La nuova edizione del più importante saggio pedagogico di Romano Guardini. In queste pagine ci guida alla scoperta del nucleo originale del «fenomeno dell'educazione» nelle diverse età della vita, ciascuna con i propri problemi e le proprie conquiste, con la lucidità e la sapienza di chi conosce il segreto della persona e della libertà, e la credibilità del grande educatore. Una lettura per tutti, in quanto formatori di persone e di se stessi.
Alla luce dei contributi qui raccolti risulta evidente che nella riflessione e nell'azione pastorale di Montini - Paolo VI «il tema dell'educazione ha avuto un posto costante, se non centrale. Non si deve, tuttavia, pensare che egli coltivasse un vero e proprio sistema pedagogico, nel senso di una teoria scientifica dell'educazione. Nell'affrontare tali tematiche Montini dava, piuttosto, l'impressione di agire sulla spinta di un insieme di disposizioni proprie della sua indole - interesse per l'uomo e per le sue aspirazioni, vivissima coscienza ecclesiale, senso storico delle situazioni, profondo respiro culturale -, grazie alle quali egli doveva ben presto rendersi conto dell'importanza che aveva il momento formativo rispetto non solo alla crescita delle persone, ma anche alla promozione del vivere sociale e, naturalmente, alla edificazione della Chiesa. L'itinerario attraverso cui Montini venne elaborando le sue idee pedagogiche conobbe diverse tappe, corrispondenti ai vari impegni che le circostanze della vita lo condussero ad assumere, da quello di assistente generale della Federazione degli universitari cattolici (Fuci) all'impegno in Segreteria di Stato, dalla responsabilità di arcivescovo della diocesi ambrosiana a quella di pastore della Chiesa universale». (Luciano Pazzaglia).
Questo ventiduesimo Rapporto del Centro Studi per la Scuola Cattolica affronta un tema cruciale: il ruolo chiave degli insegnanti come mediatori di un particolare progetto educativo e, in particolare, i processi formativi con cui essi acquisiscono gli strumenti che dovrebbero metterli in grado di farsi interpreti autorevoli e credibili di una proposta culturale. Il Rapporto è infatti in gran parte dedicato alla formazione iniziale e permanente degli insegnanti di scuola cattolica e al nodo delicato del loro reclutamento. Il volume si articola, come di consueto, in tre parti. Nella prima viene impostato il problema nei suoi termini teorici e nella sua dimensione empirica, con uno sguardo alla storia della scuola italiana, alla specificità del docente di scuola cattolica e al contesto europeo; la seconda parte espone i risultati di una ricerca sugli insegnanti delle scuole cattoliche italiane; la terza esplora le categorie che emergono dalla ricerca (la vocazione educativa, le caratteristiche delle insegnanti di scuola dell'infanzia; le proposte che potrebbero rendere più efficace la formazione dei docenti). L'appendice statistica aggiorna all'anno scolastico 2019-20 i principali parametri che descrivono lo stato delle scuole cattoliche in Italia.
Gli interventi più significativi pronunciati da Papa Francesco sui temi riguardanti l'educazione: una documentazione che offre spunti utili per orientare le istituzioni educative e per aprire, nel contesto culturale odierno, orizzonti di un nuovo umanesimo. I testi scelti toccano vari aspetti dell'educazione: dal ruolo dei diversi soggetti coinvolti al compito delle istituzioni, dai contenuti ai linguaggi dell'educazione, dal rapporto di questa con la missione evangelizzatrice della Chiesa alla sua capacità di illuminare la ricerca della verità, fino al tema tanto caro al Papa: il patto educativo globale. Un gesto che Papa Francesco vuole condividere con tutti per affidare all'educazione un compito trasversale e inclusivo di tutte le espressioni della vita personale, culturale e sociale dell'uomo.
Nell'epoca di una grandiosa metamorfosi della condizione umana, la persona sembra ridiventata problema a se stessa. Il testo assume questo compito urgente e tenta di porre nuovamente la domanda sul senso dell'essere persona. Un'ontologia fenomenologica che permette di tracciare le linee di una vita interiore per l'educazione e la pedagogia contemporanea e sulla quale s'innesta una lettura ulteriore, più radicale dell'esperienza, il cui principio è espresso dall'affermazione la persona è paradigma dell'essere: la persona è tensione a diventare sestese, ad essere in prima persona o come spirito, consapevole di sé e libero; é la forma più intensa dell'essere, il suo significato primo.
Nella storia della spiritualità cattolica si è, finora, parlato di una'"scuola spagnola" e di una "scuola francese». Il libro individua una "scuola italiana", tra Ottocento e Novecento, e ne ricostruisce la storia, che parte dalla figura di Antonio Rosmini, passa atttraverso la tradizione filippina di Alfonso Capecelatro e Giulio Bevilacqua, e culmina in Giovanni Battista Montini (Paolo VI). Aspetti caratterizzanti di tale "scuola" sono» da una parte, l'idea di una riforma della Chiesa dall'interno e, dall'altra, l'opposizione ad ogni religione politica.
Chi insegna conosce bene quei momenti in cui l'attenzione di allievi e allieve è incatenata al punto che la classe "risuona", in cui ci si riesce reciprocamente a coinvolgere e a essere coinvolti. Allo stesso modo, conosce pure quei momenti in cui si ha la sensazione di parlare nel vuoto, in cui nulla torna indietro. Che cosa fa di una lezione una buona lezione, un'esperienza di formazione riuscita? Sono solo alcune delle questioni al centro di questo libro, in cui Hartmut Rosa, sociologo "francofortese", reagendo alle sollecitazioni del pedagogista Wolfgang Endres, presenta in modo chiaro ed elegante la sua Pedagogia della risonanza. La tesi chiave è che insegnare e apprendere riescono quando la scuola diventa uno spazio di risonanza, falliscono se i rapporti di interazione restano "muti". La novità sta nella proposta di un cambio di paradigma: la risonanza più della competenza è il criterio adeguato per saggiare la qualità di un processo formativo.
Le potenzialità di intervento sulla vita umana offerte dalla società "biotecnologica" amplificano le possibilità di scelta di ciascun individuo e pongono nuove urgenze educative che richiedono l'acquisizione di una "cittadinanza bioetica". Il testo mostra come attraverso una didattica "generativa" la scuola possa diventare un luogo per educare le giovani generazioni alla riflessione sulla bioetica. Il testo delinea, con indicazioni operative, le metodologie didattiche per sperimentare questo progetto educativo.
Una riflessione a carattere pedagogico, ma dal respiro storico, antropologico e culturale, grazie al quale la "questione meridionale" viene riconsiderata muovendo dalle radici profonde e di lunga durata che contraddistinguono il Sud d'Italia inserito nella più ampia cornice mediterranea, intrisa di mondi culturali e di valori (occidentali) transitati poi in tutta Europa. La naturale multiculturalità del Mediterraneo può essere orientata verso una interculturalità rispettosa della diversità. Lo sguardo pedagogico mediterraneo è intriso delle eredità culturali dell'antica Grecia, della romanità, della scienza arabo/islamica, della intelligenza vivace e propositiva federiciana, della sacralità spagnoleggiante, della razionalità di matrice francese. "Paideia", "scepsi", "tradizione", "memoria", "storia" sono le parole chiave di una pedagogia che vuol proporsi come modello per un'educazione basata su un'antropologia dell'"umano troppo umano" in antitesi con il post-umano, oggi dilagante e vincente. Prefazione di Cosimo Laneve.
Il volume disegna il quadro del sapere scientifico dell'insegnamento, definito nelle sue principali articolazioni: l'oggetto, il campo e la ricerca. Delinea le forme dell'azione didattica, illustra le funzioni dell'insegnante e dello studente, precisa i luoghi della pratica insegnativa, richiama i principali metodi d'indagine. Rivolto agli studenti universitari non disdegna di risultare utile a coloro che quotidianamente svolgono la professione educativa, in primo luogo gli insegnanti, e a chi, a vario titolo, è impegnato nei processi di formazione. Il corredo bibliografico traccia l'orientamento dei lavori di ricerca sui temi affrontati e schiude ai laureandi settori di indagine cui potranno rivolgere i loro interessi di tesi.
Prima edizione mondiale, in italiano e in inglese, delle pagine inedite (1921) della Montessori sul peccato originale. - Un testo che, smentendo una errata interpretazione, mostra come per la Montessori la dottrina cristiana del peccato originale non sia in contraddizione con il suo metodo educativo, che ha rivoluzionato il modo di far scuola.
È comune rilevare una diffusa insoddisfazione tra gli educatori che fanno i conti con gli incerti e scarsi esiti del loro impegno. Attraverso un'ampia selezione di testi e un articolato saggio d'apertura, il libro offre uno strumento agile per focalizzare ciò che è essenziale nella pratica educativa, cioè il suo costituirsi come azione volta alla conquista della libertà. Le schede didattiche conclusive permettono di trattare in modo laboratoriale - in contesti sia formali sia informali - i contenuti del testo che sono espressi in un linguaggio accessibile anche a chi non abbia alle spalle studi specifici.