Non compaiono quasi mai in televisione, non hanno voce sui grandi giornali, non sono incoraggiate dai partiti che governano il Paese, eppure chi ha occhi per vedere li può scoprire ogni giorno: attorno a quella piccola chiesa, a quella scuola, a quella statua, a quell'archivio impolverato e mal custodito. Eccola l'Italia da salvare. Non l'Italia delle opere d'arte, delle chiese, delle piazze, ma l'Italia delle persone che, unendosi, se ne prendono cura. Come in ogni terra di questo mondo, ciò che c'è da salvare è soltanto il fatto che una persona possa unirsi a un'altra persona, e poi ancora a un'altra, e nell'insieme possano dire: noi ci prendiamo cura di questo, noi lo amiamo, noi gli daremo significato, noi gli daremo futuro. La comunità nasce in quel momento: dal mettere in comunione una cosa che sembra di nessuno mentre invece il suo senso, la sua memoria, la sua consistenza sopravvivono nelle mani, nelle premure, nelle attenzioni, nelle vite di molti che noi neanche conosciamo. Un libro, che è anche un viaggio, attraverso alcune delle esperienze di fraternità e di comunione più fervide che si possano conoscere nelle regioni d'Italia.
Questo libro si propone di analizzare due tipologie di ritualità musicali giovanili: il concerto e la danza, quest'ultima intesa nella forma del ballo fatto in luoghi come le discoteche o in eventi come i rave party. Il fascino della musica sull'uomo, il suono e le sue funzioni comunicative, la sua capacità di generare sensazioni e immagini all'interno dell'esperienza del concerto rock, il significato e il ruolo sociale della danza nella vita umana, l'esperienza delle nuove tribù globali: questi e altri ancora i temi approfonditi. Uno studio appassionato e attento, alimentato dalla "tenace volontà di smontare la rappresentazione negativa, ormai stereotipata, sulla realtà musicale giovanile, richiamando gli adulti a un maggior impegno di comprensione e di responsabilità e inquadrando la trasgressione giovanile in quel tentativo di sperimentazione del sé, fisiologica nel processo di differenziazione". (Claudia Caneva)
A distanza di un anno, tutto è cambiato: l'avvento di papa Francesco sta trasformando la Chiesa; la situazione politica italiana sembra volere nuove regole. In tutto questo, come cambiano i cattolici in Italia? Tra nostalgie berlusconiane, ipotesi renziane e anatemi grillini si fa strada la voce accogliente di un Papa "venuto dalla fine del mondo", che riforma lo Ior e prega con i migranti a Lampedusa. Un libro per capire l'Italia (cattolica) che cambia.
Nuove tipologie di disturbi psichici si stanno rapidamente diffondendo: quelle legate agli insuccessi professionali o alla perdita del lavoro. Disoccupazione, inoccupazione, underemployment: uno stato di continuo stress che può portare alla depressione e, nei casi più gravi, all'auto-annientamento. Per questo, dal 2009, Francesco Campione, esperto nella gestione psicologica delle situazioni di crisi, è a capo del progetto "Primomaggio", un pool di dieci psicologi che si occupa di dare sostegno gratuito a lavoratori licenziati, cassintegrati e a chi a breve non avrà più un'occupazione. Ma quali sono le corde da toccare per ridare speranza a queste persone? Tra filosofia, psicologia e casi concreti, tutte le strategie per uscire dal baratro e scoprire che la disoccupazione è un'opportunità per ritrovare il senso del proprio lavoro e di se stessi.
La nostra società è caratterizzata dalla velocità. Il nostro futuro è un futuro “presentizzato”, pieno/strapieno di cose (ci vorrebbero 820 anni per consumare tutti prodotti in commercio) e mosso da un’incontenibile urgenza. La “società mobile”, materializzata
da smartphone e tablet e percorsa dai social network, è lo sfondo/contesto di un racconto che vede ciò che è sempre stato “fisso” (dal lavoro al matrimonio, dalle vacanze agli “oggetti di una vita”) mettersi in movimento, e ciò che era già mobile andare sempre più veloce (dall’ADSL al ciclo di vita dei prodotti e alle mode). Le nostre vite sono scandite dal desiderio del tutto e subito
Le “prove di futuro” sono già ben visibili, con tutte le urgenze, gli smarrimenti e i deliri del caso e la consapevolezza di essere a fine corsa e in vista di un mutamento epocale.
Giorgio Triani, sociologo e giornalista, insegna Comunicazione giornalistica e pubblicitaria presso l’Università di Parma, dove è anche coordinatore del master su Web communication e social media, e Socioeconomia previsionale presso l’Università telematica San Raffaele di Roma. Scrive di società e costume su quotidiani e periodici e svolge attività di ricerca sociale applicata nell’ambito del marketing e della comunicazione. Ha pubblicato L’ingorgo. Sopravvivere al troppo (Milano 2010).
Zygmunt Bauman, il sociologo polacco famoso in tutto il mondo per il concetto di modernità liquida, affronta in questo testo agile ed estremamente attuale il tema della religione e della fede. Oggi nella tremenda crisi di valori che stiamo vivendo, anche la religione, in qualche misura, sta subendo lo stesso destino della società liquida. Assistiamo a una sorta di evaporazione della spiritualità. Il rischio, al di là dell’osservanza da parte dei cattolici degli appuntamenti liturgici, è che queste manifestazioni di adesione e di partecipazione rimangano in superficie, senza entrare davvero nel cuore delle persone. Ma il bisogno di speranza
non può essere cancellato dal cuore dell’uomo, e questo apre nuove porte alla fede.
L'autore
Zygmunt Bauman è nato a Poznan nel 1925 in una famiglia di origini ebraiche. Rifugiatosi in Unione Sovietica allo scoppio della Seconda guerra mondiale, rientrò in Polonia al termine del conflitto e si laureò in sociologia all’università di Varsavia. Nel 1968, in seguito a un’epurazione antisemita, emigrò dapprima a Tel Aviv e poi a Leeds, dove ottenne una cattedra di sociologia. Da allora ha quasi sempre pubblicato le sue opere in inglese, ottenendo particolare riscontro soprattutto dopo l’abbandono dell’insegnamento. La sua reputazione crebbe rapidamente verso la fine degli anni Ottanta, e oggi è considerato tra i più grandi teorici della società del XX secolo. Particolare notorietà ha assunto il suo concetto di società “liquida”: l’incertezza dei nostri tempi moderni
e la trasformazione dei cittadini in consumatori hanno come conseguenze la fine di ogni certezza e una vita