Con quest'opera, la voce di un religioso e presbitero italiano - sebbene canadese di adozione -, entra a pieno titolo a far parte di quella "profezia teologica" (José M. Vigil) che sta dicendo ai cristiani di oggi la necessità di superare la fase teistica della loro credenza religiosa: non solo perché essa abbia un futuro ma perché sia una benedizione per la società umana di domani. Il libro di Mori si presenta dunque come un'affidabile guida per la fase che i cristiani, e le religioni in generale, stanno vivendo in questo passaggio epocale. «Mentre in passato era impossibile essere cristiani senza credere nella divinità di Gesù, oggi molte persone non vedono più la necessità di tale fede per considerarsi seguaci del Nazareno. Si sentono anzi a disagio con la sua "divinità" e la considerano un ostacolo alla loro adesione, alla loro ammirazione e al loro affetto per lui. Per questi cristiani, voler trasformare Gesù in un Dio vero, ontologico e sostanziale, come pretende il dogma cattolico, distrugge alla radice l'autenticità umana della sua persona e, di conseguenza, annulla l'importanza e il valore di riferimento esemplare che l'uomo di Nazaret possiede per ognuno di noi». Prefazione Ferdinando Sudati.
Nell'era della globalizzazione mercantilista, della crisi sistemica e della Rete, anche i "diritti umani" - ove e quando siano rispettati - hanno subìto e stanno subendo trasformazioni negative. Oggi il sistema economico neoliberista ha messo in dubbio anche diritti che sembravano acquisiti: salute, educazione e lavoro sono sacrificati sull'altare del mercato e della riduzione dei compiti e della sovranità dello Stato. Senza peraltro dimenticare che, accanto ai diritti, esistono anche i doveri. Nel libro si parla di: flussi migratori, informazione e privacy, tortura, terrorismo, donne, minori, acqua, cibo, salute e diritti riproduttivi, diritti economici (lavoro), terra e proprietà privata, ambiente; dello stato dei diritti nei Continenti e nei Paesi; delle religioni e dei diritti; dei diritti dei popoli indigeni e delle minoranze sessuali hanno firmato i testi: Docenti universitari: Alessandra Algostino (Università di Torino) - Wilfredo Ardito (ex Pontificia Università Cattolica di Lima) - Chiara Blengino (Università di Torino) - Angelo D'Orsi (Università di Torino) - Gavino Maciocco (Università di Firenze ) - Paolo Pagliai (Università del Claustro de Sor Juana, Città del Messico) - Giuliano Pontara (Università di Stoccolma) - Marcellus Okenwa Udugbor (Pontificia Università Lateranense, Città del Vaticano) Preti di frontiera: Aldo Antonelli, Mario Bandera, Franco Barbero, Jorge García Castillo, M. A. Cadenas Cardo, Paolo Farinella, M. M. Berijon Martinez, Tiziano Tosolini.
Questa è una società "senza padri", perché "il Padre è evaporato" (J. Lacan), ma un mondo senza padre è il peggiore dei mondi possibili perché "essere uomini vuol dire essere figli" (S. Freud). Questo libro analizza alle luce della psicoanalisi, della poesia e del senso religioso, la funzione del padre che è "il Padre del Padre nostro" (J. Lacan).
Padre Andrea Schnöller è noto per aver introdotto e divulgato in Italia l'arte della meditazione cristiana. È considerato un forte punto di riferimento, una guida nell'apprendimento di un'arte che nel silenzio trova la sua dimensione più caratteristica. Questo libro, tuttavia, non è un manuale. Attraverso il dialogo con il giornalista Piero Cappelli, padre Schnöller lascia in queste pagine i segni più importanti del suo percorso di vita e di ricerca, affrontando al contempo temi importanti e vitali per il singolo e per il mondo. Alle domande poste risponde con parole profonde e ispirate, a partire da una regola aurea: parlare, ma limitandosi a dire ciò che il silenzio suggerisce, poiché "la sapienza viene dal silenzio, dal silenzio di Dio, per trovare accoglienza ed essere feconda nel silenzio dell'uomo".
Il libro è una riflessione sul corpo oltre le convenzioni culturali in un itinerario che collega temi di grande attualità, quali tecnologia, bioetica, chirurgia estetica, transessualismo, fisiognomica, pubblicità, moda, body art, erotismo. Il testo, ricco di citazioni storiche, filosofiche e medico-biologiche, è quindi una riflessione sulle dinamiche sociali che definiscono la realtà della persona, osservando il corpo con gli occhi del presente, senza dimenticare di volgere uno sguardo al passato, per comprendere meglio l'epoca attuale, in cui gli incontri tra culture diverse lentamente partoriscono nuove realtà, con nuove ricchezze emozionali e intensità spirituali. Prefazione di Franco Ferrarotti.
I dualismi e i mali che affliggono l'umanità contemporanea vengono assunti nella riflessione di Raimon Panikkar e proiettati su uno sfondo interculturale, in grado di leggerli e di risolverli secondo l'ottica sapienziale. Grazie ad una rara abilità nello studio delle culture e nell'utilizzo dei linguaggi, la sua visione ricompone i tanti frammenti di questo tempo, legando Oriente e Occidente secondo un nuovo paradigma universalistico. Anche la sua è una via che incontra il Cristo, mentre abbraccia altre tradizioni spirituali. Il sussidio, avvalendosi dell'intera opera di Panikkar, ne raccoglie l'intento pedagogico e ne ricava un "novenario": nove tappe di un percorso di conversione che riassumono la lezione spirituale di questo grande mistico del nostro tempo. Grazie a questo itinerario iniziatico, orientato alla scopertà del "Sé cosmico", si ricongiungono la dimensione dello studio e quello della meditazione, della preghiera e del rito, offrendo la possibilità di nuove combinazioni creative, in chiave interculturale e interreligiosa, vivamente auspicate da Panikkar.
Jacques Ellul (1912-1994), professore di Diritto romano all'Università di Bordeaux, offre in questa sua opera una interpretazione protestante del diritto in dialogo con il filosofo cattolico Jacques Maritain (1882-1973). Il filosofo Maritain sottolinea sulle orme del pensiero di San Tommaso il ruolo mediatore della Chiesa nella definizione dell'etica economica e giuridica cristiana (cfr. in particolare "La persona e il bene comune"). In una situazione, come quella italiana, di degrado etico-giuridico, la Chiesa è chiamata ad essere garante del "bene comune", espressione ormai entrata nel linguaggio politico e giornalistico corrente. Tuttavia per Ellul in una prospettiva rigorosamente "laica" e "teocentrica", poiché per il filosofo l'origine divina del diritto ha valore cogente per il singolo in dialettica con il diritto umano, nell'attesa della parusia del Signore Gesù Cristo.
"... a distanza di pochi secondi mi sono accorto che uno dei due passeri, dopo aver preso per sé qualche briciola, immancabilmente andava ad imbeccare l'altro, il quale evidentemente, era il suo piccolo. Come non pensare all'Intelligenza Superiore, cone le sue misteriore leggi di reciprocità e di Tensione al Bene comune? La Luce (intesa ora in tutti i sensi...), questo "Mistero" che permette alle persone di "vedere" e che agisce nel cervellino di una mamma passera, è il nuovo "Assoluto" e deve prendere il posto del Tempo: sono sicuro che, se il nostro nuovo riferimento sarà questa "luce", non saremo più condizionati dal "nostro" tempo e, quindi, dalla nostra morte considerata come fine dell'esistenza.
"Riaccendere i riflettori su Ermanno Wolf-Ferrari (1876-1948) è un'operazione utile e soprattutto giusta. Con qualche sporadica e benemerita eccezione, la sua produzione lirica è praticamente scomparsa dalle scene, almeno dagli anni Cinquanta. Quanto alle opere strumentali, solo qualche compagnia discografica alla ricerca di rarità rende possibile l'ascolto di pagine immancabilmente accattivanti, spesso poetiche, sempre di squisita fattura ma condannate per iniqua sorte a giacere mute negli scaffali degli archivi musicali. Wolf-Ferrari fu invece un protagonista della vita musicale europea e internazionale nella prima metà del Novecento; la sua musica venne diretta dalle più importanti bacchette, in testa Toscanini e De Sabata. Un libro su Wolf-Ferrari mancava e ora, finalmente, c'è. Si tratta di un'operazione utile e soprattutto giusta che sana una ferita, oltraggiosa per la cultura musicale italiana." (Dalla prefazione di Alberto Batisti).
Ritornare al tempo dei grandi maestri della musica, ecco quello cui vuole stimolare questo libro. Si può fare commento musicale in senso strettamente tecnico, e spesso pedante, o in stile letterario compiaciuto con dovizia di aggettivazioni, arbitrario. Ma chi ama davvero la musica deve fare capire agli altri il senso storico di una pagina musicale e il valore anche umano della interpretazione, guardando sì avanti, ma soprattutto indietro, ai grandi maestri per i quali quelle note furono composte. Pietre di paragone. Critiche musicali, descrizioni di interpreti, programmi di concerti, pubblicati per lo più sui due quotidiani di Ferrara, su riviste o sul web, tutto attira il lettore all'arte musicale violinistica come era, per l'interprete e l'ascoltatore di oggi.