Col passare degli anni l'appellativo col quale ci si riferisce allo Spirito Santo è diventato sempre più: "il Soffio di Dio". Nel senso del Soffio del Padre e del Figlio, in noi e tra noi e con tutti e in tutto. Sì, il Soffio di Dio, la Ruah della Bibbia ebraica, il Pneûma della traduzione greca dei Settanta e del Nuovo Testamento. Il saggio di Etienne Vetö non si limita a scavare la pertinenza e la ricchezza del significato ontologico che ci viene offerto a proposito del Mistero dello Spirito Santo dalla metafora del soffio/respiro, ma ne mostra la persuasività e l'apporto in ordine a un'intelligenza sempre più profonda e vitale del Dio che è Uno non già benché Trino: ma proprio perché Trino - Padre, Figlio, Spirito Santo.
Il volume contiene una raccolta di saggi che indicano nuove piste di ricerca e di rivalorizzazione di aspetti già noti ma non ancora considerati sul Filioque. Nell'anno 1014 l'imperatore Enrico II introdusse tale clausola nell'uso liturgico del Credo anche a Roma. L'inserimento romano segnò la definitiva consacrazione della formula che in seguito sarà anche definita come dogma di fede dai Concili ecumenici. Il millenario 1014-2014 di quell'importante momento nella storia del dogma è passato inosservato così la Facoltà di Teologia dell'Ateneo Pontificio "Regina Apostolorum" di Roma ha deciso di dedicarvi il proprio convegno annuale che ha studiato il Filioque sia da un punto di vista storico, patristico, teologico, ecumenico, sia da un punto di vista filosofico, liturgico e morale. La riapertura del dossier sul Filioque richiama la questione ecumenica del dialogo con gli ortodossi rilanciato da papa Benedetto XVI e continuato oggi da papa Francesco.
Documento della Commissione Teologica Internazionale.
La presente pubblicazione, che costituisce il nono volume della collana "Itineraria" curata dalla Pontificia Accademia Teologica, prende in esame il pensiero di Gioacchino Da Fiore, abate calabrese, nonché uno dei più autorevoli filosofi del Medioevo. In particolare l'intento del volume è di suggerire un'interpretazione che avvalori gli insegnamenti di Gioacchino, apportando maggiore chiarezza nella sua dottrina trinitaria e cristologia per propiziarne la piena riabilitazione ecclesiale. Il lavoro dunque risulta essere un ulteriore impulso per gli studiosi di teologia e gli studenti delle facoltà teologiche, per la conoscenza e l'approfondimento di una figura che ancora oggi resta affascinante ed attuale.
La "questione di Dio" è diventata un questione centrale sotto il pontificato del Papa teologo Benedetto XVI. La stessa Nuova Evangelizzazione, come ricordo e annuncio del Vangelo, non può prescindere dall'incontro con il "Dio vivente" che si mostra e si incontra sinfonicamente nella Sua Parola e nella sua Chiesa.
Il presente lavoro nasce a conclusione di una serie di dialoghi con studenti e docenti universitari. Se è vero che ormai siamo molto lontani dal tempo in cui la teologia rappresentava anche nelle università statali italiane la disciplina che unificava tutto il sapere, tuttavia parlare di Cristo oggi nelle università rappresenta un'affascinante sfida e un'inaspettata chance di evangelizzazione. Così il discorso su Dio appare in questo contesto come una luce amica che accompagna ogni visione del vero ed ogni personale cammino di ricerca.
Guardare con fede il Dio trinitario, nella sua identità di natura e nella sua distinzione personale, è guidare ogni uomo creato "a sua immagine" alla perenne scoperta del proprio fondamento e della propria vita, sempre nuova, sempre differente.