ll volume è la prima trattazione in lingua italiana, introduttiva ma il più possibile completa e aggiornata, dell’Etica delle virtù (Virtue Ethics), una corrente dell’etica contemporanea ancora poco conosciuta e coltivata nell’Europa continentale, che pone al suo centro proprio la nozione di virtù. Nonostante questo termine non sia oggi particolarmente usato e apprezzato sul piano del linguaggio comune, l’interesse che esso ha suscitato da qualche decennio permette di presentare la Virtue Ethics come un vero e proprio filone dell’etica contemporanea con radici classiche, che si distingue da quelli deontologico e utilitarista-consequenzialista. Dopo un excursus sui principali autori riconducibili alla Virtue Ethics, il libro ne prende in esame i più rilevanti e dibattuti snodi concettuali da una prospettiva tematica o problematica, ed evidenzia i nessi tra le virtù e altre dimensioni dell’agire umano. Segue, infine, un’ampia e aggiornata bibliografia.
Il volume, che raccoglie saggi non pubblicati o rielaborati dall'autore, si articola in tre parti suddivise, ciascuna, in contributi di carattere prevalentemente speculativo (Teoria) o storiografico (Figure), che riguardano, nell'ordine, la Filosofia dell'uomo o Antropologia filosofica, la Filosofia morale, la Filosofia della religione. Nonostante la varietà dei temi e degli autori considerati il volume ha un taglio unitario, teso a evidenziare l'importanza di un approccio integrale all'esperienza umana in grado di superare sterili e consolidate contrapposizioni quali quelle fra approccio ermeneutico e analitico, ragione ed emozioni, razionalità speculativa e pratica, natura e libertà, etica del bene e delle virtù ed etica della norma, razionalità e religione. E questo in forza di un'articolazione di diversi piani di riflessione sull'esperienza e di un confronto continuo fra la tradizione classica, con le sue differenti accentuazioni e tensioni, e gli interrogativi della contemporaneità.
Queste pagine intendono rispondere all’esigenza di offrire un’immagine il più possibile aggiornata, completa e unitaria dell’uomo, che tenga conto delle acquisizioni delle scienze e della filosofia e sia integrale nell’approccio, ma senza essere eccessivamente specialistica. Dal punto di vista del metodo la tesi fondamentale del volume è che l’uomo si conosce nella sua specificità riflettendo sulla sua esperienza, sulle sue opere, sulle sue azioni e sulle dimensioni corrispettive, e coniugando questa riflessione con i dati delle scienze in continua evoluzione. Il testo è preceduto da una sintetica storia dell’antropologia filosofica e da un’introduzione di carattere metodologico. I capitoli dal II al V sono espositivi: l’uomo si comprende tra psiche e corporeità, tra ragione e tendenza, tra natura e cultura, tra sé e gli altri, tra passato e futuro. Gli ultimi due capitoli costituiscono una ripresa sintetica in chiave riflessiva, epistemologica e metafisica del discorso svolto in precedenza. Il testo si chiude con un interrogativo particolarmente attuale alla luce dei progressi della tecnologia: in che misura è possibile una trasformazione radicale dell’uomo senza dissolvere la sua identità? Benché tutte le principali concezioni antropologiche siano considerate nell’esposizione, il volume privilegia una prospettiva integrale che si pone in continuità con la tradizione classica.
John Henry Newman (1801-1890): figura di spicco della Chiesa d’Inghilterra prima e della Chiesa cattolica poi, scrittore versatile, pensatore profondo e originale, personalità affascinante. In lui la Chiesa riconosce le virtù di un santo.
Illustrato il profilo bio-bibliografico di Newman (L. F. Tuninetti), i saggi che seguono mettono in luce diversi aspetti di questa figura ricca e complessa: l’attività apologetica (B. Gallo), il pensiero filosofico (L. Obertello), le riflessioni sull’educazione (A. Campodonico), la presenza nella vita della Chiesa (G. Velocci). L’obiettivo è di consentire, a chi non conosce Newman, di scoprirlo e incontrarlo, e a chi già lo conosce, di ripensare alcuni aspetti della sua opera non sempre adeguatamente considerati; di qui una breve bibliografia commentata.
Il ritratto che emerge è quello di un cristiano che, certo della verità della fede, non rifiuta la modernità e neppure l’accetta in quelle che sembrano essere le sue acquisizioni irreversibili (individualismo, razionalismo, secolarismo). Piuttosto, interrogandola, la fa riflettere.
In un'epoca contraddistinta dal vertiginoso sviluppo delle biotecnologie, dall'impatto del pluralismo culturale e dal conseguente disorientamento esistenziale, la domanda "chi è l'uomo?" assume un'estrema attualità. Il volume intende rispondere all'esigenza di un testo che offra un'immagine il più possibile aggiornata, completa e unitaria dell'uomo, che tenga conto delle acquisizioni delle scienze e della filosofia e sia integrale nell'approccio, ma senza essere eccessivamente specialistico. Un tema sarà tenuto presente lungo il volume, perché aiuta a comprendere che cosa sia l'uomo: quello del dialogo, in cui emerge la persona umana nella sua dimensione psicofisica e nella sua struttura relazionale. In esso i vari ordini fisiologico, psicofisico, intenzionale, affettivo, comunicativo, linguistico, simbolico, gestuale, sono compresenti e attingono il loro più elevato livello.