C'è urgente bisogno di migliorare la capacità di ascolto verso di sé, verso gli altri, verso la Terra che ci sostiene. Ascolto di sé è anche dialogo interno: cosa sento? (sensazioni del corpo), cosa provo? (emozioni), cosa penso? (immagini, ricordi, sogni). Ascolto degli altri è anche riconoscere il valore intrinseco di ogni persona, e criticare, quando necessario, il singolo comportamento errato o difforme dai propri parametri, senza sminuire l'identità dell'altro. Relazioni ecologiche con gli altri significa anche imparare a negoziare, a trovare un punto d'incontro, a gestire in maniera costruttiva le conflittualità. Ascolto della Terra è sentire con il cuore il suo battito antico, legato alle nostre azioni e alla noncuranza. La Terra ci chiede da tempo una nuova umanità, per costruire e ricostruire. Nella bottega delle relazioni ecologiche si lavora ogni giorno, senza stancarsi né scoraggiarsi, e si fabbricano mattoncini di tenerezza che aiutano le persone e il mondo a stare meglio. Questo libro è per coloro che lavorano nell'ambito della psicologia ma anche del volontariato e, in generale, della relazione di cura, per cogliere che il senso più ampio della loro azione è concorrere alla costruzione di un diverso destino.
Un insegnante insoddisfatto e demotivato finirà per fare del male a se stesso e, sicuramente, non farà del bene neanche ai suoi studenti. Dopo tre o quattro ore di lezione ci sentiamo spesso spossati, svuotati, perché quello dell'insegnante in aula è un mestiere faticoso, che comporta l'impiego di notevoli quantità di energia psicofisica. Dispiace che spesso queste energie vadano perse, non si trasformino in ciò per cui le abbiamo spese: contribuire alla sana educazione dei nostri allievi. Per impiegare bene il nostro tempo ed esserne gratificati, occorre una "competenza seconda" molto distante dalla nostra competenza disciplinare: l'arte della relazione. Senza confondersi con figure di professionisti ed esperti, dobbiamo acquisire una maggiore consapevolezza su cosa accade in un'aula scolastica durante lo svolgimento della lezione. Quali flussi di forze si muovono in questo scenario? Come attivare l'attenzione, facilitare l'apprendimento e dunque l'insegnamento? Quali sono i meccanismi dominanti sui processi cognitivi dei discenti e come si può efficacemente mediare la conoscenza verso di loro? Queste pagine, come una guida sicura e convincente, suggeriscono il modo per recuperare efficacia all'insegnante lungo due filoni d'intervento: la facilitazione dei processi di apprendimento mediante la mobilitazione dell'attenzione e della motivazione intrinseca, e la mediazione delle conoscenze. Con un ricco supporto di strategie, metodi e strumenti, e con un agile approccio modulare...
Il metodo che sta dietro questi giochi si collega a un'intuizione di fondo, che rimette insieme lettura e scrittura, creazione e fruizione di una storia. Ascoltare, leggere una storia, significa anche viverla, abitarla come un "racconto in atto". Così ci diventiamo contemporaneamente autori e lettori: stiamo in una zona di mezzo che è, che può essere, quella del gioco. Cittadini di una storia.
Questo libro è un viaggio nei colori, utile per avvicinare i bambini in età scolare alla scoperta dell'armonia cromatica e al loro uso armonico. L'educazione all'immagine parte dall'educare lo sguardo alla scoperta di ciò che la natura ci offre. I colori, tanti, diversi, vari, ognuno con un suo impatto anche emotivo, fanno parte del mondo dei bambini fin dalla più tenera età. Imparare a riconoscerli e a usarli nelle loro sfumature e caratteristiche, educando lo sguardo a riconoscerli, è ciò che propone questo testo.
L'aggettivo "psicantrico" è ormai entrato nello slang. Denota l'attitudine alla sdrammatizzazione e all'autoironia come registro comunicativo per entrare in sintonia con l'altro. Lavorare quotidianamente con la sofferenza psichica può essere davvero usurante, ma rappresentare il disagio in una prospettiva diversa e che stimoli la nostra curiosità ci salva dalla cosiddetta "cronificazione", cioè il pensare che le malattie psichiatriche siano entità statiche e inguaribili. L'obiettivo divulgativo e psicoeducativo di questo libro è esaltare il potere dello strumento canzone, come fattore di stimolo di identificazione e condivisione emotiva dei vissuti dei protagonisti dei brani. Le canzoni, come altre forme artistiche, possono giocare un ruolo importante nella promozione e nella prevenzione, come potente veicolo di psicoeducazione. In certi contesti come la scuola, la canzone può avere più effetto di tanti discorsi. Del resto per tanti ragazzi la musica è ancora il principale mezzo di trasmissione culturale, molto più dei libri e dei film. In questi nuovi brani il telescopio psicantrico è puntato sulle nuove famiglie, sul mondo della scuola, sul disagio giovanile. L'ironia e la modalità di comporre le canzoni a quattro mani sono rimaste le stesse. E poi, ad arricchire il tutto, i contributi offerti da psicologi e psichiatri e opinion leader che condiscono le canzoni di riflessioni.
I nostri comportamenti quotidiani influenzano continuamente l'ambiente che ci circonda. L'auto che ci porta a scuola o al lavoro, il computer con cui navighiamo in rete, la cucina con cui prepariamo da mangiare consumano risorse naturali scarse e preziosissime. Questi consumi sono inoltre spesso associati all'emissione di sostanze inquinanti e alla produzione di rifiuti non sempre facili da smaltire. Ma non basta. La maggior parte dei prodotti con cui entriamo in contatto tutti i giorni arrivano sulle nostre tavole da migliaia di chilometri di distanza, con un notevole impatto ambientale. Non conosciamo chi li ha realizzati e soprattutto in quali condizioni di lavoro e a quale costo. Non sappiamo quanta parte del prezzo che abbiamo pagato è arrivata nelle mani del contadino che ha coltivato il caffè che finisce nella nostra tazzina a colazione, non sappiamo se i suoi figli vanno a scuola né se esiste una scuola nel suo paese. Non sappiamo nulla non solo dei prodotti che consumiamo ma anche dei soldi con i quali li acquistiamo. Imparare a cambiare il nostro stile di vita è fondamentale per difendere l'ambiente, rispettare e valorizzare il lavoro di chi si trova all'estremo opposto della catena produttiva e sentirci meglio con noi stessi e con gli altri.Se poi al consumo critico affianchiamo l'autoproduzione (laddove ciò è possibile) recuperiamo il sano e appagante piacere di farci in casa ciò di cui abbiamo bisogno, rivalutando conoscenze perdute e divertendoci.
Crescere, diventare maturi, evolvere, imparare a vivere. È questo il compito di ogni bambino, ma è anche l'impegno assunto nei suoi confronti da ogni educatore sollecito e attento. Porre attenzione al bambino che sente dolore, prova turbamenti, soffre eventi, anela occasioni, patisce drammi familiari, teme giudizi scolastici, partecipa alla vita sociale e gioisce delle conquiste personali, coinvolge tutta la comunità. Nessuno educa da solo.Un adulto significativo nella crescita dei minori sa rimanere in contatto con la parte piccola, sensibile, fragile, incompiuta di se stesso. Il cammino, seppur avvincente, non è semplice né indolore. Impreziosire il dialogo emotivo è l'obiettivo di questo volume. Leggere queste pagine è immergersi in onde affettive che da una parte risucchiano verso l'infanzia e dall'altra spingono verso la responsabilità di formare chi è ancora piccolo.
Chi può dire chi si deve amare? Chi ha il diritto di negare l'identità di qualcun altro o qualcun'altra? Chi stabilisce come ci si debba mostrare, come ci si debba vestire, quale tipo di vita e di relazioni desiderare? Agli insegnanti viene sempre più chiesto di adeguare gli apprendimenti, di formare competenze, di preparare le "risorse umane" da spendere in un futuribile mercato del lavoro, mentre, nel frattempo, rischia di scivolare sullo sfondo la centralità dei ragazzi come persone impegnate a gestire, troppo spesso in solitudine, il proprio sviluppo, elaborare le proprie rappresentazioni di femminilità e maschilità e, attraverso queste, definire la qualità delle relazioni con se stessi e con i coetanei. La dimensione relazionale resta un terreno irrinunciabile d'impegno per gli educatori, e ancor più la dimensione delle relazioni tra generi, così come l'approccio con i diversi orientamenti sessuali. Questo denso e ricco manuale intende fornire molto più che una necessaria cornice teorica. Offre anche concreti strumenti di analisi degli stereotipi di genere e, soprattutto, un variegato repertorio di strumenti operativi per agire in contesti educativi con adolescenti. Incrociando una lettura interdisciplinare, introduce a percorsi d'aula per prevenire e contrastare le discriminazioni sessiste e il bullismo omotransfobico, in tutte le possibili declinazioni.
Pensa per te. Quante volte l'abbiamo sentita. E su questa convinzione abbiamo costruito la nostra visione della vita e del mondo. E, invece, vale il contrario: bisogna pensare per gli altri. E la scuola deve riacciuffare la sua missione: aiutare i ragazzi a scoprire il proprio posto nella comunità. Questo testo, solido nel fondamento concettuale e pratico nei suggerimenti educativi e didattici, intende presentare una proposta pedagogica concreta e attuale, con cui trasformare la scuola e la classe in una comunità di apprendimento che costruisce socialmente la conoscenza e promuove l'autorealizzazione reciproca degli studenti. Raccogliendo il contributo di grandi pedagogisti della storia (Dewey, Freire, Freinet), la scuola viene intesa come una palestra di democrazia, in cui gli studenti apprendono insieme e si educano reciprocamente. Insegnare con un approccio cooperativo significa recuperare efficacia e intervenire su temi difficili quali l'individualismo, l'emarginazione, le difficoltà di integrazione, il bullismo e le diverse forme di disagio scolastico. Le strategie pedagogiche presentate sono utilizzabili nella scuola media inferiore e superiore e si integrano facilmente con le lezioni frontali per costruire una scuola cooperativa. È tempo di sperimentare.
Affido familiare: cos'è quest'oggetto sconosciuto che preoccupa chi non lo conosce, ma anche chi lo frequenta? Nient'altro che la formalizzazione di comportamenti sociali antichi: relazioni di vicinato in cui tutti gli adulti si sentivano tenuti all'educazione dei figli propri e non, senza alcuna preoccupazione d'invadere campi altrui, figli d'anima, solidarietà tra madri che permetteva ad una di accompagnare a scuola i figli dell'altra che a sua volta poi li andava a riprendere. Erano gesti spontanei: in un momento di crisi, di lutti, guerre o altro si poteva prendere in casa qualcuno, il figlio di un parente, si ospitava per intere giornate il piccolo della famiglia vicina di casa, l'amico del cuore del proprio figlio. Oggi prendersi cura quotidianamente di figli non propri senza un compito specifico e un mandato istituzionale, non è contemplato. Eppure solo se tutti insieme ci si attiva a favore dei bambini figli delle famiglie maggiormente in difficoltà per favorirne la crescita, si possono generare delle relazioni di aiuto e di solidarietà che, oggi, spontaneamente, non si autorizzerebbero ad esistere. Questo libro cerca di evidenziare come la comunità sociale, nelle sue diverse componenti, professionali e non, prova e talvolta ci riesce, ad affiancarsi alle famiglie più difficili e a prendersi cura dei propri ragazzi più fragili. Si parte dall'esperienza: quella degli opeatori dei servizi e delle associazioni, delle famiglie affidatarie e dei professionisti.