Tenendo conto di sperimentazioni, sviluppi e limiti nel settore dell'educazione culturale, il volume propone di ripartire dalla famiglia "luogo naturale primo e privilegiato dell'educazione delle persone, del loro sviluppo e del loro inserimento nella società" (UNESCO 1995) - quale fulcro di un cambiamento positivo per i singoli soggetti e per la collettività.
Tenendo conto della complessità del mondo contemporaneo, il volume propone l'idea di un processo formativo globale e completo, che sappia farsi potere mentale, competenza in grado di tradursi in apporto sociale, amore che riesca a trasparire in azione etica.
Quale è il destino dell'umanesimo e della connessa paideia nella società del nostro tempo? Quale senso è ancora possibile attribuire all'educazione nella crisi d'identità dell'Occidente in un orizzonte culturale sempre più globalizzato e occidentalizzato? La ricognizione proposta nel libro tenta parziali risposte a tali interrogativi radicali dai quali non si può prescindere nella pedagogia teorica contemporanea.
Il libro ripercorre i vari gradi di realtà in cui l'uomo, definito soggetto biopsichico e psicosociale, è inserito, ma si riferisce anche alla eccedenza per la quale egli emerge dal mondo naturale in quello spirituale.
Il presente studio offre paradigmi teorici che aiutano ad analizzare e comprendere l'atto di valutazione nel contesto scolastico, indagandone la natura, il fondamento epistemologico, gli elementi costitutivi, il fine.