Un utile strumento di lavoro e di riflessione per gli studenti di Scienze motorie e sportive e di Scienze dell’educazione, per gli educatori e gli operatori coinvolti a diverso titolo nel settore sportivo, anche in contesti di marginalità, e per tutto il mondo cui sta a cuore lo sviluppo di esperienze educative in contesti inclusivi, attraverso la valorizzazione delle attività sportive e motorio-espressive per la promozione della persona e dei processi di umanizzazione della società.
Presentazione del volume
Attraverso l'intreccio costante tra teoria e prassi, il volume offre una poliedrica visione, in chiave pedagogica, dello sport nelle sue dimensioni non formali e informali che, se educativamente fondate, possono contribuire al miglioramento di tutti e di ciascuno.
Uno sport educativo, etico e valoriale, che si pone, innanzitutto, come gioco e gratuità nell'impiego del tempo libero, come occasione di incontro con altre persone, per vivere un'esperienza gratificante e coinvolgente. Uno sport che si rivolge anche alle periferie e ai contesti ai margini di una società sempre più liquida e destrutturata, che stenta a farsi riconoscere come comunità educativa e educante, in cui si rispetti l'essere umano e la sua dignità. Gli autori percorrono, così, i sentieri della marginalità, dell'inclusione e dell'integrazione trovando il loro terreno di intersezione in una riflessione pedagogica attorno allo sport, che si articola in una riflessione storica ed epistemologica (nella prima parte), nella presentazione di buone pratiche nazionali, veri e propri laboratori attivi di sport ed educazione (nella seconda parte) e nella riflessione e nella ricerca sull'utilizzo dello sport nei contesti più vari di dipendenza (nella terza parte).
Il volume si offre come un utile strumento di lavoro e di riflessione per gli studenti di Scienze motorie e sportive e di Scienze dell'educazione, per gli educatori e gli operatori coinvolti a diverso titolo nel settore sportivo, anche in contesti di marginalità, e per tutto il mondo cui sta a cuore lo sviluppo di esperienze educative in contesti inclusivi, attraverso la valorizzazione delle attività sportive e motorio-espressive per la promozione della persona e dei processi di umanizzazione della società.
Pasquale Moliterni è professore ordinario di Didattica, Pedagogia speciale e Ricerca educativa presso l'Università degli Studi di Roma del "Foro Italico", con insegnamenti in tutti i corsi di laurea, nei dottorati e nei corsi di formazione degli insegnanti. È delegato del Rettore per i problemi connessi con la disabilità e i disturbi specifici di apprendimento. È autore di oltre 110 pubblicazioni, in saggi, volumi collettanei, riviste nazionali e internazionali, tra cui: Studiare all'Università. Strategie di apprendimento e contesti formativi, 2011; Didattica e Scienze Motorie. Tra mediatori e integrazione, 2013; Diversità e inclusione: le sfide dell'università per un nuovo umanesimo, 2015; Inclusive and Affluent Society: Educational Actions and Mediations, 2015.
Angela Magnanini è ricercatore confermato di Didattica, Pedagogia speciale e Ricerca educativa presso l'Università degli Studi di Roma del "Foro Italico", dove insegna Pedagogia speciale nei vari corsi triennali, magistrali e per la formazione degli insegnanti. È autrice di saggi e di diversi contributi in volumi collettanei e in riviste di carattere nazionale ed internazionale. Tra i suoi lavori recenti ricordiamo: Sport per tutti: principi pedagogici inclusivi e principi sportivi tra teorie e pratiche, 2016; Inclusive Coach between Theory and Practice, 2017.
In linea di continuità con il primo volume ("L'individuo al lavoro"), questo manuale intende approfondire i principali e più attuali aspetti fondanti la psicologia delle organizzazioni, integrando il contributo con una ricognizione degli interventi in ambito HR e con una rinnovata attenzione verso le procedure di costruzione della conoscenza e di ricerca specifiche della disciplina. Gli elementi di novità che caratterizzano questo secondo volume sono: una ricognizione aggiornata delle suddette tematiche con riferimenti alla letteratura internazionale più recente; la presenza di contributi, redatti da esperti, mutuati e tradotti da manuali internazionali; un'analisi delle più moderne metodologie di ricerca applicate al settore organizzativo. Insieme al primo volume, questo manuale fornisce una panoramica esaustiva delle principali e attuali tematiche relative alla psicologia del lavoro, approfondendo inoltre quelle della psicologia delle organizzazioni (socializzazione, clima e cultura, leadership, gruppi, caratteristiche del lavoro) e dell'ambito applicativo (formazione, selezione e valutazione delle persone, assenteismo, goal setting e counseling), utile per comprendere quali possano essere gli interventi in cui il ruolo dello psicologo è centrale. Il manuale, per il suo carattere teorico-applicativo, è rivolto a chi si accosta per la prima volta alla materia ma anche a chi vuole avere un aggiornamento sulle più attuali tematiche relative al rapporto individuo-lavoro-contesto in una prospettiva psicologica.
Le crocerossine italiane raccontarono la loro permanenza al fronte durante la Grande guerra, affidando il ricordo di quell'esperienza drammatica a diari e memoriali. Tali testi, il cui valore documentario è riconosciuto sul piano storico, si rivelano fertile terreno di indagine anche in prospettiva linguistica: in quanto componimenti stilati da scriventi per lo più colte ma privi di intenti letterari, né concepiti per una diffusione pubblica, i diari delle infermiere costituiscono un valido banco di prova per cogliere i livelli intermedi di scrittura delle donne, sulla cui difficile individuazione, nella storia linguistica italiana, si è più volte insistito. In una simile visuale, il volume prende in esame la produzione diaristica delle crocerossine all'interno del più ampio quadro della scrittura femminile italiana otto-novecentesca, con particolare riferimento al drammatico evento del primo conflitto mondiale. Si sofferma poi, nello specifico, su 'Luci ed ombre di eroi. Dal diario d'infermiera in zona d'operazione. Guerra italo-austriaca' (1932), che la lombarda Sita Camperio Meyer (1877-1967), fondatrice della prima Ambulanza-scuola femminile della Croce Rossa Italiana, stilò dal maggio all'ottobre del 1917, mentre prestava servizio nell'Ospedaletto n. 75 di Sagrado, presso Gorizia.
Il fenomeno dei reati sessuali continua a essere in primo piano nelle cronache nazionali e internazionali. Numerosi sono ormai i contributi e i testi che analizzano le varie tipologie di abuso sessuale, infantile e non, che trattano delle conseguenze per le vittime e delle migliori strategie di rilevazione e di intervento. Tuttavia, restano evidenti le problematiche di interpretazione e intervento relativamente al comportamento dell'autore dei reati di questo tipo, forse proprio perché le tipologie di azioni devianti di questo genere possono essere estremamente eterogenee, così come i descrittori della personalità, i fattori di rischio e di recidiva. Nel presente volume, partendo dal concetto di "perversione" in quanto fenomeno clinico ma anche sociale, si cercano di tracciare delle linee guida per far chiarezza sulle diverse tipologie di reati e di sex offenders. Nella prima parte del volume vengono trattati i possibili fattori eziologici del comportamento abusante, sia a livello personale che situazionale; nonché quei fattori tipici degli autori di reati sessuali. Nel testo vengono fornite le linee guida per la valutazione della personalità dei sex offenders, utili per esperti che si trovino ad affrontare reati in ambito clinico e/o giudiziario. La seconda parte del volume, invece, è dedicata al trattamento e alla prevenzione della recidiva. Viene proposto un excursus sui protocolli di trattamento più aggiornati e diffusi a livello nazionale e non; nonché un'ampia trattazione dei fattori di recidiva, delle modalità di valutazione e degli strumenti specifici di misurazione della stessa.
L'insegnamento della Ragioneria nei percorsi di istruzione, soprattutto accademici, rappresenta una significativa sfida rivolta a ogni cultore della disciplina. La costante osmosi tra teoria e "pratica", tra aspetti concettuali apparentemente astratti e loro risvolti applicativi, tra dottrina e prassi, rende particolarmente complessa la trasmissione del sapere e soprattutto la necessaria propagazione dell'affetto verso una disciplina che da sempre scinde una minoranza appassionata da una maggioranza quasi "ostile". Il volume, giunto alla sua terza edizione, concentra le linee caratterizzanti delle diverse scuole del pensiero contabile, richiama i principi tipici delle istituzioni di Economia aziendale e colloca gli strumenti computistici e tecnici quale necessaria conoscenza propedeutica alla rilevazione contabile. Tenta, cioè, un'audace ricomposizione delle diverse aree della materia, evitando di fornire una visione frammentaria. In queste pagine convivono quindi ampi riferimenti di dottrina ed esempi didascalici, anche dei più semplici strumenti computistici, fino alle più articolate modalità di rilevazione plurimonetarie, sempre innestate nell'ambito del più ampio fenomeno gestionale, necessariamente da supportare con un efficace e moderno sistema informativo. È proprio la ricerca dell'informazione tempestiva ed utile l'alimento principale del processo decisionale che caratterizza la gestione e che deve procedere secondo logiche economiche nelle sempre più ristrette tempistiche imposte dal rapido evolversi degli eventi.
Il libro, scritto insieme a esperti di diverse discipline, offre una cornice teorica e metodologica di riferimento per la gestione dei processi di change management nelle organizzazioni complesse, con particolare attenzione all'impatto dei processi di trasformazione digitale, dell'Industria 4.0 e del lavoro "agile". Il testo, inoltre, propone un approccio innovativo e human centered per la gestione dei processi di change management, anche con l'utilizzo dei social media. L'approccio adotta una prospettiva etica e di sostenibilità sociale. Prevede l'integrazione tra processi di change management pianificati e cambiamento emergente. E attribuisce un ruolo critico alla Funzione Risorse Umane, individuando le competenze critiche delle HR come agente di cambiamento. Particolare attenzione viene dedicata al ruolo delle tecnologie digitali ed in particolar modo dei social media nei processi di cambiamento. Viene, infine, proposto un modello innovativo di leader del cambiamento, caratterizzato da capacità di visione, intelligenza emotiva e sociale, in grado di esprimere una leadership trasformativa, risonante e mindful. Il libro si rivolge agli studenti dei corsi di laurea e dei master, ai docenti, ai ricercatori, ai manager, ai consulenti e ai formatori interessati ai temi del cambiamento organizzativo e del change management al tempo della rivoluzione digitale, che vogliano confrontarsi con una prospettiva complessa e "umanistica", attenta alla sostenibilità sociale dei processi di change management.
La creatività rappresenta oggigiorno il nuovo paradigma non solo per la competitività aziendale ma anche per lo sviluppo delle economie territoriali. Se è opinione condivisa che la creatività permetta di rispondere alle sfide competitive contemporanee, stimolando anche la capacità di innovazione, più complesso è il dibattito sui fattori che la sostengono. Questo tema, infatti, ha attirato l'interesse di numerosi scienziati e pensatori, fin dall'epoca dei primi filosofi greci. Da sempre considerata come qualcosa di deviante, passionale e caotico, l'idea di creatività che si è affermata nella cultura occidentale è stata per molto tempo legata a una visione "romantica" dove il genio solitario realizza opere eccezionali grazie al suo talento unico. Alla de-mitizzazione di questa idea di creatività hanno contribuito diversi filoni di ricerca che hanno analizzato le determinanti individuali, prima, e quelle di contesto poi. Da questo punto di vista, oltre agli studi sulle caratteristiche degli ambienti lavorativi, si è affermato recentemente un filone di ricerca che ne ha enfatizzato la dimensione sociale. Questo libro adotta tale prospettiva relazionale cercando di contribuire a una più profonda comprensione delle dinamiche con cui i network possono influenzare la creatività. Per rendere conto della complessità alla base di questa prospettiva sociale sarà introdotto il concetto di ecosistema creativo, il quale enfatizza la dimensione relazionale trascendendo i confini organizzativi e investendo il contesto territoriale di riferimento, inteso però non solo in senso geografico, ma anche nei suoi aspetti culturali, cognitivi, identitari e materiali. Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo svolto dai luoghi fisici, soprattutto quelli di tipo collaborativo, e dai modi con cui gli individui percepiscono le strutture relazionali, non solo quelle interne ed esterne a un'organizzazione, ma anche quelle che si sviluppano a cavallo dei suoi confini.
Gli psicologi clinici - come gli altri operatori della salute mentale - in presenza dei molteplici disturbi che vengono proposti alla loro attenzione, devono frequentemente prendere decisioni negli ambiti della valutazione diagnostica, dell'intervento terapeutico, della riabilitazione, della prevenzione. L'esperienza pregressa, la formazione professionale e i risultati proposti dalle ricerche rappresentate in letteratura costituiscono le risorse alle quali attingere per effettuare, di volta in volta, il ragionamento clinico che si tradurrà nella decisione auspicabilmente più corretta ed efficace al servizio del paziente. Se l'esperienza e la formazione rappresentano in genere solidi punti di riferimento ai quali lo psicologo può ricorrere in modo pressoché automatico, non è sempre così per i dati desumibili dalla letteratura, a volte contraddittori, di difficile interpretazione, oppure espressi con una terminologia che può essere poco familiare a molti operatori. Questi ultimi, d'altra parte, sono spesso restii a misurarsi con la possibilità di condurre ricerche che utilizzino metodologie di raccolta e di analisi dei dati più prossime alle loro competenze e ai loro interessi. In questo modo, il divario fra clinici e ricercatori si approfondisce sempre più, a svantaggio sia dei primi che dei secondi. Questo volume si propone un duplice obiettivo: descrivere - anche attraverso la proposta di numerose situazioni esemplificative - le strategie di ricerca che possono essere messe in pratica dagli psicologi clinici che vogliano utilizzare quello straordinario laboratorio naturale che è la loro attività quotidiana, per verificarne empiricamente i risultati e comunicarli alla comunità professionale. Inoltre, suggerire alcuni criteri fondamentali che consentano di orientarsi fra i moltissimi contributi di ricerca proposti dalla letteratura, per scegliere i risultati più affidabili.
La periferia oggi suscita inquietudine, viene spesso proposta dai media come violenta e pericolosa, brodo di coltura dei populismi, ma se ne discute per lo più in termini troppo generali, per non dire generici. L'idea che anima il libro è che esista una periferia nuova, ancora in buona parte inesplorata, e non riducibile unicamente a una situazione spaziale. Oggi la periferia non solo cresce, acquisendo dimensioni inedite rispetto al passato, ma assedia il centro, vi sono centralità che divengono socialmente periferiche, infiltrazioni, contaminazioni. Se nel volume precedentemente dedicato al tema, Peripherein: pensare diversamente la periferia, l'evidenza era posta sui limiti delle concezioni consolidate riguardo le periferie, in questo nuovo testo l'autore opera un approfondimento che ha lo scopo di delineare più chiaramente i contorni della nebulosa definita "periferia nuova". A tal fine vengono mobilitati saperi che non sono unicamente quelli della sociologia urbana, ma anche conoscenze di tipo geografico, storico, economico e filosofico. Ne emerge un quadro in cui la disuguaglianza sociale crescente diviene una chiave di lettura delle trasformazioni più complessive che attraversano e travagliano la periferia. Nel patchwork senz'arte che le periferie contemporanee disegnano e nei processi di periferizzazione in atto rischia di smarrirsi il senso della città e dell'urbano come eravamo abituati a concepirlo.
In un tempo difficile, definito da alcuni "privo di valori forti" e da altri "del lungo tramonto dell'Occidente", questo volume tenta di tenere aperto il dibattito su alcuni importanti nodi della nostra vita sociale e del nostro ordinamento civile. Interrogandosi sul rapporto tra etica ed economia, etica e scienza, etica e politica, Remo Bodei, Elena Cattaneo, Maurizio Franzini, Giulio Giorello, Giovanni Moro, Giuseppe Pignatone, Mario Tronti suggeriscono idee inedite, indicano fattori determinanti e segnalano nuove strade da percorrere per nutrire la nostra coscienza civica.