Nel 1942 le forze dell'Asse nazifascista erano vittoriose ovunque; nel 1944 divenne evidente che un esito della guerra favorevole agli Alleati era solo questione di tempo. Cosa rese possibili questo rovesciamento di equilibri? In questo libro Overy analizza i grandi settori in cui gli Alleati seppero volgere a proprio favore le sorti del conflitto: la guerra sul mare, le grandi battaglie del fronte orientale, la guerra aerea, lo sbarco in Normandia. Ma risalendo a monte, Overy mostra dove ebbe origine la superiorità militare alleata: nella maggiore capacità di riconvertire alla guerra il sistema economico, nella superiorità tecnologica, nella maggiore efficienza della dirigenza militare, e infine nella mobilitazione morale delle popolazioni.
Il saggio identifica nel pensiero di Lutero uno dei passaggi fondamentali di quella radicale trasformazione filosofica, religiosa, politica, giuridica ed etica, che segna l'aprirsi dell'età moderna. Se la visione politica di Machiavelli consegna un'immagine della natura umana ancora ambivalente, in Lutero i presupposti antropologici si radicalizzano in un pessimismo destinato a creare importanti conseguenze in campo politico, sociale, etico. L'antropologia luterana pone al centro l'intrinseca malvagità degli uomini, e dunque la loro inevitabile conflittualità, secondo una visione di cui Hobbes trarrà le conseguenze filosofiche e politiche.
Il volume spazia tra la fine del Settecento e l'Unità - l'epoca convenzionalmente definita Risorgimento - e delinea una ricostruzione del periodo a partire dall'angolo visuale delle istituzioni politiche operative nei vari stati della penisola prima nell'età delle riforme, poi in quella rivoluzionario-napoleonica, infine in quella della restaurazione e nel cosiddetto "decennio di preparazione". L'attenzione al mutamento delle forme istituzionali (apparati statali, amministrazioni locali, rappresentanze di corpo o territoriali) offre la possibilità di indagare sulle peculiarità della transizione italiana dall'antico regime allo stato di diritto ottocentesco.
Preterossi traccia la storia del concetto di autorità a partire dalle sue prime origini nel diritto romano e ne segue poi il transito nel pensiero cristiano e nella riflessione medievale relativa alla relazione tra Chiesa e Impero. Con lo svincolamento del concetto di autorità dalla trascendenza, il Rinascimento avvia la secolarizzazione della politica che trova il suo compimento in Hobbes. Il volume procede poi a un'originale disanima dei mutamenti del concetto in età contemporanea, da Hegel al positivismo, dalle teorie delle élites a Weber, dalla psicoanalisi all'etologia, per finire con le teorizzazioni dello stato autoritario degli anni Trenta, e quelle della filosofia e della scienza politica più recente.
Concentrandosi sulle lauree di primo livello, che hanno preso il via in pressoché tutti gli atenei, il volume dà conto dei più frequenti corsi di studio attivati nelle facoltà e delle numerose sedi che hanno inaugurato nuovi percorsi formativi. L'agile guida esamina gli obiettivi formativi e gli sbocchi professionali delle lauree di primo livello, informa sulle caratteristiche indispensabili per accedere alle lauree di secondo livello e offre la chiave per comprendere i meccanismi della nuova università.
Il volume fornisce una panoramica sulle associazioni nonprofit, della loro evoluzione e dei loro rapporti con la società civile. Oltre 220 mila organizzazioni attive negli ambiti più svariati (assistenza, istruzione, ambiente, sanità, cultura, ricerca scientifica, svilluppo economico), una tipologia giuridica che spazia dalle organizzazioni non governative, dalle associazioni di promozione sociale ai comitati: è il settore non profit, altrimenti definito terzo settore, privato sociale, economico civile, terzo sistema.
Le società in cui viviamo sono sempre più caratterizzate da apatia politica, declino dell'uomo pubblico, ricerca affannosa di comunità, scomparsa della vecchia arte di costruire e mantenere legami sociali, paura dell'abbandono, culto disperato del corpo. Zygmunt Bauman, sociologo, in questo libro si interroga sul fenomeno della progressiva individualizzazione della società contemporanea e sui sentimenti di paura che ne derivano per i singoli.
Marcello Flores racconta il ventesimo secolo seguendo le grandi correnti che si sono fuse nella storia globale. Un'attenzione particolare è rivolta al mondo extraeuropeo, alle dinamiche tra centri e periferie del globo, agli eventi che unificano sotto i medesimi processi paesi diversi e lontani. La novità di questa storia risiede in uno sguardo spiazzante che sa rendere evidente come il Novecento sia un secolo a dimensione globale. Dalla rivolta dei Boxer alle Twin Towers, l'autore traccia una narrazione concreta di fatti l'evoluzione economica e sociale, ma anche i mutamenti della mentalità, la storia dei paesi e la storia degli uomini.
Dal 1983 lo IARD promuove l'indagine nazionale sulla condizione giovanile, che si replica regolarmente ogni quattro anni. Questa quinta indagine completa il quadro della realtà giovanile italiana all'inizio del nuovo millennio. La novità più significativa di questa quinta edizione è l'estensione del campione a 3.000 giovani tra i 15 e i 34 anni, per poter meglio studiare i fenomeni legati ai processi di transizione all'età adulta, sempre più ritardati.
Questo libro intende mostrare la presenza e la forza dei riti, sia nella vita pubblica sia nella vita privata contemporanee, anche in ambiti profani. Molte azioni cerimoniali suscitano pulsioni emotive, producono simboli, forniscono quadri di riferimento in grado di rafforzare i legami sociali e di creare un senso di comunità. L'ampio repertorio di riti contemporanei, che l'autrice individua e descrive, viene analizzato alla luce delle teorie antropologiche classiche (Mauss, Douglas, van Gennep) ma anche di quelle sociologiche (Durkheim, Goffman, Bourdieu, Turner) e testimonia dell'inesauribile capacità sociale di produrre strutture dotate di senso.
L'industriale Giovanni Treccani, il filosofo Giovanni Gentile e il padre gesuita Pietro Tacchi Venturi sono i protagonisti di un'impresa senza precedenti nell'Italia del Novecento: la pubblicazione dell'"Enciclopedia italiana", fondata nel 1925 e realizzata in 36 volumi fra il 1929 e il 1937. Iniziativa privata che si vuole nazionale, l'"Enciclopedia" riscuote subito l'approvazione di Mussolini prima di ottenere, nel 1933, il sostegno diretto del regime fascista; non può quindi non riflettere il clima in cui è sorta: motivi politici spiegano il rifiuto di collaborare di Croce, Einaudi, Casati o Lombardo Radice.
Marra considera in questo volume gli scritti di Weber sulla storia dei rapporti agrari in Europa, in particolare nelle epoche di trasformazione in senso capitalistico delle civiltà legate alla terra: principalmente, "La storia agraria romana", del 1891, e "La storia dei rapporti agrari nell'antichità", del 1909. Il volume offre un quadro d'insieme dei modi weberiani di confrontare il capitalismo antico con quello moderno, e in particolare di interpretare i processi storici che in epoche differenti hanno portato alla trasformazione in senso capitalistico delle civiltà legate alla terra.