Una genitorialità sociale, dunque, che chiama gli adulti a portare "oltre la soglia di casa" le proprie competenze affettive e relazionali. Un affido, tanti affidi. In questo volume sono raccolte, oltre alle principali trasformazioni degli ultimi anni, anche la pluralità dei percorsi e delle esperienze di affido in atto. Pagine essenziali per dar conto delle riflessioni e dei pensieri ma anche delle storie, delle buone prassi, dei modelli d'intervento che stanno emergendo.
C’è nella storia una continuità secondo ragione, che è il futurum. È la continuità di ciò che si incastra armonicamente, secondo la logica del prima e del dopo. Secondo le categorie di causa ed effetto. Secondo gli schemi dei bilanci, in cui, alle voci in uscita, si cercano i riscontri corrispondenti nelle voci in entrata: finchè tutto non quadra. E c’è una continuità secondo lo Spirito, che è l’adventus. È il totalmente nuovo, il futuro che viene come mutamento imprevedibile, il sopraggiungere gaudioso e repentino di ciò che non si aveva neppure il coraggio di attendere. Dio si manifesta attraverso i processi della discontinuità, che è una continuità secondo lo Spirito, il quale soffia dove e come crede, quasi mai secondo logica. Il futuro non viene pensato da Dio come continuità rispetto al presente. Non c’è fedeltà ai suoi progetti che non richieda strappi. Non c'è fede che non postuli la disponibilità a mutare radicalmente i piani dell'esistere. Non c’è Chiesa che possa trincerarsi nell’esigenza di essere eguale a ieri per salvaguardare la propria identità.
Ha senso educare al successo? Se non pensiamo alle veline, ai calciatori e ai politici, dovremmo rispondere di sì, senza incertezze. Ci sono persone il cui successo è frutto di un lavoro serio e giocoso, e che non sono diventati col tempo la maschera di se stessi. Tutti sono in grado di individuarli e apprezzarli. Il successo a cui punta questo libro prescinde dalla notorietà, è all'altezza di tutti, è il frutto di quello che si è fatto o sarà fatto senza scorciatoie, anche con il passo lento e costante di una lumaca. In effetti, etimologicamente il successo è semplicemente il risultato di ciò che si è fatto, nulla di più e nulla di meno. Anche l'esame andato male è un successo, proprio perché è passato e ora non c'è più e bisogna andare oltre, muoversi, far succedere qualcosa di nuovo non ripetendo gli stessi errori. Il successo è la conseguenza della nostra responsabilità, dell'abilità e dell'impegno con cui abbiamo risposto creativamente agli stimoli offerti dalla vita. Non avete tra le mani il solito manuale che vuole farti credere che tuo figlio abbia le potenzialità di diventare presidente degli Stati Uniti. Al contrario, questo libro, per genitori ed educatori, è uno strumento che offre stimoli, riflessioni, domande da cui prendere spunto per costruire la propria risposta personalizzata ai diversi dilemmi educativi. Propone alle famiglie di diventare una palestra educativa, uno spazio libero di allenamento per genitori e ragazzi...
Cos'è l'economia? Domanda difficile. A seguire gli studiosi, potremmo dire che studia il modo in cui gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le loro scelte sulle risorse limitate a disposizione. La risposta diventa più semplice, anche per i bambini, se scopriamo come l'economia abbia a che fare con le cose che usiamo per giocare e per vivere. Oggi alla parola "economia" sempre più spesso sono associate espressioni come crisi, disoccupazione, povertà, sprechi, rifiuti, inquinamento. Parole tristi. Per scoprire che anche i singoli comportamenti possono generare grandi cambiamenti, di cui anche i bambini possono essere protagonisti. Per vincere la paura della scarsità, la strada è più semplice di quanto si possa immaginare e inizia col ripensamento del nostro modo di consumare, di produrre rifiuti, di vivere le relazioni sociali e affettive. Si parte da azioni pratiche e concrete che diventano consuetudini familiari. Scoprire insieme ai bambini un mondo nuovo, quello della decrescita, dell'ecologia, dell'autoproduzione, delle relazioni con gli altri. Il libro, corredato di riflessioni e attività pratiche per educatori, insegnanti, bibliotecari, genitori, nasce come un percorso educativo per nuove pratiche di uno stile di vita consapevole. Un kit di attività per giocare con bambini e ragazzi, per riflettere insieme, fare crescere la consapevolezza che il futuro di questo pianeta è nelle loro mani.
Allenare alla pallavolo. Mica facile. Non si tratta solo di conoscere i fondamentali, le tecniche o le tattiche, i momenti determinanti della partita, la programmazione dell'allenamento, quanto di riuscire a entrare nelle dinamiche del gruppo, trovare le parole e le modalità più corrette per incoraggiare il miglior rendimento e lo spirito di sacrificio, ma allo stesso tempo divertire e soddisfare. Perché dalla capacità di un atleta di sapersi realizzare nell'attività sportiva passa la soddisfazione e arriva il divertimento. Per farlo non è detto che si debba diventare un campione osannato e ricercato, basta imparare a dare il proprio contributo alla squadra. Lo sport è palestra di vita: reagire alle difficoltà sportive aiuta a superare gli ostacoli della propria esistenza, stimola a tirar fuori le energie anche quando pensi di non farcela. Imparare la pallavolo è tutto questo. E, allora, come suggeriscono le pagine di questo manuale puntuale e completo, l'abilità di un bravo allenatore non è far diventare un grande campione il talento, ma far esprimere in palestra il meglio di ciascun ragazzo.
Fino a quando nelle nostre città la costruzione del regno non sarà organizzata dagli amici del cambio, dagli appassionati della rivolta, dai poveri che si ribellano, dai condannati alle piccole croci quotidiane, da chi vi rimane schiacciato sotto, da chi è ingiustamente spogliato di tutto come Cristo, da chi viene abbeverato con l'aceto e il fiele di una vita insostenibile, avremo sempre aurore senza mattino. E i macigni continueranno a ostruire i nostri sepolcri, lasciandoci privi di una memoria spiritualmente eversiva. Queste pagine sono dedicate a loro, pietre scartate dai costruttori che fanno le sorti della Storia. Il loro anelito di vita muta in serbatoio di speranze questa allucinante vallata di tombe che è la terra.
Il CD contiene brani della tradizione ebraica, islamica e cristiana eseguite dall'Ensemble Tre Volte Dio (Kudsi Erguner, Giovannangelo De Gennaro e Jeanette Yehoudian). Il libro raccoglie le riflessioni di Fratel MichaelDavide ispirate dalle musiche. Se l'ascesi della trascendenza è saper rientrare in se stessi toccando le profondità della propria interiorità, essa comporta anche il saper entrare in contatto con il mondo che ci circonda non per usarne, ma per parteciparne in pienezza. Curatore del progetto è Michele Lobaccaro.
Il termine cristianesimo indica due modelli di riferimento, sovente inconciliabili tra loro.
Il primo modello si richiama a quello che Gesù ha detto e fatto, cioè al cuore del messaggio di Cristo.
Il secondo si riferisce al cristianesimo reale così come si è affermato nella storia e nelle società umane, quel che si usa chiamare “cristianità”.
La divaricazione tra i due modelli, come dimostra l’acuta ricostruzione teologica e storica contenuta nelle pagine di questo coraggioso volume, è insopportabile.
Eppure non impedisce all’autore di formulare la speranza sulla possibilità di una riconciliazione:
“Sperando contro ogni speranza, sogno un papa che si affacci sul mondo e si sciolga nel mare di folla che gli sta di fronte, un papa che continui a rivolgersi all’intera umanità non come portatore di una verità precostituita, inquinata dal modo prepotente di proporla e prigioniera di schemi obsoleti. Sogno di vederlo proporsi come ricercatore di verità, da investigare e far maturare insieme per dare un senso alla vita nell’armonia dell’insieme.
Sogno che si allarghi la schiera di coloro che si decidono ad allungare la mano verso chi è nel bisogno, nella fiducia che altri lo stiano già facendo. Se si chiamasse cristiano solo quel che è conforme al messaggio di Cristo, molte sovrastrutture si mostrerebbero chiaramente per quello che sono, e forse si scoprirebbe che i cristiani autentici sono più di quanto si creda. E susciterebbero sorpresa e ammirazione, e molti si sentirebbero attratti dal loro stile di vita, e comincerebbero a fare come loro.”
Il metodo Gordon dell'Approccio centrato sulla persona, con la gestione responsabile dei conflitti e la partecipazione consapevole alle scelte e alle fasi di sviluppo di un processo di crescita, viene applicato in questo volume alla leadership. Il libro vuole "insegnare" a diventare un buon leader in ogni situazione in cui vi è un gruppo di persone più o meno numeroso, e una persona che deve organizzarlo e dirigerlo verso obiettivi comuni. Consigli e tecniche indicate sono nell'ottica della creazione di una relazione che tenga conto dei diversi livelli di responsabilità, senza prescindere assolutamente dal rispetto delle persone, dei loro ruoli, dei loro bisogni e delle loro attese.
L'Unione Europea nasce a Maastricht all'1,22 di mercoledì 11 dicembre 1911. A spingerla nel mondo grande e terribile di fine Novecento un Trattato con 252 articoli, 17 protocolli, 31 dichiarazioni: croce e delizia per popoli, parlamenti e corti di giustizia. Da allora ad oggi, ha visto i suoi 12 soci fondatori divenire una platea di 27, ancora in espansione, e assistito a 4 guerre mondiali. Manipolata e promossa da governi e costituenti, a tratti è incappata nelle bocciature dei popoli, ha tenuto a battesimo l'euro ma ha mancato l'appuntamento con una Costituzione, un popolo, un'anima. Oggi ha persino il numero di telefono chiesto invano da Kissinger. Non sa però sollevarsi e prender voce nel mondo che si scuote di dosso il passato, vive e si riprogetta nella comunicazione globale. Raggiunta la maturità con il ventennio e dopo l'ultimo maquillage a Lisbona, l'Unione s'avvolge da tempo in un frenetico immobilismo. China su se stessa, si accanisce a somministrare il cilicio di nuovi patti di solidarietà, nell'illusione di sanare così tare e asimmetrie congenite. Più che mai urge cambiare strada rispetto a questa deriva, ripensare il cammino fin qui fatto. Per schiodare cultura e politica dalle gabbie unilineari della disciplina neoliberale. Per restituirle a progetto e speranza.
Fare teatro nella scuola significa ridare alla comunicazione quella connotazione di verità e profondità che i media stanno distruggendo e nello stesso tempo valorizzare la personalità di ciascuno in forma originale e creativa; ciò è anche un mezzo prezioso per capire del bambino cose della sua vita che lui non ci direbbe mai direttamente. Il teatro, che queste due maestre milanesi propongono, è un gioco serio che non mira a formare bambini attori, ma ad usare il linguaggio teatrale per raccontare se stessi attraverso la finzione scenica, quindi nella dimensione antropologica, un teatro come rappresentazione di se stessi, della propria realtà, dei propri desideri. Attraverso la parola, il gesto, il corpo, il silenzio, il rumore, si attiva un percorso di narrazione in cui il gruppo possa manifestarsi e riconoscersi, e in cui ognuno possa affermare la propria identità. Il bambino creerà così scene di vita quotidiana e le vivrà sapendo che le sta giocando. Dal nuovo punto di vista si accorgerà quindi che la realtà, attraverso la rappresentazione comincia a dipendere da lui. Egli esce da una posizione determinata dagli adulti: "Mascherandosi" si svela, non solo per quello che è, ma anche per quello che vorrebbe essere. Oggi c'è ancora bisogno di far uscire dal banco il corpo del bambino e di ridare alla sua mente la possibilità di pensare, immaginare, progettare; di ritornare a giocare al teatro accogliendo le sue regole di ascolto, partecipazione, autocontrollo...
Questo testo, originale nel suo genere, vuole essere uno strumento snello, agevole e, soprattutto, operativo, per quanti si ripropongono di divenire autori delle storie dei loro piccoli, creando racconti inediti e originali ma artigianalmente modellate sulle esperienze del loro bambino. Racconti utilizzabili, quindi, da genitori, nonni, baby-sitter, insegnanti, operatori sociali, sanitari, culturali e volontari che operano in contesti individuali o anche di piccolo e grande gruppo. Perché una storia è molto più che uno strumento di animazione e gioco. È un meraviglioso mezzo per apprendere come decodificare le emozioni aggrovigliate e i simboli profondi della vita.