"Conoscevo un cane di gran razza che era amico di un cane randagio. Si chiamava Telemaco ed era un setter irlandese dal pelo ramato e la lunga falcata elegante. Era un cane molto schizzinoso. Per quanto riguardava le amicizie però era bizzarro: preferiva i bastardi ai cani di lignaggio come lui." Comincia così il racconto che Dacia Maraini dedica a due cani di Roma che, nonostante la loro provenienza diversa, si scelgono e si proteggono a vicenda, per dimostrare che niente è più forte dell'amicizia, neanche la cattiveria dell'uomo e i suoi crudeli esperimenti. Età di lettura: da 8 anni.
Minacce e pestaggi dentro e fuori dalle scuole. Violenze fisiche e psicologiche protratte per mesi o anni. E, sempre più spesso, persecuzioni "virtuali" con conseguenze tragicamente reali. Nelle sue molteplici forme, il bullismo è una delle costanti preoccupazioni di genitori e insegnanti, alla ricerca di soluzioni per un fenomeno che continua ad avere un impatto devastante sulla crescita di molti ragazzi e ragazze. Da sempre attenta e sensibile studiosa del tema, in questo libro - appositamente rivisto e aggiornato con un nuovo capitolo dedicato al cyberbullismo - Anna Oliverio Ferraris esamina il bullismo giovanile in tutti i suoi aspetti: origini e cause delle violenze, dinamiche individuali e di gruppo, reazioni e sentimenti di aggressori e vittime, pericoli e trappole on line, interventi e misure di prevenzione. Spiegando come interpretare i messaggi nascosti dietro i comportamenti dei nostri figli, Oliverio Ferraris ci aiuta ad affrontare i casi di violenza e aggressività in cui bambini e adolescenti possono trovarsi coinvolti. Per capire e trovare soluzioni, per imparare a farsi ascoltare e intervenire nel modo più efficace.
I 100 hanno trovato un loro precario equilibrio sulla Terra quando giunge un'altra navicella proveniente dalla stazione spaziale. Trasporta i fortunati che sono fuggiti prima che l'ossigeno si esaurisse: tra loro ci sono Glass e Luke, che ritrovano così Clarke e Wells, ma è presente anche il crudele Vice Cancelliere Rhodes, Questi intende giustiziare Bellamy, che a suo tempo è salito sulla navicella dei 100 senza autorizzazione e ha sparato al Cancelliere. In fuga dalla colonia, Bellamy e i suoi amici si rifugiano tra i Terrestri. L'attacco che il Vice Cancelliere sferra contro di loro è spietato...
Da Pio IX a Francesco, dall'unità d'Italia ai giorni nostri: "La Civiltà Cattolica", la più antica rivista italiana ancora attiva, ha accompagnato tutte le fasi della storia moderna del nostro Paese e della Chiesa. Nata nel 1850 da un gruppo di gesuiti desiderosi di parlare della "cultura viva", vicina ai problemi del popolo e avversa alle divisioni tra credenti e non credenti, la pubblicazione ha mantenuto in tutti questi anni un vincolo particolare di amore con la Santa Sede, di cui ha condiviso e interpretato, con il coraggio e l'audacia propri della Compagnia di Gesù, gli intenti apostolici e le azioni a sostegno della fede. Il libro raccoglie gli scritti e i discorsi dei pontefici in occasione delle udienze con il Collegio degli Scrittori della Rivista, dando vita a uno straordinario viaggio nei diversi pontificati attraverso le parole dei Papi che si sono succeduti, in un dialogo aperto, pieno, cordiale e rispettoso sulla realtà del nostro tempo.
Il 24 novembre 2015 si apriva davanti al Tribunale dello Stato Vaticano un processo di grandissima risonanza mediatica: quello a monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaou- qui accusati, insieme a un collaboratore e in concorso criminoso con i giornalisti Pierluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, di aver divulgato notizie e documenti concernenti gli interessi fondamentali della Santa Sede e dello Stato Vaticano. Un processo fatto per fermare una fuga di notizie inaccettabile e che ha richiamato l'attenzione mondiale sulla Santa Sede, diventando poi pretesto di accuse di altro genere, tra tutte quella di voler insabbiare presunti scandali e limitare la libertà di stampa in Vaticano. Otto mesi e ventuno udienze dopo, il 7 luglio 2016, i due principali imputati sono stati condannati in primo grado e i giornalisti prosciolti dal Tribunale vaticano per difetto di giurisdizione. "Il processo si doveva fare? È stato fatto correttamente? Con quali conclusioni?" si chiede oggi Padre Federico Lombardi, all'epoca direttore della Sala Stampa della Santa Sede. E per rispondere, affermativamente, ricostruisce in questo libro con Massimiliano Menichetti i passaggi chiave, le testimonianze e i "colpi di scena" del procedimento, grazie a una documentazione completa del Tribunale e alla testimonianza diretta di chi vi ha assistito.
Negli anni Settanta Annibale Canessa è stato l'uomo di punta nella lotta al terrorismo, quella combattuta in strada, dove le ideologie o i colori politici contavano zero, le pistole sparavano e troppa gente è rimasta a terra. "Carrarmato Canessa" lo chiamavano, perché era irruente, forte, deciso. Nel lavoro, ma anche con le donne, attratte dalla sua vita in perenne pericolo, dal suo essere inafferrabile, dal profondo senso dell'onore. Questo era prima, molto tempo fa. Perché poi c'è stato quel giorno nero del 1984 in cui tutto è crollato - certezze, fiducia, sogni - e lui ha lasciato l'Arma, preferendo l'esilio nel suo paradiso personale, San Fruttuoso, tra nuotate all'alba e il piccolo ristorante da gestire con un'anziana zia. Dalle ombre del passato però non ci si libera mai del tutto, e questa verità diventa dolorosa la mattina in cui da Milano arriva una notizia: suo fratello Napoleone, che non incontrava da trent'anni, è stato massacrato da una raffica di Kalashnikov. Accanto a lui, steso sull'asfalto, il corpo di "Pino" Petri, ex terrorista di spicco che proprio Annibale, nella sua precedente vita, aveva arrestato. Ma che facevano quei due insieme? E chi li ha uccisi? Alla ricerca delle risposte e del suo "tempo perduto", Canessa non concederà sconti né indulgenze, neppure a se stesso e alla bella giornalista che saprà aprire una breccia nel suo cuore malandato.
La scoperta della musica davanti alla porta (chiusa) della cameretta del fratello maggiore; i primi concerti, ai matrimoni, con il professore di latino; il cabaret con i Trettré nella Napoli fervida degli anni Settanta, quella della Smorfia di Massimo Troisi, quando ancora era uno studente di architettura (ma cos'è l'architettura se non musica congelata, diceva Goethe). E poi l'incontro con Gino Paoli, il primo Sanremo nel 1986 sotto la neve con Zucchero, il "pronti-partenza-via" con Elio e le Storie Tese dieci anni dopo, la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, fino all'hashtag diventato virale nei giorni del Festival 2016, #usciteVessicchio. Ma dal giorno in cui una goccia d'olio si stacca da una pizza mangiata fortunosamente in macchina e cade beffarda sui suoi pantaloni, Peppe Vessicchio ha iniziato a domandarsi se la musica fosse tutta lì. O se piuttosto non fosse giunto il momento di smontare il giocattolo per capirne il meccanismo; per realizzare fino a che punto può arrivare il suo potere benefico; per verificare se, considerato che le mucche del Wisconsin producono più latte ascoltando Mozart, tutti gli organismi viventi reagiscono positivamente quando gli armonici si combinano in modo naturale. Musica armonico-naturale, appunto. Questa è la forma che insegue Vessicchio. Questa è la base dei suoi esperimenti sulla terra, sul vino, e di quelli appena cominciati sugli uomini. "La musica fa crescere ¡pomodori", nato dalle conversazioni con Angelo Carotenuto, è un saggio pop autobiografico sul talento, sulla passione e la capacità di trasferirla, sulla cura, sugli effetti straordinari; dell'armonia nelle nostre vite.
«Vedere un essere umano che realizza un sogno è una cosa meravigliosa. Come andare sulla Luna o scoprire l'America: questo è il motivo per cui noi siamo qui.» Sono parole di Tamara Lunger, la giovane e fortissima alpinista altoatesina che nel febbraio 2016 ha tentato con Simone Moro la vetta del Nanga Parbat in invernale. Lui l'ha raggiunta, mentre lei, a soli 70 metri dalla cima, ha rinunciato. Stava male e ha ascoltato la "voce interiore" che le diceva di scendere, con la consapevolezza che, se invece fosse andata oltre per amor di gloria, avrebbe poi avuto bisogno d'aiuto per scendere, magari mettendo in pericolo i compagni di cordata. Ma chi è questa donna capace di imprese finora tentate solo da uomini? Che cosa la spinge a sfide estreme? In questo libro Tamara si racconta parlando dell'impresa del Nanga, ma scavando molto anche nel proprio mondo e dentro di sé. Ne scaturisce una personalità dirompente che, cresciuta a profondo contatto con la Natura, abituata fin da piccola a mettersi alla prova nello sport, coltiva la passione per l'alpinismo come un modo per trovare se stessa. Certo, essere una donna in un ambiente finora quasi solo esclusivamente maschile ha un prezzo: al campo base bisogna farsi valere, dimostrare che si è capaci di sforzi "da uomini" e magari anche tenere a bada alpinisti «che sembrano marinai appena scesi da una nave»... Ma Tamara, forse anche grazie a un pizzico di follia davanti ai pericoli, vive l'alpinismo come un modo per migliorarsi costantemente, essere in armonia con il cosmo. Per lei la sfida in montagna ha infatti anche qualcosa di spirituale, la avvicina a Dio. E le dona la felicità.
L'islam ci fa paura. Per i fanatici che in suo nome seminano morte nel mondo, e perché è la religione dominante nell'ondata migratoria da cui l'Europa teme di venire sommersa. Di questa paura e dei nostri pregiudizi siamo prigionieri, così come lo sono gli stessi musulmani, spesso ostaggio di un'interpretazione retrograda del Corano. È possibile aprire un discorso comune sulle regole e sui valori? E cosa ci aspetta in un futuro in cui l'islam avrà un ruolo sempre più importante, anche in Italia? Sono domande che mettono in gioco la nostra identità, a partire dalle conquiste fondamentali e più minacciate: i diritti e la libertà delle donne, su cui si misura il progresso di una società. In questo libro battagliero, Lilli Gruber ci conduce in un'Italia che cambia sotto i nostri occhi: dal porto di Augusta, presidio permanente dove approdano i migranti in fuga da fame e guerre, fino all'amara sorpresa della propaganda estremista nelle periferie di Roma, incontriamo giovani pasionarie che rivendicano il diritto al velo e imam prudenti che temono la radicalizzazione, agenti segreti e italiane convertite. Mentre sullo sfondo scorre la storia dei decenni che hanno insanguinato il Medioriente, un racconto ci porta dai tormenti del Siraq, luogo di nascita dell'Isis, all'Iran riconciliato.
La penna sognante di Philippe Lechermeier e le raffinate, eleganti illustrazioni di Rébecca Dautremer riscrivono l'avventura dei sette fratellini in fuga e degli altri indimenticabili personaggi della fiaba con ironia e intelligenza. Fantasie "non-sense e grottesche" per tutti i gusti: dentiera della matrigna, ranocchie nella vasca da bagno, salumi animati che pendono dal soffitto. Nuovo formato pocket. Età di lettura: da 9 anni.
Prima o poi nella vita succede a tutti: di fronte a una decisione che ci sembra impossibile da prendere, all'improvviso, quasi miracolosamente, ogni tassello trova il suo posto. La soluzione è semplice e soprattutto è sempre stata lì, a portata di mano. Ma cos'è questa illuminazione? Come arriviamo alla scelta che con il senno di poi ci pare l'unica giusta, l'unica possibile, l'opzione che, se ignorata, tornerà a tormentarci a lungo? Per Hannah Monyer e Martin Gessmann la risposta è semplice: grazie alla memoria. Partendo da due punti di vista completamente diversi - quello della neurobiologia e quello della filosofia - i due autori ripensano in modo anticonvenzionale la struttura della memoria, che non esiste per nascondere il vissuto dentro i suoi "cassetti", ma per rielaborarlo costantemente. Le informazioni rilevanti possono così sovrascrivere quello che c'era in principio. Questa prospettiva rivoluzionaria ci offre una nuova comprensione del "lavoro" quotidiano del ricordare e, soprattutto, del dimenticare: tracciare la strada verso il futuro. "L'uomo non ha a disposizione altre facoltà in grado di gestire un compito così complesso e delicato."
Malinconia, amore, ironia, crimine, suspense, crudeltà e passioni di una città ricca di contraddizioni come Napoli: storie incisive e misteriose, nere ma anche piene di humor e malinconia, dove le trame si intrecciano ai caratteri di personaggi unici, protagonisti di storie forti, attuali e poetiche. De Giovanni accompagna il lettore in un mondo di uomini e donne alle prese con le grandi e piccole inquietudini dell'anima.