Questo volumetto introduce al pensiero di una fra le più particolari personalità della cultura cristiana del Novecento. Gesuita e scienziato (geologo e paleontologo), Teilhard de Chardin ha lasciato un messaggio di grande attualità teologica e spirituale, proponendo una visione cosmica della fede cristiana, attraverso un'evoluzione creatrice capace di una progressiva sintesi, di cui l'uomo sin dalla sua origine può e deve essere protagonista. Perno di questo movimento cosmico è la figura di Cristo, in cui - come diceva san Paolo - "tutte le cose sussistono", Principio coordinatore, organizzatore e insieme significatore di tutto.
"Questo libro, pubblicato nel 1936, sostiene la causa di una "nuova cristianità", una "cristianità profana" che si oppone alla sacralizzazione della poltica, il male del secolo. Letto e interpretato in modi diversi, spesso incompreso, ma anche ben accolto da un'intera generazione di cattolici, ben al di là dei confini francesi, questo saggio colpisce lo storico del XX secolo per la sua lungimiranza. Viene qui presentato per permettere di comprendere, cosa raramente sottolineata, quanto esso abbia preparato la concezione del concilio Vaticano II sui rapporti tra la Chiesa, i cristiani e il mondo." (Guy Bedouelle)
Questo saggio, realizzato come una inchiesta giornalistica, racconta degli anni di giovinezza di don Milani prima del suo ingresso in seminario. Il libro affronta gli anni in cui Lorenzo Milani viveva quel privilegio da cui volle staccarsi per restituire il sapere ai contadini e agli operai perché, come egli stesso scriveva,: "un contadino (...) ha lavorato dieci, venti, talvolta duecento trecento anni su quella terra e ha vissuto lui e i suoi magrissimamente perché in tutti quegli anni ha fatto vivere, non solo vivere ma studiare, il nonno del padrone e poi il padrone e poi il signorino". Fabrizio Borghini, laureato in lettere e diplomato in regia, ha realizzato documentari collaborando con emittenti radiofoniche e televisive.
Dopo più di un secolo, il pensiero di John Henry Newman (1801-1890) non ha ancora potuto mostrare appieno la sua fecondità. Radicato nella conoscenza della Bibbia, dei Padri e dei teologi dei primi secoli del cristianesimo, nonché delle tradizioni anglicane e riformate, traccia un itinerario in cui l'azione e le decisioni si nutrono di riflessione. Il protagonista più eminente della rinascita religiosa nell' Inghilterra del secolo XIX fu sacerdote anglicano che si convertì al cattolicesimo, scrisse fra le altre un' opera di potente originalità che è il vertice della sua produzione speculativa. Sostanziata da una profonda assimilazione spirituale della tradizione cristiana e dall'intima comunicazione tra ragione e fede, l'ermeneutica elaborata da Newman ha un solo referente: la verità della conoscenza, radicata nell'originaria evidenza della realtà che si manifesta attraverso tutta la gamma delle possibili forme dell'esperienza e del pensiero. Newman possiede una straordinaria attualità per la cultura, spesso segnata dal nichilismo e dalla sfiducia radicale. L'atto di fede, adesione alla verità soprannaturale, è uno dei maggiori problemi della teologia del secolo XIX. Il cristiano è come teso tra le due correnti maggiori del suo tempo: l'apprendimento intuitivo e, talvolta, vago del romanticismo e la via razionale e deduttiva sostenuta dalla fiducia, a volte esagerata, nella scienza. Il testo newmaniano - pubblicato nel 1870, anno del Concilio Vaticano I in cui venne formulata la dottrina dell'atto di fede -, proponeva un suo approccio personale al problema che testimonia la maturità del suo pensiero, e forgiava appositi concetti e persino un vocabolario.
«Summa» della vicenda speculativa di Newman (1801-1890) che sostanzia con singolare coerenza e continuità tutto l’arco della sua lunga, intensissima esistenza, la Grammatica dell’assenso (1870) presenta ancora e soprattutto oggi una straordinaria attrattiva ideale. Il nichilismo contemporaneo proclama l’impossibilità e dunque l’inutilità di ogni tentativo di individuare il senso dell’esistere; Newman propone uno scavo paziente, tenace e aderente alla realtà data per rintracciare le radici a cui si ancora l’itinerario dell’uomo, dalla prima aurorale consapevolezza alle forme più alte e complesse dell’intuizione di universi e mondi che da ultimo si proiettano al di là dell’orizzonte stesso del mondo presente. La domanda iniziale circa la natura e la validità della conoscenza di fede porta così a un cammino a ritroso armoniosamente e coralmente articolato secondo le nervature interne della realtà verso il fondamento primo dell’esperienza, in cui l’esistere e il conoscere si congiungono in un misterioso saldissimo connubio. Sta in ciò la novità e l’unicità di questo testo capitale, manifesto del metodo naturale del pensare, richiamo all’immediatezza del dialogo con la realtà, invito a ritrovare la semplicità e lo stupore dell’infanzia spirituale, da cui soltanto nasce ogni forma di autentica edificazione umana.
Questo libro, frutto di una ricerca bibliografica condotta nell'arco di tre anni, vuole essere un contributo alla conoscenza di quanto è stato finora pubblicato intorno alla figura di Lorenzo Milani. La mole del materiale su don Milani - in larga parte di difficile reperimento, se non addirittura praticamente irreperebile, in quanto esistente in originale o in copia solo in una o due sedi specializzate in tutto il Paese - è andata crescendo a dismisura, al punto che orientarsi e procedere risulta spesso estremamente difficile. Questo lavoro si propone quindi come uno strumento per orientarsi e rimuovere almeno in parte gli ostacoli che si presentano al lavoro dello studioso, del ricercatore, dell'archivista e dello storico.
Morales Marin Juan John Henry Newman
La vita di John Henry Newman, pensatore e teologo di genio, poeta, predicatore, educatore e modello di santità, attraversa tutto l’Ottocento (dal 1801 al 1890), imprimendo in esso il sigillo di una personalità eccezionale, trasfusa in opere della mente, dell’arte e della carità che hanno esercitato e continuano a esercitare un influsso potente non solo sul mondo anglosassone. La sua riflessione ampia e pacata, ma nello stesso tempo appassionata e penetrante sul cristianesimo – sulle sue caratteristiche interne e sulle vicende della sua incarnazione storica – e la sua acuta capacità di giudizio critico, storico e spirituale lo orientarono a una scelta decisiva di verità in favore della Tradizione cattolica: una scelta che fu anche simbolo di un mutamento epocale nei rapporti tra cattolici e protestanti. All’interno del cattolicesimo la poliedrica attività di Newman fu sprone costante (non sempre adeguatamente ascoltato e compreso) a un rinnovamento interiore aperto a ogni valore autentico e alieno solo da ogni settarismo e da ogni angustia di spirito: basti pensare alla sua opera di pioniere in favore di una scuola cattolica autenticamente formativa, fino all’Università, e alla sua valutazione positiva del ruolo del laicato nella Chiesa. L’eredità di Newman è vastissima e affascinante. Molte delle sue visioni iniziarono ad essere comprese più esattamente molto tempo dopo la sua morte, e dopo periodi di oscuramento e fraintendimenti tendenziosi. Oggi il suo pensiero teologico e filosofico, in particolare, esprime una forza ispiratrice del tutto straordinaria, e la sua ardente spiritualità lo rende maestro amabile e persuasivo di vita cristiana.