Come avvicinare e appassionare bambini, ragazzi e adulti alla natura? Come aiutarli a osservare con tutti i sensi all'erta, con occhi attenti e mani delicate? Come imparare a guardare e saper vedere? Lasciamoci guidare dalle parole di Bruno Munari, che aveva il dono di insegnare molto dicendo poco, stimolando la curiosità, il senso dell'osservazione e il desiderio di conoscere di più. L'artista inventa giochi e azioni per capire la natura, propone tecniche per interpretarla e reinventarla in modo personale e fantastico, superando gli stereotipi. E soprattutto ci chiede se vogliamo copiarla o capirla... Andiamo a lezione dal Maestro: scopriremo i colori del cielo e dell'acqua, i paesaggi trasformabili, le ombre colorate, il viaggio del fiume. Come sono fatti un albero, un fiore, una nuvola, un fiocco di neve? L'autrice propone un percorso multisensoriale alla scoperta del linguaggio della natura: come ci parla? Qual è il nostro rapporto con lei? Siamo ancora capaci di leggere i suoi messaggi, di stupirci ed emozionarci? Andremo nello studio di Munari, lo osserveremo in azione per imparare. E ascolteremo le sue parole e quelle del figlio Alberto sul metodo. Un invito a ritrovare interesse e piacere anche per le piccole cose, passeggiando tranquilli in silenzio nel verde, con una lente e una macchina fotografica, accogliendo i reperti raccolti dai nostri esploratori e magari realizzando un museo portatile... Stare nella natura fa sempre bene!
In questo lavoro, pubblicato al culmine della maturità intellettuale e dell'impegno in campo pedagogico, Maria Montessori analizza le caratteristiche psicologiche che contraddistinguono il periodo evolutivo compreso tra la seconda infanzia e l'adolescenza, sino alle soglie della maturità, individuando risposte educative e didattiche pertinenti con le specifiche esigenze cognitive, emozionali e sociali emergenti in queste particolari fasi evolutive. Dalle sue riflessioni emergono un quadro psicologico di grande interesse e attualità, indicazioni pedagogiche chiare e coerenti nonché una proposta curricolare e organizzativa di scuola secondaria centrata su una preparazione culturale «ampia, profonda, completa», attenta all'esigenza prioritaria di fornire ai giovani condizioni concrete per la costruzione della propria identità sociale e personale. Ne risulta un modello di scuola che pone al centro dell'attenzione i bisogni dell'adolescente, un soggetto «da cui dipende il futuro dell'umanità», come sottolinea l'autrice, ma che si trova ad attraversare una fase di «cambiamento radicale nella sua persona» tale da richiedere un «cambiamento radicale nella sua educazione». Oltre che un classico della pedagogia, il volume costituisce uno stimolante e quanto mai attuale riferimento per tutti coloro che intendono impegnarsi in un'azione di rinnovamento della scuola centrata sulla valorizzazione dei processi psicologici dell'allievo e sulla promozione della sua autonomia.
La questione della redistribuzione per genere della rappresentanza politica appare irrisolta in forma e sostanza. Nonostante la presenza delle elette nelle istituzioni sia andata progressivamente aumentando, nel corso degli ultimi decenni, anche grazie all'implementazione delle cosiddette "quote di genere", i cambiamenti avvenuti non hanno contribuito a ripianare le disparità tra donne e uomini all'interno dei sistemi politici. Il problema della relazione tra donne e politica non si pone soltanto nei termini di una presenza formale e quantitativamente adeguata, ma anche, se non soprattutto, nei termini di difficoltà sostanziale per le donne di divenire critical actress. Le più recenti ricerche sottolineano la persistenza delle storiche disparità, oggi paradossalmente rafforzate dall'accresciuta presenza delle donne nella sfera politica, la quale diviene spesso pretesto di strumentalizzazione e conferma dell'egemonia maschile consolidata. Su tali temi sono incentrati i saggi presenti nel volume, i quali muovendosi tra una prospettiva teorica ed empirica, pongono questioni, osservazioni e dubbi sulla specificità della partecipazione politica femminile in Italia. Tra principio e pratica della parità, nel testo si sviluppano riflessioni sulle circostanze sociali e culturali in cui prendono forma i percorsi delle donne e su come, nonostante e con la loro presenza attiva, si sostanziano agende e azioni politiche.
"Se non hai niente di carino da dire, non dire nulla", ci viene ripetuto fin dall'infanzia. Un consiglio forse utile in ambito quotidiano, ma in grado di produrre autentici disastri nella realtà lavorativa. Ogni buon manager infatti sa che suo compito - e suo dovere - è esprimersi. L'autrice propone un innovativo approccio allo sviluppo di una leadership efficace: il metodo della sincerità radicale (radical candor). Alla base vi è un'idea semplice: per essere un buon capo, un capo "tosto", devi muoverti tra una gestione aggressiva (che affronta direttamente le criticità senza rispetto per le persone coinvolte) e un atteggiamento caratterizzato da un eccesso di empatia (che, evitando di fornire feedback negativi, genera effetti deleteri sulla qualità del lavoro svolto dal team). Quando sei esigente senza curarti dei sentimenti, rischi di offendere in modo odioso; quando sei comprensivo senza essere sfidante, risulti insincero e manipolatorio. Questo semplice schema può aiutarti a costruire migliori relazioni sul lavoro e ad adempiere alle tue tre responsabilità chiave come leader: creare una cultura del feedback (lode e critica), costruire una squadra coesa e ottenere risultati di cui essere orgogliosi. I migliori leader sono proprio quelli che riescono a creare un legame forte con i loro referenti diretti basato sulla sincerità, il coinvolgimento e la fiducia. Tratto da anni di esperienza dell'autrice in aziende come Apple, Google e in diverse start-up, il libro è ricco di verità illuminanti e consigli pratici su come avere successo mantenendo la propria umanità, trovando significato nel lavoro e creando un ambiente in cui tutti amano ciò che fanno e le persone con cui collaborano.
Questo libro nasce dalla confluenza del pluriennale lavoro insieme a bambini, adolescenti e famiglie con l'impegno didattico nelle scuole per la formazione alla psicoterapia. L'autore in realtà racconta la modalità con cui ha pensato e realizzato negli anni il "prendersi cura", superando la frequente riluttanza degli psicoanalisti a rivelare o far vedere i propri "trucchi del mestiere", se non in termini teorici. Pur avendo come riferimento teorico di base la psicologia di C.G. Jung, utilizza una pluralità di semplici ed essenziali riferimenti teorici, reciprocamente integrati, disponendo così di più apparati per pensare e di diversi ascolti possibili in funzione dell'organizzazione dei pazienti. Dedicato agli psicoterapeuti in formazione, il testo è rivolto ai professionisti dell'area sanitaria che si occupano della salute fisica e mentale dell'età evolutiva ma può essere fruibile anche da chi non esercita professioni sanitarie ma lavora comunque con bambini e adolescenti in ambito educativo e scolastico. Vengono indicati: strumenti per pensare allo sviluppo normale e patologico e al lavoro terapeutico dei bambini e adolescenti, in modo adogmatico anche per chi lavora secondo diversi indirizzi teorici; chiavi operative su come accogliere, diagnosticare e curare, con una particolare attenzione per gli attuali orientamenti che intersecano le basi biologiche, genetiche, psicologiche e psicodinamiche del disagio, traducendole però in termini utilizzabili nella pratica clinica. Implicitamente, questo libro è anche dedicato ai genitori e agli "ex bambini" che hanno potuto fruire dell'aiuto psicologico nel loro processo di crescita: lo psicoterapeuta deve comprendere il loro funzionamento, ma con questo libro il genitore o l'"ex bambino" può comprendere, a sua volta, il funzionamento dello psicoterapeuta e dare un senso a ciò che a volte può aver avuto difficoltà a comprendere e accettare.
La depressione postpartum rappresenta oggi un serio e disabilitante disturbo psichiatrico: ogni anno si stima che il 10-15% circa delle donne sviluppino una sintomatologia depressiva in seguito al parto. Sebbene nel corso degli anni siano cresciute le attenzioni riguardo a questo disturbo, esistono ancora importanti ostacoli alla diagnosi e al trattamento. In un momento delicato come il postparto, infatti, le donne che sperimentano emozioni di disagio e profonda tristezza non si sentono legittimate a chiedere aiuto o sottovalutano la propria sintomatologia a causa della pressione sociale, che vede la maternità come un momento caratterizzato esclusivamente da gioia e appagamento. In questa panoramica, il libro si inserisce come una guida completa e aggiornata su ciò che ad oggi si conosce della depressione postpartum, gettando luce sui molteplici fattori che concorrono all'insorgenza di tale patologia e sui significati profondi che si celano dietro la sua manifestazione clinica. In particolare, l'autrice, a seguito dell'esperienza clinica maturata in anni di lavoro sul campo, propone un'innovativa applicazione della metodologia EMDR nel trattamento delle neomamme che soffrono di sintomi depressivi dopo il parto. Il testo, quindi, si vuole rivolgere a psicologi e psicoterapeuti che desiderano lavorare in maniera mirata ed efficace con le donne affette da tale disturbo, così da poterle sostenere in un momento prezioso e, allo stesso tempo, delicato della loro vita.
Un manuale che racconta la storia dello sviluppo del comportamentismo e della terapia del comportamento da Watson e Pavlov, Beck, Hayes, Segelman, fino alla terza ondata di terapia cognitivo comportamentale. Una ricostruzione che consente di verificare non solo quanto delle basi comportamentali vive ancora e quanto invece sia filtrato in nuovi approcci, ma anche come si sia passati dalla visione comportamentistica e cognitivista all'ACT, alla mindfulness ecc. Ma soprattutto un viaggio che permette di comprenderne il futuro. Non sono molte le psicoterapie che possono vantare una connessione con la psicologia scientifica. La terapia del comportamento è una di queste. Essa infatti affonda le sue radici nella psicologia sperimentale: da questa ha tratto ispirazione per elaborare veri e propri programmi d'intervento, impiegabili nel trattamento di disturbi psicologici di varia natura, tipici sia dell'adulto sia dei soggetti in età evolutiva. Ma, al di là dei problemi trattati, va a merito della terapia del comportamento aver introdotto nella psicoterapia tradizionale il gusto della verifica attraverso l'impiego di modelli non più basati sui gruppi ma sull'analisi scientificamente attendibile del singolo soggetto. La terapia del comportamento, come d'altro canto altre forme di psicoterapia, avrà una vita lunga ma non eterna. Quello che però resterà è la stretta alleanza con la psicologia scientifica, dalla quale ha derivato teorie, concetti e metodologia che le garantiscono un futuro e che caratterizzano ogni intrapresa scientifica.
Seguito naturale del precedente volume, "Alienazione parentale. Innovazioni cliniche e giuridiche", a cura di Camerini, Pingitore e Lopez, questo lavoro presenta un approccio psicoforense al tema dell'alienazione parentale totalmente nuovo, sia da un punto di vista teorico sia, soprattutto, pratico. L'alienazione parentale non è una sindrome o una patologia, ma rappresenta un processo psicologico in contrasto con il diritto del figlio di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori. In seguito alla separazione, padre, madre e figlio contribuiscono, in modo diverso, allo sviluppo di dinamiche relazionali disfunzionali in cui i diversi ruoli appaiono rigidi e bloccati. Attualmente, in Italia, di questo tema si parla molto. In questo lavoro, gli autori trattano l'alienazione parentale attraverso un nuovo punto di vista: quello del figlio e di come questi percepisce se stesso, il padre e la madre nella nuova condizione di famiglia divisa. Nel libro vengono descritte le fasi della consulenza tecnica di ufficio con una guida pratica relativa alle possibili domande da fare e agli errori da evitare con un focus sui provvedimenti giudiziali più efficaci da adottare a tutela dei figli. Due temi innovativi vengono affrontati dagli autori: il primo riguarda la metodologia di supporto psicologico ai genitori rifiutati dai figli; il secondo concerne la proposta di due programmi di trattamento per il recupero della relazione interrotta tra il figlio e il genitore rifiutato.
Il rappresentante degli interessi di un'impresa verso le istituzioni, il cosiddetto lobbista, non ha sempre vita facile e troppo spesso la sua attività non è realmente compresa. Di norma, viene assimilata a quella di una persona che vuole interferire nelle procedure pubbliche, soprattutto di natura normativa. Questa visione è miope e sorpassata.
Chi lavora nell'ambito dei Public Affairs possiede - ed è indispensabile che possieda - un adeguato bagaglio di competenze e strumenti che gli permettano di agire con sicurezza. È capace di instaurare un dialogo empatico ed una collaborazione costruttiva con le istituzioni perché le conosce, sa come relazionarsi e vive qualunque occasione nel pieno rispetto dell'etica e della legge.
Questo manuale di marketing istituzionale è volto proprio a promuovere un "buon modo di lavorare" delle imprese verso la pubblica amministrazione, per conseguire i risultati che il top management chiede di portare a casa.
Rivolto ai manager e agli addetti alle relazioni istituzionali, nonché agli studenti universitari delle business school, definisce modelli di analisi, processi di riferimento, nonché strumenti di programmazione strategica finalizzati a facilitare la conoscenza di un'istituzione, a relazionarsi con essa e ad affrontare le criticità che si possono presentare.
La costruzione del testo nasce dall'applicazione delle tecniche di management ai fenomeni relazionali e propone una trattazione estremamente empirica, evitando digressioni scientifiche o il ricorso a casi che fanno riferimento a realtà spesso lontane da quella in cui viviamo.
"Psicoterapia metacognitiva delle psicosi" presenta un modello di trattamento integrato per pazienti con psicosi ed altre gravi condizioni psicopatologiche. La Metacognitive Reflection and Insight Therapy (MERIT) nasce come protocollo di intervento finalizzato a promuovere lo sviluppo progressivo delle abilità metacognitive del paziente, mantenendo sempre un'attenzione alla dimensione intersoggettiva dentro e fuori la terapia. La MERIT può essere utilizzata da terapeuti con approcci diversi, offrendo al suo interno: una struttura modulare di facile consultazione; una formalizzazione degli obiettivi e dei moduli; una descrizione degli interventi e dei risultati attesi; strumenti di assessment del funzionamento del paziente e dell'aderenza al trattamento. Nonostante la MERIT sia stata formalizzata da pochi anni, sta raccogliendo promettenti risultati dal suo utilizzo nel trattamento dei disturbi mentali gravi.