"Tanto per cominciare questa non è una storia inventata da me. E poi non è affatto una storia inventata". Almeno nel regno di re Strizzalocchio può succedere davvero che una gallina sia salvata dal finire in padella grazie alla sua vena poetica e all'astuzia di una bambina intraprendente. Età di lettura: da 8 anni.
"L'italiano per amico" parte dalla convinzione che la conoscenza del contesto culturale debba costituire uno degli elementi portanti di ogni corso linguistico. "L'italiano per amico", a tal fine, riproduce materiale preso dalla realtà e fornisce spunti per ampliamenti e approfondimenti individuali e collettivi. La configurazione delle unità, distinte in una parte tematica e una grammaticale, garantisce la progressione graduale. Ciascuna di esse costituisce l'occasione per parlare di un tema attinto dalla vita quotidiana. Le numerose e curate illustrazioni costituiscono un prezioso apparato didattico.
Viviamo immersi nell'ambiente creato dalle nuove tecnologie. Internet, telefoni cellulari, dispositivi autoregolati sono ciò di cui facciamo costantemente uso. Ma a volte nasce il dubbio di non essere tanto noi a utilizzare questi apparati, quanto piuttosto di esserne utilizzati. Questo libro vuole riflettere sul nostro rapporto con le nuove tecnologie e su come tale rapporto può essere realizzato eticamente, in un confronto con i criteri e le procedure che contraddistinguono l'agire tecnologico. Dopo aver distinto tecnica e tecnologia e aver analizzato nel dettaglio alcune tecnologie emergenti, si discutono i modi in cui - attraverso il diritto, l'approccio deontologico e i Comitati etici - vengono affrontate molte questioni di grande attualità; lo scopo è di mostrare come solo un preventivo approfondimento in chiave etica dei problemi qui emersi possa rendere davvero efficaci i tentativi di soluzione proposti.
Lorenzo Milani (1923-1967), con la sua critica al classismo e alla selettività della scuola obbligatoria pubblica e privata, ha lasciato un'impronta indelebile come maestro e come cittadino; con Barbiana, in veste di parroco, ha saputo anche dimostrare che una buona scuola, pur in condizioni pedagogiche e sociali estreme, è possibile. Secondo la sua teologia pastorale la parola non è parola di Dio se si limita ad aggiungersi alle nostre, ma diventa tale se in esse si fa carne. Da qui nascono il suo amore per le parole e il miracolo che fa sì che al lettore laico nulla risulti eccedente e al cristiano non manchi "la menzione esplicita del Nome del Padrone".
La Conferenza Episcopale Italiana ha voluto dedicare il biennio 2010-2012 al tema dell'educazione, avviando la riflessione nel 2010 con la pubblicazione di specifici Orientamenti pastorali dal titolo Educare alla vita buona del Vangelo. La tematica non poteva non interpellare le scuole cattoliche e i centri di formazione professionale di ispirazione cristiana, che fanno del progetto educativo cristianamente ispirato il fattore distintivo della propria attività scolastica e formativa. Sull'argomento il Centro Studi per la Scuola Cattolica ha quindi promosso nel mese di febbraio 2012 un convegno nazionale al quale hanno partecipato i maggiori esperti del settore. Il volume raccoglie gli atti di quel convegno, offrendo ai lettori una panoramica ampia e aggiornata della problematica, con l'obiettivo di coniugare l'offerta educativa di ogni scuola o centro di formazione professionale con i principi del Vangelo.
Ivan Illich (1926-2002), intellettuale cosmopolita, si forma come sacerdote cattolico in contatto con il circolo romano di Maritain. Attivo nell'apostolato tra i portoricani nordamericani e nella Chiesa latinoamericana, a cavallo del Concilio Vaticano II, viene maturando una radicale critica delle istituzioni. Educazione, medicina, economia, insieme alla consapevolezza della storicità delle istituzioni sociali, si coniugano con una tensione utopica non priva di nostalgie premoderne. La sua opera, piena di suggestioni che hanno influenzato il dibattito culturale mondiale da Charles Taylor a Serge Latouche, si intreccia inoltre con autorevoli proposte storiografiche come quelle di Philippe Ariès, Michel Foucault e Paolo Prodi.
Se c'è una costante nella cultura occidentale, prima greca e poi cristiana, è la cura per l'educazione in quanto relazione che traforma. Emanuele Severino, in questa intervista, mostra come il modello classico di educazione - la volontà che una identità divenga altro da sé - riproduca la radice del nichilismo e quindi della civiltà della tecnica: credere che il divenire sia un venire dal e un passare in nulla. Di qui l'andamento teso delle domande e delle risposte, dove i principali concetti - scuola, verità, vita, fede, linguaggio - che sembravano rassicuranti mostrano il loro aspetto inatteso : nichilistico. All'orizzonte si profila un'altra esperienza di educazione: educare al pensiero per risvegliare il senso profondo delle cose, un senso che ne svela, a chi pensi con rettitudine, il volto eterno. La relazione educativa che emerge da queste pagine ha i tratti di una conversione dello sguardo: una guida al buon uso della ragione alla portata di tutti.
Una nuova avventura di Petra, la pedriatra decisamente fuori dall'ordinario, che si trova ad affrontare un caso che è sotto gli occhi di tutti ma al quale nessuno sembra prestare attenzione con conseguenze che potrebbero diventare disastrose... Un'avventura che coinvolge Stefano di otto anni e il fratellino appena arrivato che avrebbe dovuto chiamarsi Lorenzo ma risulta subito evidente come sia più saggio dargli il nome di Ercole. La loro storia si intreccia ad altre avventure e piccoli incidenti che ancora una volta rivelano le doti singolari dello staff su cui Petra può contare: un'amica violoncellista, un professore in pensione, un fornaio poeta, un artista-inventore, un vicino irascibile ma amante dei cani e molti amici sparsi per il mondo. Età di lettura: da 10 anni.
Il volume si articola in cinque capitoli. Il primo contiene una introduzione al linguaggio formale, che può essere oggetto a sé stante di un corso di avviamento alla logica. Nel capitolo si presenta una panoramica generale dei linguaggi formali, comprensiva anche dei linguaggi intensionali (modale deontico, epistemico e intenzionale) che non sono tema specifico di approfondimento tecnico nei capitoli successivi. Questo capitolo è principalmente rivolto agli studenti interessati all'utilizzo della logica nell'ambito filosofico. Il secondo e il terzo capitolo presentano la sintassi e la semantica del calcolo dei predicati del primo ordine. Nel terzo capitolo, dedicato alla semantica della logica dei predicati, sono dimostrati in dettaglio i teoremi di correttezza e di completezza secondo lo stile di Henkin. Il quarto capitolo introduce l'idea di teoria del primo ordine. Infine l'ultimo capitolo è dedicato ad un esame delle principali proprietà metateoriche delle teorie.
Per restituire all'infanzia luoghi da abitare, per assicurare spazi e tempi opportuni alla comunità, recuperando i tratti costitutivi dello spazio urbano, il discorso pedagogico si può spingere in un dialogo serrato e competente con le discipline che concorrono a definire e strutturare gli spazi di vita dell'infanzia: architettura, urbanistica, politica. Il testo presenta in tal senso alcune buone pratiche, legate a una gestione democratica della città, in cui alla dimensione tecnica della pianificazione urbana si affianca la dimensione della partecipazione sociale, dei bambini in particolare, soggetti tradizionalmente esclusi dalle decisioni amministrative.