Un classico
per vivere la quaresima
Possiamo riscoprire la quaresima, farne di nuovo una forza spirituale nella realtà della nostra esistenza? È ciò che si propone questo commento alla quaresima ortodossa, divenuto ormai un classico della spiritualità. L’autore si rivolge a qualsiasi cristiano che aspiri a una più profonda comprensione della tradizione liturgica della chiesa e a una partecipazione più cosciente alla sua vita. Ogni anno, la quaresima si offre a noi quale scuola di pentimento e conversione, quale occasione per approfondire la propria fede e riconsiderare la propria vita, fino a cambiarla, nonché come vero e proprio pellegrinaggio alle sorgenti stesse della fede. Ed è “proprio „attraverso le forme e lo spirito della sua liturgia quaresimale che la chiesa ci trasmette il senso di questa stagione unica”.
Alexander Schmemann (1921-1983), presbitero ortodosso, docente di Storia della chiesa all’Institut Saint-„Serge di Parigi e poi di Liturgia al seminario teologico Saint Vladimir di New York, ha contribuito al rinnovamento e alla diffusione del pensiero teologico ortodosso in Europa occidentale e negli Stati Uniti. Presso le nostre edizioni abbiamo già pubblicato L’eucaristia. Sacramento del Regno (2005), e Dov’è, o morte, la tua vittoria? (2007).
Riscoprire
le radici della liturgia
per attingere
alla sorgente della vita
“Le nostre celebrazioni, anche quando siano vive, riescono a trasformare la vita dei cristiani? Questo libro vorrebbe essere un aiuto a ritrovare in Cristo l’unità tra liturgia e vita. Più che di una ricerca erudita, si tratterà di un cammino di riscoperta orante della liturgia alle sue sorgenti. Sarà l’esperienza della chiesa a guidarci, un’esperienza inseparabilmente liturgica e spirituale, personale e comunitaria, condotta alla luce della Bibbia e dei padri. Un simbolo illustrerà la nostra progressiva scoperta, quello del fiume di vita. Possa il lettore acconsentire a farsi portare dalla sua corrente lenta e profonda, di carattere ora più contemplativo, ora più didattico; ogni capitolo potrà rivelargli il mistero della sorgente: essa è sempre la stessa, ma l’acqua viva che ne sgorga è sempre nuova” (dall’“Introduzione” dell’Autore).
Jean Corbon (Parigi 1924 - Beirut 2001), entrato da giovane dai Padri bianchi, dal 1956 è vissuto costantemente in Libano, dove è stato incardinato quale presbitero della Chiesa melkita. Orientalista e autore spirituale di rara profondità, è stato uno dei più grandi ecumenisti del xx secolo. Presso le nostre edizioni è già apparso il volume La gioia del Padre. Omelie per l’anno liturgico dall’evangelo di Luca.
Per non perdere la speranza dell'unità visibile di tutti i cristiani.
La divisione dei cristiani è un peccato e uno scandalo evidente, che va a scapito della testimonianza resa al vangelo di Cristo. Con estrema lucidità l'autore presenta l’attuale situazione dell’ecumenismo, mettendo in evidenza le varie “pietre d’inciampo” che oggi ostacolano il cammino verso l’unità visibile dei cristiani, e propone scelte concrete da compiere nel futuro. Senza rassegnarsi alla realtà della divisione, il cardinale Koch invita alla riscoperta di una peculiare spiritualità ecumenica che diventi un solido ponte per un’unità nella diversità. Il presente libro offre nuovi impulsi a tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’ecumenismo.
Kurt Koch (Emmenbrücke 1950), vescovo di Basilea dal 1995 e impegnato da tempo nel dialogo ecumenico, il 1º luglio 2010 viene nominato presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Dal 1985 fino alla nomina episcopale è stato docente di dogmatica e di liturgia alla Facoltà teologica dell’Università di Lucerna. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Quale futuro per i cristiani? (2010).
Per incarnare e concretizzare il vangelo nella storia, nella realtà nella quale il Signore ci ha chiamato a vivere, dobbiamo darci delle regole, regole per poter vivere la comunione, per coordinare le membra del corpo che è la comunità cristiana; ma regole, ordinamenti, statuti, per quanto necessari, sono sempre tutti subordinati alla grande regola del vangelo: per Basilio, infatti, l'unica regola del cristiano sono le Scritture. Viene qui presentata una nuova edizione italiana dei testi che sono all'origine del monachesimo cenobitico: la tradizione ha dato loro il titolo di "Regole", ma in realtà sono solo le risposte a domande poste dai monaci a Basilio in occasione delle sue visite alle comunità da lui fondate.
Una guida per accedere al senso spirituale che abita la liturgia, così che ogni comunità e ciascun cristiano possa viverla, comprenderla e interiorizzarla.
“Qualcuno ha detto che un autore riscrive sempre lo stesso libro. Quarant’anni dopo, riscrivo qui, avendo vissuto e insegnato per lungo tempo a Gerusalemme e molto migliorato il mio ebraico, un’introduzione esegetico-spirituale a Geremia … Ora è radicalmente cambiato il mio punto di vista: non sono più nei panni del Geremia giovane, al suo primo tentativo, ma in quelli di un Geremia ormai vecchio e provato, che, di tutti i suoi sogni e progetti, ha conservato come bottino soltanto la sua vita” (dalla “Premessa”). Con una nuova traduzione del testo originale ebraico, proponiamo al lettore questo inedito commento che, tracciate le coordinate storico-letterarie, integra numerose corrispondenze al più vasto messaggio biblico rivelando la ricchezza del più voluminoso tra i libri della Bibbia ebraica.
Alberto Mello (Biella 1951), monaco di Bose e biblista, ha vissuto a lungo a Gerusalemme. Unisce alla conoscenza delle Scritture la passione per la sapienza di Israele. Presso le nostre edizioni ha curato alcuni classici della tradizione ebraica e ha redatto vari commenti biblici.
La morte del coniuge è una prova dolorosa, esperienza che consegna alla solitudine e alla mancanza di senso. Come attraversare il lutto? In che modo ritrovare ragioni ed entusiasmo per affrontare la vita quotidiana? La fede cristiana ci ricorda che l'amore che ha legato la coppia è espressione dell'alleanza eterna di Dio con gli uomini: la morte non avrà l'ultima parola. Coltivare i valori maturati all'interno del matrimonio e aprirsi a nuovi incontri e relazioni può trasformare la solitudine in occasione di accoglienza, di ascolto e di inedite forme d'amore. "Noi dimoriamo nell'amore" è l'affermazione centrale dell'opera, e solo grazie a un amore che si rinnova instancabilmente la nostra sofferenza potrà divenire sorgente di vita e di gioia.
L’esperienza umana avviene all’interno e grazie alla dimensione della fiducia. Essa ha a che fare con la vita; investe l’ambito dell’esistenza quotidiana; serve a rassicurare, ma non è esente da rischi. La pratica di umanità di Gesù di Nazaret, che possiamo apprendere alla scuola del vangelo, è fonte di insegnamento e di ispirazione per una vita che, volendo umanizzarsi, non può che apprendere e mettere in pratica l’arte della fiducia.
Luciano Manicardi (Campagnola Emilia 1957), monaco di Bose e biblista, collabora alla rivista Parola, Spirito e Vita. Attento all’intrecciarsi dei dati biblici con le acquisizioni più recenti dell’antropologia, riesce a far emergere dalla Scrittura lo spessore esistenziale e la sapienza di vita di cui è portatrice. Presso le nostre edizioni ha pubblicato tra gli altri Il corpo (2005), Guida alla conoscenza della Bibbia (2009), La fatica della carità (2010).
Così Hermann Hesse scriveva a Martin Buber: “Tra i suoi scritti, Il cammino dell’uomo è indubbiamente quanto di più bello io abbia letto. La ringrazio di cuore per questo dono così prezioso e inesauribile. Lascerò che mi parli ancora molto spesso”. Un autentico capolavoro in miniatura, il cui messaggio si rivela inesauribile proprio perché parla al cuore di ogni uomo, in ogni tempo e in ogni situazione. Un libro che obbliga a pensare e invita a imboccare il cammino dell’autentica crescita umana in armonia con gli altri uomini e con il mondo intero.
In certi momenti sentiamo, nella fede, che esiste in noi un luogo segreto, nel quale la preghiera non si interrompe mai. Dio in esso ci interpella continuamente, e noi in quel luogo sperimentiamo di essere legati a lui. André Louf, abate per oltre trent'anni del Monastero trappista di Mont-des-Cats, è uno dei più autorevoli maestri spirituali del nostro tempo.
Per gustare pienamente l'esperienza liturgica, l'opera offre una presentazione globale e sintetica del modo in cui i padri greci e bizantini hanno compreso il sacramento dell'eucaristia. "Una traduzuine fedele e comprensibilissima dei testi della grande Tradizione per favorire un sapiente ritorno alle fonti." (Enzo Bianchi)
Isacco il Siro (VII secolo), uno dei massimi autori spirituali di tutti i tempi, è stato amato e letto ben oltre i confini della sua chiesa di appartenenza, autentico caso di santo ecumenico. Monaco originario del Qatar, quindi vescovo di Ninive presso l'attuale Mosul, e poi ancora monaco, è autore di alcune collezioni di Discorsi, tre delle quali sono giunte sino a noi. La Prima collezione, qui tradotta, ha conosciuto una fama eccezionale fin dall'antichità, come attestano le antiche versioni in tutte le lingue parlate da cristiani, d'Oriente e d'Occidente. Il suo insegnamento semplice e profondo ha affascinato i lettori di ogni tempo e di ogni condizione, semplici monaci e laici o intellettuali della levatura di Dostoevskij.