Il volume si compone di oltre trenta scritti di Elias, parte raccolti per la prima volta in volume e inediti in Italia, parte estratti dal corpus già edito delle opere. Ogni scritto ha una dettagliata introduzione dei curatori, che lo colloca nel tracciato biografico e intellettuale di Elias. Gli scritti vanno dal 1920 al 1990, e individuano quattro fasi fondamentali nella sua attività: gli anni giovanili (1920-1935) fino alla grande tesi sulla società di corte, il quinquennio dedicato al processo di civilizzazione (1935-40) e, dopo dieci anni di silenzio, l'ingresso nella sociologia accademica inglese (1950-1965) e infine il riconoscimento internazionale degli ultimi decenni.
Usa dire che un buon litigio fa bene all'amore; l'autore di questo libro parte da un principio analogo applicato al pensiero: il dibattito, la tenzone delle opinioni rinsalda la capacità di ragionamento; dirsele di santa ragione fa bene alla comunità dei pensanti, e un buon pensiero è un pensiero litigarello. Cattani ha inteso con questa guida analizzare le strategie del discorso polemico e suggerire tecniche ed espedienti per uscire vincitori in un duello di parole.
Nessun uomo politico del Novecento ha inciso più di Mussolini sulla memoria storica e sull'immaginario, privato e pubblico degli italiani, condizionando il loro legame con il passato. Il rapporto di Mussolini con l'identità italiana sembra essere, ancora oggi, tutt'altro che risolto, sebbene siano trascorsi più di cinquant'anni dalla sua morte e si viva in un clima nel quale le divisioni del dopoguerra sono andate via via smorzandosi.
L'autore ha riunito in questo saggio i suoi maggiori contributi ai pensatori del Novecento; disegnando un originale tracciato nella filosofia contemporanea. Il volume offre la testimonianza della parabola intellettuale di un protagonista della cultura italiana del secondo Novecento. Il volume si apre con quattro pensatori italiani che hanno accompagnato la formazione dell'autore: i maestri Benedetto Croce e Felice Battaglia; i 'fratelli maggiori' Norberto Bobbio e Augusto Del Noce. Tre saggi sono poi consacrati a filosofi stranieri che Matteucci ha contribuito a far conoscere in Italia: Eric Voegelin, Robert Nozick e Friedrick von Hayek. L'ultimo saggio recupera la figura dimenticata di Marco Minghetti.
Perché la nostra è stata definita società del rischio? Che cosa rende i rischi di oggi diversi da quelli del passato? Tutti concordano sul fatto che la questione dei rischi naturali e tecnologici è essenzialmente sociopolitica. Non esiste un modo 'innocente', completamente obiettivo, di guardare alla natura e alla tecnologia. Le 'soglie di tolleranza' di cui è popolata la nostra vita quotidiana sono l'esito di un compromesso tra esigenze diverse. In un momento storico dominato dalla globalizzazione e dai dilemmi dello sviluppo sostenibile, questo volume affronta un interrogativo sempre più pressante: come garantire la compatibilità sociale delle crescenti capacità di manipolazione della natura?
L'Italia del 1945 era in condizioni talmente disastrate da far supporre una sua dipendenza economica di lunga durata, e forse irreversibile: nella classifica internazionale delle potenze industriali, il nostro paese allora non occupava alcun posto, era semplicemente fuori. In questa situazione che appariva senza prospettive entrò in scena Enrico Mattei, nominato dal Cln il 28 aprile 1945 commissario straordinario dell'Agip. Ex capo dei partigiani cattolici nel giro di 15 anni mise in piedi l'Eni e la Snam, facendo così dell'Italia una delle maggiori fornitrici mondiali di manufatti e know-how per l'industria petrolifera.
Alla sua pubblicazione questo lavoro di Bourdieu fu accolto con interesse, perché proponeva in modo radicalmente nuovo le eterne riflessioni su estetica, arte e cultura. Discorsi che prendono volentieri la tangente dell'astrattezza venivano concretamente rivisitati - sulla base di una capillare ricerca empirica - come problema di scelte e preferenze dei diversi soggetti sociali. A circa vent'anni di distanza dall'edizione originale, viene riproposto questo saggio.
Il lavoro di ricerca, realizzato nell'arco di due anni con adolescenti appartenenti all'area torinese, analizza alcuni dei principali aspetti del "tessuto normativo" che i giovani utilizzano nell'interazione quotidiana. In particolare sono stati analizzati gli aspetti normativi - aspettative, norme, valori, modelli, rappresentazioni, sanzioni - presenti nei contesti relazionali quotidiani e individuati dai ragazzi stessi come significativi. Inoltre sono state messe in luce le modalità secondo le quali vengono agiti i conflitti e le rappresentazioni degli adolescenti relative ai comportamenti trasgressivi e alla funzione delle pene. Il volume si propone di offrire a studiosi e operatori una riflessione relativa a uno specifico punto di vista.
Cesura fondamentale nella storia tedesca del Cinquecento, la Riforma protestante apre anche una nuova era nella storia dell'intero continente europeo, l'età moderna. L'unità della cristianità era stata la principale caratteristica dell'Europa preriformistica: in quella unità avevano trovato il loro punto di contatto la chiesa e il mondo, la religione e la politica. I limiti di quella coesione finiranno per innescare il conflitto interno al mondo critiano. La figura e il pensiero di Lutero, la pubblicazione delle tesi luterane nel 1517, i contrasti con l'impero e con il papato, la guerra dei contadini, la diffusione del movimento riformatore nelle città, l'adesione dei principi tedeschi, la pace di Augusta del 1555: sono i passaggi fondamentali di un processo storico che vede ridelinearsi il rapporto tra religione e società, stato e chiesa, per sfociare nel definitivo tramonto del mondo tardomedievale.