I robot fanno parte della nostra vita quotidiana: pensiamo ai robot industriali applicati a catene di montaggio, magazzini e logistica, ai robot con funzioni antincendio, ai robot di servizio usati in ambito medicale, ma anche ai robot militari... Alcune di queste strutture sono "pilotate" dall'intelligenza artificiale e stanno diventando sempre più capaci di apprendimento. Questo libro si propone di mostrare, con l'aiuto di esempi, come e perché questi robot evoluti sollevino numerose questioni logiche, epistemologiche, giuridiche, etiche e antropologiche, alle quali occorre rispondere evitando sia una pericolosa tecnofobia sia una entusiastica tecnolatria. Affidare potere o capacità decisionali a sistemi qualificati come "intelligenti" o a macchine definite "autonome" non è accettabile senza aver prima risposto a una domanda fondamentale: quella sulla differenza tra umano e umanoide. O, meglio, la domanda di fondo a cui rimanda la questione della tecnica rimane quella di sempre: che cos'è l'uomo?
Il tema delle periferie urbane continua a rappresentare uno scoglio sociale su cui si infrangono numerose politiche pubbliche. La loro perenne attualità nei fatti di cronaca non è solo segno di un limite politico. C’è una sconfitta che avviene più a Monte e che riguarda il modo in cui queste sono spesso state mal comprese, fraintese e di conseguenza mal pubblicizzate. In questo complesso scenario, il paziente sforzo dell’autore consiste nel ricostruire il profilo umano di chi abita le periferie – le quali, oltre a essere viste come un luogo (terra di Mezzo: né centro città, né aperta campagna), divengono un’esperienza, quella dell’essere messi a distanza e privati di una relazione fondamentale. Iula disegna così l’ontologia sociale dell’essere periferico. E, alla fine del percorso, rende visibile il contributo che viene dalla teoria generativa: lì dove i dati acquisiti in precedenza beneficiano di quella rottura epistemologica che trasforma la separazione in un possibile radicamento, prima, e in memoria della svolta, poi.
Dell'abuso sessuale sui minori - crimine scandaloso, fra i più odiosi che si possano commettere - si parla oggi apertamente nelle nostre società: e già aver tolto il velo dell'ipocrisia è una dato positivo. Sappiamo poi che il rischio di abuso esiste ovunque vi siano dei bambini, e in primo luogo in famiglia: sicché la posta in gioco è enorme. Se le conseguenze di abusi sessuali perpetrati ai danni di un minore sono oggi abbastanza note e si sa come farvi fronte al meglio, non altrettanto si può dire del modo di "trattare" e di "recuperare" gli autori di aggressioni sessuali. Ecco allora l'obiettivo di quest'opera: capire il percorso mentale degli autori di abusi sessuali - siano essi preti, educatori, padri di famiglia -, ma anche conoscere le terapie di cui è stata testata l'efficacia. L'autore, Stéphane Joulain, adotta un approccio olistico e non tralascia né le valutazioni morali dell'abuso né la necessità di farsi carico della dimensione spirituale della vita degli autori di abuso, quando si tratta di religiosi o di persone credenti. Il tutto, però, naturalmente, mettendo sempre la vittima al centro dell'attenzione. Prevenzione degli abusi: un tema scottante, trattato in base a esperienze e competenze maturate dall'autore a livello internazionale. «Quest'opera contribuirà a sviluppare ciò che di meglio abbiamo da offrire nella lotta contro gli abusi sessuali. Per il bene di tutti e, in primo luogo, dei più vulnerabili: i bambini».
L'autore propone di tornare all'essenziale: cioe alla Bibbia. E' alla luce dei vangeli che le false rivelazioni de 'Il Codice da Vinci' vengono esaminate una per una.
Il libro introduce nel dibattito italiano il tema finora poco conosciuto dell'ecofemminismo.
L'opera ripercorre e ricostruisce la problematica 'teologica' e, più in generale, religiosa del pensiero filosofico del Novecento. A questo scopo chiama a raccolta i maggiori specialisti e studiosi, assegnando loro il compito di redigere un saggio, essenziale e documentato, sulle figure più significative e i capitoli più importanti del secolo scorso.
Dalla quarta di copertina:
Il progetto di quest'opera è nato dall'idea di ripercorrere e di ricostruire la problematica «teologica» e, più in generale, religiosa nella filosofia del Novecento. Per questo sono stati chiamati a raccolta docenti e studiosi - specialisti per i loro studi e per i loro scritti nei vari ambiti storiografici e teoretici -, impegnandoli a redigere un saggio, essenziale e documentato, sui più significativi filosofi (che nel testo si susseguono in ordine cronologico, da Nietzsche a Habermas) (1-37) e su importanti capitoli della cultura del nostro secolo (38-45). La ricostruzione presenta quasi una storia del problema «teologico» nella filosofia del XX secolo, che risulta inoltre arricchita dalle numerose citazioni dei testi «teologici» più espressivi.
Collaboratori del volume:
Angela Ales Bello, Dario Antiseri, Emilio Baccarini, Massimo Baldini, Francesco Bellino, Marco Bonato, Nynfa Bosco, Giuseppe Cantillo, Gerardo Cunico, Attilio Danese, Giulia Paola Di Nicola, Anna Escher Di Stefano, Umberto Galeazzi, Alessandro Ghisalberti, Rosino Gibellini, Giovanni Invitto, Irene Kajon, Tommaso La Rocca, Roberto Mancini, Paolo Miccoli, Aniello Montano, Gianfranco Morra, Paolo Nepi, Michele Nicoletti, Pier Paolo Ottonello, Giancarlo Penati, Giorgio Penzo, Ugo Perone, Sergio Quinzio, Bernardo Razzotti, Paola Ricci Sindoni, Graziano Ripanti, Aurelio Rizzacasa, Armando Savignano, Mario Signore, Sergio Sorrentino, Piero Stefani.