Che cosa significa essere "uomini" e "donne"? Da più parti si sostiene che occorre "ripensare la differenza". Questo volume intende stimolare tale ripensamento, a partire da un ambito molto concreto, quello delle soft skills: quando ci mettiamo in relazione con gli altri, quando comunichiamo e lavoriamo in gruppo, l'essere uomini e donne entra in gioco o è irrilevante? Il volume tenta di dare una risposta a questa domanda, offrendo un panorama ricco e variegato di voci, raccolte all'interno delle attività formative organizzate nei collegi universitari della Fondazione Rui. I contributi filosofici e psico-pedagogici, insieme alle testimonianze tratte da esperienze personali e professionali, forniscono spunti di riflessione al lettore per tessere nuove trame in cui ripensarsi, ritrovarsi e collaborare per una società sempre più a misura di uomo e di donna.
Il volume, che raccoglie saggi non pubblicati o rielaborati dall'autore, si articola in tre parti suddivise, ciascuna, in contributi di carattere prevalentemente speculativo (Teoria) o storiografico (Figure), che riguardano, nell'ordine, la Filosofia dell'uomo o Antropologia filosofica, la Filosofia morale, la Filosofia della religione. Nonostante la varietà dei temi e degli autori considerati il volume ha un taglio unitario, teso a evidenziare l'importanza di un approccio integrale all'esperienza umana in grado di superare sterili e consolidate contrapposizioni quali quelle fra approccio ermeneutico e analitico, ragione ed emozioni, razionalità speculativa e pratica, natura e libertà, etica del bene e delle virtù ed etica della norma, razionalità e religione. E questo in forza di un'articolazione di diversi piani di riflessione sull'esperienza e di un confronto continuo fra la tradizione classica, con le sue differenti accentuazioni e tensioni, e gli interrogativi della contemporaneità.