Esporre il proprio sapere professionale è una questione non semplice per chi lavora in campo educativo. Cosa raccontare? Come, e soprattutto perché? Frenare a dare una risposta a queste domande significa riflettere sul ruolo che la narrazione assume nella pratica: parlare, ascoltare, rispondere, prestare attenzione, condividere, trovare accordi sono azioni che contraddistinguono il mestiere dell'educatore. Gli effetti delle parole, tuttavia, non sono immediatamente visibili e valutabili e ciò può incidere sull'identità professionale degli operatori e sulla capacità di rendere evidente il significato del loro lavoro. La sfida narrativa, raccolta anche dalla formazione e dalla ricerca, riguarda la possibilità, o l'impossibilità, di fare il racconto di sé e della propria professionalità, di raccontarsi individualmente e collettivamente con una coerenza che ha effetti sulla ricaduta formativa e sociale dell'educazione.
Il testo propone delle Lezioni come strumento di lavoro per gli studenti di Scienze della formazione primaria e di Scienze dell'educazione. Gli autori (Antonio Bellingreri, Giuseppina D'Addelfio, Livia Romano, Maria Vinciguerra) hanno preferito la definizione "Pedagogia fondamentale" (invece di "Pedagogia generale", come vorrebbe la dizione accademica) volendo presentare, sin dal titolo, la loro proposta di una specifica scienza pedagogica rivolta ai problemi di fondo dei vasti mondi dell'educazione, una forma di razionalità pratica al pari di tutte le scienze pedagogiche, ma con un tenore più filosofico. Lo stile di ricerca è quello fenomenologico-ermeneutico: un modo razionale di costruire il discorso pedagogico può valere come caso esemplare di porre il problema della verità e l'istanza di un sapere fondativo all'interno delle scienze umane. La prima sezione del libro contiene una riflessione sulla pedagogia fondamentale, nella seconda è delineata una proposta di pedagogia fondamentale nella quale il senso dell'educazione è pensato a partire dalla categoria di consegna storica personalizzata e il suo metodo viene definito dialogo esistenziale centrato sull'empatia.
Una storia della pedagogia occidentale dalle origini greche e latine ai giorni nostri: le parole dei suoi maggiori esponenti, le grandi dottrine e le conseguenti realizzazioni. Lo sviluppo della civiltà viene considerato dal punto di vista delle teorie e delle istituzioni educative e quelle che storicamente si sono affermate appaiono strettamente collegate e vivificate, sia pure all'interno di un dibattito talvolta aspro, da un processo ideativo volto alla piena formazione della persona e della società. Una organica e documentata visione d'insieme a disposizione di insegnanti, studiosi, studenti universitari, formatori.
Un quadro organico dell'attuale legislazione scolastica, con integrazioni di giurisprudenza e dottrina. Nella prima parte sono presentati sia i principi costituzionali, le norme di diritto internazionale e dell'Unione Europea in rapporto al diritto all'istruzione, sia il quadro delle norme del diritto interno che disegnano il sistema nazionale d'istruzione e formazione (scuole statali e paritarie) nei suoi risvolti istituzionali, organizzativi e di funzionamento. La seconda parte è dedicata all'ordinamento scolastico, inteso come articolazione dei diversi percorsi di studio: scuola dell'infanzia, primo e secondo ciclo d'istruzione, con particolare attenzione alla scuola inclusiva e al sistema nazionale di valutazione. Allo stato giuridico (diritti, doveri e responsabilità) dei diversi soggetti del sistema scolastico - docenti, studenti, dirigenti, direttori dei servizi generali e amministrativi, genitori - è dedicata la terza parte del lavoro. Un manuale utile per la preparazione a concorsi pubblici e corsi universitari, ma anche uno strumento ideale a disposizione dei dirigenti scolastici per la consultazione quotidiana.
La filosofia a tutto campo di Habermas avanza una drammatica scommessa sulla modernità. Scommessa qui ricostruita nella sua complessità, dove una ragione fallibile ma non scettica giustifica i fondamenti culturali di una democrazia liberale. Sullo sfondo di una dialettica della modernità, Habermas ripensa il ruolo che vi svolgono, senza riduzionismi, i mondi della vita, la ragione e i suoi linguaggi, le religioni, il diritto e la pluralità dei valori. Una dialettica in cui contingenza della storia, normatività della cooperazione sociale e funzione delle religioni, quali depositi di senso, rendono aperto l'orizzonte della storia, oltre il nichilismo post-moderno e l'ideologia di un progresso fatale. In tal senso per Habermas «nel diagnosticare il futuro della religione noi diamo un giudizio sul senso complessivo della modernità». Una scommessa che Habermas fa dialogando con Kant, Hegel, Marx, Weber e i classici della sociologia, i maestri della Scuola di Francoforte, Rawls. Un dialogo in cui lui stesso appare come uno dei maggiori eredi di questa tradizione.
Nell'ambito del confronto scientifico sulla teoria della semplessità, la vicarianza è intesa come la capacità creativa del cervello di usare molteplici e spesso inusuali strategie per raggiungere un obiettivo, per rimpiazzare un senso o per supplire ad un processo con un altro. Nel campo educativo-didattico, la vicarianza permette l'individuazione di possibili "deviazioni" metodologiche per fronteggiare la complessità che caratterizza i processi di insegnamento-apprendimento. Questo volume si offre alla comunità scientifica come uno spazio di confronto interdisciplinare e transdisciplinare che consenta di supportare, in maniera flessibile e non lineare, la ricerca didattica e pedagogica nell'individuazione delle strategie più efficaci per rispondere alle attuali emergenze educative. I lavori sono suddivisi in cinque sezioni: Agire didattico e vicarianza, Vicarianza in educazione tra ontogenesi e filogenesi; Vicarianza ed inclusione in una prospettiva psico-socio-educativa-, Vicarianza ed empatia in ambito educativo, Il "corpo in atto nel processo di insegnamento-apprendimento.
Nel 1931 Gandhi è a Roma per una visita ufficiale. Uno degli incontri che più gli stanno a cuore è quello con una religiosa italiana pressoché sconosciuta ai più: Sorella Maria. Un'anima mistica, colta ma senza pretese intellettuali, in contatto con centinaia di persone d'ogni origine e nazionalità. Indipendente ed estroversa nelle manifestazioni religiose, questa donna, nel suo eremo umbro, ha iniziato un'originale avventura spirituale e umana all'insegna dell'amicizia e del dialogo, al di là delle barriere religiose e culturali. Questo volume, attraverso l'epistolario tra Sorella Maria e Gandhi (durato vent'anni, dal 1928 al 1948, quando il Mahatma fu ucciso da un estremista) svela un'amicizia tra mondi diversi che oggi può essere di aiuto a comprendere e a vivere, senza lasciarsi condizionare dalla paura, questi anni diffìcili di inizio millennio.
Una biografia di San Tommaso in forma di racconto poetico, con le illustrazioni di Gino Severini: le vicende storiche, il pensiero e la spiritualità del Dottore Angelico, il santo che, tra i maestri della Scolastica, rappresenta il vertice della sapienza cristiana. Il volume non è solo una narrazione della vita del Santo, ma anche un invito alla meditazione e alla riflessione. Raissa Maritain racconta diversi episodi ed alcuni miracoli, ma, soprattutto, vuole attrarre l'attenzione del giovane lettore sulla verità e sulla santità dell'intelligenza, sottolineando l'importanza della preghiera. I disegni di Severini fanno da contrappunto alla narrazione, traducendo in immagini le parole. Età di lettura: da 10 anni.
Il manifesto teorico di uno dei più importanti filosofi italiani dimostra - a partire dal confronto tra il metodo popperiano per trial and error e il "circolo ermeneutico" di Gadamer e al di là delle contrapposizioni tra scienze naturali e scienze storico-sociali e tra epistemologia ed ermeneutica - come il metodo del sapere sia unico, fatto di problemi, ipotesi e critica. La postfazione di Giuseppe Franco ricostruisce lo scenario e i protagonisti di una riflessione centrale nella cultura contemporanea. «Esiste, dunque, un solo metodo nella ricerca scientifica, diverse sono piuttosto le metodiche, cioè le tecniche di prova. Ricerca scientifica non significa, e non può significare, altro che tentativi di soluzione di problemi. E a tal fine sono necessarie menti creative di ipotesi - ipotesi che vanno sottoposte ai più severi e rigorosi controlli sulle loro conseguenze [...]. Ma ciò nella consapevolezza che anche la teoria meglio consolidata resta sempre sotto assedio». Dario Antiseri, uno dei più conosciuti filosofi italiani contemporanei, nel 2002 è stato insignito, insieme a Giovanni Reale, di una laurea honoris causa presso l'Università Statale di Mosca. Per ELS La Scuola sono apparsi: Come si ragiona in filosofia (2011); Dalla parte degli insegnanti (2013). Con G. Reale: Il pensiero occidentale, in tre volumi (2013) e Cento anni di filosofia, in due tomi (2015).
La scuola di lingua e cultura italiana Louis Massignon, dalla cui esperienza è tratto questo corso, è nata a Roma nel 1983, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, per favorire, attraverso l'apprendimento della lingua, il pieno inserimento dei cittadini stranieri nel tessuto economico, culturale e sociale del paese, la conservazione della cultura e delle tradizioni del paese di provenienza e l'incontro tra persone di paesi e culture differenti. La scuola, riconosciuta nel 1989 dal ministero della pubblica istruzione, ha sedi a Roma, Napoli, Genova, Novara e Firenze. Il corso di lingua italiana per stranieri "L'italiano per amico" parte dalla convinzione che la conoscenza del contesto culturale debba costituire uno degli elementi portanti di ogni corso linguistico. "L'italiano per amico", a tal fine, riproduce materiale preso dalla realtà e fornisce spunti per ampliamenti e approfondimenti individuali e collettivi. Nel presente volume di livello intermedio le aree tematiche prescelte, riguardanti sia temi di costume sia temi culturali di più ampio respiro, intendono porsi come invito e introduzione a una maggiore conoscenza della cultura italiana ed anche come occasione di riflessione su alcuni argomenti di sicuro spessore culturale. A ogni area tematica corrisponde, secondo una progressione ordinata per unità didattiche, uno o più contenuti grammaticali.
La Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant'Egidio, dalla cui esperienza è tratto questo corso, è nata a Roma nel 1983 per favorire, attraverso l'apprendimento della lingua, il pieno inserimento dei cittadini stranieri nel tessuto economico, culturale e sociale del paese, la conservazione della cultura e delle tradizioni del paese di provenienza e l'incontro tra persone di paesi e culture differenti. La scuola ha sedi, oltre che a Roma, a Milano, Novara, Torino, Genova, Padova, Trieste, Firenze, Livorno, Pisa, Napoli, Caserta, Catania. Questo volume è il risultato dei molti anni di insegnamento della lingua e della cultura italiane a migliaia di immigrati - giovani e adulti, donne e uomini -: un punto di partenza e una chiave per avviare un percorso di integrazione dei cittadini stranieri. I cinque moduli che compongono il volume guidano il lettore - grazie a una ricca antologia di testi italiani o stranieri egregiamente tradotti - lungo un cammino di cittadinanza, nel quale sono evidenziati i valori e i talenti fondamentali sui quali nel prossimo futuro si edificherà la casa comune degli italiani e dei nuovi italiani. I temi affrontati sono quindi quelli che maggiormente aiutano a orientarsi tra le caratteristiche di una società ricca di storia e civiltà. Questo volume, rivolto a studenti dei livelli più alti di conoscenza dell'italiano, è altresì specchio del nuovo volto dell'immigrazione che, superata la fase dell'emergenza, cerca l'integrazione anche grazie alla cultura. Si tratta di persone che nello studio investono ore sottratte a impegni lavorativi e familiari, in condizioni economiche non sempre facili. L'obiettivo, dunque, è quello di conoscere e vivere l'Italia come cittadini e non più come stranieri. "L'italiano per amico" è dunque, innanzitutto, un'esplorazione, un viaggio guidato nella parola, nella lettura e nella letteratura, alla scoperta di un piacere che, oltre che un viaggio nella lingua, sarà anche un percorso nella complessità del nostro mondo.