Qual è il reale significato delle nostre pratiche comunicative e quali implicazioni sociali ne derivano? La presenza di tanti dispositivi e sistemi di comunicazione (dai cellulari ai social network sites) nella vita di tutti i giorni ci fa sembrare naturale abitare in un ambiente tecnologizzato: il mondo offline e quello online sono ormai intrecciati in modo indissolubile e annullano i confini tra reale e virtuale, tra identità personale e rappresentazioni sullo schermo. In questo complicato paesaggio culturale è necessario sviluppare un robusto approccio di Media education: una disciplina istituzionale che guida alla socializzazione con i nuovi media, compito arduo che i giovani (i cosiddetti nativi digitali) e gli adulti (gli immigrati digitali) sono costretti di solito a improvvisare, spesso in solitudine, senza le competenze necessarie per affrontare la complessità dei codici mediali e dei contenuti da essi veicolati. Questo libro costituisce un passo in avanti per capire rischi e opportunità presenti nel mondo multimediale. Mediante gli strumenti teorici forniti dalla sociologia individua alcuni temi-chiave della Media education - società postmoderna, giovani, cambiamenti nelle forme di socializzazione - in una fase dell'evoluzione sociale in cui non ci si può permettere di abbassare la guardia nei confronti dei pericoli insiti nell'uso della rete e dei social media, luoghi affascinanti e ricchi di potenzialità ma anche densi di minacce.
Padre Pio rappresenta un fenomeno unico per la storia recente della nostra società e la sua stessa vicenda ha dei caratteri del tutto peculiari: egli si afferma in un mondo devastato da due guerre mondiali e, se apparentemente assume le connotazioni di una sorta di "segno sacro", la sua caratteristica è quella di essere innanzitutto "padre" in una società che di padri ne ha persi milioni. L'incontro personale con lui genera la nascita di comunità di fedeli, spesso caratterizzate da una diffusa leadership femminile, non comune nell'associazionismo cattolico, e che si pongono al servizio della Chiesa locale. Questo libro è l'esito di un sorprendente viaggio nella realtà dei Gruppi di Padre Pio, uno dei più importanti ed estesi network spirituali del mondo, un fenomeno anche sociale di rilievo assoluto, che conta migliaia di formazioni censite ufficialmente in 60 nazioni, più un numero rilevante di gruppi informali e centinaia di migliaia di persone legate attivamente al santo di Pietrelcina, numeri che ne fanno il più grande sistema di gruppi di preghiera del mondo.
Il volume ha l'obiettivo di spiegare la sterilità e l'infertilità soprattutto da un punto di vista psicologico, descrivendo i traumi e i disagi psicologici che possono comparire in una coppia che non riesce a realizzare il desiderio di genitorialità e delineando e spiegando le procedure da adottare con le coppie che si confrontano con il problema di non riuscire a concepire un figlio. Indicazioni importanti vengono date anche per seguire le coppie che non solo scoprono di avere un problema di infertilità, ma anche per quelle che decidono di affidarsi alla medicina e, dunque, alle tecniche di PMA Procreazione Medicalmente Assistita - per provare a risolvere il disagio. Le linee guida in materia di PMA stabiliscono che tutte le coppie che si confrontano con questo problema hanno il diritto di ottenere un adeguato supporto psicologico in tutte le fasi del percorso di fecondazione assistita. La legge, inoltre, stabilisce che ogni centro di PMA deve garantire la presenza di uno psicologo adeguatamente formato e la possibilità alle coppie di richiedere un accompagnamento psicologico prima, durante e alla fine di un trattamento. Questo libro è rivolto a tutti coloro che intendono acquisire le nozioni e le competenze necessarie per lavorare con i pazienti che vivono un problema di infertilità. È particolarmente indicato per gli psicologi, ma anche per tutte le altre figure professionali che, all'interno di un'equipe multidisciplinare, si relazionano con questi pazienti.
"Il Primo vocabolario del bambino-PVB" (adattamento italiano del "MacArthur-Bates Communicative Development Inventory-CDI"), è un questionario per i genitori di bambini fra 8 e 36 mesi. Diffuso in Italia già da diversi anni, è molto utilizzato per lo studio e la valutazione della comunicazione e del linguaggio in bambini con sviluppo tipico e atipico. In questo volume, indirizzato a neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti, terapisti e pediatri, sono presentati i nuovi dati normativi relativi alla versione originale (Forma lunga) della scheda "Parole e Frasi", e quelli relativi ad un nuovo strumento, la Forma breve della stessa scheda, particolarmente adatta in progetti di screening per l'individuazione di bambini a rischio per problemi di comunicazione e/o linguaggio. Il libro ripercorre le tappe principali dell'acquisizione del linguaggio, le differenze individuali e gli indici di rischio. Queste conoscenze sono la base per comprendere la costruzione dello strumento e le sue finalità, facilitando così l'interpretazione dei dati normativi. I questionari, le figure, le tabelle relative ai valori normativi e la scheda di sintesi del profilo del bambino sono anche reperibili sul sito dell'editore.
Negli ultimi decenni il campo della salute mentale non ha guardato alla spiritualità come ad una dimensione dell'esperienza umana che potesse essere oggetto di interesse e di approfondimento delle terapie secolari e scientifiche, considerandola come appartenente ad altri domini. Recentemente, tuttavia, gli studi riguardanti il benessere soggettivo e, particolarmente, il processo di resilienza riconoscono a tale dimensione una sorta di linfa vitale che conferisce alla persona senso di pienezza, di pregnanza, di connessione agli altri, nonché un straordinaria forza di fronte alle avversità. In molte lingue - ebraico, latino, sanscrito - la parola spirito coincide con quella di respiro, quasi a sottolineare l'impossibilità di fare a meno di questa dimensione. Così la spiritualità che Griffith e Griffith (2002) definiscono come "quella cosa che connette l'uno al tutto" ha ritrovato un importante spazio di riflessione anche nell'ambito della salute mentale, soprattutto da parte di quei professionisti ad orientamento sistemico che intendono l'esperienza umana come istanza bio-psico-socio-spirituale. In questa direzione, il presente volume raccoglie i contributi che alcuni autori, provenienti da ambiti disciplinari diversi (psicologia, psichiatria, filosofia, teologia, neuroscienze) hanno voluto offrire alla riflessione.
Il volume commenta e divulga, attraverso diversi saggi e numerosi inediti, il pensiero di Achille Ardigò, divenendo così un'opera unica nel suo genere. Sono riportate centinaia di pagine di annotazioni relative ad altri testi, appunti per le sue lezioni, veri e propri saggi o relazioni non trasferiti in volumi o riviste per le ragioni più varie, riflessioni sparse, oltre a molti interventi, mai banali e di circostanza, che il Maestro fece presso le istituzioni pubbliche di cui fu membro autorevole e sempre attivo (per esempio al Consiglio del Comune di Bologna o all'Istituto don Luigi Sturzo di Roma). Ne emerge e si conferma la figura di un uomo a più dimensioni che riassunse e compendiò in tutto il suo percorso biografico. Investì a favore dei più deboli e dei più "fragili" quello che la ricerca gli metteva davanti. Nel cuore della sua maturità, avanzò categorie concettuali in grado di dar conto teoricamente del mutare della nostra società, oltre il post-moderno, senza ingabbiarla in nessuna teoresi onnicomprensiva e precostituita, mostrando un pensiero ricco di anticipazioni.
Decidere di praticare la mindfulness rappresenta una scelta importante che incide, delicatamente ma significativamente, su diversi aspetti della propria vita. Si tratta un percorso coinvolgente, che può durare qualche settimana, qualche mese, o un'esistenza intera, ma che porta ad un cambiamento che alla fine si mostra radicale, benefico e durevole. Prendere contatto con le sensazioni che sorgono e svaniscono entro il panorama interiore ci rende più "familiari a noi stessi", intimi conoscitori di quel movimento continuo che caratterizza il flusso di coscienza, ci conferisce stabilità e ci permette di individuare ciò di cui abbiamo bisogno nelle diverse situazioni. Ma cosa succede quando quel "se stesso" viene in contatto con un altro "se stesso? La possibilità di lavorare sulle relazioni interpersonali costituisce una delle strade per il completamento del percorso personale. La mindfulness possiede, infatti, un elemento chiave: è non giudicante per natura. La miscela di questi preziosi elementi ci rende più sensibili e meno drastici verso noi stessi e verso gli altri, aiutandoci a realizzare relazioni salutari. Il libro illustra protocolli, percorsi e pratiche di mindfulness per le relazioni. Fornisce questionari, schede e suggerimenti utili al praticante, in modo da offrire non soltanto un compendio teorico, ma anche una vera guida per il self-help.
Questo volume testimonia la continuità dell'impegno culturale, educativo e di ricerca della Fondazione Lavoroperlapersona. La riflessione di taglio interdisciplinare e a più voci si sviluppa attorno all'idea che - di generazione in generazione - si formano, si aggiustano e si tramandano teorie e pratiche dell'Accoglienza. Dove le prime - le teorie - propongono un quadro concettuale per comprendere e interpretare le seconde - le pratiche - ossia le progettualità e i comportamenti che si sviluppano nel tempo consentendo il vivere sociale e il progresso dell'umanità. Il testo propone risorse per approfondire le teorie, ma anche materiali e narrazioni per visualizzare le pratiche che prendono forma nella realtà. Al centro del lavoro c'è l'analisi di alcuni temi che l'accoglienza pone nel nostro tempo, tutte declinate nella prospettiva dei legami tra le generazioni. L'accoglienza è proposta così come: tessuto culturale delle sapienze di tutti i tempi; costruzione di forme di cittadinanza e impegno civile che, includendo e formando alla convivenza, allontanano la minaccia di conflitti vecchi e nuovi; strumento di dialogo tra generazioni che si succedono non per trattenere ma per restituire; categoria per far dialogare persone, generazioni e tecnologia; occasione per ri-generare luoghi e territori, imprese e ambienti di lavoro.
"Denigrato, insultato, accusato di corrompere non solo la gioventù e il pubblico femminile, ma persino gli operai, fedelissimi lettori dei suoi giornali, Cino Del Duca incarnò al meglio il sorgere della cultura di massa in Europa nel XX secolo. Sebbene allora tale cultura venisse condannata sia dal Partito comunista sia dalla Chiesa, perché ritenuta opprimente, addirittura fascistoide, essa è oggi riconosciuta come parte integrante della nostra stessa modernità ed elevata a oggetto di studio da parte di storici e sociologi. Isabelle Antonutti, bibliotecaria di formazione, ha condotto una lunga ricerca d'archivio, sia in Italia che in Francia, prima di decidersi a ridisegnare la traiettoria e il percorso di questo editore senza pari. Basata sullo spoglio di archivi finora inesplorati, la ricerca costituisce un importante contributo alla storia della stampa così come a quella dei mutamenti introdotti dallo sviluppo della cultura di massa. Nato in un Paese dove l'alfabetizzazione delle masse non era affatto compiuta, Del Duca trovò nel fumetto e nel fotoromanzo due mezzi per avvicinare la fasce più umili della società alla cultura, affermandosi in questo modo nel settore in ascesa della comunicazione di massa". (Dalla Prefazione di Jean-Yves Mollier.)
Quando la malattia di Alzheimer avanza e ruba i ricordi e le parole, si può ancora comunicare? Pietro Vigorelli cerca delle risposte, senza inseguire sogni impossibili ma restando con i piedi per terra. Il modello di riferimento è l'Approccio capacitante: un modo di stare in relazione con gli anziani smemorati e disorientati che si basa sull'attenzione al momento presente, il qui e ora, che cerca di fare emergere l'io sano che ancora c'è dietro i sintomi di malattia, che vuole riconoscere le capacità della persona così come sono, così come riesce a esprimerle. Nel libro si parla di linguaggio verbale e non verbale, dell'importanza del contesto e dell'intenzione a comunicare. Un capitolo è dedicato alla comunicazione della diagnosi, un altro affronta il problema dal punto di vista di un paziente. Tutto quanto viene detto poggia su solide basi culturali e sull'esperienza di tante famiglie; è scritto in modo semplice ed è ricco di consigli pratici; è accessibile a tutti e vuole essere uno strumento utile per affrontare i problemi della vita quotidiana, sia in casa che nelle Case per anziani.