"Qui si va ben lontani da carismatiche 'teorie'! Qui si parla di lavoro quotidiano, di faticose scoperte giornaliere, di riflessioni strettamente collegate con la prassi del palcoscenico!" (Dalla Prefazione di Giorgio Strehler). Attore, regista e teorico dell'espressione scenica, Konstantin S. Stanislavskij (Mosca 1863-1938) fu costretto, durante la Rivoluzione d'Ottobre, a lasciare la Russia per una tournée in America dal 1922 al 1924. In realtà fu proprio questa fortunatissima tournée a far conoscere al mondo il suo 'metodo'.
Gli itinerari biografici dei rinnegati, di coloro cioè che varcarono volontariamente la frontiera che a partire dal Medioevo ha diviso la cristianità dall'Islam, sulla base degli atti dei processi istituiti presso i tribunali dell'Inquisizione al loro rientro nell'area cattolica (ma c'era anche chi non rientrava affatto...). Il libro ci racconta vite spesso da romanzo, ricostruisce le modalità delle conversioni, cogliendo le implicazioni e le valenze culturali del fenomeno. Tra le altre la nascita dell'individualismo moderno, con la sua indifferenza al credo religioso e alla comunità di appartenenza originaria.
Il libro tratta gli aspetti essenziali della storia europea del XVIII secolo. A grandi linee, le tematiche sviluppate sono: la società nelle sue articolazioni; la politica (storie nazionali, conflitti, equilibri internazionali); l'Illuminismo e i suoi sostenitori; le aperture dell'Europa verso il resto del mondo; la radicalizzazione dell'Illuminismo e la reazione ad essa, con accenni agli sviluppi del XIX secolo.