Il contrastante successo nei secoli di Mantegna viene ricostruito attraverso episodi concreti, volti a mettere in luce lo stretto legame fra il pittore e gli scrittori, dai suoi contemporanei ai nostri contemporanei. La ricerca procede tra accumuli eruditi, parentesi didattiche, divagazioni divertite, affondi polemici, mentre ogni epoca scopre un Mantegna diverso e il libro, di pagina in pagina, di nota in nota, si trasforma in un portolano su come si fa la storia dell'arte oggi.
Il primo volume della trilogia autobiografica di Bob Dylan, dedicato agli anni della formazione e a quelli degli incontri decisivi, ricco di episodi inediti. Non costretto da gabbie cronologiche, il libro spazia dall'epoca del Greenwich Village alla fine degli anni Sessanta, fino agli Ottanta. Il tono dominante è la gratitudine per chi ha reso possibile che Bob Dylan fosse Bob Dylan: verso il poeta Archibald MacLeish, che indirettamente lo guida alla realizzazione di "New Morning", o verso Daniel Lanois, musicista e produttore che direttamente lo aiuta a creare "Oh Mercy". Woodstock, San Francisco, New Orleans, città dell'anima con pochi tratti scuri, completano la geografia interiore di un'America invisibile ma mai davvero scomparsa.
Il primo volume della trilogia autobiografica di Bob Dylan, dedicato agli anni della formazione e a quelli degli incontri decisivi, ricco di episodi inediti. Non costretto da gabbie cronologiche, il libro spazia dall'epoca del Greenwich Village alla fine degli anni Sessanta, fino agli Ottanta. Il tono dominante è la gratitudine per chi ha reso possibile che Bob Dylan fosse Bob Dylan: verso il poeta Archibald MacLeish, che indirettamente lo guida alla realizzazione di "New Morning", o verso Daniel Lanois, musicista e produttore che direttamente lo aiuta a creare "Oh Mercy". Woodstock, San Francisco, New Orleans, città dell'anima con pochi tratti scuri, completano la geografia interiore di un'America invisibile ma mai davvero scomparsa.
"Questo volume apre una serie di studi che non pretendono di essere continui, né esaustivi; si tratterà di qualche sondaggio in un territorio complesso. Il sogno sarebbe un lavoro di lungo respiro, capace di correggersi a mano a mano che si sviluppa, aperto alle reazioni che suscita, alle congiunture che gli toccherà d'incontrare, e forse a ipotesi nuove. I lettori che si aspettassero di apprendere in che modo per secoli la gente ha fatto l'amore, o come è stato vietato di farlo - problema serio, importante, difficile -, rischiano di restare delusi. Non ho voluto fare una storia dei comportamenti sessuali nelle società occidentali, ma trattare un problema molto più austero e circoscritto: in che modi questi comportamenti sono diventati oggetti di sapere? Come, cioè per quali vie e per quali ragioni, si è organizzato questo campo di conoscenza che, con una parola recente, chiamiamo la sessualità? Quel che i lettori troveranno qui è la genesi di un sapere - un sapere che vorrei riafferrare alla radice, nelle istituzioni religiose, nelle forme pedagogiche, nelle pratiche mediche, nelle strutture familiari, là dove si è formato, ma anche negli effetti di coercizione che ha potuto avere sugli individui, una volta che li aveva persuasi del compito di scoprire in se stessi la forza segreta e pericolosa di una sessualità." (Dalla prefazione dell'autore all'edizione italiana)
Fede e sapere. In mezzo scorre tutta la nostra storia. All'inizio c'è il mito. Poi accade una rivoluzione: con la nascita delle grandi religioni e della filosofia greca, per la prima volta diviene possibile concepire il mondo, con le sue sofferenze e le sue ingiustizie, come qualcosa di trasformabile. È qui l'origine del pensiero postmetafisico. Ed è da qui che il racconto della sua genealogia deve cominciare. Nella sua lunga storia la filosofia si è appropriata dei contenuti essenziali delle tradizioni religiose fino ad approdare all'idea di ragion pratica. Il pensiero laico che è venuto dopo Kant e Hegel deve a questa osmosi l'idea della libertà razionale, insieme a tutti i concetti fondamentali della filosofia pratica che si accompagnano a questa idea di libertà e che ci riguardano da vicino, ancora oggi. La storia della filosofia narrata da Jürgen Habermas è un corpo a corpo che dura millenni. È il grande romanzo intellettuale dell'Occidente, ma non racconta un destino: la filosofia, se contemplata lungo l'arco temporale di tutta la sua esistenza, è una successione irregolare di processi di apprendimento che nascono in modo contingente da problemi imprevedibili. La genealogia del pensiero postmetafisico esplora tali contingenze, una dopo l'altra, e ricostruisce la strada lunghissima che giunge fino a noi. Questa indagine su ciò che muove il pensiero rivela una necessità tutta umana: la necessità di un'idea comprensiva di ragione. È il momento per la filosofia di guardare se stessa. Una storia della filosofia, scrive Habermas, oggi deve rispondere a questa domanda: "Che cosa significa l'espansione della conoscenza scientifica del mondo per noi - come esseri umani, come abitanti di questo tempo e come individui?".
James Graham Ballard è stato forse lo scrittore britannico più innovativo, per temi e suggestioni, del secondo dopoguerra. Dopo essere stato internato con la famiglia in Cina in un campo di prigionia giapponese, alla fine della guerra si trasferisce in Inghilterra per studiare medicina. Ma, folgorato dalla lettura dell'"Ulisse" di Joyce, si dedica alla scrittura e manifesta il suo forte interesse verso il mondo della pittura di derivazione surrealista. Il suo primo racconto pubblicato è del 1956. Mentre sulla rivista di fantascienza inglese "New Worlds", nel 1962, Ballard pubblica un vero e proprio manifesto teorico in cui getta le basi per il superamento della fantascienza classica. In questo scritto accende per la prima volta l'interesse verso lo spazio interiore, verso la dimensione psichica del tempo, che già a partire dai primi romanzi sarà al centro della sua narrativa. I racconti qui raccolti si situano proprio nel breve periodo che precede la scrittura del manifesto apparso su "New Worlds". Sono racconti in cui le visioni, le prime sperimentazioni narrative sui temi che contrassegneranno in seguito la scrittura di Ballard hanno modo di trovare la luce e di dispiegarsi per la prima volta compiutamente. è questa la fucina che farà da ostetrica alla sua visionarietà letteraria. Prefazione di Antonio Caronia.
"Quest'opera ambisce innanzi tutto a colmare un'evidente lacuna degli studi di settore: mentre infatti per la poesia abbondano, grazie alle numerose antologie realizzate nel corso del tempo, gli strumenti di ricognizione generale sulla produzione del XX secolo, per la narrativa disponiamo soltanto di monografie su singoli autori o di indagini complessive su periodi limitati. Eppure il Novecento letterario italiano è indiscutibilmente il secolo della narrativa: non certo perché la coeva produzione poetica non ne sia all'altezza, ma perché nel corso del Novecento il romanzo italiano ha recuperato il grave ritardo rispetto all'Europa che aveva caratterizzato il secolo precedente" (Dalla Premessa).
Il primo di tre volumi, che raccolgono interviste, colloqui, interventi in cui Foucault commenta la propria opera, apporta correzioni o modifiche al proprio discorso, si esprime sul pensiero altrui. Apparso in Francia circa un decennio dopo la sua morte, raccoglie testi brevi, di una chiarezza folgorante; nell'insieme disegnano una nitida cartografia del pensiero di Foucault, un'agevole via di accesso per i lettori nuovi e un'integrazione necessaria per i lettori di sempre. "Archivio Foucault" ne propone una vasta scelta: è la straordinaria occasione per visitare un laboratorio filosofico in fermento, consapevole di inaugurare una nuova forma di conoscenza. Questo volume attraversa gli anni sessanta, fra strutturalismo, letteratura come "esperienza della trasgressione" e centralità della politica. Emerge chiaramente una pratica della resistenza attraverso l'uso della parola: di fronte a un dispositivo di potere che contrappone ragione e follia, normale e patologico, viene evocata una parola in grado di sfuggire ai codici e alle istituzioni.
Che cos'è lo Stato? Che cosa si intende quando si parla di Stato, di atti di Stato, di ragion di Stato? Secondo Pierre Bourdieu, lo Stato è il nome che diamo a una serie di principi nascosti, invisibili, dell'ordine sociale e insieme del dominio. Lo Stato è il detentore della violenza, non solo fisica, come pensava Max Weber, ma anche simbolica legittima, e l'ordine pubblico che garantisce non si basa semplicemente sulle forze di polizia e militari, bensì anche sul consenso. Lo Stato è un'illusione ben fondata, quel luogo che esiste essenzialmente perché crediamo che esista. Bisogna partire da qui per capirne le reali funzioni e le effettive dinamiche. La questione dello Stato, sebbene ne attraversi e tenga insieme tutta l'opera, non è diventata oggetto di un libro specifico di Bourdieu, che le ha però consacrato tre anni del suo insegnamento al Collège de France. Concentrandosi sull'analisi della genesi dello Stato le sue lezioni contribuiscono a chiarire il mistero di questa entità illusoria che compie atti ufficiali, dotati di autorità, attribuendosene il mandato, e che costituisce lo spazio per i conflitti tra diversi campi la cui posta in gioco è la rispettiva posizione di potere. Il corso, ricchissimo di riferimenti a vari ambiti disciplinari, alla letteratura classica in materia e alle ricerche contemporanee, consente oltretutto di leggere un "altro" Bourdieu, che espone con grande chiarezza il proprio pensiero nel suo stesso farsi e la propria metodologia di ricerca.
"Saper risolvere un problema, seguire un ragionamento, capire un nuovo concetto: sono cose che procurano un grande piacere, specialmente in un bambino che comincia a scoprire la forza del suo pensiero. È questo piacere che il protagonista, uno studente delle elementari, comunica con entusiasmo e ironia, raccontando come è passato dalla paura e dalla noia nei confronti della matematica alla soddisfazione di conoscere una materia addirittura divertente. Il libro è adatto a bambini dagli otto anni in su, che possono leggerlo senza la mediazione dell'adulto. Impareranno un uso leggero e creativo della matematica, legato a problemi quotidiani, curiosità, aneddoti e anche un po' di storia. Gli insegnanti e i genitori, dal canto loro, vi troveranno vari spunti per lezioni, approfondimenti o, semplicemente, per parlarne con i più piccoli." (A. Cerasoli) Età di lettura: da 8 anni.
La cucina di casa italiana è cambiata di più negli ultimi trent'anni che nei due secoli precedenti. Si pensi alle tecniche nuove, come il teflon, che ha permesso praticamente di eliminare i grassi. Si pensi a come sono cambiati i prodotti, sempre nuovi e numerosi, si pensi alla frollatura della carne e alla comparsa dei pesci, al sottovuoto e alla porzionatura fatta all'origine. Questo libro vuole proprio diventare una guida alla cucina di oggi e offrire ricette semplici, realizzate con gli ingredienti effettivamente presenti nei supermercati, bandendo lavorazioni complesse ed eccessivamente lunghe. Giornalista enogastronomico, amante delle commistioni di tecniche e prodotti diversi, Bay arricchisce il suo ricettario di aneddoti e citazioni.