Il Grande capo pensò che il destino dell'uomo non poteva essere chiuso dentro il pianeta Terra, così piccolo ormai per gli uomini che avevano tanti mezzi per spostarsi. E convinse tutti che, come l'antico Ulisse, il suo fine era di vivere oltre il piccolo mondo, nell'universo e quindi esplorarlo.
Fu lui che progettò la nave Ammiraglia e le altre città spaziali, che convinse il governo mondiale a realizzarle e i popoli a lasciare la terra. Con lui andarono via tutti.
Rodari ha scritto: "Non si nasce con l'istinto della lettura, come si nasce con quello di mangiare e bere".
E, infatti, leggere non è una necessità primaria dell'individuo, eppure lo riconosciamo come un bisogno intellettuale, legato alla formazione del bambino e dell'adolescente.
Leggere, si dice, è alimento per lo spirito.
Sarà, forse, per questa ragione che l'atteggiamento degli educatori, insegnanti e genitori, è sempre lo stesso: costringere alla lettura, mettere con forza nelle mani dei loro bambini dei libri. Magari dei libri di testo, associando a scuola interrogazioni e voti.
Niente di più errato: leggere significa scoprire, conoscere, curiosare, amare, soffrire.
Significa vivere emozioni.
Ecco, allora, un libro per scoprire che con i libri si può anche giocare. E divertirsi. Un libro per conciliare la didattica ludica con l'animazione alla lettura. Un libro-miniera dal quale estrarre creativamente idee, sempre nuove e adatte ai diversi contesti, per "ri-animare" la lettura e trasformarla in un gioco.
Ri-animare la lettura significa risvegliare la curiosità per la parola scritta, per il racconto, viaggiare nel mondo della fantasia e allo stesso tempo utilizzare strumenti propri dell'animazione, intesa come anima in azione, idee in movimento che si generano nello scambio del gruppo.
Il libro propone 100 proposte per genitori e figli, per stare bene insieme a partire dalla nascita fino all'adolescenza. Secondo l'autrice ai figli bisogna offrire vicinanza, attenzione, ascolto, calma, possibilità di dialogo ma anche di sviluppo autonomo, incoraggiamento a inventare e a costruire da soli. Da queste premesse scaturiscono le semplici proposte del libro.
Questo libro è molto più che un invito alla lettura. Si ripropone di offrire uno spaccato della complessità dei processi psicologici coinvolti nella lettura. Per alcuni leggere è fonte di grande ricchezza, per altri una perdita inutile di tempo. Ma leggere è soprattutto pensare, è collegare idee con immagini, emozioni, sensazioni, parole... ed è compiere un percorso interiore. Il termine "biblioterapia", coniato da pochi anni, viene sempre più usato con vari significati. Tra i tanti indica l'utilizzo della lettura come strumento di crescita personale, o anche l'utilizzo di libri durante una terapia come strumento terapeutico. Le pagine di questo libro accompagnano e introducono il lettore in un percorso in cui si sciolgono i significati della biblioterapia nella sua accezione psicologica, psicoanalitica e formativa, con particolare riferimento all'autobiografia. Ecco allora l'obiettivo di queste pagine: dimostrare che è possibile anche attraverso la lettura di un libro trovare e costruire il proprio equilibrio.
Le virtù di San Paolo sono le stesse di un atleta: coraggio, perseveranza, lotta senza tregua, intensità, capacità di concentrazione, forza di volontà, dedizione e spirito di squadra. Lancia una provocazione a darsi continuamente una meta, uscire dalla routine del quotidiano, dall'abitudine, dalla mediocrità della vita. San Paolo conosceva molto bene il mondo sportivo del suo tempo. Nei suoi testi sono molto frequenti immagini, metafore, idee tratte dalla pratica olimpica del suo tempo. E proprio dalle "lezioni sportive" di San Paolo prendono spunto queste pagine. Egli ci invita a lottare, ad avere coraggio, a metterci in gioco e, ancora oggi, continua a farci inciampare nelle sue "parole", a toglierci il terreno sotto i piedi, a rimettere tutto in discussione, a non farci dormire sonni tranquilli. Questo volume è destinato a tutti gli educatori - soprattutto allenatori - affinché essi possano riscoprire e vivere in prima persona le virtù sportive dentro e fuori il campo di gioco.
Sono i sorrisi, che adesso fanno parte degli ambienti ospedalieri, a dare testimonianza del contributo che tali unioni apportano alla vita. Non avere fretta di leggere le storie che compongono questo libro. Non aver fretta perché ogni incontro fra i clown e i bambini è un vero spettacolo, con tanto di capo, corpo e coda. Ma come accade tutto ciò? Clown e bambini condividono un fattore importante: sono troppo occupati a vivere il presente, cercando di colorarlo d'allegria. Questa è la forza dell'incontro: mettere la vita in movimento.
Si può fare yoga con i bambini? Non vi stupite per la risposta: certo! Nello yoga il corpo dei bambini piccoli può esprimere potenzialità e competenze in modo attivo, perché si conosce con la mente e il corpo, con la ragione e l'emozione. Il silenzio e la concentrazione ottenuti tramite rituali, musiche, posizioni e atteggiamenti attivano un ascolto interiore inedito. Lo yoga educa non istruisce, aiuta cioè le potenzialità a esprimersi, è esperienza di condivisione e introspezione. Questo libro si ripropone di finire nelle mani di adulti educatori ma ha come vero destinatario finale il bambino. Il bambino competente è un bambino che ha un adulto che lo guarda come tale: il livello di aspettative è determinante. Genitori e insegnanti recuperano attraverso lo yoga la capacità di stare insieme, di condividere un'esperienza emotivamente molto intensa che riattiva capacità relazionali inespresse e la possibilità di guardare il bambino con amore, con occhio complice.
La Bibbia, come si sa, è una collezione di libri: settantadue, per l'esattezza. Di fatto il loro numero rimane imprecisato poiché molti di essi includono scritti di autori che non hanno lasciato il loro nome. Si tratta di testi molto particolari: vantano un'origine divina, sono cioè "ispirati". Chi ha scritto è stato mosso e assistito da Dio stesso e, dunque, ogni testo ha paradossalmente due "autori", uno evidentemente subordinato all'altro. In virtù di questa singolare origine la Bibbia ha sempre goduto di un'indiscussa autorità presso qualsiasi credente. Tutto quello che essa dice è da ritenersi sicuro, garantito, vero. Eppure anche la Bibbia è nata in un mondo reale. E se quel mondo era sepolto dalla sabbia e dai detriti bisognava riportarlo alla luce, riscoprirlo, esaminarlo, studiarlo. La Bibbia non era un hortus conclusus, un prodotto a se stante, un'oasi nella letteratura antica, bensì un libro con tutti i pregi, ma anche con alcuni o molti "difetti", alla pari degli altri. Nonostante fosse stato "scritto" da Dio, possedeva tratti che erano solo umani, meglio ebraici e orientali. Il presente volume ha un titolo volutamente provocatorio perché mira a sfatare un equivoco fondamentale nella generale considerazione del testo sacro, quello di identificarlo con la parola di Dio in assoluto. Per il credente la portata del libro biblico è inequivocabile, ma si tratta di sapere dove sia la sua originalità e nello stesso tempo stabilire dove siano le sue carenze, i suoi limiti, le sue lacune.
Voci diverse: da Fulvio Scaparro a Silvia Vegetti Fionzi, da Charmet a Carlo Alfredo Moro, sono alcuni degli interventi raccolti in questo libro che documenta in maniera articolata con contributi teorici diversi l'esperienza di 10 anni di lavoro di una progettualità sperimentale rivolta al sostegno delle funzioni educative delle famiglie dei bambini da 0 a 6 anni.