legnano, 1959), saggista, filosofo e teologo, ha studiato a Roma conseguendo tre lauree. Collabora con riviste scientifiche, dizionari e istituti di ricerca. Dirige la collana “Biblioteca di filosofia e scienze umane” (presso Bonomi Editore), ed è consigliere nazionale dell’“Associazione Docenti Italiani di Filosofia” e membro dell’“Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale”. Autore di numerose pubblicazioni, ricordiamo tra i suoi volumi: Psicologia del corpo (2004), Capire la religione (2005), Critica psicologica e morale della pornografia (2006), Libertà dell’ateo e libertà del cristiano (Fede & Cultura 2007), Trattato filosofico sulla libertà (2007), Filosofia e teologia della storia (2008), Siamo tutti filosofi (2009).
È vero: troppo tardi abbiamo riconosciuto Rosmini. E per questo ritardo molti non lo hanno potuto neppure conoscere. E la conoscenza, si sa, quando è riconosciuta, può cambiare la vita. Dunque un vuoto che questo libro, tutto fatti e cose, può colmare con la presenza viva, commovente e affabilissima di questo grande uomo che nel cuore fu umile e accessibile, con i suoi doni splendidi, a tutti. Proprio oggi per noi che, seguendo autosufficienti il razionalismo, ci siamo trovati portati al fondo del nichilismo, nella dispersione delle lingue e dei cuori; per noi che avendo ridotto la moralità a moralismo, ci siamo trovati portati all’insensibilità morale e alla sfacciata contromoralità, con un allarme educazione impellente. Proprio oggi, per noi che abbiamo invaso di noi stessi il tempio, svuotando i segni delle realtà teologiche. Questo è un libro-incontro, un libro rivelativo dell’uomo, del sacerdote, del religioso, del filosofo, del santo che SS. Giovanni Paolo II additò alla Chiesa che introduceva nel Terzo Millennio, e che Papa Benedetto XVI decretò di beatificare. Pubblica con professionalità critica e scientifica le quasi 500 testimonianze lasciate dai contemporanei di Antonio Rosmini su di lui, raccolte intorno al 1882 dal rosminiano trentino Francesco Paoli. Questo è il secondo dei tre volumi previsti: dopo le testimonianze dei religiosi ecco quelle dei Trentini, come lui, vicini a lui bambino, ragazzo, universitario, sacerdote; seguiranno infine quelle degli altri ecclesiastici e laici. Un libro “per tutti” e “per ciascuno”, chiunque e comunque sia.
L’autore, don Eduino Menestrina, nato a Merano (Bz) da genitori trentini nel 1947, rosminiano dal 1962, ha fatto gli studi secondari negli aspirantati rosminiani e al collegio Mellerio-Rosmini di Domodossola. Ordinato sacerdote nel 1974, dopo gli studi teologici interni, si laureò in storia e filosofia alla Cattolica di Milano con una tesi sulla liturgia nella catechetica di Rosmini. Fu insegnante di lettere, di storia e filosofia nelle scuole rosminiane di Domodossola,Torino, Rovereto e più a lungo a Stresa come Rettore e Preside. In questa veste fu presente alla riesumazione della salma di Rosmini nel 1997 e alle celebrazioni del Bicentenario della sua nascita. Per l’edizione critica della sue opere curò i Discorsi parrocchiali e sta preparando la Catechetica. Attualmente è rettore del Collegio Missionario A. Rosmini di Roma (Via di Porta Latina, 17).
Il “buonismo” è una nuova visione generale del cristianesimo che erroneamente viene fatto risalire alle dottrine del Concilio Vaticano II. Esso consiste nell’idea che tutti gli uomini – anche i peggiori peccatori – sono buoni, in grazia di Dio, ed orientati ad Esso. Questo in base alla concezione per la quale Dio, a prescindere dal rapporto col mondo, non sia più Dio. È la ripresa della concezione hegeliana per la quale “Dio senza il mondo non è Dio”. Su queste basi metafisiche e teologiche la concezione tradizionale cattolica dell’inferno come luogo nel quale si trovano persone definitivamente in opposizione a Dio perde completamente di comprensibilità. Sennonché chi desidera essere veramente cattolico, fedele alla Sacra Scrittura, alla Tradizione Apostolica, al Magistero della Chiesa e all’insegnamento dei Santi, non può non vedere nell’inferno una verità divinamente rivelata e unica garanzia della nostra libertà e dignità. L’Autore spiega con semplicità le motivazioni di fede e di ragione dell’esistenza dell’inferno. Si è così aiutati ad accogliere serenamente e nella sua integrità la dottrina cattolica, incluso il rischio della dannazione eterna, che, come ogni verità di fede, è la via ordinaria per salvarsi.
Padre Giovanni Cavalcoli, nato a Ravenna nel 1941, dopo essersi laureato in filosofia all’Università di Bologna nel 1970, si è fatto sacerdote domenicano nel 1976. Attualmente è docente di metafisica nello Studio Filosofico Domenicano di Bologna e di teologia sistematica nella Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna (FTER). Officiale della Segreteria di Stato dal 1982 al 1990, è Accademico pontificio dal 1992 . Da dodici anni svolge corsi per catechisti a Radio Maria. Ha coltivato e pubblicato studi di mistica e di demonologia. Studioso del pensiero di S. Tommaso d’Aquino, ha partecipato a congressi tomistici internazionali, ha pubblicato molti articoli su riviste specializzate ed alcuni libri, soprattutto di cristologia: La gloria di Cristo (2001); Il mistero dell’Incarnazione (2003); Il mistero della Redenzione (2004). È postulatore nella causa di beatificazione del teologo domenicano Tomas Tyn, sul quale ha pubblicato, con l’editore Fede & Cultura: Padre Tomas Tyn, un tradizionalista postconciliare (2007); La liberazione della libertà (2008); Siate santi! (2008), Metafisica della sostanza (2009) e Karl Rahner - Il concilio tradito (2009).
La “contraddizione” (in greco antirrhesis) era un concreto ed efficace metodo di combattimento spirituale usato dai Padri per contrastare le insinuazioni e le suggestioni del maligno, attraverso le parole tratte dalla Sacra Scrittura. La versione italiana dell’Antirrhetikos di Evagrio Pontico (†399), rielaborata e semplificata, aiuta a riscoprire questa potente arma spirituale. La trattazione segue la suddivisione degli otto vizi: gola, fornicazione, avarizia, tristezza, ira, accidia, vanagloria e superbia. Avendo così nello sfondo l’antropologia filiale e il quadro delle principali virtù, viene così proposto un armamentario biblico per tutti coloro che vogliono affrontare “il buon combattimento della fede”. Il Signore Gesù continua nei Suoi la lotta contro l’Avversario: chi fosse desideroso di unirsi a Lui, troverà qui un compendio di frasi della Scrittura da “ruminare” e memorizzare per poter controbattere alla tentazione nel momento della prova.
Carlo Lorenzo Rossetti di Valdalbero, della diocesi di Roma, laureato in Storia e Filosofia e Diplomato all’Istituto di Studi Medievali dell’Università cattolica di Lovanio (Belgio), Licenziato e Dottore in Teologia alla Gregoriana di Roma. Già docente presso l’Università Lateranense, è attualmente in Albania doce, insieme alla missione pastorale, insegna teologia e dirige il Seminario missionario “Redemptoris Mater”.
Quattro commedie giudiziarie, ambientate in una terra fantastica che simboleggia lo spirito umano. Valenti avvocati che si battono per portare alla luce il seme sepolto della verità. È questo il quadro narrativo che viene precisandosi da un episodio all'altro, finché il pubblico accusatore, il nemico, il persecutore, affascinato da Petra, la Pietra immortale, la Santa Madre, personificazione della Chiesa, si converte e crede. Anche lui è il seme sepolto, il peccatore che alla fine trova la Fede e si prepara ad affrontare la via crucis della salvezza.
L'Autore
Emilio Biagini (Genova, 1941) è ordinario della cattedra di Geografia all’Università di Cagliari ed autore di una dozzina di volumi di saggistica e ricerca, oltre ad un centinaio di articoli scientifici. Ha tre lauree: Scienze Naturali, Biologia e Geografia, conseguite presso l’Università di Genova; parla inglese, tedesco, francese, nederlandese e afrikaans. Ha trascorso lunghi periodi di studio negli Stati Uniti (borsa Fulbright), in India, nel Sud Africa (borsa del Ministero degli Esteri), in Gran Bretagna (borsa dell’Accademia dei Lincei) e in Irlanda. Ha diretto il gruppo di studio “Conflitto e globalizzazione”, dell’Associazione Geografi Italiani: in tale veste ha studiato sul terreno le violenze no-global a Genova del 2001. Ha vinto il Premio Colamonico per la ricerca geografica e il premio dell’Accademia dei Lincei per la ricerca socio-economica. È stato Visiting Fellow all’Università di Southampton, nonché Visiting Professor e Hatfield College Fellow all’Università di Durham. Da poco ha cominciato a pescare nella montagna di inediti letterari ed ha pubblicato due romanzi (La luce, 2006; Labirinto oscuro, 2008), un volume di racconti (L’uomo in ascolto, 2008) e un volume di pièces teatrali satiriche (Saccenti ed altri serpenti, 2008). Ulteriori notizie sul sito www.itrigotti.it.
L'unico Calendario liturgico della Messa Tradizionale al mondo con tutte le indicazioni indispensabili. Utilizzabile in tutto il mondo! L'Ordo Missae Celebrandae 2009 è l'opera che riporta nel dettaglio tutto il calendario liturgico dell'anno. Perfettamente conforme alle disposizioni del motu proprio Summorum Pontificum, l'Ordo Missae Celebrandae, curato da Daniele di Sorco, rappresenta un sussidio indispensabile per tutte le chiese in cui si celebra la S. Messa tradizionale. L'opera, oltre a un'ampia sezione introduttiva con tabelle, schemi e documenti, comprende il direttorio liturgico completo per l'anno 2009...
La disinformazione sul condom e l'aids e l'insegnamento del Papa. Prefazione di Francesco Agnoli. Il volume ricostruisce l'ennesimo caso di disinformazione che a marzo 2009 in Africa, ha coinvolto Benedetto XVI. Al centro delle polemiche il condom e l'aids. Nella prima parte la ricostruzione della cronaca, nella seconda, gli studi scientifici che mostrano che il profilattico non solo non è la soluzione dei mali del continente africano, ma che la distribuzione a pioggia di preservativi porta a condotte che aggravano ancora di più il problema.
Questa breve raccolta contiene alcune omelie che l’Autore ha tenuto nei periodi di Avvento e di Natale dal 1996 al 2008: essa non ha pretese letterarie, ma esprime solo il desiderio di offrire un contributo ai confratelli e a tutti coloro che, amando la Scrittura, desiderano prepararsi con più cura alle feste dell’Avvento e del Natale. Sono riportate due omelie della terza domenica di Avvento anno A e due della terza domenica di Avvento anno C, sei omelie di Natale, tre del primo gennaio e due dell’Epifania; per il resto una per domenica. Molte di esse furono pronunciate a Roma, alcune in una parrocchia di borgata, zona Casilina, altre in una parrocchia della zona EUR; altre invece ai militari italiani in varie situazioni. Qualora poi troviate qualche imperfezione nei contenuti, o qualche aspetto che non condividete… be’... siate clementi e, come dice san Paolo, “tenete ciò che è buono”.
Don Fausto Corniani della diocesi romana, nato a Legnano nel 1962, consegue la licenza in Mariologia e in Cristologia. Ora svolge il ministero di cappellano militare nell’esercito a Padova.
Quarantacinque anni fa fu promulgato da parte di Papa Paolo VI il Decreto conciliare Unitatis che mise in evidenza alcuni punti fermi, oltre i quali nessun interlocutore cattolico è autorizzato a procedere: unità/unicità della Chiesa, governata dai successori degli Apostoli con a capo il successore di Pietro; integrità dottrinale, accompagnata da carità ed umiltà. Il Decreto avverte: “Niente è più alieno dall’ecumenismo, quanto quel falso irenismo che nuoce alla purezza della dottrina cattolica e ne oscura il senso genuino e preciso”. La realtà dei fatti susseguenti fu però una reticenza pratica, se non anche formale, dei suddetti principî, la politica del consenso prima di tutto e soprattutto, i ripetuti cedimenti. La conseguenza è che oggi il buon popolo di Dio non ha più riferimenti sicuri, tutti (o quasi) naufragati nel “mare magnum” dell’indifferentismo largamente diffuso e nel non meno diffuso relativismo. Già da cardinale, l’aveva constatato anche l’attuale Pontefice Benedetto XVI, secondo il quale s’è instaurato nella cultura in genere, e particolarmente nell’ambito religioso-teologico, l’impero d’un paralizzante relativismo. In questo volume − del massimo specialista cattolico sull’ecumenismo − si scopre che l’impedimento ad un corretto ecumenismo si chiama confessionalismo: non la confessione o professione della fede cristiana, ma quel complesso strutturale e d’apparato in base al quale si parla di chiesa luterana, riformata, anglicana, ortodossa, cattolica. Il cappio che si stringe alla strozza d’ogni denominazione cristiana, anche di quella cattolica e forse più di questa che delle altre, è proprio l’apparato: una struttura complessa, dove alle verità della fede s’abbinano, e talvolta su di esse prevalgono, elementi della polis, non dell’Evangelo.
Brunero Gherardini (Prato, 1925), sacerdote (1948), laureato in teologia (1952) con specializzazione in Germania (1954-55), già cattedratico della Pontificia Università Lateranense e decano della Facoltà Teologica, canonico della Basilica di S. Pietro in Vaticano dal 1994, Direttore responsabile della Rivista Internazionale “Divinitas” dal 2000, per un trentennio consultore della Congregazione per le Cause dei Santi, ha scritto oltre 80 volumi e varie centinaia d’articoli. Centro della sua ricerca, la Chiesa. Collateralmente ma in funzione complementare, ha approfondito la figura e l’opera di Lutero, la Riforma, l’ecumenismo, la Mariologia e la teologia spirituale. È una delle voci italiane più note anche all’estero. Con Fede & Cultura ha pubblicato "Quale accordo fra Cristo e Beliar?"